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sabato 31 ottobre 2020

Movies for Halloween: Trick 'r Treat - La vendetta di Halloween (2007)

Dopo la mezza uscita dal tema dello scorso anno, con un horror fisico e psicologico però di grande effetto ed impatto, era La casa delle bambole - Ghostland (un buon film, intelligente e disturbante), si ritorna al classico, con un prodotto di puro intrattenimento horror, dedicato per l'appunto alla festività di Halloween, carico di atmosfere giocose, disimpegnato e adattissimo per trascorrere una piacevole serata. Con un film che, credevo di aver visto, e invece non era così, con un film, parzialmente ispirato al cortometraggio splatter/horror Season's Greetings dello stesso regista ed ambientato nella notte di Halloween (festa pagana ormai debitamente sdoganata, festeggiata in qualunque parte del mondo), che nonostante sia stato distribuito solo per il mercato home-video (tuttavia andato in chiaro negli anni su alcuni canali Mediaset), è diventato un piccolo cult. Un piccolo gioiellino così tanto apprezzato che ha spinto Michael Dougherty ad iniziare (seppur decenni dopo) la sceneggiatura per un possibile sequel, così tanto iconico che la DC Comics e la Wildstorm Comics hanno pubblicato nel corso dell'ottobre 2007, un fumetto adattato dal film, scritto dal fumettista Marc Andreyko e illustrato da Fiona Staples. E codesto film horror è ovviamente Trick 'r Treat, un film intelligente nello sfruttare vecchie inquietudini per un perfetto racconto del terrore a più voci. Prodotto da Bryan Singer (produttore nonché regista di film quali X-Men, ben quattro, Superman Returns, Operazione ValchiriaBohemian Rhapsody), La vendetta di Halloween è infatti un horror debitore dei classici format antologici anni '80/'90 come Creepshow e I racconti della cripta (lo si nota dai titoli di coda realizzati come un fumetto).

martedì 27 ottobre 2020

I film del periodo (12-25 Ottobre 2020)

In anticipo questo mese rispetto alla programmazione standard, ma dovreste saperlo dopotutto che arrivati a questo periodo dell'anno riservare gli ultimi giorni di Ottobre ad una particolare festività è diventato un piacere dopo che quasi un obbligo. Anche quest'anno infatti, come in tutti gli scorsi, il 31 ci sarà il classico "Movie for Halloween", la recensione di un film a tema, di un film del giorno di Halloween. Un piccolo evento questa volta anche collettivo spero, ma da solo od in compagnia, la mia "partecipazione" è certa. Però prima di arrivare a ciò ovviamente, ci sono giorni e soprattutto le pellicole del periodo (delle ultime due settimane) viste da farvi "conoscere". Alcune sorprendenti, altre molto interessanti ed altre com'è ovvio deludenti. C'è un po' di tutto, buona lettura.

SEMAFORO VERDE PER...
Jojo Rabbit (Guerra/Commedia 2019) - L'orrore della guerra visto con gli occhi di un bambino era un'idea già vista ne "La vita è bella", a Taika Waititi (ormai non solo più regista di talento ma di livello) va comunque il merito di saper rendere questa storia surreale con la sua personale versione grottesca e buffa di Hitler. Attraverso il protagonista tira fuori le ideologie folli del nazismo, lo fa in un modo paradossalmente divertente. Il film (difficile da accettare nelle prime scene ma toccante e lirico nel finale) sa essere infatti ironico ma sa commuovere allo stesso tempo. I personaggi sebbene rappresentati in maniera caricaturali in una bella fotografia dai colori caldi e avvolgenti a voler sottolineare il tono quasi fiabesco sono comunque sempre spietati nazisti. Noi seguiamo il nostro JoJo muoversi in questo mondo con il ridicolo grillo parlante Adolf nel percorso di crescita per scoprire a come reagirà alla ferocia nazista. Questa è infatti e soprattutto la storia di un drammatico percorso di crescita di un bambino, il bisogno di essere accettato, la mancanza del padre e la necessaria ricerca di un modello. Tutto questo e di più raccontato con leggerezza ma fuggendo dalla banalità (di questo bisogna ringraziare doverosamente la sceneggiatura che, liberamente tratta dal romanzo del 2004 Il cielo in gabbia di Christine Leunens, ha pure vinto un Premio Oscar). Ottimi tutti gli interpreti (dall'esordiente Roman Griffin Davis bravo ad interpretare il piccolo protagonista come Thomasin McKenzie quello della ragazza ebrea fino ai più navigati Sam Rockwell e Scarlett Johansson) e bravo il regista a dirigerli. Bella scelta musicale con i Beatles e David Bowie in tedesco. E insomma gran film, un film bello ed emozionante. Voto: 7,5

sabato 24 ottobre 2020

Le mie canzoni preferite (Ottobre 2020)

Forse i sintomi del virus anche sulla musica hanno fatto effetto, perché in quest'ultimo mese poche sono state le nuove proposte, soprattutto poche le canzoni che non mi hanno annoiato, fortunatamente alcune sono riuscite a soddisfarmi. Alcune che mai avrei creduto che mi piacessero, ma in questo periodo di "magra" musicale basta poco per farmi contento, di certo non basta solo la presenza, c'è bisogno di ritmo ed originalità, cose che ho pure trovato in questo mese musicale di Ottobre, e quindi ecco la lista delle canzoni che nella scala di sopportazione hanno un basso grado e son riuscite ad appagarmi. La playlist completa qui.

Negli ultimi quattro anni almeno una sua canzone, ogni anno, è entrata nella lista, e quest'anno eccola qui,
entrarci prepotentemente come uno Tsunami, lei è Annalisa, una delle più talentuose di questa generazione

martedì 20 ottobre 2020

[Cinema] David Cronenberg Filmography - Parte 2 (Rabid, Brood, Il pasto nudo)

Le mie promesse cinematografiche giungono quasi al termine, questo è finalmente infatti il mio penultimo appuntamento (la lista eccola qui), un appuntamento in cui ritorno a parlare della cinematografia di David Cronenberg, con un altro (ovviamente) ciclo di visioni, ciclo, a questo giro, contenente tre pellicole. Pellicole che, aggiungono certamente valore ad una cinematografia stilisticamente affascinante e narrativamente intrigante, e già pregna di significato. Una cinematografia di cui, dopo queste e le altre/scorse visioni (che trovate qui), continuo a preferire La mosca come il suo punto più alto, seguito da Il demone sotto la pelle ed eXistenZ, insieme a La promessa dell'assassino. Ma, preferenze a parte o giudizi oggettivi che soggettivi, ecco com'è andata questa volta.

Rabid - Sete di sangue (Horror/Sci-fi 1977) - Secondo significativo lungometraggio (dopo il più riuscito Il demone sotto la pelle, di cui questo può considerarsi come una sorta di versione extended) diretto con certo stile da un regista ossessionato dal sangue e dal corpo. David Cronenberg mantiene infatti, nel tempo, una sua particolare visione del cinema fantastico connotandolo spesso di significati morali e, a suo modo, educativi. Perché Rabid, con la sua centralità del contagio tramite sangue e saliva (l'apertura sotto l'ascella della protagonista, che tutti avranno capito cosa il regista voleva far ricordare, ricomparirà anche in eXistenZ) non anticipa forse l'imminente scoperta del morbo dell'AIDS (ufficialmente annunciata nel 1981)? Domanda pleonastica, così come è scontato il messaggio che il regista sembra voler lanciare contro i rapporti occasionali (non a caso sceglie come protagonista principale una famosa pornostar) e le possibili conseguenze che portano a malattie sessualmente trasmissibili. E, ancora, non è forse un sintomo di sfiducia nei confronti dell'istituzione medica la figura del dott. Keloid che, testando un nuovo tipo di trapianto, è la causa scatenante dell'epidemia? Pur essendo evidente una continuità con il film precedente (il già menzionato Shivers) e con quelli successivi, nonché un taglio narrativo e una cifra stilistica che definiscono la regia come qualcosa di estremamente personale, appare evidente come qui Cronenberg subisca l'influsso del più celebre (all'epoca) George A. Romero: per come propone gli infetti (sorta di zombi deambulanti e con bava alla bocca) e per un secondo tempo claustrofobico e ossessivo con la messa in quarantena dell'ospedale e (in progressione) con la presenza di forze dell'ordine in tute di contenimento biologico che rimandano, per associazione, a La città verrà distrutta all'alba. In conclusione, e con evidenza di un budget molto contenuto, il risultato finale supera le aspettative per la valida regia di Cronenberg, in grado di ottenere il massimo dallo staff tecnico (notevoli un paio di incidenti autostradali) e soprattutto dagli attori: la sfortunatissima Marilyn Chambers dimostra qui di essere stata ingiustamente assorbita dal mercato a luci rosse, quando avrebbe meritato un ruolo più costante nel cinema "normale". Non perfetto ma buon film. Estremo e non per tutti, ma con momenti memorabili. Voto: 7

venerdì 16 ottobre 2020

Le serie tv del mese (Ottobre 2020)

Nel mondo della serialità televisiva molte sono le piattaforme con cui interagire, che fanno a gara per l'intrattenimento migliore da offrire. E' così tutti a parlare delle serie di Amazon, di Disney+, di Netflix (il mese scorso ne ho parlato con alcune serie viste, qui) e di chi più ne ha più ne metta, e nessuno delle serie di Sky, delle serie Sky Original di produzione sia europea che italiana, ma paradossalmente direi forse è giusto così, anche perché solo in rari casi alcune suddette serie hanno convinto tutti e soprattutto me, per esempio entrambi i "Pope" (Young e New) o Gomorra, però gli altri purtroppo, pochi nella media e tanti sulla mediocrità. La conferma anche con queste (quattro quelle viste questo mese) nuove serie, dopo le tante che nel corso degli anni ho visto e che raramente sono riuscite a soddisfarmi pienamente, che a questo giro un po' deludono e un po' soddisfano, seppur leggermente. Ma per sapere meglio non vi resta che continuare a leggere.

A Discovery of Witches (1a stagione) - Un amore contrastato, lotte tra creature sovrannaturali e la ricerca della propria identità animano la prima stagione di questa serie. Il progetto televisivo (è prodotta da Bad Wolf e Sky Productions e andata in onda ovviamente su Sky Atlantic in Italia) è tratto dalla trilogia di romanzi scritti da Deborah Harkness e ha già ottenuto l'approvazione per un secondo e un terzo ciclo di episodi che proseguiranno la storia di questo mondo popolato da vampiri e streghe. Un mondo, una storia, che però non mi ha soddisfatto del tutto. Un inizio promettente si è difatti scontrato con una realtà dei fatti diversa, in cui lo show non è riuscito a salvarsi dallo spettro dello stereotipo, finendo per lasciare troppo spazio alla storia d'amore tra i due protagonisti (tra una strega esperta di storia, interpretata così così da Teresa Palmer, e un vampiro esperto in genetica, interpretato anch'esso così così da Matthew Goode, insieme dovranno "collaborare" per evitare futuri scontri) piuttosto che all'interessante contorno. Infatti, come purtroppo un po' prevedibile, la serie si concentra presto sugli elementi più "romantici" della narrazione. Ne consegue uno show sì nel complesso originale e che cerca di distanziarsi dai suoi lontani "cugini" (recenti e meno recenti), ma che alla fine non riesce a dare quella ventata d'aria fresca al genere. Perché certo, un cast (più o meno) convincente sostiene la struttura piuttosto fragile e al tempo stesso non priva di fascino della serie, riuscendo oltretutto a mantenere alta l'attenzione degli spettatori non troppo esigenti (perfetto per chi è alla ricerca di un prodotto leggero e di una bella storia d'amore da vivere), e poi a sostenere la serie c'è comunque anche il buon lavoro compiuto dal team di registi che valorizzano le splendide location utilizzate mettendo in secondo piano la bassa qualità degli effetti speciali durante le scene d'azione, però credevo meglio. Spero che la prossima stagione sia più movimentata, con più scontri soprannaturali e magia. Magari una vena di romanticismo in meno. Voto: 6

lunedì 12 ottobre 2020

I film del periodo (1-11 Ottobre 2020)

Ciclicamente torna, il listone delle prime visioni, più o meno in chiaro, degli scorsi mesi, era fine luglio (qui), ma sarà per quest'anno l'ultima volta, d'ora in poi non ci saranno infatti più distinzioni di "visioni". Comunque l'avevo detto e qui ecco gli ultimi due film del "laeffeFilmFestival" innanzitutto, ma poi ecco anche e nuovamente film (alcuni ancora disponibili) scaricati/visti da RaiPlay, di questi alcuni andati in onda in chiaro ed alcuni dalle sezioni (Fuori orario Cose (mai) viste ma anche da altre) della suddetta piattaforma multimediale. Infine, oltre ad un recupero programmato (visto in streaming il suddetto film), ho visto la versione speciale di un grande classico, andato pure in chiaro settimane fa, tuttavia veduto grazie a Sky. Nessuna grandissima sorpresa, ma "periodo" soddisfacente.

SEMAFORO VERDE PER...
Sing Street (Musical/Romantico 2016) - Pur di far colpo su una ragazza (la Lucy Boynton di Bohemian Rhapsody) di un anno più grande di lui, il quindicenne Conor (all'epoca esordiente Ferdia Walsh-Peelo, poi una particina in Vikings) mette su una band musicale: un progetto nato quasi per caso, che si trasforma in un'enorme opportunità per fare fronte al bullismo di qualche compagno, al dispotismo del direttore dell'istituto scolastico e ai continui litigi tra padre e madre. Dopo l'acclamato e toccante Once, l'irlandese John Carney (che ha musica nel cuore, questo è il terzo dopo il discreto Tutto può cambiare e quel bellissimo film vincitore di un Oscar per la struggente canzone Falling Slowly) gira un film sotto forma di racconto di formazione che è un tributo alla musica pop degli anni '80 (quella che vide affermarsi gruppi come i Duran Duran, Spandau Ballet, Hall & Oates, The Cure e i Clash, tutti infilati nella colonna sonora) carico di leggerezza e ottimismo. Sing Street è infatti un teen movie sentimentale che concede moltissimo spazio alla musica, puntando sulla metafora di Londra come terra promessa per gli irlandesi che all'epoca se la passavano piuttosto male. Se la parte di film ambientata a scuola o quella che dà conto delle prove per le canzoni e per i video (siamo in piena esplosione del videoclip musicale) possono dirsi assai originali e pienamente riuscite, altrettanto non può dirsi per la lunga sotto-trama sentimentale, che si avventura in un pistolotto sul riscatto del fratello maggiore del protagonista (interpretato da Jack Reynor), che vive indirettamente l'affermazione di quest'ultimo. Tuttavia bel film, una storia delicata, ben interpretata da giovani attori (non solo i due protagonisti), e soprattutto ben musicata, anche da brani del tutto nuovi e molto suggestivi composti appositamente per il film. Un film onesto, sincero, musicalmente (ma non solo) delizioso. Voto: 7

venerdì 9 ottobre 2020

Game Over: la tag per i videogamer + Bonus (Lara Croft and the Temple of Osiris & DiRT 4)

Nato da un'idea del blog OMNIVERSO, il Tag a tema videogiochi, finalizzato alla stretta conoscenza tra blogger tramite appunto un excursus videoludico tra ricordi e non solo, dopo aver girato nell'ultimo mese la blogosfera giunge finalmente anche da me. L'aspettavo infatti (essendo un videogiocatore da quasi trent'anni, in tal senso a fine Tag ci saranno le recensioni di due videogiochi a cui ho giocato negli ultimi mesi), e dopo aver ricevuto la nomina da tre blog, quello de Il Moro, di Moz e di Sam Simon, posso infine rispondere alle 10 domande che il suddetto propone.

1) Qual è stato il tuo primo approccio ai videogiochi?
In tenera età, e il luogo era la sala giochi, che nei primissimi anni '90 mio fratello era dedito frequentare nei weekend, molte volte l'accompagnavo e ne approfittavo per girare tra i cabinati e gettare un gettone qua e là, tra auto sfreccianti, mangiatori di cibo (e fantasmi) e combattimenti spaziali all'ultima navicella.

lunedì 5 ottobre 2020

[Cinema] Bellissimi coetanei (1985 Movies)

In occasione del Tag sui bellissimi coetanei cinematografici dello scorso anno, che consisteva nell'elencare i miei 10 film preferiti del 1985, l'anno della mia nascita (eccolo qui), ammisi, anche nominandoli, che alcuni titoli, anche importanti, di quell'anno, non avevo ancora visto. E così presi un impegno nel vedere quei film, recuperare appunto certi film da molti considerati cult o semplicemente bellissimi film. Di questi alcuni ho visto durante quest'anno appena trascorso (era luglio 2019), e sicuramente continuerò a vedere in futuro, tuttavia in questa occasione ne ho raggruppati quattro, due scelti già all'epoca e due, di cui ne ho sentito parlare in quest'ultimo periodo, aggregatosi successivamente, tutti comunque visti nei giorni scorsi. Nessuno mi ha troppo entusiasmato, ma contento di averli visti.

Phenomena (Horror/Fantastico 1985) - Un discreto film che, nonostante gli evidenti (immancabili) difetti di sceneggiatura, riesce a trasmettere fin dal primo minuto un elevato senso di angoscia e terrore, riconfermando l'incommensurabile genialità creativa di Dario Argento. Siamo sicuramente lontani dal livello di Profondo Rosso e soprattutto di Suspiria, ma Phenomena è comunque un bel film, un film dai contenuti interessanti (la diversità in primis) e con una discreta componente horror/splatter. La regia di Argento è memorabile (specialmente nella scena iniziale), così come la fotografia e la scenografia, elementi di spicco di quasi ogni suo film (il regista decide di ambientare tutto in una maestosa e sinistra scuola immersa nei selvaggi boschi svizzeri e questa scelta risulta vincente per trasmettere un senso di pericolo e solitudine perenni, è vero che questa impostazione potrebbe ricordare l'ambientazione di Suspiria molto da vicino, ma in questo caso vale il detto "squadra che vince non si cambia"). Degne di nota anche le prove attoriali, specialmente quella di Jennifer Connelly (già talentuosa e bellissima all'epoca, qui alla prima prova da protagonista), con Donald Pleasence che gli fa da spalla con consumato mestiere, mentre Daria Nicolodi non riesce del tutto a caratterizzare in maniera convincente un personaggio volutamente eccessivo e Dalila Di Lazzaro è relegata a un cameo tutto sommato inconsistente, oltre ad essere doppiata da un'altra attrice. Gli unici difetti di questo buonissimo film sono, come precedentemente detto, la sceneggiatura a tratti scricchiolante, ma comunque ben sviluppata (la trama infatti, malgrado assurdità clamorose e qualche rallentamento nella parte centrale, risulta piacevole e accattivante e vive il suo picco nel delirante finale terrorizzante e strampalato allo stesso tempo), il doppiaggio così così, e soprattutto la scelta di alcuni brani musicali (prevalentemente heavy metal) per niente attinenti alle scene dove sono stati inseriti. La colonna sonora dei Goblin, invece, è come sempre di un livello superiore alla media. In conclusione proprio non male questo film, un film di grande impatto e dalle idee interessanti che sa regalare (ancora) sani brividi. Voto: 7