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giovedì 21 settembre 2017

Alla ricerca di Dory (2016)

È a metà tra il remake e il sequel questo ennesimo grande film targato Pixar che negli anni ci ha regalato tante perle preziose, dalla trilogia di Toy Story a Ribelle, da Wall-E a Up, fino al recente Inside Out e Il viaggio di Arlo. Tutti film accomunati da un livello tecnico altissimo raggiunto e da riflessioni non banali su famiglia, affetti, identità. E Alla ricerca di Dory (Finding Dory), film d'animazione del 2016, sequel e spin-off di Alla ricerca di Nemo del 2003, diretto da Andrew Stanton, prodotto appunto dalla Pixar e distribuito dalla Walt Disney Pictures, non è da meno. Il film infatti, grazie anche al suo carattere pedagogico e all'aspetto educativo, non solo fa riflettere, ma commuove, emoziona e diverte, grazie anche all'animazione stupenda qui elargita. Alla ricerca di Dory difatti è una grande ed emozionante avventura, ricchissima di incontri e svolte (affettive e non), un vero e proprio road movie in acqua dove il "Destino" buono non solo passa attraverso un personaggio che porta il Destino nel nome, ma soprattutto attraverso tanti piccoli incontri di amici che ti aiutano a trovare la strada per casa, la compagnia fedele di Marlin e Nemo, foche, polpi, una moltitudine di pesci, tutti a loro modo solleciti nell'aiutare Dory (che quando si ricorda improvvisamente di avere una famiglia che forse la sta cercando parte subito, senza pensarci un attimo e nonostante i suoi "problemi", alla ricerca) che in mezzo a tante mancanze conosce ciò che è essenziale e vi rimane attaccata. Attaccata a un'origine buona, fatta di genitori amorevoli che non perdono mai la speranza e che vedono sempre il positivo in lei, sarà più semplice per la pesciolina blu riscoprire con occhi nuovi la bellezza del mondo, come sottolinea lo splendido finale in mare aperto. Perché tutti i protagonisti scopriranno il valore dell'amicizia, il senso della famiglia e la magia che si cela dietro i loro difetti.
E' sempre difficile parlare di un film d'animazione, soprattutto se molto chiacchierato e atteso da tempo, perché si sa, i sequel dei cartoni animati, specialmente di quelli particolarmente riusciti, sono sempre un po' deludenti. Sono in effetti pochi i "secondi episodi" degni di nota, ma questo è uno di quelli, ed anzi, forse in alcuni aspetti supera il primo, nell'animazione per esempio, ma anche nella caratterizzazione psicologica dei personaggi (e si capisce perché siano dovuti passare tredici anni dal primo film). Questa volta infatti la Pixar (che in ogni caso raramente perde un colpo), puntando sul personaggio di Dory, ha fatto una scommessa vincente. Dopotutto questa non è una pellicola approssimativa, composta solo per cavalcare l'onda del successo e il nome a cui è legata, no, questa pellicola nasce per essere un piccolo capolavoro, per essere all'altezza del suo predecessore, e ci riesce egregiamente. Ci riesce soprattutto perché non si presenta nel modo in cui siamo abituati a considerare alcuni cartoni da qualche anno a questa parte, poca trama, zero caratterizzazione psicologica e tante gag al limite del ridicolo. Certo, queste non mancano neanche qui, alcune scene sono fin troppo surreali, soprattutto nel finale, ma tutto è orchestrato con intelligenza ed umanità. E sembra perciò di ritornare finalmente al periodo aureo dell'animazione, quando per intrattenere i bambini non ci si serviva di bucce di banana o rami sporgenti, ma si rimaneva incollati allo schermo rapiti dalla poesia che la storia raccontava. E questo film, questa storia, di emozioni, di amicizia, ma anche di perdita è questo, alcune scene (così belle, così poetiche, che credo che alla fine questo sia un cartone apprezzato molto più dai 20 anni in su) sono davvero poesia sotto forma di animazione.
E' impossibile infatti non affezionarsi all'intraprendente pesciolina che va in giro scusandosi per le proprie gaffe spiegando di soffrire di perdita di memoria a breve termine, ma che non perde mai la sua innocenza ed allegria. Ma non è solo la protagonista, alla ricerca di un passato riemerso nei ricordi, ad essere azzeccata, intorno a lei si muovono molti personaggi riusciti così la storia scorre, senza grosse perdite di ritmo, sempre divertente e frizzante, verso l'inevitabile happy end. Ed a quel punto è quasi impossibile non commuoversi, l'animazione, poi, fa il resto. Certo, la perfezione non esiste e ci sono comunque piccoli difetti, anche di sceneggiatura, perché la storia è simile al precedente, troppo lineare, prevedibile e soprattutto non particolarmente "spassosa". Sono però fortunatamente molti i pregi, a partire proprio dalle straordinarie animazioni (ormai rimasto l'unico campo della produzione cinematografia in cui la Pixar mai delude), che raggiungono un livello di precisione e dettaglio meravigliosi e stupefacenti. D'altronde nei 13 anni che separano i due film, si sono fatti passi da gigante in merito alla resa dell'acqua, degli ambienti naturali, delle varie specie animali e vegetali. Ma ci sono anche altri aspetti da considerare, oltre che alla già citata simpatia della protagonista, anche alla presenza di una schiera di personaggi di contorno spesso particolarmente riusciti, a cui si aggiungono, come detto all'inizio, il suo carattere pedagogico, ma anche il buonissimo cast di voci. Quest'ultimo, nella versione italiana, include ancora una volta Carla Signoris (Dory) e Luca Zingaretti (Marlin), mentre tra i nuovi arrivati troviamo il campione olimpico Massimiliano Rosolino (un pesce luna) e Licia Colò, voce ufficiale del Parco Oceanografico, che provocherà non poche risate, soprattutto in relazione alle reazioni di Dory nel sentirla.
Tra gli altri doppiatori, anche la cantante Baby K (una ricercatrice di nome Debbie) e Stefano Masciarelli (la tartaruga Scorza). Tutti gli interpreti, infatti, sono riusciti a caratterizzare al meglio i propri personaggi, anche se una menzione speciale va alla Signoris, la quale (nei panni dell'esilarante protagonista) ha dimostrato che la voce in un film d'animazione può avere un valore maggiore se la si sa usare nel modo giusto. Per quanto riguarda l'aspetto educativo della pellicola invece, il progetto mette in luce ciò che realmente sta cercando Dory, se stessa. In un viaggio tra risate e forti emozioni, la nostra pesciolina smemorata si renderà conto infatti di quanto sia importante la famiglia e di quanto le manchi, dando vita a lunghi (ma dolcissimi) flashback del suo passato, di quando era ancora un piccolo pesce dai grandi occhioni e circondata dall'amore dei suoi genitori. Ma oltre probabilmente a inculcare nei grandi e piccini il valore degli affetti familiari, che spesso vengono messi da parte per un qualche motivo difficile da comprendere, la pellicola vuole insegnare come quelli che noi definiamo "difetti" si possano tramutare in doti, in pregi che non avremmo mai pensato di possedere. Infatti, come sappiamo, Dory soffre di un disturbo che la limita in diversi modi, la memoria a breve termine (dopo 5 secondi dimentica qualsiasi cosa), ma (nonostante ciò) riesce nell'intento di trovare la sua famiglia. Di conseguenza, da questo emerge anche come, grazie alla forza di volontà (dettata in questo caso dal bisogno di riscoprire le proprie origini e ritrovare i suoi cari) si possa superare qualsiasi barriera (sempre nei limiti si intende).
Ma ovviamente non è tutto, perché, come detto, nel film, oltre ai vari spunti di riflessione, non mancano le scene divertenti, comiche e leggere, il cui scopo è semplicemente quello di intrattenere il pubblico, obiettivo che è stato soddisfatto in pieno. Ed è proprio per questo motivo che il film merita di essere visto e consigliato a tutti, soprattutto a coloro che vogliono passare una serata all'insegna della commozione e del divertimento. Giacché Alla ricerca di Dory è una stupenda raccolta di disegni e animazioni spesso memorabili che però se fossero state altresì supportate da una trama un minimo più solida, interessante ed ambiziosa, avrebbero dato vita, quasi sicuramente, ad un nuovo capolavoro dell'animazione. Perché anche se questo è un piccolo e bellissimo gioiello, l'ennesima prova di come la Pixar sia la vera erede dei Classici Disney, essa per colpa della troppa facilità e linearità, della poca meraviglia sonora e poliedricità visiva, non raggiunge il livello di sorpresa e spettacolarità del bellissimo e straordinario Zootropolis. Tuttavia a pari di emozione, qualità registica e progettuale di un regista che ha regalato a noi tutti film memorabili e affascinanti nonché bellissimi, il voto è lo stesso, anche perché davvero emozionante e imperdibile è questo bellissimo sequel di uno dei film d'animazione più belli di sempre, seppur mai tra i miei preferiti in assoluto. Voto: 7,5

10 commenti:

  1. Non ho visto questo film Pixar, anche se il tuo giudizio invoglia a farlo. Ma sinceramente non capisco questa cosa di dover mettere il vip a tutti i costi a fare il doppiaggio (ok, Baby K non è vip, ma ci siamo capiti :D).

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    1. Beh lei centra ben poco in effetti, e hai comunque ragione nell'affermare che non serva il doppiaggio "famoso", ma qui almeno è efficace e funzionale ;)
      In ogni caso questo film merita di essere visto :)

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  2. L'ho adorato, tanto *_* Un solo fastidio: la voce-Parco-Colò (divertentissimo l'effetto, ma non la sopporto!) XD
    Bellissima la tua recensione!

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    1. Non l'ho scritto ma ha dato un po' fastidio anche a me :D
      Grazie mille ;)

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  3. Bella analisi. Anche a me è piaciuto molto e trovo che sia adeguato anche ad un pubblico adulto, ma questa ormai è una condizione di quasi tutti i film di animazione. Se sia migliore del primo, sinceramente, non lo so. Comunque vale sicuramente la pena di vederlo.
    Buona serata :)

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    1. Grazie, comunque hai ragione e non dovremmo più sorprenderci che i film d'animazione si rivolgano a tutti ;)
      Certamente vale la pena, mentre ovviamente dipende dai gusti personali giudicare quale sia il migliore :)
      Buona serata a te :D

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  4. L'ho guardato qualche giorno fa insieme a mi cognato :) carino, mi ha colpito moltissimo soprattutto la grafica. L'acqua era meravigliosa, mamma mia!Comunque simpatico il cartone, dolce anche la storia. Non mi ero minimamente resa conto che una delle doppiatrici fosse Baby K.

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    1. Visivamente è spettacolare infatti, ma è Dory in versione "mini" la cosa più bella, dolcissima come effettivamente anche la storia e tutto il film :)
      Non me ne ero anch'io accorto, ho letto solo dopo, comunque non che si ricordi un granché ;)

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  5. L'ho trovato molto simile all'originale, che l'ho trovato molto bello.
    Forse potevano provare a scostarlo un pochino, ma va bene così.

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    1. Quello è in effetti l'unico problemino del film, praticamente uguale nella narrazione, tuttavia come fu per il primo il risultato è similmente emozionante e bello ;)

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