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lunedì 5 ottobre 2015

In ordine di sparizione (2014), Gambit (2012) & Comportamenti molto...cattivi (2014)

In ordine di sparizione, è una dark/black comedy (del 2014) ad ambientazione nordica con un cast eccellente. Nils, che è stato appena nominato 'uomo dell'anno' dai concittadini del piccolo villaggio in cui vive, è colui che si occupa di rendere accessibile la strada a bordo di un imponente spazzaneve. Quando suo figlio muore e la pratica viene archiviata perché trovato vittima di una overdose, l'uomo non accetta questa versione. Ha ragione perché si è trattato di un assassinio ordinato dal 'Conte', un giovane e sadico boss che controlla parte del traffico della droga in perenne contrasto con la banda dei Serbi. Nils decide di arrivare a lui ma per ottenere questo risultato molti dovranno morire. Il titolo del film offre con precisione la scansione temporale dell'azione, vedremo infatti sullo schermo il nome di chi muore in stretto 'ordine di sparizione'.
Ottima la coppia Stellan Skarsgård-Bruno Ganz che da sola basterebbe a giustificare l'apprezzamento per il film, a loro va aggiunto Päl Sverre Hagen che disegna un cattivo da fumetto iperrealistico che il cinema americano non può che invidiare. L'ambientazione è uno dei punti di forza di questa dark comedy costellata di cadaveri. Il biancore delle distese innevate la fa da padrone e contrasta con il design della lussuosa abitazione del criminale indigeno e con l' "antichità" dell'arredo dello spazio occupato dal padrino serbo. Un'opera che è stata paragonata per crudezza ed ironia alle pellicole di Tarantino o a "Fargo" dei fratelli Cohen. Stupenda, inoltre, la fotografia in altrettanti luoghi affascinanti. Se mai vi capita di visitare la terra dei fiordi e incrociate uno spazzaneve di quelli giganteschi, fate inversione a U e correte dritti a casa, che i cattivi ragazzi esistono anche in Scandinavia. In definitiva, un film altamente da consigliare sia come esempio di ottimo cinema sia come puro divertissement. Voto: 7-
Gambit, film del 2012, è andato in onda qualche tempo fa su canale5, ecco di cosa parla e il mio giudizio. Harry Deane (Colin Firth) è un curatore d'aste trattato male dal suo capo arrogante ed è in cerca del colpo della vita più per vendetta che per avidità. Con l'aiuto del "Maggiore" mette su un'abile truffa fondata sull'incompetenza dei potenti e sul talento misconosciuto dei più deboli. Harry deve vendere a Lionel Shaband un falso Monet e portare a casa una dozzina di milioni di sterline. E non solo, forse. Non sono uno scacchiere o stratega, ma so che il gambit è una mossa a sorpresa che favorisce l'avversario sul breve termine perché poi si possa avere un vantaggio tattico sullo stesso nei momenti decisivi della partita. E' il remake del film del 1966 con Michael Caine. Il regista si ritrova per le mani la sceneggiatura dei fratelli Coen che da un po' di tempo a questa parte si producono in esercizi di stile, percorrendo generi vari, in questo caso viene approfondita la parte della commedia, la sceneggiatura è furba e con momenti molto divertenti. Ne esce fuori una pellicola discontinua che migliora nella seconda parte e che per catturare lo spettatore usa ogni mezzo: persino il peto di un'anziana signora e il rutto di una donna delle pulizie, abbastanza gratuiti entrambi. A questi ingredienti, infine, aggiungete Cameron Diaz, qui campionessa di rodeo texana che entra nella buona società londinese, con mise inadatte ma mozzafiato, il solito fascino da ragazzaccia e la sensualità da splendida quarantenne che combatte con ogni mezzo la vecchiaia. Per ora sconfiggendola alla grande. La sua verve da spalla comica ormai collaudata qui viene sfruttata il giusto, persino in un personaggio fin troppo bidimensionale. E c'è anche il comprimario giusto al posto giusto: Stanley Tucci, rivale di Deane e cialtrone colto e stolto. Tutti bravi, ma anche tutti che vanno sul sicuro: massimo risultato con il minimo sforzo. Belli i titoli di testa, con un'animazione discreta a catturare l'attenzione. Nessuno, dal regista agli sceneggiatori fino agli attori, sembra realmente impegnarsi troppo, ma i 90 minuti scivolano via con gusto. Tutto è stato già visto, quasi ogni mossa è prevedibile con largo anticipo. In due parole, puro intrattenimento. Voto: 6
Comportamenti molto...cattivi (pellicola del 2014), è una delle tante commedie statunitensi di cui si poteva tranquillamente fare a meno, volgare e semidemenziale ha come unici punti di forza la buona recitazione dei tanti interpreti più navigati (Mary-Louise Parker su tutti) che cercano di sorreggere l'illogicità dei loro eccessivi e stereotipati personaggi meglio che possono e una regia che è quantomeno grammaticamente corretta e che mostra qualche brio, di quando in quando. Giocando con le tante perversioni americane che affollano ormai pesantemente e ripetutamente il grande schermo, la pellicola ha come protagonista Rick, un adolescente sfigato di turno che si accompagna a Billy un altrettanto sfigato migliore amico e che, ovviamente, concupisce la ragazza più bella del liceo, Nina Pennington (Selena Gomez). Malgrado sia conscio del suo status sociale all'interno del liceo, decide di accettare comunque una scommessa a riguardo da parte di un terzo sfigato liceale piuttosto strambo. Per arrivare alla meta, il povero Rick non solo dovrà vedersela con l'ex fidanzato della bella ragazza (che fra l'altro è palesemente attratta da lui fin dalle prime scene) ma, anche con la propria famiglia (madre alcolizzata, padre puttaniere, sorella che segue le orme del padre e fratello tutto muscoli e poco cervello), con la madre di Billy (che è anche la sua amante milf sposata e al limite della ninfomania), con il preside della scuola (un pedofilo) e con tante stupide, illogiche e totalmente prive di humour situazioni nelle quali si caccerà. Ma tranquilli, ha una fata madrina al suo fianco: una versione pornografica di una santa che è tale e quale a sua madre nell'aspetto. Insomma niente di eccezionale, meglio davvero evitare. Voto: 5

2 commenti:

  1. Ho visto Comportamenti Molto... Cattivi per caso in TV, la mattina del 27 febbrai, quindi mi ricordo poco. Dovevo passare subito a leggerti! 😆
    Grazie a te ho fatto un ripasso ma non ti so dire se mi sia piaciuto. Diciamo che mi ha tenuto incollato fino alla fine, di questo gliene do atto. Altrimenti nulla di che.

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    1. Sai che ho dovuto rileggermi, perché non lo ricordavo più, e continua a non ricordarmene, visto e dimenticato.

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