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venerdì 2 agosto 2019

Venom (2018)

Tema e genere: Adattamento cinematografico dei fumetti Marvel, creati da David Michelinie e Todd McFarlane, con protagonista Venom, uno dei principali antagonisti dell'Uomo Ragno.
Trama: Un giornalista coraggioso pesta i piedi a un ambiguo miliardario. Ma aver perso il lavoro e la ragazza non è niente, in confronto a quello che gli capiterà quando qualcosa o qualcuno si impossesserà di lui.
RecensioneVenom è un film che già per natura si presenta con le sue contraddizioni: un film tratto dall'universo Marvel che non è targato Marvel. Come è possibile? Ebbene sì, è quello che è stato fatto in questo prodotto, creando un senso di straniamento e di aspettativa notevole. Purtroppo, la maggior parte di esse sono state disilluse. Venom è un film infatti (quasi) fallimentare su (quasi) tutta la linea, senza troppi giri di parole. Il problema non deriva neanche dall'essere un film fuori dal canone ufficiale di Marvel Studios, che grazie a un accordo Sony riesce a sfruttare ancora i diritti cinematografici di alcuni personaggi dell'universo di Spider-Man, e neanche dalla totale indipendenza da Spidey (anche se esso non ha giovato al film), la questione, al contrario, è sempre connessa a fatti e situazioni intorno alla stessa produzione della pellicola. Una pellicola in cui l'intreccio non riesce a coinvolgere lo spettatore, a trasportarlo nella narrazione e alcuni eventi risultano incomprensibili. Il Venom di questo film francamente è qualcosa che non mi aspettavo: è irriverente, simpatico e con una coscienza. Il suo carattere è mediato dalla personalità di Eddie, un ragazzone buono e desideroso di fare sempre la cosa giusta, ma chi conosce a grandi linee il simbionte sa che di base ha un animo violento e a volte capace di corrompere anche i più buoni. Qui invece Venom arriva ad essere rappresentato come una specie di migliore amico, quello che ti salva dai pericoli, che ti aiuta a parlare con la ragazza che ami, che ascolta le tue paranoie e ti dà consigli. Insomma, lascia abbastanza perplessi, soprattutto dal momento che il cinecomic non è della perbenista Disney, ma di Sony, che magari avrebbe potuto osare di più. Venom è un film troncato a metà, e lo dimostra il disastroso montaggio che cerca di regalare una continuità narrativa a una storia tagliata in più punti. Facile, dunque, pensare che siano state tagliate proprio le scene più cruente, sanguinolente e splatter, a fronte di ciò che ci era stato venduto al primo trailer: Venom, uno degli antieroi più affascinanti del pantheon Marvel, doveva avere una cornice oscura, violenta, quasi a replicare il successo vietato ai minori di Deadpool. Il Venom che a noi è arrivato è invece un progetto a cui è stata divelta la vera anima, senza contare i tanti altri problemi che si stringono intorno al peccato "originale" dell'opera. Non si assisteva a un miscasting del genere da tanto tempo. Tom Hardy rimane bravissimo, esattamente come Michelle Williams, ma non sono mai nei loro personaggi, sembrano quasi delle comparse che passano di lì in quel momento, recitando al minimo delle loro forze, quasi a portare a casa la scena solo per obblighi contrattuali. Il peggiore è proprio Tom Hardy, poco credibile come report d'assalto, assolutamente fuori luogo nei battibecchi con il simbionte Venom, peraltro abbastanza ridicoli per tutta la loro durata. A questo dobbiamo aggiungere una storia praticamente telefonata, senza mordente, che relega la qualità finale alla stregua di un episodio pilota di un serial tv, nemmeno di una major (come Netflix, per dire, che non è nemmeno irreprensibile) ma di una qualunque rete generalista. Insomma i problemi di Venom sono chiari e sono anche troppi. Ma si possono sintetizzare così: una regia anonima se non addirittura assente, e uno script che spreca tutte le sue potenzialità. Quando qualcosa funziona in Venom, funziona sempre a metà.
Di Venom, dunque, bisogna prendere quello che rimane, che non è purtroppo né ultra-violenza, né oscurità, né tanto meno una cupezza che attorno alla figura nera e potente del simbionte non sarebbe certo stata inappropriata. Il blockbuster di Ruben Fleischer è, pur cadendo nel vortice della mera tautologia, un blockbuster: effetti speciali, action, humor, conflitto, scontri. E, sotto questa sua approssimativa fisionomia, Venom riesce a funzionare discretamente. Anche se, davanti ad errori di montaggio e imperfezioni tecniche, rimane comunque impossibile chiudere un occhio, a maggior ragione quando un film non ha elementi di altrettanto valore con cui poter controbilanciare le imperfezioni (lo ripeto, inconcepibili) che vanno a mostrarsi a livello tecnico. Venom è un film con ottime premesse e di buon intrattenimento, ma queste cose non bastano a renderlo soddisfacente. Si poteva fare sicuramente di meglio. Tanto che i momenti più belli sono i post-credits, anche se il primo non tanto, giacché lascia con più dubbi che risposte, primo tra tutti: è davvero necessario un sequel? Per me no, ma se mai dovesse accadere si spera cambi il suo registro, allontanandosi da questo debole inizio (e le buone premesse ci sarebbero). Il secondo invece davvero fantastico, perché è riferito al film d'animazione Spider-Man: Un Nuovo Universo, fresco vincitore dell'Oscar, che ora attendo di vedere con più trepidazione. Tornando a Venom infine, mi son divertito e mi ha intrattenuto, complice anche l'esigua durata, ma mi anche deluso (come fece in parte Black Panther), peccato.
Regia: Uno dei problemi maggiori è proprio la regia. Per un bel pezzo sembra quasi di assistere a segmenti di pellicola attaccati l'uno con l'altro ma mai uniformi, come se il film non avesse una tenuta propria. Come se Ruben Fleischer (regista del simpatico Benvenuti a Zombieland e del terribile Gangster Squad) si fosse concentrato più sui singoli momenti, senza però avere una visione piena del prodotto globale. Il montaggio in alcune scene è confuso, in altre è pessimo con troppi tagli e perfino errori di continuità. Non c'è una sequenza che sia memorabile: ci sono alcuni fotogrammi interessanti, parte della corsa in moto, dello scontro finale e una scena in particolare di un bacio tra Tom Hardy e Michelle Williams. E manca un cattivo: non che Riz Ahmed non sia all'altezza di interpretarlo (lo si ricorda perfetto nella serie The Night Of e nello Star Wars più bello degli ultimi anni, Rogue One), ma il suo magnate dell'industria tecnologica sembra il clone di tanti altri cattivi visti in questo tipo di film, il clone mal riuscito.
Sceneggiatura: Avevamo già incontrato il simbionte Marvel in Spider-Man 3, qui l'alieno oscuro ha migliorato la sua forma: è gigantesco e questa volta vediamo meglio le varie sfumature del suo potere. Ha anche humour e perfino un po' di cuore. Dove sta allora l'oscurità che il film aveva promesso? Che sia rimasta nella sala di montaggio? E allo stesso tempo il protagonista, Eddie Brock, mostra inizialmente un egoismo e un accenno di vigliaccheria che, come tutti gli altri punti interessanti del film, viene però abbandonata per dare la precedenza a sequenze fracassone e sprazzi di humour che sono un buon inizio ma che non fanno una storia. Diciamo la verità, con un talento come Hardy e un personaggio come Venom, questo film avrebbe dovuto essere un blockbuster da ricordare. E invece finisce tra le delusioni. Tutto è confuso in questo Venom, dando l'impressione di essere un prodotto a metà. Basti pensare alla narrazione, incompleta, intervallata da motti di spirito ironici e sì divertenti, ma forse fuori luogo, effetti speciali non eccelsi e confusionari, e al cattivo nemico di colui che di per sé nasce come cattivo e anti-eroe, ovvero Riot, che guarda caso decide di abitare il corpo della nemesi umana di Venom/Eddie. Scelta scontata, poco curata, in aggiunta alla mancata storia del simbionte. E poi insomma, un Riz Ahmed che sembra così tanto fuori luogo non si era mai visto. Male, però non malissimo.
Aspetto tecnico: Le scene d'azione a parer mio costituiscono un punto debole del film, soprattutto gli inseguimenti che sono lunghissimi, estenuanti e confusionari. La violenza è ridicolmente mascherata in favore del PG-13: ci viene solo lasciato intendere cosa accade senza mai mostrarlo direttamente e c'è troppa paura di mostrare del sangue. Anche lo scontro finale di Venom con l'antagonista Riot non regala la suspense e l'esaltazione che ci si aspetterebbe, mancano quelle classiche emozioni dei migliori cinecomic o action movie, in grado di tenere lo spettatore incollato alla sedia col fiato sospeso mentre tifa per la vittoria del protagonista. Come ho già accennato, il film è tenuto in piedi perlopiù dagli effetti speciali e in generale l'impatto visivo. La trasformazione e i poteri di Venom sono rappresentati benissimo e la performance attoriale di Hardy contribuisce comunque ad esaltarlo abbastanza. Ho apprezzato anche l'uso parsimonioso dello slow motion, fin troppo abusato negli ultimi tempi. Ma nel complesso è anche troppo poco tutto ciò.
CastTom Hardy usa la metà del suo talento alle prese con un personaggio che non ha il tempo di svelare la sua natura oscura e che molto in fretta viene rabbonito per trasformarsi in un vigilante. L'attore inglese ci prova, si vede che questo personaggio gli piace molto e cerca il più possibile di cucirselo addosso. Più volte nella sua carriera ha mostrato che il suo carisma può fare la differenza, peccato che qui non venga servito da uno script compatto e coerente, né trovi un regista all'altezza del suo carisma. Già detto degli altri due, che nonostante tutto rimangono ottimi attori, solo una menzione per Jenny Slate e Reid Scott.
Commento Finale: Un film come Venom, che già in origine si prestava ad un'interpretazione sovversiva poiché il personaggio in primis lo sarebbe, poteva condurre ad un risultato ottimo. Tuttavia, la regia manca di polso, si percepisce la mancanza di "qualcosa", non si sa bene cosa ma si sente. L'incertezza regna, la confusione impera. È un film di fantasia, d'accordo, ma un minimo di coerenza non guasterebbe. Però non si può neanche affermare che Venom sia un film completamente negativo, anzi, a tratti è davvero divertente, dissacrante al punto giusto. Se osservato lontano dall'ottica cinecomic funziona, ma si perde nella categorizzazione tipica del suo genere. Infatti pur presentando diversi difetti, è comunque un film che riesce ad intrattenere, è discretamente godibile, grazie al suo umorismo fresco e alla sua leggerezza. Complice della leggerezza del film è anche la sua durata che si attesta intorno ai 90 minuti (111 in tutto), offrendo così uno spettacolo non eccessivamente lungo e di una giusta durata per ciò che vuole essere: una trasposizione cinematografica di un antieroe, intenta non a lanciare un particolare messaggio, ma atta semplicemente a intrattenere e divertire il pubblico. Anche se ciò non basta a convincere interamente.
Consigliato: Fallisce come cinecomic (non) Marvel, ma resiste tra i film a cui dedicare una visione spensierata.
Voto: 5,5

9 commenti:

  1. Se non é piaciuto a te, figuriamoci a me.
    Qualcosa mi dice però che presto sarò costretta a rivalutare questi film.. Lorenzo adora Spiderman.. 😅

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    1. Mi sono divertito però, ma oggettivamente è ben poca cosa questo film, un film che non c'entra niente comunque con Spiderman, però sì, di film di supereroi dovrai probabilmente rivalutare ;)

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  2. Lo spero anch'io, perché in effetti questo film spreca parecchie carte, risultando scombinato, quasi quanto quelli della DC..

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  3. Diciamo che almeno i primi trenta minuti di cincischiamento senza che accada nulla sono decisamente troppi... ;)

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    1. Sì, ma è normale, ci vuole tempo per carburare, il problema è che purtroppo si è ingolfato spesso dopo...

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  4. Uno dei cinecomic più brutti di sempre. Povero Venom, che trattamento indegno.

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    1. Di sempre non saprei, altri sarebbero i candidati, però per quanto riguarda Venom certamente..

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  5. Non capisco perché si ostinano a fare cose simili. La Sony incaponita dietro lo sfruttamento di alcuni marchi, avrebbe fatto soldi a palate regalando questo personaggio al MCU...

    Moz-

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    1. Effettivamente avrebbero fatto certamente meglio, anche perché nelle mani di quest'ultimi è impensabile credere che avrebbero fatto peggio di così.

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