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mercoledì 13 aprile 2016

Grace: posseduta (2014) & Insidious 3: l'inizio (2015)

Grace: Posseduta (Grace: The Possession, 2014) è un demoniaco film horror americano, diretto da Jeff Chan e scritto da Chris Pare. L'aspetto che da al film una certa originalità è lo stile registico utilizzato, ovvero in prima persona, quello che vediamo è quello che la protagonista vede, siamo nella mente del personaggio e vediamo tramite i suoi occhi. Certo, non è mica una novità, ma adesso che al cinema sta per uscire Hardcore! è una buona occasione per conoscere questo stile unico e innovativo. Il titolo e la locandina ci svela sin da subito non solo che Grace (la bellissima Alexia Fast) è posseduta sin dalla nascita, dopo che la madre muore durante il parto (l'intro della pellicola), ma che il film nasce dal produttore di Sinister e dal produttore esecutivo proprio di Insidious (sotto la recensione del terzo). Grace è cresciuta in una famiglia fortemente religiosa, la nonna bigotta e iper-religiosa è interpretata dalla medium di Insidious (Lin Shaye), e quindi 'leggermente' spaesata quando all'età di 18 anni va al college. Grace, giovane e ingenua matricola, tenta in tutti i modi di abituarsi alle atmosfere del college e adattarsi alla vita e alle caratteristiche del campus, ha pure una coinquilina estroversa e molto diversa da lei, una che gira in mutande ed è ubriaca di vodka alle 8 di mattina (la sensuale Alexis Knapp), ma per lei non è facile, e quando 'all'improvviso' il terrore la invade e un demone si impossessa del suo corpo, si scatena il caos. Il caos che la farà tornare agli insegnamenti della severa nonna e alle rigide regole della Chiesa, troppo spesso possessive, autorevoli e sfruttate. Ossessionata dall'orribile morte della madre (di cui vorrebbe sapere la verità) e da radicati impulsi distruttivi, Grace dovrà fermare il demone che alberga in lei prima che sia troppo tardi.
Il primo incipit è che la pellicola ha molti tratti in comune con Carrie: Lo sguardo di Satana, adolescente, classica sfigata, bersaglio dei compagni di classe, ma con una differenza: la ragazza è vittima di strani e bizzarri incidenti a lei incomprensibili, che piano piano riveleranno la loro forza malvagia. Vessata dalla nonna, che crede che la colpa sia della madre, che stia diventando come la madre, una peccatrice, le instilla la paura dei rapporti con i ragazzi, pulsioni e via dicendo. Facendo ciò la metterà in pericolo quando il diavolo (e non solo quello) farà la sua mossa, soprattutto nello sconvolgente finale quando le carte si riveleranno scoperchiando un segreto nascosto. Si perché nel bene alle volte c'è il male, in tutti i sensi. Come tanti film di questo genere, non mancano difetti e pregi. Prima di tutto il finale è diverso e forse migliore rispetto ad altri, la trama è convincente nonostante la non originalità della stessa ma il film fila bene, la storia è plausibile e non scade mai nel banale. Un'altro difetto è la sceneggiatura un po' approssimata, e spesso e volentieri si scade nel ridicolo involontario, a volte si ha anche la sensazione di smarrimento. Un film indubbiamente intrigante, che nonostante tutto, anche grazie alla buona ed efficace tecnica registica (che cattura e mette in soggezione), un buon mix di scene, poche veramente orripilanti riesce comunque ad intrattenere. Insomma un film senza infamia e senza lode, ma che si può vedere tranquillamente, tenendo presente che è pur sempre un malefico horror. Voto: 6-
Insidious 3: L'inizio (Insidious: Chapter 3) è un film del 2015, ultimo inquietante capitolo di una spaventosa saga horror, che ha terrorizzato milioni di persone, ad onore del vero però questo, leggendo il titolo, è il prequel di Insidious (2010) e Oltre i confini del male - Insidious 2 (2013). Anche questo terzo episodio di Insidious esplora nuovamente "l'altrove", tornando indietro nel tempo e raccontando stavolta la terrificante storia di una teenager e della sua famiglia, con colpi di scena e fiato sospeso fino all'ultimo secondo. La vicenda si svolge qualche anno prima degli avvenimenti narrati nel primo film della serie. Quinn Brenner è una giovane studentessa con l'aspirazione di fare l'attrice. Ha perso la mamma da un anno, per malattia (cancro), e vorrebbe contattarla. Per questo decide di affidarsi a Elise Rainier, abile sensitiva, medium, ma Elise (perseguitata da una presenza oscura che vuole ucciderla ogni qualvolta prova a contattare il marito anch'esso defunto) dopo un breve tentativo fallimentare, rinuncia a proseguire, nonostante provi simpatia e comprensione per Quinn. La avvisa però di non provare a contattare sua madre da sola (cosa che Quinn ha già tentato di fare) perché quando si vuole parlare con uno spirito anche gli altri possono sentire. Dopo l'audizione alla scuola di recitazione, Quinn, in strada, vede uno sconosciuto che la saluta: si distrae e viene investita da un'auto. Rischia di morire e riemerge con varie fratture che la costringono a restare a letto con le gambe ingessate. Ma questo è niente, perché una strana presenza (l'Uomo che non respira, colui che vive nei condotti di ventilazione) si fa viva dall'oltretomba e la perseguita. Sean, papà di Quinn, si convince che c'è del vero nelle paure della ragazza e contatta Elise che stavolta decide di intervenire, contro un nemico terribile e malevolo che la perseguiterà per impossessarsi del suo corpo in modo da poter tornare nel mondo dei vivi e impossessarsi della sua anima. Inutile sottolineare che la trama è una specie di fotocopia dei primi due capitoli  e per molti versi è ciò che accade. Era certamente ovvio, il regista Leigh Whannell, già co-sceneggiatore di James Wan nei capitoli precedenti non poteva mica stravolgere tutto. Il suo intento era chiudere (anzi aprire) la saga in bellezza, con un prequel di carattere. La trama è però troppo incentrata sul noioso e quasi irritante personaggio della medium Elise, già vista nei primi due film della serie e anche se qualche sobbalzo lo regala, è importante sottolineare come gran parte degli spaventi è il frutto di un bombardamento di decibel con il volume che passa dal silenzio tombale al picco sonoro all'improvviso (un classico). L'arzilla vecchietta (che si lascia andare a qualche americanata) torna ad effettuare sedute spiritiche per aiutare una ragazza decisamente jellata che è insidiata da uno spettro. Il ritratto psicologico della ragazza (che deve far fronte a una grave perdita e prova paura davanti al mesto panorama della sua vita, con il problematico rapporto con il padre e i compiti da vice-mamma, per i quali si sente impreparata e inadatta, nei confronti del fratellino) è coinvolgente, anche grazie all'interpretazione ricca di spontaneità di Stefanie Scott. Allo stesso modo, la tristezza, la solitudine e i traumi subiti da Elise sono tratteggiati con sensibilità e trovano in Lin Shaye una perfetta interprete, capace di rendere credibile il suo personaggio sia nei momenti di sconforto sia in quelli di forza e riscatto, in effetti qui non siamo di fronte alla donna senza paura e sicura di se del primo capitolo ma bensì possiamo ammirare una personalità straziata per la perdita del marito suicida e impaurita da ciò che la perseguita dall'oltretomba.
A livello strutturale, però, il film è squilibrato. La prima metà e riuscita a metà, un po' noiosa. La seconda metà, invece, pur restando di valido intrattenimento, si sfilaccia un po', cedendo alla tentazione di riproporre (con il viaggio nell'Altrove) temi e situazioni già visti nei precedenti capitoli. L'arrivo di Tucker e Specs (quest'ultimo interpretato dallo stesso Whannell) abbassa il livello di tensione introducendo elementi di ironia e umorismo non proprio necessari, ma nel contesto utili. Nonostante la scontatezza dell'epilogo (i meccanismi e le dinamiche del film sono ormai tristemente prevedibili e sciocche) e l'ormai ovvio evolversi dei fatti il neoregista riesce a regalarci comunque una pellicola piacevolmente spaventosa (ma non tanto), la gestione delle inquietudini è abile, disseminando suspense e spaventi con un grande senso del tempismo, sfruttando le classiche dinamiche da film horror. Un tipo di horror grottesco come i primi due, ma al di sotto delle attese. Le apparizioni fantasmatiche però sono inscenate con grande attenzione alla riuscita dell'effetto. Il film resta fermamente all'interno dei parametri del genere "spettrale", ma lo fa con una freschezza e un'efficacia tali da sviluppare almeno una tiepida empatia con i personaggi principali. Il pericolo è tangibile e reale, l'uomo che non respira, per quanto non paragonabile alla spaventosa Sposa in nero per estetica, è un demone che si presenta per aggredire, fare del male e impossessarsi di ciò che vuole. Interagisce direttamente con la sua preda menomata e costretta a letto per un incidente che le ha rotto entrambe le gambe, cosa che rende ancor più soffocante il terrore di non potersi difendere o meglio scappare. Inoltre, benché figurativamente carismatica, la figura del fantasma malevolo resta comunque sin troppo indefinita nei fini e nei motivi. Il regista fa quello che può, non si limita a scopiazzare Wan ma cerca, per quanto difficile, di migliorarlo con riprese spesso dal basso, con l'intento riuscito di aumentare il fattore impotenza della giovane protagonista. La nota stonata, se cosi si può dire sta nel rallentamento dovuto a ripetizioni evitabili e la mancanza di un qualcosa di fresco e diverso dai capitolo precedenti. La prova recitativa dei protagonisti è pertanto buona, encomiabile Lin Shaye e un convincente Dermot Mulroney. In conclusione però quest'ultimo capitolo nulla aggiunge ai precedenti anzi ne svilisce quasi totalmente l'idea originale ed intrigante del primo scopiazzando qua e là quel che ne rimane. Per chi ha adorato i primi due ne sconsiglio la visione, ma per chi ha comunque apprezzato e almeno un po' gli son piaciuti i primi due, potete vederlo, senza aspettarsi però qualcosa di eccezionale. Voto: 5,5

4 commenti:

  1. Ecco un altro film che NON devo assolutamente vedere: troppo emotiva! Ciao Pietro :)

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    1. Sono due comunque i film, che effettivamente non dovresti assolutamente vedere ;)

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  2. Grace l'ho visto e ne ho parlato da me tempo fa, Insidious chapter 3 l'inizio non mi è piaciuto proprio

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    1. Si ho visto, più o meno abbiamo lo stesso parere ;)
      Sì Insidious 3 ha deluso, e anche parecchio..

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