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lunedì 11 luglio 2016

Dalla Francia con 'Passion': Barbecue (2014), Tutta colpa del vulcano (2013) & La moglie del cuoco (2014)

In questi ultimi due mesi si è parlato spesso della Francia e degli Europei, ora in attesa dell'atto finale, dato che questo post è stato scritto prima di proclamare il vincitore, non saprò quindi chi vincerà, se è la Francia (tanto meglio), se no (poco importa), ma io lasciando perdere il calcio, devo infatti solamente parlare di tre film francesi che ho visto in settimana, tutti e tre da Sky Cinema Passion (come da titolo) che mi sono davvero piaciuti. Tre commedie interessanti che parlano di sentimenti (amore), amicizia che in modo abbastanza garbato offrono divertimento e intrattenimento gradevole e piacevole. Il primo di questi tre film è Barbecue, una raffinata e corale commedia (tipica del cinema francese del 2014) dove non si ride, ma si sorride alle ironiche avventure di un gruppo di amici di mezz'età che regolarmente si riuniscono, per organizzare delle cene, per andare alla partita a vedere la propria squadra del cuore, per trascorrere le vacanze. Il cosiddetto "capo" del gruppo o, meglio, colui che organizza i vari programmi, è il cinquantenne e donnaiolo Antoine, perfettamente interpretato da Lambert Wilson, il quale nel corso della vicenda viene colpito da un infarto in seguito al quale egli deciderà di cominciare a vivere la propria esistenza godendosela, seguendo solamente i propri desideri ed assaporando sino in fondo le gioie che gli si presentano dalla frequentazione dei propri cari amici e dalle giornate trascorse in loro compagnia. Un atteggiamento che inizialmente rianima il sodalizio, ma poi, non essendo più sostenuto dalla giusta dose di buonumore, finisce coll'essere corrosivo e persino violento. Tuttavia c'è sempre spazio per una redenzione ed una corale soluzione positiva di tutte le vicendevoli ed eterogenee storie dei protagonisti.
Questa fresca commedia francese presenta un ambiente, dei personaggi ed una "filosofia" di vita molto positivi e, sia pure con qualche esagerazione, molto giusti al fine di godere appieno la propria esistenza. In fondo, quando si ha una famiglia, degli amici, una certa agiatezza economica, delle occasioni piacevoli e del buon cibo sulla tavola, cosa, sembra volere dire il regista, desiderare di più? Ed il clima di totale relax, affiatamento ed affetto tra i vari protagonisti della vicenda si evince in maniera molto esplicita e divertente. I dialoghi sono veri e interessanti. Il cast, composto tutto da attori conosciuti in Francia e poco meno in Italia, è ben amalgamato e coordinato e presenta proprio l'immagine di una compagnia affiatata che sempre di più consolida negli anni il proprio affetto ed amicizia. Il lieto fine anche se abbastanza scontato e il tema trito e ritrito della crisi esistenziale di uomini e/o donne di mezza età però non affossano un film comunque divertente e per nulla volgare e pertanto quanto mai adatto a trascorrere un'ora e mezza di puro intelligente relax. In definitiva però nonostante le solite storie e i soliti amici (il seduttore, la coppia perfetta, la coppia separata, lo scapolo timido), senza coinvolgimento emotivo ed empatico, senza una precisa fluidità di un racconto che non c'è, ma tanti quadretti conviviali ovvi ed inutili, è un discreto e simpatico film. Voto: 6
Il secondo film è invece una simpaticissima e divertentissima commedia on the road diciamo, Tutta colpa del vulcano, che prendendo spunto da un fatto successo veramente in Islanda nel 2010, ovvero l'eruzione di un vulcano islandese dal nome impronunciabile (Eyjafjallajökull, titolo originale) mette in scena una rocambolesca commedia sentimentale. Il film (del 2013), dai produttori di "Quasi amici", narra le vicende di una coppia, separata ormai da vent'anni (che si odiano), che si rincontra per caso nello stesso aereo nel corso del viaggio verso l'isola di Corfù (in Grecia) dove la loro figlia si sta per sposare. Peccato che l'eruzione del vulcano, riempia di cenere i cieli di mezza Europa, costringendo così il loro aereo a un atterraggio di emergenza a Stoccarda. Costretti difatti a proseguire il viaggio su mezzi di fortuna, l'avversità reciproca non tarderà a riemergere e sarà fonte quindi di innumerevoli guai, un odio reciproco che sfogheranno perciò a suon di dispetti. Perché da qui inizia il viaggio interminabile in vari paesi dell'Europa, con relativo corollario di guai ed imprevisti, (essi infatti incapperanno in molteplici, a volte persino pericolose, avventure), e anche se malgrado i numerosi tentativi cercati l'uno nei confronti dell'altra al fine di continuare il viaggio per conto proprio, dovranno affrontare il percorso verso la Grecia via terra insieme, riuscendo però a raggiungere finalmente la loro tanto amata figliola proprio in tempo per le nozze. Questa commedia francese è molto divertente e nella sua leggera freschezza risulta pertanto molto piacevole a guardarsi. Sicuramente molte situazioni qui rappresentate risultano alquanto irreali ma questo ha poca importanza in una vicenda dove ciò che più conta è l'ironia, la brillantezza dei dialoghi e la simpatia, nonché bravura, dei due protagonisti principali, e cioè Dany Boon e Valérie Bonneton (brava caratterista che interpreta una donna che cerca la bella vita, dispettosa ed intelligente, che ha abbandonato figlia e marito per vivere da sola, ed è insopportabile). La devastante comicità proprio di Dany Boon (goffo e simpatico nei panni di un istruttore di scuola guida, semplice e lineare) insieme alle continue invenzioni della molto strana coppia che si ritrova nel più improbabile dei viaggi rendono il film sicuramente gradevole, chiaramente senza pretese. L'obiettivo, è chiaro, sono due risate davanti allo schermo e sotto questo profilo il film è sicuramente riuscito. La formula del viaggio associato alla riscoperta di un legame che sembra irrimediabilmente compromesso non è nuova, così come la rappresentazione di una coppia scoppiata dedita ai bisticci, le situazioni e i personaggi sono spesso sopra le righe e inverosimili, tuttavia il buon ritmo e la regia dinamica rendono la visione adatta ad una serata scacciapensieri. Quindi il film va accettato per quello che è e nulla di più e, simile a moltissime commedie francesi di questo tipo, l'insieme degli ingredienti, sapientemente dosati ed assemblati, non può che condurre ad un buon esito di sicuro successo. Insomma, seppure ovviamente non un capolavoro, per un puro e semplice, ma intelligente, divertissement questa pellicola è altamente consigliabile. Voto: 6
Terzo e ultimo dei tre è La moglie del cuoco (On a failli être amies) del 2014. Film in cui si racconta di due donne che si incontrano perché una di queste (Carole), annoiata della propria vita e consorte (moglie infelice e stanca di vivere all'ombra del marito) di uno chef di un importante ristorante dove collabora spesso e volentieri (pare), che pur conducendo una vita agiata, vuole cercarsi un'occupazione alternativa (alla ricerca di una propria dimensione più autonoma) presso un'agenzia di collocamento (un centro per la formazione, a cui si rivolgono persone in cerca di una diversa occupazione) dove lavora l'altra (Marithé). Lei aiuta l'amica (anche se il rapporto di amicizia tra le due è basato maggiormente sulla reciproca complicità), che infine cambia il suo stile di vita, a tal punto da lasciare il marito, ma nel frattempo, è lei stessa a innamorarsi dello chef (Sam, acclamato ed energico chef dal fascino burbero e ammaliante), portando così ad un'evoluzione degli eventi che porteranno perciò a nuove condizioni di vita sia all'una che all'altra. Questa pellicola costituisce quindi l'ennesima commedia francese imperniata sul cibo attorno a cui poi si svolgono i fatti, più esilaranti o meno, che determinano l'intera vicenda che la regista (Anne Le Ny) dirige scientificamente e agilmente nonostante una certa scontatezza. Partendo perciò dall'attenzione per l'imperante cornice gastronomica (amplificata dal titolo italiano), si adagia su temi, situazioni e volti visti e rivisti. La confezione ruffiana e leggera azzera qualsiasi graffio, ma l'usuale qualità del casting tiene in piedi il tutto (in Italia perfino un film del genere sarebbe impossibile). Siamo, però, dalle parti del classico ritrattino di grana grossa dell'insoddisfazione della borghesia francese, con tanto di scontato triangolo amoroso e livello siderale di empatia. Ovviamente le relazioni e le contrapposizioni socioculturali fungono da disvelamento interiore dei personaggi e di tanto in tanto fa capolino qualche questione morale molle molle. Ovviamente poi, sia per l'ambiente conviviale in generale che per gli episodi divertenti che vengono rappresentati il film risulta sicuramente "vincente" in quanto dotato di un'ironia calibrata, ben girato ed interpretato. Insomma, funziona tutto piuttosto bene: il film fila, Karin Viard e Emmanuelle Devos sono una coppia perfetta, un paio di gag strappano il sorriso, e anche se la trama risulta, se non proprio irreale, almeno un poco semplicistica per come le situazioni riescono ad essere superate (anche se la regista credo non volesse proprio creare una storia realistica al cento per cento ma dare solo l'input per una storia godibile e fresca) è anche provvisto di tutti gli elementi positivi necessari al fine di raggiungere la completa approvazione ed accettazione del pubblico. Ideale come puro mezzo di svago di un'ora e mezza. Questo è comunque probabilmente il meno riuscito dei tre, ma riesce lo stesso a far sorridere e divertire, come in precedenza gli altri. In definitiva perciò tre discrete commedie francesi di qualità, che consiglio perciò di vedere. Voto: 6

2 commenti:

  1. i film francesi o sono molto belli o mi annoiano pesantissimamente...
    quelli che hai citato tu, ho visto solo "Tutta colpa del vulcano", che mi è piaciuto abbastanza direi... risate facili facili, però piacevoli.
    gli altri proprio no, ma se mi avessi citato, ad esempio "Supercondriaco", ti avrei detto che è uno dei più brutti film mai visti fino ad ora

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    1. Sì tante risate gradevoli :)
      Gli altri sono diversi ma entrambi spensierati quindi meno divertenti effettivamente, non sono però così brutti, al contrario infatti di Supercrondiaco, che a parte qualche sporadica scena, era davvero brutto ;)

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