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mercoledì 26 luglio 2017

Outcast (2a stagione)

Spesso quando vedo un horror raramente mi spavento, poiché è davvero difficile trovarne uno discretamente spaventoso (a parte i grandi classici), ma avevo cominciato a guardare la prima stagione di Outcast perché mi aveva incuriosito in quanto tratta/trattava di un fumetto che ha tra i suoi autori Robert Kirkman, uno dei creatori e produttore esecutivo di The Walking Dead. Purtroppo però la seconda stagione, terminata il 5 giugno (il 12 giugno in Italia su Fox), nuovamente non convince fino in fondo. Come avevo già precedentemente spiegato nella recensione della prima stagione (qui), per quanto essa avesse presentato degli elementi interessanti, aveva poco entusiasmato, e pochissimo spaventato (a parte il plot iniziale), per cui poco intrattenuto. La prima stagione di Outcast infatti, spesso lenta, a volte un po' sconclusionata, che si era premurata di svelare davvero poco di quelle che inizialmente erano state presentate come delle possessioni demoniache, tanto che neppure il season finale era riuscito a fare chiarezza o ad offrire allo spettatore qualche misera risposta, deluse le mie aspettative, anche se speravo in una seconda migliore. Ora non che non faccia di meglio, anzi, soprattutto nella sua parte centrale con tanta azione e scene impressionanti la seconda stagione qualcosa in più lo da e lo fa, ma anche questa volta la trama (fin dall'inizio debole) non riesce davvero a spiccare il volo tornando a pasticciarsi con fin troppi elementi, chiudendo con un finale confusionario. Giacché il primo episodio di questa stagione, che in ogni caso non ha creato moltissime aspettative, mettendo in mostra esattamente quegli stessi elementi che avevano reso la prima stagione poco incisiva e riportando i personaggi al punto di partenza, senza indicare la direzione che avrebbero potuto percorrere, proprio interessante ed originale non è.
Per fortuna il primo episodio è solo una falsa partenza e negli episodi successivi la serie aumenta il passo mettendo i protagonisti in reale pericolo e dando la netta impressione di essere prossimi a capirci davvero qualcosa. Il momento migliore della stagione è proprio quello che ha riunito insieme tutti i protagonisti che per troppo tempo hanno girovagato separati. E' stato come se gli sceneggiatori si fossero decisi a mettere da parte le crisi personali e fossero pronti a metterli insieme sulla strada verso una decisa resistenza contro gli invasori e invece, proprio quando la storia doveva continuare a correre verso il confronto finale, i protagonisti sono tornati a dividersi in un susseguirsi di fughe e rapimenti scomposti (su tutte Megan, Wrenn Schmidt, e Holly, impenitente vagabonde), risultanti in multiple trame che hanno rotto il ritmo e che hanno portato ad un finale un po' frettoloso e non del tutto soddisfacente, nonostante un cambiamento di stile e contenuti. Infatti, se la prima stagione sembra ed è nello stile de "L'esorcista" (comunque non come la serie omonima o film di livello superiore), la seconda (in cui i protagonisti devono affrontare le conseguenze degli eventi della prima stagione, ovvero con una fuga che avrà esiti diversi e che porterà nuovamente Kyle, Patrick Fugit, e sua figlia Amber, Madeleine McGraw, a casa ed ha combattere) sembra più "L’invasione degli ultracorpi", perché sorpresa sorpresa, da quello che si dovrebbe e potreste intuire (l'ho capito troppo tardi) le possessioni demoniache non c'entrano affatto (anche se conferma di ciò, non avendo letto il fumetto, proprio non ho).
Saranno mica alieni? Abitanti di un'altra dimensione in fuga da un mondo devastato? Che vogliono solo una nuova casa e magari dei corpi che non si decompongono? Boh, in tal senso comunque la figura di Kyle e degli altri "fari" resta invece ancora misteriosa. Loro che si dice che provengono dallo stesso luogo degli invasori, ma ci sono nati con quel dono/scopo o anche loro sono stati sostituiti? E se invece è una cosa che si tramanda geneticamente chi è stato il primo e da dove è iniziato il tutto? E perché Rome è il centro del mondo? Un puro caso? E la fusione (no Dragon Ball non c'entra, anche se sarebbe stato bellissimo) avrebbe coinvolto tutto il mondo? E dove stavano nascosti tutti quei fari che vediamo sgozzarsi nel finale? Possibile stessero tutti a Rome e Kyle non se ne fosse mai accorto? Possibile che fossero sparsi nel mondo e nessuno degli invasori avesse mai pensato di andarli a cercare? Mistero, tanti dubbi, tante cose irritanti ed inutili. Come irritante ed inutile è il personaggio di Aaron, una delle cose che in questa stagione non hanno funzionato. Davvero insopportabile, stupido, spocchioso, cattivo solo per il gusto di esserlo, che ha forse avuto come unico ruolo quello di dire qualcosa di più sul personaggio di Sidney, piuttosto che dimostrare una vera utilità narrativa.
Curato da bruciature orribili, lo abbiamo addirittura visto fare a fette la sua povera madre e compiere con sfacciataggine le più peggio cose, solo per poi essere tolto di mezzo a sua volta, come se lo stesso Sidney si fosse rotto di averlo tra i piedi. Quale è stata quindi la sua utilità a livello narrativo? E perché non farlo, per lo meno, eliminare in modo liberatorio da uno dei protagonisti? Semplicemente gli sceneggiatori hanno staccato la spina ad un personaggio che non sapevano più come muovere (stessa fine ha fatto Blake, che qui procura fastidi a Megan, che se nella prima stagione sembrava solo uno dei tanti posseduti, interessante solo perché sembrava saperne più degli altri riguardo alla natura di Kyle, ma nonostante nella seconda stagione non lo è affatto, anzi, più importante nella trama, finisce ugualmente eliminato). Non ho trovato straordinaria neanche la reintegrazione della moglie di Kyle (Kate Lyn Sheil) e l'idea di eliminare Sidney (Brent Spiner) a pochi episodi della fine, presentando un concilio degli invasori (subito sterminato) di cui non sospettavamo nulla, per poi passare lo scettro del potere al povero Dottor Park, salvo mostrare che sopra di lui c'è un potere ancora superiore.
Con Sidney gli sceneggiatori hanno difatti eliminato un vero nemico carismatico senza riuscire a sostituirlo con una figura altrettanto valida. Altrettanto non valida è anche la figura del padre (tormentato) di Kyle (C. Thomas Howell), che seppur introdotta un po' frettolosamente a pochissimi episodi dalla fine, non riesce per niente ad incidere emotivamente con il risultato, risultando solo fastidioso e per nulla affascinante, tanto che il suo gesto finale un po' sorprende, ma manca di quell'impatto che avrebbe potuto avere. Insomma tanti problemi, evidenti dubbi. Come perché Kyle non ha pensato bene di farsi spiegare il piano dal suo vecchio prima di buttarcisi dentro di testa? Come faceva Rose ad avere una lista omni comprensiva di tutti i contaminati? Cosa speravano di fare il reverendo, il non convincente Philip Glenister, e lo sceriffo, lo carismatico ma sciupato narrativamente Reg E. Cathey, una volta che avessero raccolto metà popolazione di Rome in carcere? E' vero che mettere insieme una sorta di piano per contrastare l'invasione sembrava essere particolarmente difficile, ma perché non si è provato per lo meno a discuterne? E perché lo scopo di donne e bambine è sempre quello di mettersi in fuga e di essere catturate? E potevamo forse fare a meno della solita trama del bambino messia/demone?
Tanti dubbi che più che altro sembrano rivelare una certa fragilità nella mitologia del telefilm che sbandiera tanto la "fusione" e l'importanza dei "fari", ma non si preoccupa mai di definirli con precisione, preferendo cambi di direzione a volte un po' a casaccio. In ogni caso la seconda stagione mi ha dato l'impressione di avere un arco narrativo più forte in cui fin dall'inizio si cominciano a vedere piani in moto e personaggi che hanno i loro obiettivi. In retrospettiva perciò, la prima stagione sembra solo un lungo prologo alla "vera" storia che ha presentato i personaggi più o meno importanti e messo in moto i vari fili della trama. Negli ultimi episodi della seconda stagione infatti le varie fazioni cercano di portare a compimento i loro piani fino ad arrivare allo scontro che termina in un "cliffhanger". È un finale intenso in cui vengono certamente rivelati altri segreti ma lascia aperte però molte incognite sul futuro.
In conclusione non si è trattato di una brutta stagione, dato che ha avuto degli ottimi momenti a livello di ritmo e coinvolgimento emotivo, soprattutto nella parte centrale in cui sembrava che Kyle si trovasse davvero al centro del ciclone e fosse pronto a dare battaglia (per esempio quando è stato lo sceriffo ad essere posseduto), ma la storia ancora una volta non è riuscita a convincere del tutto, in special modo nel finale. Abbastanza deludente anche il percorso emotivo e spirituale del reverendo un po' sacrificato che, in piena crisi esistenziale, trova qualcosa da fare solo nell'ultimo episodio, giusto per salvare la baracca e burattini. Davvero male, anche se complessivamente questa seconda stagione (basata forse fin troppo sulla rivelazione di segreti e su colpi di scena) mi è sembrata migliore della prima per l'arco narrativo che mi è parso più forte. In conclusione però la terza con ansia proprio non aspetto, anche se certamente vedrò perché vorrei vedere come continua la storia. Voto: 6

4 commenti:

  1. La seconda stagione di Outcast è stata un po' come la prima: finiva quando cominciava a farsi interessante. Hai ragione comunque quando parli di archi narrativi e personaggi gestiti a meenkia, purtroppo Outcast pare una serie più d'atmosfera che di contenuti...

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    1. Già, sempre nel momento topico, maledetti! Certo che ho ragione, ma anche tu, perché effettivamente in questa serie sembra essere più importante l'atmosfera, comunque fatta bene ma inutile da sola..

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  2. Io l'ho mollata senza rimpianti al quinto episodio, ma come molte altre potrei, prima o poi, riprenderla.
    La serie era troppo lenta per i miei gusti e l'argomento sfruttato in tutte le salse e forme non aiutava molto.
    Ho letto anche il primo volume fumettistico e francamente mi ha lasciato anch'esso indifferente.

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    1. Senza dubbio l'argomento non è originale e certamente già visto, ma non è tanto quello il problema, quanto che non sfrutta il potenziale, infatti si perde e non conclude mai...per cui probabilmente hai fatto bene, anche se spero migliori nella terza, altrimenti potrebbe esser stato tutto tempo perso..

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