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lunedì 13 luglio 2020

Le serie tv del mese (Luglio 2020)

Lo so, parecchio in anticipo questo post sulle serie del mese, l'avevo però detto che sarebbe potuto capitare, ed è capitato. Capitato perché resosi necessario, giacché fitto è il mio calendario, giacché a giorni è previsto quel post speciale sugli anni di blog, e quindi l'unico slot disponibile da "prenotare". Agosto invece sarà un mese intenso, e paradossalmente potrebbe capitare diversamente, e sicuramente sarà, anche perché raggrupperò nei mesi prossimi serie della stessa "piattaforma" per esempio (si comincerà presumibilmente da Netflix a settembre), e quindi forse programmato a fine mese. Intanto ecco quelle di questo caldo Luglio.

The Walking Dead (10a stagione/seconda parte) - Paradossale come cosa, ma anche TWD soccombe alla pandemia (quella vera), e in seguito alle disposizioni governative (mondiali), farà attendere fino a data da destinarsi (si dice comunque che entro fine anno ciò accadrà) il pubblico per scoprire che ne sarà dei protagonisti. Sì perché la serie si ferma ad una puntata dal traguardo della decima stagione, e "regala" agli spettatori un finale transitorio (con una puntata, la 15, che sfortunatamente questo è). Non il massimo insomma, anche perché tutto ciò arriva dopo una seconda parte di stagione non propriamente esaltante (ci si aggiunga poi il fatto che le ultime quattro puntate vengano, per il pubblico italiano, interamente sottotitolate), e dopo una stagione (nel suo complesso) che ha soltanto accennato un miglioramento senza mai concretizzarlo realmente. In primis, siamo sempre lì, si ripropongono difatti le medesime dinamiche narrative ed alla fine, nonostante un cambio di "padrone", tutto è come prima, battaglia doveva essere e sicuramente sarà quando si riprenderà (sperando che un vincitore ci sarà definitivamente tra Sussurratori e Tutti i nostri). In secundis, si continua a "chiacchierare" troppo e ad approfondire inutilmente i personaggi (non bastasse una certa prevedibilità di fondo). Dalla prima parte (qui) poco è quindi cambiato, ed a parte qualche grandioso colpo di scena (essenzialmente due, il migliore è nella mazza, ops mani, del Negan di Jeffrey Dean Morgan, l'altro riguarda Rick, uno grosso comunque potrebbe presumibilmente ancora arrivare) ed una new entry parecchio interessante (che da brio ma che tuttavia poco c'entra), niente succede, niente migliora. E quando qualcosa finalmente stava per succedere, il blocco che non ti aspetti, e si arriva così al momentaneo season finale della decima stagione di TWD, che come detto, lascia a desiderare, perciò non facile esprimere un giudizio, ma certamente impensabile optare per una sufficienza. Per questa volta schiaffetto e rimandato a Settembre. Si spera. Voto: 5,5

The Loudest Voice - Sesso e potere (Miniserie) - Una serie tv, anzi, miniserie (7 uniche e sole puntate), realistica e didascalica, la storia (tramite periodi focali) dell'ascesa al potere e della rovinosa caduta di Roger Ailes, il creatore di Fox News. Un affresco spesso disgustoso di una mentalità che è sempre stata considerata vincente: quella della destra americana più privilegiata e potente. Roger Ailes era un burattinaio che creava e distruggeva: poteva decretare il successo e il fallimento di una vita, di una carriera, di un essere umano. Roger Ailes si credeva un dio e come tale si comportava. Non aveva limiti, freni o inibizioni, a lui tutto era dovuto, perché poteva, perché era sicuro di esserne in grado, perché non c'era nessuno a fermarlo, fino a quando una sola donna ha avuto l'astuzia di incastrarlo per tutte le sue colpe. The Loudest Voice, produzione Showtime, andata in onda su Sky Atlantic, è quindi una miniserie d'impatto, in cui è difficile entrare in empatia con il "mostro", vorresti solo gridare al mondo tutta la tua indignazione. E tuttavia al di là di ciò, ci sono validi motivi per consigliarne una visione. Prima di tutto, l'interpretazione dei protagonisti principali. Una discreta prova corale per tutto il cast, sulla quale svettano un irriconoscibile Russell Crowe (che, vecchio e grasso, interpreta Roger con una convinzione e un'arroganza che rendono il personaggio credibile) e Naomi Watts (una nota di merito per Seth MacFarlane che, una volta tanto, abbandona i panni di attore da commedia per indossare quelli scomodi e sgradevoli di Brian Lewis). Ci sono poi i fatti storici riportati con cruda freddezza: l'11 settembre, la salita al potere di svariati presidenti americani, il ruolo che Fox News ha avuto nella manipolazione delle menti del pubblico medio, la controversa personalità di Rupert Murdoch. C'era una logica chiara dietro alle azioni del gran capo della Fox, in grado di decidere le sorti della politica americana. Inoltre, The Loudest Voice si incanala in quel filone di tv-verità che fa un pesante riferimento al movimento del MeToo. The Loudest Voice e getta luce anche su quanto fragile e manipolabile sia l'opinione pubblica americana. E, forse, non solo americana. Insomma parecchia la carne al fuoco, e certo, non sarà perfetta, non sarà di eccellente qualità (e non per tutti), ma questa miniserie va vista, per sapere qualcosa in più degli Stati Uniti e degli intrecci tra giornalismo televisivo e politica, per entrare nel complicato e vergognoso meccanismo che ha per anni gestito Fox News, e poi al massimo indignarci. Voto: 7
Britannia (2a stagione) - La prima stagione della serie Sky Original ha raccontato la vittoria dell'Impero Romano sulla civiltà dei Celti. La seconda, che andò in onda su Sky Atlantic sul finire dello scorso anno ed ora è disponibile su On demand, riparte due anni più tardi, a cavallo tra realtà, epica e finzione. È la storia che incontra la magia, l'epica che si manifesta, rivelando tra sé quel suo groviglio di realtà e fantasia. Britannia è la finzione scritta sulle pagine del tempo, dove, due millenni or sono, si sono dati battaglia Celti e Romani. Archiviato ogni legame con i fatti storici realmente accaduti, la serie ideata da Tom e Jez Butterworth, trova paradossalmente ed incredibilmente (giacché nella prima stagione era un difetto slegarsi quasi completamente dall'attinenza storica e non mi aveva convinto del tutto lo sviluppo narrativo conseguente) la propria identità con una narrazione al limite della follia, magica e in più momenti brutale. Ci vuole un po' affinché carburi, qualche aspetto difetta ancora (in altri lo si è migliorati), rimangono le perplessità, ma riesce comunque a divertire con un mix di situazioni quasi psichedeliche, come i titoli di testa sulle note della cover di Season of the Witch, teste mozzate, uccisioni, amori, sacrifici e intrighi politici. L'atmosfera mistica e un po' folle che contraddistingue i nuovi episodi della serie, è difatti la carta vincente di questo capitolo della storia proposta sul piccolo schermo. L'utilizzo della storia come semplice punto di partenza permette infatti alla serie di trovare la sua dimensione e, sulle note della trascinante colonna sonora, portare in scena l'eterna lotta per il potere e il tentativo di trovare se stessi e il proprio posto nel mondo in modo originale e persino divertente. Gli eccessi, narrativi e visivi, si inseriscono bene in un contesto quasi onirico e ricco d'azione che riesce a coinvolgere, sempre a patto di non fermarsi troppo a riflettere su quanto si sta vedendo, considerando l'elevato grado di follia che anima gli eventi. Britannia, sfruttando nel migliore dei modi il budget a propria disposizione (scenografie e fotografia nuovamente efficaci), usa a proprio favore la libertà creativa e la bravura del cast (in testa David Morrissey, poi ecco Mackenzie Crook, in un doppio ruolo, Nikolaj Lie Kaas e Eleanor Worthington Cox, Annabel Scholey e David Bradley, piccola parte per Samantha Colley) per dare vita a un mondo davvero incredibile che, tuttavia, intrattiene, non benissimo, ma bene, praticamente il giusto. Non migliore né peggiore della precedente, ma seconda stagione riuscita. Voto: 6,5

The Outsider (Miniserie) - Stephen King, con Richard Price, crea un prodotto avvincente. Suddivisa in dieci episodi, The outsider (miniserie distribuita da HBO e tratta dall'omonimo romanzo del Re) è una serie televisiva ricca di simboli e metafore che parla all'uomo e alla donna di oggi facendoci riflettere non sul senso della giustizia bensì sull'eterna dialettica tra ragione e intuito. La macchina da presa si muove abile in una piccola cittadina degli Stati Uniti, dove si consuma un efferato omicidio ai danni di Frankie Peterson, un ragazzino di undici anni. In un primo momento le prove sembrano inchiodare l'allenatore e tranquillo padre di famiglia, Terry Maitland (Jason Bateman), eppure c'è qualcosa di oscuro che sfugge all'occhio allenato del detective, Ralph Anderson (Ben Mendelsohn), già provato dalla morte del figlio. Le cose si complicano per la polizia (non si può dire altro per non fare spoiler) che è così costretta a contattare Holly Gibney (Cynthia Erivo), una strana investigatrice dal passato tormentato. Il razionale Ralph e l'intuitiva Holly indagheranno su questa forza misteriosa che annichilisce gli individui coinvolti e che, per sopravvivere si diffonde da persona a persona, proprio come un virus o come il panico, che è estremamente contagioso. Nell'arco delle 10 puntate di cui si compone forse non tutto funziona. Alcuni passaggi appaiono scontati ma sono tappe obbligate del racconto, giustificano l'evoluzione dell'indagine quanto quella dei personaggi (a tal proposito, cast ben equipaggiato, guidato dall'eclettico Ben Mendelsohn e tra gli altri Jason Bateman, che cura anche la regia dei primi due episodi). Manca forse una fotografia (anche se buona) più inquietante, avrebbe certamente aiutato, ma nel complesso The outsider è una buona serie tv/miniserie, che comunque verso il finale purtroppo perde un po' l'incisività e il ritmo delle prime puntate. Ve la consiglio? Non saprei, però se avete letto il libro magari potete farne a meno, ma diciamo che non è la serie tv che maledici dopo aver visto. Scorre bene e lascia (più o meno) soddisfatti. Voto: 6

35 commenti:

  1. Ma le miniserie non erano i film divisi in due serate?
    Dieci episodi mi sembrano parecchi.
    Comunque, l'unica che mi incuriosisce è "The Outsiders", anche se le ultime puntate possono essere deludenti.

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    1. Sì anche, ma miniserie s'intendono soprattutto una sola stagione, ovvero non c'è una continuazione.
      Deludenti perché l'inizio è strepitoso ma poi man mano perde mordente, comunque non male ;)

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  2. Noi abbiamo iniziato a vedere "Little fires everywhere" su Prime Video, non sembra affatto male

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    1. Tra Netflix, Amazon e "chi più ne ha più ne metta" non se ne esce più.. :D

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  3. Ho visto solo The Outsider, ma nemmeno tutto, perché mi sono fermata al quinto episodio, visto che lo stavo trovando molto noioso e poco incisivo sia dal punto di vista formale sia dal punto di vista narrativo. Nemmeno la curiosità di svelare il mistero alla base del racconto è riuscita a spingermi a continuarlo. Però quasi quasi, se dici che comunque ne vale la pena, cerco di recuperarlo...

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    1. Cioè non vuoi sapere come va a finire? Non riuscirei a rimanere a metà, può anche deludermi ma devo assolutamente vederlo per intero.

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  4. Il limite maggiore di "The Wlking Dead" è sempre stata l'estrema ed esagerata verbosità, aggiungiamoci il fatto che molto spesso i vari personaggi compiono scelte decisamente stupide ed immotivate (vabbè che siamo in una situazione da fine del mondo) ma assistere all'interno di una stessa puntata ad uno stesso personaggio che cambia punto di vista trenta o quaranta volte da un momento all'altro effettivamente rompe parecchio (in tutti i sensi). Di "Britannia" avevo visto la prima stagione e la cosa migliore era l'interpretazione di David Morrisey, sempre a suo agio in ruoli di personalità disturbata o manipolata.
    Ciao.

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    1. E nella seconda lo è pure di più disturbato, e fa un buonissimo lavoro ;)
      Sì, quelli sono alcuni dei difetti purtroppo..

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  5. Avendo letto il libro di The outsider ho schizzato la serie...le altre mai!!
    ...comincia ad esserci davvero vtroppa roba da vedere!!! 😱🤣

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    1. Io ho tante cose ancora da vedere, tu cosa se la metà le eviti a prescindere? :D

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    2. Tra Netflix, Amazon e Sky la scelta è pazzesca... dovrei passare la notte davanti alla tv... gnapossofa.. ;)

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    3. Manco io, ma ad alcune non posso rinunciare ;)

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    4. Solo Suits e Dark mi hanno drogato davvero..

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    5. Su Dark ti posso capire, la prima stagione fu sbalorditiva.

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  6. Altra serie che dovrei vedere presto, ma Kelly era nella prima, purtroppo non c'è (almeno interamente..) nella seconda di Britannia, serie in cui l'anacronismo musicale potrebbe piacerti molto, quindi pensaci ;)

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  7. Risposte
    1. Sì, ne avevo letto da te, ma la noiosità rispetto ad altre personalmente non mi ha troppo infastidito.

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  8. The Outsider l'ho abbandonato dopo tre puntate. Troppo noioso, soprattutto dopo aver letto il bel libro.

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    1. Troppo facile però così, sai già tutto, io non avendo letto non sapevo e ho visto con interesse, la differenza sta qui ;)

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  9. Dieci stagioni di TWD! Era già diventato molto, troppo ripetitivo per i miei gusti qualche anno fa. Credo di essermi fermato alla sesta, se non erro! :--)

    Il fumetto invece l'ho letto tutto e merita parecchio, anche se pure quello rallenta un po' nei venti, trenta numeri prima dei venti numeri finali!

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    1. Purtroppo non riesco a staccarmene, spero però finisca presto, che ci sia una conclusione (se lì c'è) come nel fumetto.

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    2. C'è, c'è, sono stupendi gli ultimi numeri, anche con un bel po' di critica sociale intelligente!

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    3. Magari lo trasportano in tv, così ciao e grazie ;)

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  10. Sono molto curiosa di vedere se The Loudest Voice è riuscito là dove Bombshell (film sullo scandalo Ailes di FoxNews) ha fallito... da come ne parli tu sembrerebbe di sì!

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    1. Devo vedere ancora Bombshell e sono curioso di scoprire qual'è migliore ;)

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  11. Voglio recuperare The Loudest Voice già da un po', specie dopo aver viso Bombshel, devo darmi da fare :D Ho visto The outsider e ricordo che mi era piaciuta, non mi ha lasciato di stucco, non mi ha fatto impazzire il finale, come te concordo che era un po' fiacco, ma avrei dato anche un sette, mi pare fosse ben recitata

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    1. Io invece al contrario devo muovermi a vedere il film ;)
      Una cosa è certa di The Outsider, non mi sono pentito d'aver visto :)

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  12. sai mio caro che sono restia a seguire le serie tv, ma sono talmente ben descritte da te che " sesso e potere " dovrebbe essere visto un po' per la partecipazione di attori di prim'ordine un po'per l'argomento che tratta soprattutto in questo nostro non facile periodo. GRAZIE MIO CARO E BUONA SERATA

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  13. TWD ho smesso di guardarlo alla terza stagione, già mi aveva annoiato.
    Le altre serie di cui parli non mi interessano, forse sto invecchiando ma non mi va di perdere tempo...

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    1. The Loudest Voice però d'attualità, un'occhiata la merita.

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  14. Credevo che la 16 di TWD 10 fosse ancora inedita, almeno stando a Wikipedia (mi dice che lunedì hanno trasmesso la 14 e la 15). Tanto voglio vedere prima Fear TWD 5.
    Da quando Lincoln ha lasciato, la qualità è calata, quindi non ho alte aspettative. Dirò la mia una volta vista e tornerò a leggere la tua recensione con attenzione 😉

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    1. E' ancora inedita, si è fermata alla 15, sia in Usa che in Italia..
      Purtroppo sì, i film poi ancora dovremo attendere, e quindi l'attenzione alla serie diminuisce..

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  15. Britannia la rimando da troppo tempo, devo decidermi a iniziarla!Da The walking dead mi sono sempre tenuta alla larga perchè non fa proprio per me!

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    1. E deciditi, perché penso che al contrario di TWD, potrebbe fare per te ;)

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