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martedì 16 maggio 2017

Sleepy Hollow (4a stagione)

Che Sleepy Hollow fosse in alto mare lo si era visto già nella scorsa stagione, la terza dello show Fox (supernatural drama horror ed action), in cui avevo espresso più di un dubbio, nonostante mi fosse sufficientemente piaciuta come dimostra la mia recensione di un anno fa, qui. In più dopo le vicende, dal sapore auto-conclusivo, del season finale, le probabilità che la serie fosse riconfermata erano più che scarse. Con sorpresa di molti però (anche la mia), Sleepy Hollow è stata, poco dopo, confermata per una quarta stagione. Una decisione che ha stupito non poco, sembra quasi infatti che i vertici della Fox abbiano preso la faccenda come usa sfida personale, ma lo show, dopo una buona prima stagione ha avuto costanti cali di ascolti e contenuti, culminando con la conclusione della scorsa stagione in cui la co-protagonista della serie, Nicole Beharie, che interpretava il personaggio di Abbie Mills, muore eroicamente per chiudere il vaso di Pandora e salvare il suo amico Ichabod Crane (Tom Mison). Una morte che ha posto un problema di non poca importanza e forse una sfida che gli autori hanno voluto accettare per vedere se, con una nuova ambientazione e nuovi personaggi, sarebbe stato possibile salvare lo show. Purtroppo nonostante i buoni intenti e nuove soluzioni, non c'è stato scampo, è notizia di giorni infatti della cancellazione dello show. Show che ovviamente, con la nuova stagione e la prima puntata, pone subito le basi su drastici cambiamenti. Anzitutto, come anticipato dal finale di stagione, Ichabod Crane viene portato a Washington dove "c’è bisogno di lui". Prelevato da una segreta organizzazione, il protagonista deve affrontare un demone che minaccia la città. Qui fa conoscenza dell'Agente Diana Thomas (Janina Gavankar), la nuova co-protagonista. Con Diana, vengono introdotti anche nuovi personaggi, Jake Wells (Jerry MacKinnon) e Alex Norwood (la bella Rachel Melvin), curatori dell'Agenzia 355 che si occupa di forze sovrannaturali che minano la sicurezza nazionale. Viene introdotto anche un misterioso villain di nome Dreyfuss e la figlia decenne di Diana Thomas, Molly (Oona Yaffe, ex MasterChef, si avete capito bene), stranamente legata ad Ichabod. I riferimenti col passato poi non mancano, c'è anche lei, Jenny Mills, sorella di Abbie, l'unico personaggio che accompagna Ichabod Crane dalle prime stagioni.
Ma, come detto, nonostante i tanti cambi, non solo la serie, ma anche e soprattutto la season première di Sleepy Hollow è quella che non ha convinto. La sceneggiatura è costruita su dialoghi fin troppo stereotipati e non espone la serie ad un vero e proprio cambiamento. L'incontro fra Diana ed Ichabod è sin troppo prevedibile, così come lo sviluppo iniziale della loro conoscenza. Il progresso narrativo dell'episodio in generale ricorda molto lo schema tipo della serie, minaccia, ricordo del passato, risoluzione. Certo era quello che doveva essere, d'altronde è stato bello ritrovarsi nuovamente nella "tradizione" della serie, ma la nuova partenza è semplicistica, banale e già vista. Non può bastare lo straordinario personaggio di Ichabod Crane a mantenere a galla la serie sempre. Anche se a esser sincero, così brutta poi non l'ho trovata questa stagione, che mi è moderatamente piaciuta. Ho trovato la prima parte intrigante dopo il mezzo flop della stagione precedente. Poi però qualcosa è andato storto. La seconda parte della serie ha troppe (davvero tante) analogie con il passato e, sebbene questo possa essere carino, non si possono sempre tirare in ballo i soliti mostri da combattere. E così il finale di stagione (come quasi tutte le puntate) è passato in sordina. Cioè, le cose si risolvono con una facilità ed una tranquillità che mi hanno lasciato perplesso.
Il finale poi, che vede il ritorno, comunque gradito, di Henry Parrish nelle "vecchie" vesti di Guerra, incarnato dal genio recitativo di John Noble (Fringe ed Elementary), non viene per niente sfruttato da questa "new" entry, e il risultato non è certo stato scoppiettante. L'evidente fretta di chiudere il cerchio ci ha lasciati con un pugno di mosche in mano, La preparazione alla battaglia è stata interessante solo a tratti, spogliando gli abiti nobili di una buona sceneggiatura e vestendosi in maniera un po' casual, priva di stile ed originalità, chiudendo con troppo stucchevole buonismo, prevedibile ma desueto. L'essenza stessa della serie infatti si è andata spegnendo come una candela con il passare degli episodi, dove le emozioni più intense ci sono state regalate solo dalla coppia Jake e Alex, i due "bibliotecari" prestati alla battaglia del sovrannaturale e caduti tra le braccia di un amore quanto mai annunciato e prevedibile. L'ultima novità, se così vogliamo definirla, è Seychelle Gabriel (attrice che ricordiamo, forse, per il ruolo di Lourdes in Falling Skies) nei panni di Molly, questa volta adulta e proveniente da un futuro dispotico e ormai abbandonato alla dittatura di Dreyfuss. Il suo ruolo nella battaglia finale è stato importante, ma non poi così essenziale, tanto che il suo personaggio lo ricorderemo più per la bellezza semplice e pulita dell'attrice che per altro.
Tutto insomma è caduto in disgrazia, perché la scomparsa del personaggio di Abbie ha (già dall'inizio) forse (probabilmente e sicuramente) segnato l'ora della ghigliottina. Non è bastata, e forse neanche piaciuta difatti, la sorpresa di un nuovo testimone bambina, né le ottime interpretazioni di Tom Mison e di Jeremy Davis (Dreyfuss) per offuscare una sceneggiatura anonima e macchinosa, che sembra ormai aver perso ogni lampo di genio e novità. Ma è soprattutto il finale stesso, cioè proprio gli ultimi minuti, quelli che hanno davvero lasciato stupiti e confusi (un Kracken emerge dalle stagnanti acque di un lago, chiamando ad una nuova battaglia Crane e l'agente Thomas). Come lo scorso anno infatti si arriva a fine stagione senza la certezza che la storia continui, ma questa volta il finale aperto non è esattamente in grado di fungere comunque da chiusura simbolica, come accadde alla fine della terza annata. Scoprire infatti che Ichabod ha venduto l'anima a Lucifero per poter sconfiggere Dreyfuss è un piccolo, delizioso colpo di scena che non merita di essere lasciato irrisolto, ma purtroppo sarà così, anche se le sorprese (come spesso succede) non sono da escludere. Eppure questa serie ha divertito, spaventato e intrattenuto, la lotta contro l'occulto ci ha appassionato ed incuriosito sin dal primo episodio, quando il Cavaliere senza testa della Morte si divertiva a decapitare i malcapitati aprendo così le porte all'Inferno sulla Terra. Purtroppo, la novità che correva sulla scia del racconto di Washington Irving e dell'omonimo film con Johnny Depp è andata lentamente sciogliendosi al pallido sole di una sceneggiatura troppo standardizzata, di quelle che ad un certo punto finiscono nella noia e nell'oblio del dimenticatoio. Poiché per quanto mi dispiacerebbe salutare il buon Ichabod Crane, chiudere i battenti alla serie mi sembra, in definitiva, la scelta più appropriata, perché allungare il brodo sarebbe stato forse da masochisti. Però peccato. Voto: 5,5

4 commenti:

  1. Un errore che non bisognerebbe mai commettere e che comunque fanno in molti: quando cambiano tutto, in una serie, allora le cose vanno male. Togliere una colonna dall'impianto narrativo è sempre pericoloso.
    Ovviamente, non è andata bene...

    Moz-

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    1. Eh già, è sempre un rischio che quasi mai funziona, perché in effetti cambiare (troppo senza decisione) non fa sempre bene se parliamo di serie tv ;)

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  2. Ho abbandonato con la fine della prima stagione, senza nemmeno una vera ragione in verità.
    La storia è sempre stata una delle mie preferite ( il film di Burton lo adoro ) e un giorno mi piacerebbe leggere il racconto di Irving da cui è tratto, ma la serie non mi ha mai coinvolto moltissimo.

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    1. Anche per me quello è uno dei miei film preferiti, ho seguito la serie proprio per quel motivo ma dopo la discreta prima stagione l'attenzione e il livello è scemata portando a questa comunque inutile stagione, che sì è stata lo stesso bella ma deficitaria :)
      La serie se prende subito è meglio, altrimenti bisogna il più delle volte lasciar perdere ;)

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