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domenica 10 gennaio 2016

Il ritorno di Rocky

Il 14 gennaio tornerà al cinema Sylvester Stallone nei panni del pugile più amato del cinema, Rocky. Settimo capitolo della saga, che avrà come protagonista principale però il figlio di Apollo, il film si intitola infatti Creed: nato per combattere. Ma prima di parlare di questo, essendo Rocky uno dei personaggi cinematografici più apprezzati del cinema e di una delle mie saghe preferite, non potevo esimermi e cogliere l'occasione di approfondire il mio rapporto con questa saga, quasi leggendaria. Ogni qualvolta passa in televisione (qualunque capitolo, tranne il quinto..) cerco di non perderlo, e rivederlo per la centesima volta non mi pesa, anzi, ogni volta riscopro qualcosa che avevo dimenticato o perso, anche se ormai conosco tutti i film come le mie tasche, non c'è niente che non so o ricordo. Ovviamente ci sono cose che un'amante di questa saga apprezza o disprezza di più di altri, pregi e difetti, per me più pregi. La prima cosa pregevole e apprezzabile di tutto è la stupenda musica, con canzoni entrate nel cuore e molte indimenticabili, una colonna sonora da pelle d'oca, una delle migliori della storia. Tante le bellissime scene difficili da dimenticare. Scene e situazioni che non avevano solo lo scopo di rendere migliore un film, ma anche insegnare e far capire tante cose, avevano sempre un fondo di verità e uno scopo preciso, infondere nella società dell'epoca, ottusa in piena crisi culturale, dal razzismo alla guerra fredda, la speranza di un futuro migliore. Uno scopo educativo anche, la forza di volontà, di non mollare mai, a partire dal primo capitolo, il migliore di tutti probabilmente, dove un pugile dilettante e che si diletta a riscuotere crediti sfrutta un'opportunità d'oro per diventare qualcuno nonostante la vita non gli ha regalato nessuna chance, nessuna opportunità di riscatto che arriva quando tutto sembra perso. Sfrutta in pieno questa chance e nonostante la sconfitta sa che una possibilità c'è stata. Con grande sorpresa il film vincerà ben tre Oscar. Tanti temi e tematiche emergono dai film di Rocky, la tenacia, la voglia, il riscattarsi, il non farsi mai abbattere, di non smettere di lottare, non arrendersi mai e tanto altro ancora. Prima di continuare nel viaggio nella saga, un difetto importante della stessa, i combattimenti, epici ed emozionanti ma palesemente non veritieri.

Sulla scia dell'entusiasmo del primo incredibile capitolo, decidono di continuare la saga, il secondo capitolo rimane sui canoni del primo, l'umiltà di Rocky che vorrebbe ritirarsi perché la sua chance l'ha già sfruttata, ma il suo amore per la boxe e la grande forza di volontà lo riportano sul ring e con sudore, sacrificio e sangue batte Apollo Creed diventando incredibilmente campione del mondo dei pesi massimi. Poi la saga prende una piega diversa, meno introspettiva, più spettacolare ma non meno bella, più intensa sportivamente, nel terzo capitolo, il campione dopo anni di vittorie facili, di fama e di soldi, cade malamente, perde un combattimento e il suo amico-mentore. Sconvolto vorrebbe vendicare la sconfitta, ma la paura attanaglia il suo cuore. Solo grazie all'aiuto di Apollo, suo grande amico-nemico riesce a risollevarsi. Vediamo quindi Rocky entrare in una palestra di soli neri per ritrovare la grinta perduta. Riuscirà a battere dopo tanta fatica il suo avversario e questo farà si che i due diventino grandi amici. Emerge così un contributo significativo alla causa contro il razzismo, perché i film servono anche a questo, aprire la mente. Il momento favorevole spinge la saga ad un nuovo livello. Il quarto capitolo, secondo solo al primo, è una meraviglia a livello umano. Il suo grande amico muore per colpa di un pugile russo, ovviamente conoscerete la storia, ma quello che fa e dice alla fine è bellissimo, chissà perché poi da quel momento qualcosa è cambiato veramente tra Usa e Russia. Poi arriviamo al capitolo funesto, il quinto, dove ritroviamo Rocky al verde e senza più speranze, ma il finale degno che volevano dare si rivela invece un clamoroso flop. Tutti odiano, compreso me, quell'imbarazzante capitolo finale. Spinti forse dalla voglia di concludere degnamente la saga decidono a distanza di molti anni (ben 15) di fare un altro film in modo da concludere la saga, che nonostante tanti problemi si rivela come il degno finale che meritava e si aspettava. Sembra finita un'epoca ma il cinema riserva sempre molte sorprese.

Ad hollywood infatti, non sanno che fare e decidono che la saga continuerà con quest'ultimo capitolo, che potrebbe fare parte di una trilogia o molto probabilmente avrà un seguito, e che si preannuncia comunque incredibile per il successo che già sta ottenendo, l'attesa spasmodica di tanti fan della serie di Rocky è alle stelle. Di questo settimo film intuisco solo, che Rocky, ormai in pensione, aiuterà ed allenerà il figlio del suo grande amico Apollo, come a sdebitarsi dell'aiuto di lui nel terzo capitolo, a combattere per vincere, perché nelle sue vene scorre il sangue di un campione, di un vincente. Si tratta comunque di uno spin-off della saga di Rocky, la cui storia si svolge dopo il sesto film della serie. Trama: Adonis, figlio di Apollo Creed (deceduto prima della sua nascita), viaggia per Filadelfia, dove incontra Rocky Balboa (ex campione dei pesi massimi) nella speranza di trovarlo e chiedergli di essere suo allenatore e mentore, per poter diventare un pugile professionista e vincere il titolo di campione con il nome del padre. Il film è stato accolto molto positivamente dalla critica statunitense e ha già incassato 80 milioni di dollari in America, in Italia arriverà giovedì 14. In attesa di vederlo prossimamente, ecco il trailer. Non ci resta quindi che aspettare ancora un paio di giorni, per vedere uno dei film più attesi dell'anno.

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