Pagine

martedì 6 agosto 2019

Halloween (2018)

Tema e genere: Slasher thriller/horror, sequel diretto di Halloween - La notte delle streghe del 1978.
Trama: Quarant'anni dopo la strage di Halloween, la sopravvissuta Laurie Strode è ancora perseguitata dal ricordo di Michael Myers. Intanto, Michael sta per essere trasferito in un altro manicomio.
Recensione: A 40 anni esatti (ora 41) dall'uscita del primo, indimenticato Halloween (1978) del Maestro John Carpenter, David Gordon Green dirige un sequel che sceglie sapientemente (e genialmente) di ignorare gli altri nove capitoli (tra sequel, remake e reboot) della saga realizzati nel frattempo. Una buona premessa: se il film originale ha difatti retto bene alla prova del tempo ed è ancora oggi considerato un pilastro, non si può dire altrettanto degli episodi successivi, dimenticabili quando non proprio evitabili (anche se ne avrò visti al massimo due). Undicesimo film della saga, Halloween infatti (che riparte dall'essenziale: Laurie e Michael, la vittima e il carnefice) rinnega la quasi totalità delle dieci pellicole che l'hanno preceduto, prendendo per buoni solo gli eventi accaduti nel primo film firmato da John Carpenter, e fa centro. Perché con questo nuovo Halloween, David Gordon Green rispetta la regola non scritta per un sequel di successo, ovvero un giusto mix fra innovazione e richiami all'originale. Fin dai titoli di testa, ripresi da quelli del film di Carpenter sia nell'indimenticabile accompagnamento sonoro sia con il font, veniamo infatti coinvolti in quella che è sostanzialmente una versione riammodernata dell'originale, dal quale diverge in pochi ma basilari punti. Siamo di nuovo nella famigerata notte delle streghe, in cui avviene nuovamente un'altra fuga dall'ospedale psichiatrico, che dà inevitabilmente vita a un'altra mattanza di giovani locali, coinvolti nelle più disparate attività ricreative, e di chiunque si metta sulla strada del feroce Michael Myers. Attenzione però, perché se queste premesse potrebbero fare pensare a un prodotto puramente derivativo, privo di qualsiasi spunto originale e volto a replicare pedissequamente i punti di forza del cult del 1978, non è così. L'Halloween del 2018 è infatti un film tutto sommato godibile, che rende onore alla pietra miliare del cinema di cui porta il nome, pur senza avvicinarsi neanche alla sua grandezza. L'intuizione migliore del regista è certamente la scelta di creare una sorta di filo invisibile che collega Michael Myers alla sua mancata vittima Laurie Strode, influenzandone ogni loro comportamento e azione e facendoli attrarre come due magneti di poli opposti. Il tema portante del film è l'ossessione, sopita per 40 anni e pronta a riaccendersi nel caso di Myers e tormento per quando riguarda Laurie, capace di costruire una vera e propria panic room all'interno della propria abitazione, per proteggersi da qualsiasi attacco esterno. La dolce e determinata Laurie dell'Halloween del 1978 è ormai solo un pallido ricordo, che ha lasciato posto a una donna sola e rancorosa, incapace di tenere legati a se i propri affetti e incline a una violenza che, seppur in chiave difensiva, la rende non così lontana dalla ferocia del suo aguzzino di 40 anni prima. Le ossessioni di Laurie e Myers sono contagiose, e portano ad allargare il conflitto a persone di passaggio e soprattutto a figlia e nipote della prima. Inevitabile quindi, visto anche il periodo, un finale all'insegna del girl power, in cui 3 generazioni si riuniscono per fronteggiare la personificazione stessa del Male. Rispetto all'originale, questo Halloween è decisamente più esplicito, e replica solo in sporadici momenti il gusto per il dettaglio nell'inquadratura di John Carpenter (uno dei quali è una piacevole apparizione di Laurie in puro stile Myers).
Ai lunghi piano sequenza in cui Myers svela lentamente la propria presenza si avvicendano quindi stacchi decisamente più bruschi, che, pur non eccedendo mai nei più biechi Jumpscare dell'horror contemporaneo, tolgono certamente qualcosa dal punto di vista della tensione del racconto. Lo stacco fra le due pellicole a livello di atmosfera è reso ancora più evidente dalla rappresentazione di Haddonfield, cittadina che nel film di Carpenter era silenziosa e inquietante, fino a sembrare quasi deserta, mentre nella pellicola di oggi è un tripudio di colori e persone, che sfocia addirittura in un party studentesco a ritmo di house music (in tal senso molto migliore l'atmosfera di The Strangers 2). Dal punto di vista del puro gore, la classificazione Rated R del film consente qualcosa in più a David Gordon Green, ma le scene realmente truculente si contano sulle dita di una mano. In definitiva, con l'attenzione rivolta più al tormento interiore di Laurie che al personaggio di Michael Myers, che appare quasi scongelato dopo 40 anni senza il minimo cambiamento fisico o emotivo, e la replica di molti meccanismi dell'originale, questo Halloween può certamente lasciare delusi i puristi del film di Carpenter e, in generale, lo spettatore interessato più alla creazione della tensione che alle improvvise esplosioni di violenza. D'altra parte, il film di David Gordon Green si rivela non soltanto il più dignitoso fra i vari sequel del cult del 1978, ma anche un efficace collante fra la saga e le nuove generazioni, che vengono presentate in tutte le loro contraddizioni, con quello spirito fra l'ironico e il peccaminoso che ha fatto la fortuna del genere negli anni '80. Nel non esaltante panorama horror mainstream contemporaneo, Halloween ha quindi il merito di cercare di amalgamare tradizione ed evoluzione, anche se finisce per farsi imbrigliare troppo spesso dalla regia poco autorevole di David Gordon Green.
Regia: Se è vero che quella di Michael Myers è ormai una maschera immortale nella storia dello slasher movie, lo è altrettanto che (a cotanti anni e tanti film di distanza) il rischio di reiterare stancamente un cliché era dietro l'angolo. David Gordon Green, che fino ad ora aveva girato perlopiù drammi o commedie (passando, tra gli ultimi suoi tre film visti e qui recensiti, dal discreto Joe, al mediocre Manglehorn, fino al sufficiente All'ultimo voto), supera l'esame senza strafare, esordendo nell'horror con una storia convenzionale ma tutto sommato convincente, ben scritta seppur non priva di forzature.
Sceneggiatura: La trama è abbastanza scontata, e pare seguire tutte le regole del buon sequel/omaggio al prodotto originale. Ricca di citazioni nei confronti di Carpenter e non solo, si rifà per lo più agli stilemi narrativi degli horror anni Ottanta, gli slasher movies di cui Halloween è stato forse il capostipite: storie tutto sommato basilari, che sorprendono più facilmente nello sviluppo di una sequenza che in quello della narrazione principale, fondandosi sul crescendo di tensione che ha il suo apice nello scontro finale tra inseguito e inseguitore (un gioco al gatto col topo in cui naturalmente le parti si scambiano più volte, e che grazie alla buona regia nella seconda parte del film, in almeno un paio di sequenze raggiunge livelli di tensione degni del primo Halloween). Perno della storia un supercattivo di cui non si conoscono mai a fondo le motivazioni: così è originariamente il personaggio di Michael Myers, e tale rimane anche in questo sequel, che non commette l'errore di voler "spiegare" un personaggio la cui forza è sempre stata l'imperscrutabilità. Michael è semplicemente "il Male puro", e non ci serve sapere altro.
Aspetto tecnico: Di violenza, Halloween, ne riserva davvero tanta, anche se mai inutilmente esagerata ma sempre ben contestualizzata e ben riprodotta da ottimi effetti speciali senza l'inutile intervento della tecnologia digitale. Decisamente efficaci le musiche, in gran parte adattamenti dei temi portanti della pellicola originale.
Cast: La mitica Jamie Lee Curtis fa il suo ritorno in grande stile, regalandoci un'interpretazione divertente e divertita del personaggio che le ha dato la fama e tuttora le sta molto a cuore. Bene tutti gli altri, dai vecchi Will Patton, Nick Castle, Judy Greer e Toby Huss, ai giovani Virginia GardnerAndi Matichak.
Commento Finale: Dimenticate i vari sequel e vari reboot, l'unico possibile seguito dell'iconico horror firmato da John Carpenter nel 1978 è questo. Intanto perché monitorato passo passo dallo stesso Carpenter (produttore esecutivo e, ovviamente, autore dell'ormai celebre score musicale) e in seconda battuta perché sia Michael Myers che, soprattutto, Laurie Strode, ritrovano i due interpreti originali, Nick Castle e Jamie Lee Curtis, quest'ultima comunque già presente in alcuni sequel dell'originale. Ed è naturalmente incentrato su questo atavico e irredimibile "legame" il film diretto da David Gordon Green, sull'inspiegabile cordone che negli ultimi 40 anni ha tenuto in vita entrambi. Si insinua dunque sul lascito che ha avuto quella tremenda Notte delle streghe, questo nuovo Halloween, riuscendo però ad attualizzarne la mitologia. Infatti il film, così come il racconto, che quasi si (auto)interroga sul rischio di presentarsi anacronistico e fuori tempo massimo, non si limita a riecheggiare solo in termini nostalgici l'opera di Carpenter. Che rimane irraggiungibile, ovvio, ma che trova l'unica riproposizione possibile in un film di questo tipo: insomma sono realmente e narrativamente trascorsi 40 anni, ma la sensazione è che sia passato solo un giorno da quella notte. E questa è un gran cosa, che fa guadagnare alla pellicola parecchi punti.
ConsigliatoHalloween è davvero un'ottima ripartenza per la saga ideata da John Carpenter e Debra Hill nel lontano 1978. Uno slasher movie concreto, diretto e violento che porta sullo schermo le origini, e probabilmente il futuro, di una delle saghe più amate dagli appassionati del cinema horror. Sarebbe un peccato mortale, farselo scappare.
Voto: 7

11 commenti:

  1. Dei dettagli di produzione non sono a conoscenza, comunque per quello che è, è un film che fa il suo dovere, anche grazie alla Curtis, sempre fantastica ;)

    RispondiElimina
  2. Mi pare di aver visto solo "Halloween 20 anni dopo" e di averlo apprezzato.
    Quindi sicuramente guarderei questo film, a maggior ragione considerando che a te è piaciuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non me li ricordo stranamente il titolo dei sequel o dei reboot vari che ho visto, neanche Halloween 20 anni dopo, e forse mai recupererò altri, anche perché questo può anche bastare della saga, nessuno è presumibilmente migliore ;)

      Elimina
  3. Questo nuovo capitolo non sono riuscito ancora a vederlo, dovrò recuperarlo quando esce in dvd. Per quanto riguarda il capostipite originale, credo che non ci sia più nulla da dire su quanto sia magnifico e importante...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già niente da dire, e questo sequel gli rende benissimo omaggio e da perfetto prosieguo ;)

      Elimina
  4. difficile dimenticare il primo Halloween, ma credo che valga la pena di vedere almeno questa pellicola . Le tue presentazioni sono sempre così accattivanti che anche se io non amo molto i sequel , i remake, rimango stupefatta da tanta precisione.
    Quindi non lo perderò
    Un abbraccio serale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente tu l'hai visto al cinema, sì è pietra miliare del genere, però questo sequel è secondo me fatto bene ;)
      Un abbraccio a te :)

      Elimina
  5. Visto parecchio tempo fa, ricordo che l'apprezzammo parecchio!
    Tostissima la Curtis <3

    RispondiElimina
  6. Non ne sentivo il bisogno e, al contrario dell'originale, è poco raffinato e molto più splatter. Però non male. Purtroppo mi viene da storcere il naso, sapendo gli seguiranno altri due capitoli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì ho saputo, e diciamo che nonostante questo mi sia piaciuto, di altri sinceramente non vedo un reale bisogno...staremo però a vedere ;)

      Elimina