Con una trama che all'inizio può ricordare quella di Ocean's Eleven, One Piece Gold: Il film è un lungometraggio avvincente e dinamico, con continui colpi di scena. Il film infatti, tredicesimo film dedicato alla ciurma di Cappello di Paglia e facente parte quindi della famosissima serie anime e manga (creata nel 1997 ed edita in Italia nel 2001), sceneggiato da Tsutomi Kuroiwa, con la supervisione di Eiichiro Oda, storico creatore di One Piece (il manga più venduto al mondo), e diretto da Hiroaki Miyamoto, è un'opera, in cui l'animazione è ottima e il divertimento è garantito, in grado di sorprendere, soprattutto i fan della serie, giacché nuovi personaggi vanno ad arricchire il già vasto universo dell'anime (che può vantare undici speciali, tredici film e due corti in 3D) che viene messo in onda in Giappone nel 1999 e in Italia per la prima volta su Italia 1 nel 2001. Proprio da quell'anno che il suddetto è diventato un appuntamento fisso per milioni di appassionati compreso me, tanto che a distanza di anni è ancora (negli ultimi dieci/quindici anni) uno dei miei cartoon preferiti. Tuttavia negli ultimi quattro anni a causa dell'interruzione da parte di Mediaset, anche se quest'anno sembrerebbe finalmente tornato con nuove puntate, sono rimasto parecchio indietro (ancora fermo verso la fine della saga degli uomini-pesce). Non a caso mi sono approcciato a questo tredicesimo film (il primo però che vedo interamente, perché non sono sicuro di quanti durante la messa in onda delle puntate ne avranno mandati a tronconi) con una certa titubanza. Proprio perché solo cercando informazioni ho saputo che la pellicola temporalmente si colloca a cavallo di due cicli narrativi che ancora non ho visto, ovvero dopo il ciclo narrativo di Dressrosa in cui cappello di paglia ha sconfitto Doflamingo e conosciuto Sabo, terzo fratello in possesso delle abilità date dal frutto Foco Foco. Per fortuna ciò non è stato un grande problema (o almeno solo in parte) poiché esso non si discosta tanto dagli standard, dai temi e narrazione, della serie anime originale.
Il film difatti non risparmia proprio niente di quello che ha fatto la fortuna dello show, ovvero le trame avventurose e divertenti in cui si mescola fantasia, combattimenti, umorismo, valori forti, in un continuo senso di meraviglia che pervade lo spettatore che esplora ambientazioni e situazioni ogni volta diverse. Proprio come in quest'ultimo film che, tra gag esilaranti, ambientazioni surreali, nemici carismatici e combattimenti spettacolari, non stanca, diverte e intrattiene. Perché già dalle prime immagini si è immediatamente trasportati nel mondo delirante, bizzarro e colorato della celebre saga, nemmeno il tempo di mettersi comodi che già ci ritroviamo sulla nave di cappello di paglia (così chiamato per il berretto che indossa sempre) in procinto di attraccare nella prossima destinazione da visitare, e da qui con un alternarsi di azione e risate il tempo inizia a scorrere a velocità doppia per quella che è un'effettiva ora e quarantotto minuti in cui riscopriamo tutto l'umorismo tipico di One Piece e dei suoi personaggi (la narrazione infatti scorre senza un minimo di sosta, e sebbene per il pubblico neofita non sarà facile entrare nel vivo della storia, il ritmo si dimostra sempre avvincente, nonostante una scrittura priva di vera originalità, grazie altresì ad un buon bilanciamento tra scene d'azione e momenti epici), con il solito Monkey D. Luffy (soprannominato o italianizzato Rubber, il cui corpo ha le proprietà della gomma, a causa dell'ingestione del frutto del mare Gom Gom, ma che qui per la prima volta, e finalmente direi, viene doppiato col suo nome originale) sempliciotto, coraggioso e leale ai suoi principi (e sempre in viaggio sotto il fermo proposito di divenire un giorno il re dei pirati, ed è questo il motore grazie al quale si svolgono, in anime e manga, le peripezie di questo sgangherato gruppo di fuorilegge dal cuore tenero, sulle quali teste pendono taglie da capogiro), l'avida e furbissima Nami, l'irruente spadaccino Zoro, il donnaiolo Sanji e il resto della ciurma.
Una ciurma comprendente anche ed ovviamente Nico Robin, Chopper, Usop, Franky e lo scheletro Brook protagonista di siparietti estremamente divertenti e riusciti. Perché sì, già dall'inizio il fanservice abbonda, anche se questa non è una novità (tutti gli OAV puntano soprattutto a ciò), ma è spalmato omogeneamente (con gran classe senza forzature e senza scadere mai nello stucchevole o nel troppo scontato) per tutta la durata del film e in quasi tutte le scene. Esso è infatti onnipresente, preponderante, strabordante, come le generose forme dei personaggi femminili che anche mentre mangiano, leggono, passeggiano e combattono, sfoggiano costumi super minimal che sottolineano ed enfatizzano sapientemente (e furbescamente) le loro goniometriche rotondità. Ma non è neanche questa una novità, giacché questa è una delle caratteristiche (essa infatti non colpisce solo il gentil sesso, ma anche i personaggi maschili delle serie ne vengono contaminati, seppur in modo differente) presenti anche nel manga e nell'anime. Inoltre chi conosce il manga (o anche l'anime e le tante puntate) di Oda sa benissimo che quest'ultimo adora incorporare, all'interno delle sue storie, pesanti critiche sociali ai problemi che affliggono la società odierna e, anche in questo caso, non si tira di certo indietro. A tal proposito in questa pellicola ricca di colori e divertimento capace di mantenere vivo l'interesse per tutta la sua durata, non mancano temi classici dei film pirateschi come l'avidità, il fascino dell'oro e l'importanza di valori come l'amicizia e la libertà. Il Governo, infatti, si dimostra assolutamente corrotto ed i nobili che popolano la città sono dei ricchi aristocratici che gestiscono un pesante giro di schiavi. La popolazione, inoltre, soffre di qualsiasi forma di ingiustizia sociale tra cui schiavitù e povertà. Non per caso la città di Gran Tesoro (dove si svolge l'intera avventura) è velatamente modellata su quella realmente esistente di Las Vegas, a tal punto da riprenderne il motto e l'ambiente lussuosamente sfarzoso, ricco di casinò e denaro da sperperare.
Il film difatti si apre con una sua rappresentazione metaforica che altresì fa da sfondo al film con un opening (il più lungo della serie: dodici minuti, questa è una novità) e con una veloce sequenza, in cui vengono anche presentati tutti i protagonisti della storia. Protagonisti che riescono a intagliarsi un proprio spazio, inoltre viene raccontato un'interessante retroscena sul passato di Nami. Il personaggio di svolta in questo film e questa storia infatti, che inizia con la Thousand Sunny che approda in un enorme e scintillante nave, Gran Tesoro appunto, sede del casinò più grande e lussuoso al mondo dove l'oro piove letteralmente dal cielo grazie al potere del suo egocentrico e ambiguo proprietario, Gildo Tesoro, capace di trasformare ogni avvenimento in intrattenimento, oltre che ricoprire tutto con il prezioso metallo, e che dimostra da subito un losco interesse per la bizzarra ciurma (ovviamente vicino ad una gran luce c'è sempre una vasta zona d'ombra, in cui Tesoro cela agli ospiti i suoi peggiori intenti che travolgeranno i protagonisti mettendoli in serie difficoltà), è Carina, che ci viene presentata come una vecchia conoscenza di Nami. Le due ragazze, accomunate da un passato da ladruncole e una sfrenata passione per i soldi, decidono di derubare Gild e fargliela pagare per i suoi soprusi, ivi compresa la cattura di Zoro, cui spetta vestire le ingrate vesti della principessa in pericolo. Insieme ai "compagni" rimasti, Carina mette in atto quindi un piano, in pieno stile Ocean's Eleven, con tanto di colpi di scena e coreografie riprese, tal quali, dal film Now You See Me. Alla fine arrivano le tanto attese quanto immancabili mazzate, in cui ogni componente della ciurma ha modo di sfoggiare almeno una delle migliori tecniche di combattimento viste (in parte per me) fin ora. E così una volta riusciti nel loro intento e consegnato fatalmente ai Marine il farabutto Gild scatta (forse uno dei difetti della pellicola) una inspiegabile e forzosa corsa contro il tempo, che ha l'unico scopo di consegnare allo spettatore i titoli di coda, e che si rivela, in modo piuttosto prevedibile, l'ennesima truffa di Carina.
Inoltre altro piccolo difetto è che i tre sottoposti di Tesoro, Baccarat, Tanaka e Dice seppur non hanno dei poteri eclatanti, riescono a dare del filo da torcere ai nostri eroi, perché le loro personalità sono meglio delineate rispetto a quella del loro capo. Con questo non voglio dire che Gild sia un villain insipido o appena abbozzato, ma il suo passato non riesce a comunicare pathos a causa della struttura a flashback frammentata con cui viene raccontato. A risollevare la situazione c'è un comparto visivo di tutto rispetto, che è un piacere per gli occhi e da cui non si può non rimanere ammaliati. Per quanto riguarda l'animazione ci troviamo di fronte difatti a un prodotto ben animato e coloratissimo. La perfetta fusione di animazioni in 2D e in 3D e l'ottimo utilizzo del gioco luci-ombre rendono infatti Gran Tesoro una metropoli viva, e non più una semplice nave pirata. Proprio perché la particolare illuminazione di alcune inquadrature (quasi tutte le scene si svolgono di notte e questo permette da un lato di godere al massimo della coreografia messa a punto dagli animatori giapponesi, con luci stroboscopiche, fuochi d'artificio, insegne luminescenti, pioggia d'oro e altre diavolerie), le sgargianti slot machine e i tappeti di velluto, trasportano lo spettatore all'interno delle sale da gioco, ricreando in questo modo un particolare ambiente che risulta molto realistico. Le immagini vivide poi fanno risaltare meglio la brillantezza dell'oro con cui l'intera struttura è costruita, come se gli autori (che riescono a sfruttare in più occasioni lo spazio tridimensionale con alcuni virtuosismi di macchina) avessero trovato un modo per poter rispecchiare il desiderio di Gild Tesoro di ostentare le sue infinite ricchezze e di fare sfoggio della sconfinata passione per questo metallo prezioso.
Ovviamente non si possono non menzionare i combattimenti (senza dimenticare gli immancabili momenti comici tra Sanji, Ussop e Chopper, che ben si amalgamo al tono della pellicola), sebbene siano esigui e si concentrino solo nelle fasi finali. Lo scontro conclusivo tra Luffy e Tesoro infatti (che costringe il primo ad utilizzare la trasformazione "suprema") è visivamente stupendo e tiene gli spettatori incollati alla sedia, così come anche tutti gli altri presenti. E' una scarica di adrenalina con duelli a dir poco epici, movimentati, travolgenti e in alcune fasi tattici (proprio nello stile di One Piece), resi ancor più spettacolari grazie a riprese che non si lasciano scappare una singola azione e ad animazioni fluide e pulite che rendono più di notevole impatto i duelli. Il tutto è infine coronato dal forte desiderio del nostro pirata e dei suoi compagni di non arrendersi mai dinanzi alle difficoltà e di essere disposti a tutto pur di fermare chiunque gli sbarri la strada. Dopotutto e come detto, tra grasse risate e splendidi combattimenti, il film che affronta anche temi importanti, come la febbre del gioco d'azzardo e le sue conseguenze, vede Luffy in disaccordo con il modo di pensare (giacché appunto sulla Gran Tesoro i soldi equivalgono a potere e libertà, chi ne è sprovvisto non può far altro che essere uno schiavo dei più potenti, rinunciando non solo alla propria libertà ma anche alla propria volontà) e interviene (nei confronti dei più deboli), anche se non come avremmo potuto immaginarlo, grazie ad alcuni colpi di scena. Non è un caso che ogni dettaglio, dai costumi (in tal senso Oda, che copre anche il ruolo di produttore esecutivo si è letteralmente sbizzarrito con i costumi dei personaggi) alle scenografie, è stato curato al meglio per mostrare allo spettatore uno spettacolo imponente.
One Piece Gold: Il film insomma non annoia mai, perché anche se non presenta chissà quale complessità di trama, l'intreccio è ben costruito e la storia è brillante con richiami a film del genere di The Italian Job oltre ad Ocean's Eleven. Un film semplice e divertente, in grado di intrattenere dal primo all'ultimo minuto grazie anche a belle animazioni e alla coinvolgente colonna sonora. Una colonna sonora accattivante che spazia dal Jazz alla musica melodica, e si rivela uno dei punti di forza della pellicola. Una pellicola forse, anzi sicuramente pensata appositamente per far divertire i fan, dato che è un concentrato di tutto ciò che un appassionato della serie può amare e riconoscere, grazie appunto al continuo stravolgimento di fronti e al mantenimento degli elementi chiave che hanno reso celebre prima il manga e poi l'anime, come azione, gag divertenti, personaggi carismatici e donnine succinte (non dimenticando il gran numero di citazioni presenti e una rivelazione particolarmente importante sul passato di Nami, che fino ad ora non era mi stata mostrata nella saga), ma che può essere anche apprezzata da quelli dell'ultima ora, poiché anche per loro, per chi non segue regolarmente la saga (mentre certamente per i fan più accaniti una gioia infinita) è davvero godibile. Tuttavia non ci troviamo di fronte ad un lavoro impeccabile o eccezionale, perché anche se la trama scivola veloce e fluida, essa non regala particolari guizzi di originalità, rappresentando piuttosto una side story divertente, vivace ma che non aggiunge né completa in nessun modo gli eventi della narrazione principale. È insomma un episodio che rischia di non lasciare di sé particolare memoria, ma che sicuramente strapperà qualche sorpresa e qualche applauso, a tutti coloro che negli anni hanno imparato ad amare una serie dalle grandi trovate e che riesce a non stancare mai. E non è poco. Voto: 6,5
Il film difatti si apre con una sua rappresentazione metaforica che altresì fa da sfondo al film con un opening (il più lungo della serie: dodici minuti, questa è una novità) e con una veloce sequenza, in cui vengono anche presentati tutti i protagonisti della storia. Protagonisti che riescono a intagliarsi un proprio spazio, inoltre viene raccontato un'interessante retroscena sul passato di Nami. Il personaggio di svolta in questo film e questa storia infatti, che inizia con la Thousand Sunny che approda in un enorme e scintillante nave, Gran Tesoro appunto, sede del casinò più grande e lussuoso al mondo dove l'oro piove letteralmente dal cielo grazie al potere del suo egocentrico e ambiguo proprietario, Gildo Tesoro, capace di trasformare ogni avvenimento in intrattenimento, oltre che ricoprire tutto con il prezioso metallo, e che dimostra da subito un losco interesse per la bizzarra ciurma (ovviamente vicino ad una gran luce c'è sempre una vasta zona d'ombra, in cui Tesoro cela agli ospiti i suoi peggiori intenti che travolgeranno i protagonisti mettendoli in serie difficoltà), è Carina, che ci viene presentata come una vecchia conoscenza di Nami. Le due ragazze, accomunate da un passato da ladruncole e una sfrenata passione per i soldi, decidono di derubare Gild e fargliela pagare per i suoi soprusi, ivi compresa la cattura di Zoro, cui spetta vestire le ingrate vesti della principessa in pericolo. Insieme ai "compagni" rimasti, Carina mette in atto quindi un piano, in pieno stile Ocean's Eleven, con tanto di colpi di scena e coreografie riprese, tal quali, dal film Now You See Me. Alla fine arrivano le tanto attese quanto immancabili mazzate, in cui ogni componente della ciurma ha modo di sfoggiare almeno una delle migliori tecniche di combattimento viste (in parte per me) fin ora. E così una volta riusciti nel loro intento e consegnato fatalmente ai Marine il farabutto Gild scatta (forse uno dei difetti della pellicola) una inspiegabile e forzosa corsa contro il tempo, che ha l'unico scopo di consegnare allo spettatore i titoli di coda, e che si rivela, in modo piuttosto prevedibile, l'ennesima truffa di Carina.
Inoltre altro piccolo difetto è che i tre sottoposti di Tesoro, Baccarat, Tanaka e Dice seppur non hanno dei poteri eclatanti, riescono a dare del filo da torcere ai nostri eroi, perché le loro personalità sono meglio delineate rispetto a quella del loro capo. Con questo non voglio dire che Gild sia un villain insipido o appena abbozzato, ma il suo passato non riesce a comunicare pathos a causa della struttura a flashback frammentata con cui viene raccontato. A risollevare la situazione c'è un comparto visivo di tutto rispetto, che è un piacere per gli occhi e da cui non si può non rimanere ammaliati. Per quanto riguarda l'animazione ci troviamo di fronte difatti a un prodotto ben animato e coloratissimo. La perfetta fusione di animazioni in 2D e in 3D e l'ottimo utilizzo del gioco luci-ombre rendono infatti Gran Tesoro una metropoli viva, e non più una semplice nave pirata. Proprio perché la particolare illuminazione di alcune inquadrature (quasi tutte le scene si svolgono di notte e questo permette da un lato di godere al massimo della coreografia messa a punto dagli animatori giapponesi, con luci stroboscopiche, fuochi d'artificio, insegne luminescenti, pioggia d'oro e altre diavolerie), le sgargianti slot machine e i tappeti di velluto, trasportano lo spettatore all'interno delle sale da gioco, ricreando in questo modo un particolare ambiente che risulta molto realistico. Le immagini vivide poi fanno risaltare meglio la brillantezza dell'oro con cui l'intera struttura è costruita, come se gli autori (che riescono a sfruttare in più occasioni lo spazio tridimensionale con alcuni virtuosismi di macchina) avessero trovato un modo per poter rispecchiare il desiderio di Gild Tesoro di ostentare le sue infinite ricchezze e di fare sfoggio della sconfinata passione per questo metallo prezioso.
Ovviamente non si possono non menzionare i combattimenti (senza dimenticare gli immancabili momenti comici tra Sanji, Ussop e Chopper, che ben si amalgamo al tono della pellicola), sebbene siano esigui e si concentrino solo nelle fasi finali. Lo scontro conclusivo tra Luffy e Tesoro infatti (che costringe il primo ad utilizzare la trasformazione "suprema") è visivamente stupendo e tiene gli spettatori incollati alla sedia, così come anche tutti gli altri presenti. E' una scarica di adrenalina con duelli a dir poco epici, movimentati, travolgenti e in alcune fasi tattici (proprio nello stile di One Piece), resi ancor più spettacolari grazie a riprese che non si lasciano scappare una singola azione e ad animazioni fluide e pulite che rendono più di notevole impatto i duelli. Il tutto è infine coronato dal forte desiderio del nostro pirata e dei suoi compagni di non arrendersi mai dinanzi alle difficoltà e di essere disposti a tutto pur di fermare chiunque gli sbarri la strada. Dopotutto e come detto, tra grasse risate e splendidi combattimenti, il film che affronta anche temi importanti, come la febbre del gioco d'azzardo e le sue conseguenze, vede Luffy in disaccordo con il modo di pensare (giacché appunto sulla Gran Tesoro i soldi equivalgono a potere e libertà, chi ne è sprovvisto non può far altro che essere uno schiavo dei più potenti, rinunciando non solo alla propria libertà ma anche alla propria volontà) e interviene (nei confronti dei più deboli), anche se non come avremmo potuto immaginarlo, grazie ad alcuni colpi di scena. Non è un caso che ogni dettaglio, dai costumi (in tal senso Oda, che copre anche il ruolo di produttore esecutivo si è letteralmente sbizzarrito con i costumi dei personaggi) alle scenografie, è stato curato al meglio per mostrare allo spettatore uno spettacolo imponente.
One Piece Gold: Il film insomma non annoia mai, perché anche se non presenta chissà quale complessità di trama, l'intreccio è ben costruito e la storia è brillante con richiami a film del genere di The Italian Job oltre ad Ocean's Eleven. Un film semplice e divertente, in grado di intrattenere dal primo all'ultimo minuto grazie anche a belle animazioni e alla coinvolgente colonna sonora. Una colonna sonora accattivante che spazia dal Jazz alla musica melodica, e si rivela uno dei punti di forza della pellicola. Una pellicola forse, anzi sicuramente pensata appositamente per far divertire i fan, dato che è un concentrato di tutto ciò che un appassionato della serie può amare e riconoscere, grazie appunto al continuo stravolgimento di fronti e al mantenimento degli elementi chiave che hanno reso celebre prima il manga e poi l'anime, come azione, gag divertenti, personaggi carismatici e donnine succinte (non dimenticando il gran numero di citazioni presenti e una rivelazione particolarmente importante sul passato di Nami, che fino ad ora non era mi stata mostrata nella saga), ma che può essere anche apprezzata da quelli dell'ultima ora, poiché anche per loro, per chi non segue regolarmente la saga (mentre certamente per i fan più accaniti una gioia infinita) è davvero godibile. Tuttavia non ci troviamo di fronte ad un lavoro impeccabile o eccezionale, perché anche se la trama scivola veloce e fluida, essa non regala particolari guizzi di originalità, rappresentando piuttosto una side story divertente, vivace ma che non aggiunge né completa in nessun modo gli eventi della narrazione principale. È insomma un episodio che rischia di non lasciare di sé particolare memoria, ma che sicuramente strapperà qualche sorpresa e qualche applauso, a tutti coloro che negli anni hanno imparato ad amare una serie dalle grandi trovate e che riesce a non stancare mai. E non è poco. Voto: 6,5
Condivido ogni parola, ho visto il film al cinema con la mia ragazza (entrambi lettori del manga) e siamo usciti dalla sala soddisfatti, ma non tanto quanto in passato. Le pellicole di OP non hanno mai brillato eh, ma se dovessi stilare una classifica, questo forse non sarebbe nemmeno tra i primi tre (Z, Strong World e L'Isola Segreta del Barone Omatsuri).
RispondiEliminaNonostante ciò ho comprato il primo volume dell'anime comic dedicato Gold e aspetto l'uscita del secondo XD
Conosco bene la tua passione per One Piece :D
EliminaIo non so neanche quanti ne ho visti, se li hanno mandati in tv forse gli ho visti alcuni, altrimenti nessuno, tanto che è probabile che questo sia stato (come anche già scritto) addirittura il primo, e nonostante mi sia piaciuto ne vedrei un altro solo se capitasse su Sky o in televisione, perché sinceramente preferisco le puntate ai lungometraggi, comunque non solo di questa ma di tutte ;)
Questo non l'ho visto, ma recupererò: se non altro per sentire l'unico adattamento italiano corretto, che in questo film usa davvero i nomi originali (usop al posto di asop, per dire), anche rispetto al manga (dove Luffy è chiamato Rufy).
RispondiEliminaLa trama lasvegasiana non è lontana da Alabasta, anche lì c'era un casinò.
Moz-
Per l'appunto questa è la prima volta che li ho sentiti con il loro nome "originale", ed è stata una bella sorpresa ;)
EliminaSì, anche se questo più che un casinò in effetti è quasi un luna park :)
Lo farò vedere ai miei nipotini e poi ti farò sapere cosa ne penseranno. ;)
RispondiEliminaE tu non lo guarderai?
EliminaFaccio una premessa
RispondiEliminaLa maggior parte dei film dedicati ai manga non mi piacciono molto. Sono davvero pochi quelli che apprezzo, alcuni sono capisaldi dell'animazione giapponese (vedi Akira, Ghost in the Shell).
Tuttavia credo che i film di One Piece siano gradevoli, che tengano fede all'idea del sensei Oda. Gold non lo trovo il migliore della serie, ma comunque ha belle cose da raccontare. Poi ho notato che da "Strong World" stanno iniziando a creare film di One Piece maggiormente legati al manga. Tornano personaggi e fatti maggiormente legati ai capitoli del momento.
Pensa che io sto cominciando quest'anno praticamente a vedere film dedicati ai manga, con questo è già il terzo dopo Yattaman e Ghost in the Shell...e ancora non è finita, e quindi un'idea precisa non me la sono fatta, tuttavia tutti promossi ;)
EliminaQuella di legarsi al manga originali e ai capitoli mi sembra la soluzione migliore, perciò spero continui così quando mi ricapiterà di reincontrare One Piece :)