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lunedì 24 agosto 2015

Wayward Pines (1a stagione)

Ho appena finito di vedere la serie evento dell'anno, ossia Wayward Pines, trasmessa in contemporanea in 126 paesi sparsi nel mondo, con una massiccia promozione partita con oltre un anno di anticipo ed una macchina produttiva capace di includere nel cast un gruppo di attori noti (su tutti svetta Matt Dillon) che hanno aumentato le aspettative sulla trasposizione per il piccolo schermo dei romanzi di Blake Crouch che compongono la trilogia, ispirata a I segreti di Twin Peaks, I Misteri di Wayward Pines, adattati e condensati in dieci episodi da Chad Hodge. Forse proprio l'attesa ha fatto naufragare tutto, la serie non ha convinto tutti, dividendo pubblico e stampa in due fazioni nettamente opposte, accomunate, quasi all'unisono, da un finale frettoloso e sospeso, se si pensa inoltre alla mancanza di continuità narrativa e a certe lacune che lo sorreggono. Buone o cattive notizie (dipende dal gradimento e se l'avete già vista) arrivano da Fox USA, infatti dopo una sola stagione avrebbe deciso di cancellare lo show. La causa è sconosciuta ma probabilmente è dovuto alle troppe aspettative che sono poi mancate nella serie, il finale poi ambiguo ha fatto il resto. Ma prima di arrivare al finale, dovrei almeno fornire un piccolo riassunto. Attenzione però agli spoiler (che io odio, infatti prima di vederla non ho voluto neanche sapere di che trattava, solo il mistero  che circondava la serie bastava per guardarla), descriverò quello che ricordo (anche se è passata una settimana da quando l'ho finita di vedere).
Ethan Burke è un agente dei servizi segreti, durante la ricerca di due agenti federali scomparsi, tra cui Kate Hewson, alla quale è molto legato, si imbatte nella misteriosa cittadina di Wayward Pines, nell'Idaho. Un enigmatico incidente stradale avviene e si ritrova ricoverato presso l'ospedale della città, dove la sua sanità mentale è messa in discussione. Parte un'indagine dei servizi segreti per ritrovarlo ma non trovano niente, Burke sembra scomparso misteriosamente e sembra vogliano insabbiare tutto, sviando qualsiasi coinvolgimento. Nel frattempo, la moglie e il figlio, preoccupati dal non avere notizie convincenti su Ethan, si mettono sulle sue tracce. L'agente Burke si sveglia, disorientato, l'infermiera Pam insieme al dottor Jenkins gli dicono che ha un'emorragia e che dovrebbe fare un intervento, ma si rifiuta e scappa dall'ospedale. Va in città e vede che i cittadini hanno uno strano comportamento, non devono parlare del passato e rispondere sempre al telefono, ma una cameriera lo manda in un posto abbandonato, lì trova un collega morto. Torna in città e ritrova Kate (l'altra collega) ma rimane scioccato quando gli dirà che è sposata e sono passati 12 anni. Forse sta perdendo la testa (pensa lui), cerca di contattare con l'esterno ma non ci riesce. Poi viene a sapere che il collega morto è stato ucciso dallo sceriffo Pope perché voleva andarsene. A questo punto decide di provare a scappare con l'aiuto della cameriera.
Ma si viene a sapere e mentre scappano prendono la ragazza (che verrà uccisa dallo sceriffo in piazza), lui invece riesce ma al confine nel bosco c'è una sorpresa, una recinzione corre tutto il perimetro con un muro controllato elettronicamente. Non si può scappare. Lo sceriffo Pope intanto intercetta la moglie e il figlio e li porta a Wp. La famiglia si riunisce ma Ethan è sempre deciso a scappare, la moglie e il figlio non sapendo la verità provano a scappare ma lo sceriffo vicino alla recinzione minaccia di ucciderli, arriva Burke e lo uccide, il corpo però scompare, preso da una specie di animale. Tornati in città, come per caso Burke si ritrova ad essere sceriffo. All'indomani, riprova a scappare ma questa volta riesce ad uscire ma quello che trova è scioccante. La città vicina non esiste più e il bosco è popolato da strane creature fameliche. E' ferito, in suo soccorso però arriva un elicottero, con dei militari e il dottor Jenkins (ma è solo di facciata). Wayward Pines non è una semplice comunità di psicotici che vogliono vivere isolati dal mondo, ma una sorta di arca, di città programmata da uno scienziato (Pilcher alias Jenkins) che aveva anticipato la degenerazione dell’essere umano (gli umani subiscono una mutazione genetica, diventando aberrazioni, ossia quegli strani animali) e la conseguente fine della civiltà. Selezionando (senza chiedere il permesso) diverse centinaia di individui nel XXI secolo, lo scienziato sospende le loro funzioni vitali inserendoli in capsule apposite per risvegliarli in un futuro lontano (tutto si svolge nell’anno 4028) e popolare con essi l’ultima città della Terra, ciò che rimane della civiltà e da cui la civiltà potrà ripartire, Wayward Pines.
Anche Ben, il figlio di Burke, viene a conoscenza di tutto, infatti all'accademia, tutto gli viene svelato ma non l'ho può dire agli adulti, lui e tanti altri ragazzi e ragazze devono formare la prima generazione. In questo paese-mondo, secondo Pilcher e la prof leggermente stronza. la speranza sono i ragazzi, come Ben, in grado di metabolizzare meglio la terribile verità e cambiare il futuro. L'agente Burke scopre quindi che tutto quello che vede non è altro che il frutto di una messa in scena dove gli stessi cittadini sono comparse di un teatro dell'apparenza. Wayward Pines è una gabbia dorata dalla quale è impossibile andare via, congelata temporalmente al 2000, dove ogni angolo della città è sorvegliato da microfoni e telecamere pronte a registrare ogni tentativo sovversivo dei suoi cittadini ai quali è stato impiantato un microchip sottocutaneo che ne rileva gli spostamenti. Pilcher chiede aiuto a Ethan affinché protegga la città da un gruppo "terrorista" che vuole fuggire rompendo il muro che separa la città dal nulla.  Il suo atteggiamento ostile muta in un senso si protezione e responsabilità nei confronti di quella cittadina, dei suoi ignari abitanti e della sua famiglia. Da qui sarà un susseguirsi di inseguimenti, nuove verità, colpi di scena e tanti morti e feriti. Il salvatore della razza umana però non contento, vuole dare forma al desiderio della comunità perfetta, in stile grande fratello ma si trasforma in un dittatore cercando di affossare tutto, e qui arriviamo al finale.
Tutto fa intendere un epilogo positivo, la volontà di Pam (sorella di Pilcher) e Kate di ricostruire una società pacifica e armoniosa, ma dopo il sanguinoso attacco delle aberrazioni (entrati allo spegnimento dell'elettricità da parte dello scienziato) e l'atto di eroismo di Burke, Ben dopo un colpo subito sviene. E poi dopo una spiegazione sommaria e superficiale, Ben si risveglia e trova una Wayward Pines ancora stretta nella morsa del terrore, questa volta da parte della Prima Generazione, gruppo di adolescenti scelto per portare avanti il genere umano. Senza dubbio il finale ha una sua finalità "educativa", mostrarci come sia facile ripercorrere gli stessi errori, amplificandoli addirittura, senza guardarci alle spalle per cercare di capire dove risieda l'errore e tentare di ristabilire l'equilibrio, ma la sbrigativa e affrettata modalità registica e narrativa scelta per la conclusione ne vanifica l'intento, così concentrata nel tentativo di costruire un ponte tra inizio e fine di stagione. L'atmosfera misteriosa, inquietante e carica di aspettative dell'inizio sfuma troppo velocemente (alla 4a-5a puntata) così come risultano essere troppi rapidi i vari colpi di scena o le uccisioni che si susseguono puntata dopo puntata senza permetterne una reale metabolizzazione allo spettatore. Dopo la scoperta della verità si trasforma in un thriller, più nessun mistero, poi tra incidenti e inseguimenti un film d'azione ed alla fine della serie (l'ultima puntata) un film splatter. Elemento a favore è il percorso di crescita e di approfondimento psicologico di alcuni personaggi. Su tutti svettano quelli della sinistra infermiera Pam che lascia il posto ad una donna coscienziosa e riflessiva e di Kate che, da capo dei rivoltosi, una volta scoperta la realtà su ciò che circonda Wayward Pines, affianca Ethan e Theresa per proteggere il resto della popolazione. Ho già svelato tanto, spero di non aver rovinato tutto a chi non l'ha ancora vista. Come detto, il finale ambiguo, non mi ha soddisfatto in pieno e ha deluso un po'. Peccato, l'idea era giusta, qualcosa è andato storto in questo progetto, non come tanti volevano e speravano. Forse se avessero fatto un film invece che la serie tv sarebbe stato meglio, la scelta più giusta e logica secondo me. Nonostante tutto rimane un prodotto sufficientemente visibile. Voto: 7

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