giovedì 27 febbraio 2020

Le serie tv del mese (Febbraio 2020)

Cambia il genere (dal cinema alla serie) ma non cambia il metodo, anche se dalla settimana si passa al mese, ma è l'unica differenza, giacché anche in questo caso nella pagina dell'Angolo delle Serie Tv facente parte ogni serie in oggetto, troverete oltre al Trailer (che novità ho messo io senza l'ausilio di widget) una scheda tecnica di informazione antecedente alla recensione (simile a quella dei film). E quindi invito tutti, se volessero sapere tutto ma proprio tutto di ogni singola serie che d'ora in poi recensirò (soprattutto le informazioni di base, puntate e durata, ma anche altro), di consultare codesta pagina, che trovate al link dopo il voto datogli da me. Detto questo ecco le serie viste in questo ultimissimo mese.

The Walking Dead (10a stagione/prima parte) - Quest'anno al contrario della scorsa volta, ma già precedentemente fatto più e più volte, ho visto la nuova stagione della serie AMC in due parti. E che dire perciò del mid-season di questa decima stagione? Diciamo che come finale di metà stagione mi aspettavo molto di più, pensavo che succedessero più cose importanti ma a parte il ritrovamento dell'orda e la probabile acquisizione di più armi, non è successo nulla di concreto. La trama c'è, gli sviluppi anche, ma il finale di metà stagione è per niente esplosivo, come il resto (le rivelazioni finali non sembrano infatti essere in grado di reggere la qualità complessiva di questa decima stagione, che finora si è dimostrata altalenante). Le prime puntate sembravano partite col piglio giusto, per poi concentrarsi tuttavia su personaggi e sceneggiature un po' deboli, regalando dei veri picchi di attenzione soltanto con l'ingresso in scena di Negan (che sembra "ritornare" indietro nei propositi) e con l'inaspettata morte di una fresca "vecchia guardia". Questa stagione si sta difatti soffermando troppo sui personaggi che non è un male, ma neanche un bene. Soffermarsi sui personaggi senza bloccare la trama, questo è quello di cui si ha bisogno, sembra come che se devono far vedere le emozioni dei protagonisti non possono far vedere lo sviluppo della storia. Sarà perché non hanno molto da dire? Non lo so. L'unica cosa che so è che dalla prima puntata sono successe veramente poche cose e sono state diluite un po' troppo per otto episodi (e non parliamo poi dell'assenza di Rick, che si sente eccome, né Michonne né la piccola "spaccaculi", e tutti gli altri, riescono difatti fino in fondo a sopperire). Speriamo che con la seconda metà le cose vadano meglio. E in tal senso dico che servirà molto di più di quello fatto fino ad adesso, perché la stagione 10 possa riuscire a colpire come fu con la Stagione 9 dalla quale sembrava trasparire un cambiamento che finora (purtroppo) non si è ripetuto. Voto: 6-

Mr. Robot (3a stagione) - Son passati tre anni, e non so perché è passato tutto questo tempo, comunque ho visto la terza stagione di Mr. Robot (e intendo entro l'anno vedere anche la quarta, quella conclusiva) e penso di aver fatto bene a recuperarla questa "delirante" serie. Infatti dopo la seconda stagione, che rispetto alla terza è stato un prodotto più caotico e scombussolante a livello mentale (qui la recensione), torniamo (oppure per la prima volta) ad una situazione più stabile ed esplicativa, dato che comprendiamo finalmente il quadro generale ed il piano "dell'Esercito Oscuro", che passo dopo passo sta arrivando ad un traguardo davvero crudo, ambizioso e fatale. Il "doppio gioco" di Elliot, in questa stagione ha più senso, visto e considerato le vicende a cui si è assistiti durante i precedenti episodi, che avevano rilasciato una visione poco chiara e sbiadita del percorso che il protagonista ha tentato di seguire, riuscendo a raggiungere in parte alcuni traguardi da lui designati. L'ambizione, il progetto e la fame contro la Società sono stati il punto focale, in primis della prima stagione, ma anche parte della seconda ha sviluppato questa situazione. Ma il tutto diventerà troppo grande per il protagonista, che nel corso di questi 10 episodi tenterà di distruggere quello che ha creato: ovvero una situazione troppo grande per lui. E tante cose insomma succedono, in una stagione che tecnicamente rimane di qualità e che narrativamente torna ad essere chiara. Rispetto allo scorso ciclo di episodi Sam Esmail infatti, corregge il tiro riportando Mr. Robot su un territorio molto più convenzionale: nella terza stagione i toni surreali e allucinati sono stati in gran parte accantonati a favore di una narrazione più lineare. Egli dimostra di aver imparato dagli errori commessi (per esempio nella gestione del ritmo) e, ancora una volta, decide di prendere in mano la regia di tutti gli episodi con un'ambizione decisamente maggiore: oltre a proporre soluzioni visive suggestive, il regista e sceneggiatore statunitense di origine egiziana nella puntata eps3.4_runtime-error.r00 (la migliore) da il meglio di sé. Altro elemento vincente della terza stagione è l'inserimento in pianta stabile di due personaggi secondari molto interessanti come Irving (un maestoso Bobby Cannavale), e l'agente dell'FBI DiPierro (una brava Grace Gummer, la figlia di Meryl Streep, anche se l'aspetto amoroso puzza un poco di politicamente corretto), una servitrice dello Stato che si trova suo malgrado in un meccanismo più grande di lei. Per il resto è superfluo elogiare le interpretazioni del cast (Rami Malek e Christian Slater giganteggiano ma anche Martin Wallström e Charly Chaikin si difendono alla grande) ma la nota stonata continua a rimanere Angela (una Portia Doubleday poco convincente): la sua storyline è in assoluto il vero punto debole di Mr. Robot. Nonostante si sia chiarito per quale motivo Price fosse così interessato a lei (il tema del rapporto padre/figlio è stato centrale quest'anno), le vicende della giovane manager sembrano quasi slegate rispetto al quadro generale e la sua caratterizzazione è fastidiosamente contraddittoria. Nonostante ciò va benissimo così, in attesa di una quarta stagione che, a questo punto (visto e considerato quello che ci viene proposto), mischierà nuovamente le carte in tavola, dopo aver chiuso, come sembra, un cerchio ampiamente esplorato in questi anni. Voto: 7+
I delitti del BarLume (7a stagione) - Quando arriva Gennaio (ma la visione però slittata a Febbraio) è il momento di tornare a Pineta, di tornare (riportati dal regista Roan Johnson) nell'amata e apprezzata comunità di Pineta, dove si uniscono elementi tipici del giallo alla rappresentazione della quotidianità di una piccola comunità, la cui vita sociale ruota intorno a quel bar che fa da sfondo al progetto televisivo ormai diventato un appuntamento fisso per molti spettatori compreso me. Le puntate (2) della serie Sky, ispirata ai romanzi di Marco Malvaldi infatti, ognuna della durata di un film, che ci riportano nella "ridente" cittadina e proseguono la narrazione generale, regalando anche un ritorno gradito, non potevo di certo perderle, nonostante la delusione della scorsa stagione (qui la recensione). E nonostante le poche novità, e nonostante gli elementi più vicini alle serie procedural non brillino per originalità (anzi, sono pure troppo poco centrali nella narrazione), e nonostante ci si soffermi anche troppo sulle dinamiche tra i personaggi, sfruttando bene gli elementi che l'hanno portata al successo (l'ironia soprattutto), la serie torna a rendersi soddisfacente. E comunque tutto è sempre di buon livello e all'altezza delle aspettative. Il pizzico di mistero, la parentesi sportiva, gelosie e potenziali amori animano la prima puntata (Donne con le palle) che conduce con leggerezza e ritmo verso all'elemento centrale di questa stagione: il ritorno di uno dei protagonisti. La seconda puntata infatti (Ritorno a Pineta) riporta (più che nella prima, dove marginalmente si vede il suo ritorno) in scena un personaggio molto amato e che era sicuramente mancato negli ultimissimi tempi, ovvero Massimo Viviani. E finalmente in questo modo qualcosa si sveglia, si sveglia ancor di più, con una puntata ancor più riuscita. Il ritorno di un sempre brillante Filippo Timi e l'esperienza di un cast ormai a proprio agio e collaudato nelle dinamiche esistenti nella comunità, sostengono infatti una sceneggiatura scorrevole e piacevole, ben realizzata anche dal punto di vista tecnico. Insomma l'episodio si conferma parte di un progetto interessante e in grado di intrattenere (nuovamente) con semplicità e simpatia. L'epilogo, come prevedibile, non getta alcuna ombra sul futuro dell'adattamento televisivo dei romanzi dello scrittore Pisano, ma sarà molto interessante scoprire cosa accadrà nei prossimi capitoli della storia, che prevedibilmente tornerà a Gennaio prossimo. Voto: 6+

Watchmen (1a stagione) - Non è semplice definire questa prima e unica (per il momento) stagione di Watchmen, serie HBO ideata da Damon Lindelof e ipotetico sequel dell'omonima miniserie a fumetti firmata negli anni Ottanta da Alan Moore (storia) e Dave Gibbons (disegno). Non è semplice neanche giudicarla, anche perché ancora non so se mi è piaciuta o meno, ma di certo mi è piaciuta (per quel che mi ricordo) più del film di Zack Snyder del 2009. Forse perché questa serie in verità dai fumetti e dal quel film se ne discosta ampiamente (Watchmen è infatti un sequel ambientato in un 2019 alternativo generato dagli eventi finali del Watchmen cartaceo). Ma comunque piaciuta o meno, si può indubbiamente affermare che il lavoro dello sceneggiatore statunitense (non uno qualunque, per chi non lo conoscesse, Lindelof è uno degli sceneggiatori più controversi degli ultimi dieci anni, la cui firma è stata maledetta sul finale di Lost e in seguito esaltata da The Leftovers, dove ha avuto molto più margine di libertà in quello che poteva raccontare) ha dato vita a uno dei prodotti televisivi più curati e sfaccettati dell'ultimissimo periodo, seppur con qualche neo. Egli infatti, coinvolge tutti i super-eroi del fumetto, ma ne coinvolge anche di nuovi, e lo fa in modo alquanto originale. La storia è ambientata a Tulsa in Oklahoma dove nel 1921 avvenne una guerra civile a sfondo razzista. Questa rappresaglia è un momento cardine che ha dato inizio non solo alla storia della serie tv ma anche all'intero mondo di Watchmen come lo si conosce. Lindelof riesce a plasmare il mondo creato per il fumetto di Moore, con quello reale, cercando di non trascendere la mitologia dei personaggi. I super-eroi, nel 2019, sono ancora considerati fuorilegge e, i poliziotti di Tulsa, devono indossare a loro volta delle maschere per non mettere in pericolo le persone a loro care. Chi sono quindi questi nuovi vigilanti mascherati che proteggono Tulsa dalle minacce e quali sono queste minacce? Abbiamo Sister Night (Regina King, che rivendica il quasi immeritato Oscar vinto per il solo bello Se la strada potesse parlare), Looking Glass (Tim Blake Nelson), Red Scare (Andrew Howard) e grandi ritorni come Ozymandias interpretato dal Premio Oscar Jeremy Irons e Spettro di Seta (qui agente dell'FBI) che ha il volto di Jean Smart. Nonostante la trama si fonda bene col materiale di partenza e che passato, presente e futuro si mescolino proprio come accadeva nel fumetto, per alcune sotto-trame e intrighi, Watchmen non brilla di lucidità e sebbene gli amanti del fumetto potrebbero apprezzare personaggi carismatici come Ozymandias o Giustizia Mascherata molti punti rimangono in sospeso. Il miglior elogio alla scrittura va per il personaggio del Dottor Manhattan, decisamente il meglio reso, quasi uscito dalla penna di Moore stesso. La minaccia invece viene rappresentata, in maniera frettolosa, alla fine della serie, da Lady Trieu (Hong Chau) decisamente una copia di quello che era Ozymandias nel fumetto, con un'ambizione abbastanza criptica e ancora non del tutto giustificata per lo spettatore. La regia di Watchmen è dinamica e ben studiata. Le scene d'azione sono articolate in maniera ottima e orchestrate con coreografie rilevanti. Peccato per gli effetti visivi che non riescono a stare all'altezza degli altri reparti. La resa grafica di Dott. Manhattan è un po' così così. Molto buona la fotografia invece, soprattutto nei primi piani degli interrogatori di Looking Glass. Inoltre, benché si affrontino temi importanti come razzismo, storia, armi e ovviamente, amore, non risultano chiari alcuni passaggi e diverse responsabilità che Lindelof ha deciso di accollarsi (parlo ovviamente dei cambiamenti da lui apportati). Nonostante ciò, e nonostante l'affrettamento evidente nel finale (che può indicare o meno una chiusura), tutto l'ambaradan si segue con piacere. E poi comunque, al di là dei nei, spettacolare è questa serie, in cui indubbiamente c'è del genio, nella scrittura, nel linguaggio e nel resto, e tutto questo va dalla musica alla tecnica, ovvero dai titoli di testa (nel modo e nella scelta del titolo) alle tracce musicali scelte, ed è qualcosa di davvero geniale. E quando qualcosa è così, non si può che elogiare questo lavoro, un lavoro capace di far strabuzzare gli occhi allo spettatore, che non può far altro, e da tutto ciò, che rimanerne affascinato. Voto: 7,5

32 commenti:

  1. Ciao! I delitti del Barlume mi interessano, perché ho letto praticamente tutti i romanzi. Credo di essermi persa le ultime puntate della fiction (non solo queste ultime due), ma recupererò...

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    1. Io invece ho visto tutte le puntate/pellicole, proprio carine ;)

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  2. Sei stato fin troppo generoso con TWD, non hanno mai brillato particolarmente a livello gestione dei personaggi, ma queste ultime stagioni sono state a dir poco ridicole e cariche di situazioni poco giustificabili come trama. Invece I Delitti del Bar Lume è davvero ben fatta e divertente.

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    1. E' fortunata che la seguo ancora, nonostante tutto non riesco a rinunciare di vederla...
      Sì, per me molto meglio di Montalbano ;)

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  3. Mr Robot è una delle serie più affascinanti, inquietanti e deliranti che abbia mai visto. E la quarta stagione mantiene alti i livelli del telefilm.

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    1. Quell'effetto soprattutto la prima stagione, poi calata un po', però qualitativamente mai in discussione ;)

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  4. TWD l'ho mollata molto tempo fa, Mr.Robot sono fermo alla fine della prima stagione, Watchmen l'ho trovata bellissima, tranne nell'episodio finale.

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    1. Tanti l'hanno mollata purtroppo TWD, ma hai intenzione di recuperarla Mr Robot?
      Di Watchmen che dire più? Episodi meno belli ci sono, ma tutti pazzeschi ;)

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    2. Credo che prima o poi lo farò, non sono tantissime stagioni, ma pur amando gli argomenti che propone, la serie non mi ha preso fino in fondo.

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    3. No infatti, solo quattro, e con un quadro a quanto dicono definito, cioè con un finale certo, e questo è già tanto, poi vabbè ognuno può esser coinvolto più o meno ;)

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  5. io sto guardando The Crown... per ora senza lode e senza infamia

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    1. The Crown per adesso è in stand-by, ma non so se mai la comincerò..

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  6. Del Bar Lume non riuscirei a fare a meno e sono contenta del ritorno di Timi che senza di lui si era un po' offuscato tutto.
    Ma davvero siamo alla decima stagione di WalKING Dead? Ho smesso di guardarlo a fine seconda...

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    1. Ormai è diventato appuntamento fisso, peccato che dovrà passare almeno un anno ad i prossimi episodi ;)
      Purtroppo sì, dicono che potrebbe durare ancora anni, ma spero che finirà prestissimo..

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  7. The Walking Dead l'ho abbandonato un paio di stagioni fa e Mr. Robot mi è passato completamente di mente 😅

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    1. Mi era passata anche a me di mente, ma poi mi sono ricordato che dovevo assolutamente vederla, anche perché finisce alla quarta, e quindi bisognava recuperarla ;)

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  8. Praticamente The Walking Dead è una serie "morta vivente", stanno raschiando il fondo del barile. Fermarsi no, eh!

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    1. Proprio non lo so, continuano e continuano, non accennano a fermarsi, cosa che invece dovrebbero fare..

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  9. Watchmen vorrei recuperarlo ma c'è qualcosa che mi blocca,per ora. Non so, non è una cosa che mi fiondo nel recuperare. Sarà che la trama non è propriamente quella del fumetto, boh.
    TWD mi stupisco di come ancora lo facciano andare avanti...

    Moz-

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    1. Fidati, non dico che è meglio del fumetto, però è uno dei sequel più geniale di sempre ;)
      Basta che qualcuno lo veda, e che qualcuno sganci i soldi, ecco come si fa..

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  10. Io come serie, al momento, continuo a seguire solo New Amsterdam e spero presto di iniziare la prima stagione di Drive to survive, sulla F1 *.+ Il trailer sembra bellissimo e su Netflix è arrivata già la seconda stagione :D

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    1. Ne ho sentito parlare proprio ieri, una serie sulla F1, wow!

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  11. devo continuarlo anche io twd, le altre le devo cominciare xD

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    1. Sì, nonostante tutto TWD tira, comunque recupera soprattutto Watchmen, ovviamente se questo di per sé ti piace ;)

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  12. Io ho letto tutta la serie del BarLume, non so se apprezzerei la serie, perché è molto differente dai romanzi per come è stata gestita.
    Watchemen ho guardato giusto il primo episodio giusto per curiosità e non mi è piaciuto per nulla.

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    1. Io ho visto invece tutti gli episodi filmici del BarLume, ma non so di differenze, gestione o quant'altro, però funzionano ;)

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  13. The Walking dead ormai ha iniziato veramente a stancarmi mentre sono curiosissima di vedere I delitti del Barlume

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    1. Spero infatti che nelle prossime puntate muoiano tutti, così finisce :D

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  14. The walking dead non l'ho mai mai mai visto. Non mi ispira proprio, invece mi dispiace essere rimasta un sacco indietro di Mr Robot!

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    1. Il tempo per recuperare c'è, per Mr Robot intendo, perché sarebbe troppo gravoso adesso recuperare TWD..

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  15. Domo arigato mister Roboto! 4 stagioni e conclusa? Forse la provo ma prima devo finire la 8 di AHS (ripresa ieri, sto alla settima puntata), passare a leggerti e iniziare la 9, 1984 😍
    Per TWD, come sempre, aspetto il finale per spararmi i 16 episodi insieme, anche se senza Rick non mi entusiasma più. Si sbrigassero a fare i film!

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    1. Anch'io dovrei iniziare la 9, spero entro quest'anno di riuscirci ;)
      I film? Secondo me è già troppo tardi..

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