Come anticipato giorni fa, ecco nuovamente tornare una rubrica accantonata e ora di nuovo operativa, poiché per diversificare un po' alternando post di diverso genere, era necessario che la suddetta tornasse, dopotutto la mole di film non è diminuita e certamente non diminuirà. Anche perché in questo mese di Gennaio, e nonostante sia passata una sola settimana da un post simile, ho visto tanti film. Ma prima di leggere ciò, un piccolo riassunto di due documentari di stampo prettamente televisivo che altresì ho visto. Il primo è Agnelli, il buon e interessante biopic della HBO, andato in onda su Sky Atlantic a 15 anni dalla sua scomparsa, dedicato appunto alla storia di una figura mitica, che ha segnato la storia d'Italia, Gianni Agnelli (noto a tutti come l'Avvocato). La sua storia infatti, (di cui molto già sapevo grazie al bellissimo documentario Bianconeri Juventus Story: Il film) intrecciandosi con quella economica e politica del nostro Paese, ha segnato, come la sua dinastia, un'epoca. Un'epoca che tra successi e drammi familiari, ha fatto di lui un'icona. E il film appunto, presentato anche alla 74a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, attraverso un ricco susseguirsi di immagini anche d'archivio e testimonianze di famigliari, amici, professionisti, collaboratori e rivali, ci rivela il suo ritratto tra pubblico e privato. Un ritratto storicamente interessante che senza troppa retorica si vede con piacere. Al contrario un po' indigesto è stato il docu-film del 2016 Ibrahimović: Diventare leggenda. Nel film infatti, si parla poco di campo, ma si preferisce più il lato umano che, seppur interessante alla lunga stanca. Anche perché il film si concentra su pochi momenti importanti della carriera di un campione, tra i più forti di sempre, che però da giovane aveva un carattere indomito. Difatti questo film documentario ripercorre la carriera del calciatore attualmente del Manchester United, "solo" dal suo debutto nel 1999 nel MALMO FF, passando per l'approdo nel calcio europeo con l'Ajax e l'incontro con il potentissimo manager Mino Raiola, fino allo sbarco in Italia nella Juventus (e stop). Nel mentre, interviste, video amatoriali e d'archivio davvero incredibili in cui Zlatan sviscera il suo passato di sacrifici e mancanze (ostacoli, solitudine e invidie), ma che però, dato il continuo utilizzo di sottotitoli, non coinvolge e non emoziona a sufficienza. Tuttavia non male perché abbastanza innocuo e minimamente gradevole a vedersi.
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mercoledì 31 gennaio 2018
martedì 30 gennaio 2018
I peggiori film del mese (Dicembre/Gennaio 2018)
Nonostante negli ultimi tempi io faccia di tutto per evitare parecchi film del tutto evitabili, come potrete vedere nella ormai abituale lista di fine post, anche in questo mese, a cui si aggiunge il mese scorso in cui non ho potuto stilare questa ennesima lista dei peggiori film visti nel mese corrente, mi sono ritrovato a vedere film che non mi hanno soddisfatto in pieno o che più semplicemente ho trovato mediocri e non sufficientemente gradevoli da meritarsi appunto la sufficienza. Di questi, alcuni davvero pessimi, altri non brutti ma banali ed altri belli ma non del tutto convincenti. Ma tutti film e recensioni personali che in ogni caso è bene precisare non forniscono un giudizio negativo assoluto, ovvero che siete ben liberi di seguire o meno i miei consigli, l'importante è avervi avvisato.
Verso la fine del mondo (Drammatico, Usa 2014): Inserendosi nel filone dei film catastrofisti, anche se in questo caso gli "effetti speciali" sono praticamente assenti, Parts for Billion (il titolo originale), tramite le vicende di tre coppie, una felice coppia di anziani, una giovane coppia non ancora sposata e una coppia sposata ma in crisi di matrimonio, e tutti alle prese con le conseguenze di un virus letale, voleva forse far riflettere lo spettatore sul senso della vita. Secondo le intenzioni di regista (lo sconosciuto Brian Horiuchi) e sceneggiatore infatti, questo doveva essere un film sul significato della vita, argomento affrontato inevitabilmente dalle tre coppie che si trovano in questo drammatico frangente, e infatti lo è, ma con risultati a mio avviso piuttosto scadenti. Non c'è difatti la profondità di certi altri e neanche l'intensità di molti altri film, anche perché i dialoghi scivolano tra l'ovvio e il melenso, senza elementi che possano interessare uno spettatore mediamente preparato, e quindi alla fine il film risulta perfino noioso, nonostante la durata che non supera l'ora e mezza e nonostante il buon cast comunque abbastanza sprecato, Frank Langella, Josh Hartnett, Alexis Bledel, Rosario Dawson e Teresa Palmer. E neanche il (preannunciato, tra le righe) colpo di scena finale (anch'esso peraltro piuttosto banale) può risollevare le sorti di una pellicola noiosa e deludente. Voto: 4
La cena di Natale (Commedia, Italia 2016): L'inutile sequel del mediocre Io che amo solo te è, al pari del precedente, anzi più del primo, l'ennesimo esempio stereotipato e banale di un'Italia che, cinematograficamente a volte, non sa più cosa inventarsi. La bellissima cittadina pugliese di Polignano a Mare, la serenità dell'atmosfera e dei personaggi infatti, non sorreggono una pellicola del tutto priva di una storia, piatta, monotona e scontatissima. In più il film, ambientato durante le feste natalizie, e con lo stesso mediocre regista Marco Ponti, con lo stesso cast (compreso Riccardo Scamarcio), con aggiunta la presenza della zia Veronica Pivetti, che si riallaccia alle vicende lasciate in sospeso nel primo capitolo, non cambia, ad eccezione di qualche piccola variante comunque retorica, le tematiche e le dinamiche, risultando però ancora più superficiale e inverosimile. Anche perché La cena di Natale è inconcludente, e soprattutto, poco interessante, poco dinamico e poco simpatico, dove dialoghi e scenette non suscitano nessuna grande ilarità né sentita partecipazione. Voto: 4,5
lunedì 29 gennaio 2018
Il film della Memoria: Naked among wolves - Il bambino nella valigia (2015)
Per il terzo anno consecutivo, anche se in verità ogni anno (come già detto nelle precedenti due occasioni) dai tempi della scuola ne ho sempre visto uno, mi ritrovo oggi a parlarvi di un film che ho visto durante Il Giorno della Memoria, e di cui non credo ci sia bisogno di spiegare cosa sia. Sono passati tanti anni infatti da quando le Nazione Unite istituirono, questa giornata e la data del 27 Gennaio, scelta perché in quel giorno, nel 1945, avvenne la liberazione da parte dell'Armata Rossa del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime dell'Olocausto e della Shoah, con la speranza che il ricordo di tali atrocità aiutino l'uomo a non commetterle più in futuro. Ed è questo ovviamente il motivo per cui ogni anno l'industria cinematografica si mette all'opera per produrre sempre nuovi film, affinché il ricordo resti vivo sempre. E quindi quest'anno, poiché nonostante Sky e la sua settimana della Memoria, in cui però nessun film in prima visione è stato mandato, e poiché Il labirinto del silenzio, andato in onda sulla Rai, avevo già visto l'anno scorso insieme ad altri tre (anche se dopo un mese), ho optato per l'appunto per Naked among wolves: Il bambino nella valigia (andato in onda su Iris), adattamento del 2015 di un romanzo di Bruno Apitz (dal titolo originale Nackt unter Wölfen) e remake di un film tedesco omonimo del 1963 di Frank Beyer. Un film in cui, ancora una volta, dopo il bellissimo Corri ragazzo corri del 2013, e dopo lo scioccante ma toccante racconto intimista de Il figlio di Saul, è coinvolto un bambino, e si sa, quando in certi eventi tragici viene coinvolto un bambino l'emozione è assicurata. Anche se quello che manca al film in questione, bello e interessante da vedere, è proprio l'intensità e profondità di altre pellicole, perché certamente ci si emoziona, ma non in grande quantità. Comunque non per questo il racconto non appassiona e coinvolge, anche perché la storia (di impianto altresì storico/documentaristico) è discretamente toccante e ci sono alcune scene di grande impatto visivo.
venerdì 26 gennaio 2018
Smetto quando voglio: Masterclass (2017)
Se nel primo Smetto Quando Voglio, Sydney Sibilia ci aveva mostrato le singolari tecniche del riscatto morale della banda dei ricercatori, in Smetto quando voglio: Masterclass, film del 2017 e midquel dello stesso, allarga il punto di vista e ci mostra quanto ancora c'era da raccontare di questo universo affascinante e tragicamente divertente nonché riuscito. Giacché anche in questo discreto secondo episodio, girato con cura e con un'ottima padronanza del linguaggio cinematografico, il regista fa decisamente e nuovamente centro. D'altronde a differenza di quanto succede nella maggioranza dei casi, questa seconda pellicola infatti si rivela essere all'altezza della sua precedente, forse appena un gradino sotto per via di alcune inutili lungaggini (specie nella prima parte), ma pur sempre di livello. Poiché anche se senza alcun dubbio la prima, che porta lo stesso titolo (senza l'aggiunta di "Masterclass"), si era distinta per originalità, e questa seconda comunque riprende più o meno le situazioni ed i personaggi della prima, la trama generale in sé è nuovamente divertente, per quanto ovviamente assurda, ma ricca di colpi di scena e dunque piacevole a seguirsi. Dopotutto il film comincia facendo un salto indietro, e la prima scena (come in ogni film action che si rispetti) è subito adrenalina e bellezza. Il contrasto della musica classica del flauto magico di Mozart sul goffo e rocambolesco incidente di Alberto (ancora una volta uno straordinario Stefano Fresi) mette difatti subito in chiaro una cosa, non è il solito sequel "minestra riscaldata" a cui siamo (e ci hanno) abituati.
giovedì 25 gennaio 2018
Le serie tv del mese (Dicembre/Gennaio 2018)
Ricordando a tratti la sfortunata Vynil (cancellata dopo una eccezionale prima stagione), The Deuce (che al contrario ha già avuto conferma di una seconda stagione), la serie televisiva statunitense creata da David Simon (famoso autore televisivo americano, artefice della serie cult The Wire e della bella miniserie Show me a hero) e George Pelecanos per HBO, ci conduce in un mondo perennemente vivo e rumoroso (un inebriante e denso spaccato della vita nei sobborghi di New York negli anni Settanta, un universo parallelo, una terra di confine in cui confluisce la più varia umanità, di ogni etnia, orientamento sessuale e vissuto), dove la prostituzione dilagava a macchia d'olio, tanto che insieme ad essa si diffondeva un nuovo tipo d'intrattenimento erotico (rimasto nell'anonimato di qualche cinema ma diventato ben presto mainstream), ovvero il cinema pornografico. Ed è su questo che gli ideatori volevano puntare e parlare, ma personalmente non l'hanno fatto in modo del tutto efficace, perché anche se era chiaro che in realtà il porno sarebbe stato solo una delle diverse linee narrative, e non il fulcro della serie (quello che spetta al sesso di tutti i tipi, e comunque non tutti interessanti da vedere), non convince la scelta di non raccontare, come invece ci si aspettava (dal trailer e trama), la storia della realizzazione del primo film a luci rosse Gola Profonda. La serie infatti, descrive solo il contesto (e l'epoca) tramite personaggi che non c'entrano (almeno al momento) niente. Cosicché non solo la narrazione, seppur corale, manca di un protagonista assoluto, ma anche la trama, che non approfondisce a sufficienza, lascia un po' stupiti. Certo, la ricostruzione della città, la musica e le atmosfere (con le macchine americane quadrate, i vestiti dei papponi che sembrano usciti da una parodia, negozi per affittare i VHS), dialoghi, i costumi, il crudo e realistico ritratto di un'epoca fatta di contraddizioni ed estremismi, è verosimile e ben rappresentato (anche grazie alla discreta sigla e la colonna sonora ricchissima, a base di soul e qualche pezzo rock), ma se visivamente lo spettatore è catapultato nella disinvolta oscenità sbattuta sullo schermo da inquadrature che non risparmiano carne e degrado (a volte anche gratuitamente e senza senso), la sceneggiatura, che intreccia diversi punti di vista e si sposta tra ambienti apparentemente distaccati ma segretamente connessi come bar e bordelli, cantieri e tribunali, politica e cinema, ha qualche lacuna.
mercoledì 24 gennaio 2018
Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)
Chi ricorda la mia recensione di Suicide Squad ricorderà che vidi il film senza aver visto il suo precedente, il che mi mise un po' in difficoltà non sapendo e scoprendo solo dopo che Superman (il mio super eroe preferito, e di questo ne dovete tener conto) era "morto". Nonostante tutto vidi il film e mi piacque abbastanza, non tanto comunque, perché si rivelò e si è rivelata una delle mie grandi delusioni dello scorso anno. Ora però finalmente ho visto Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e qualcosa in più sulla sua dipartita e del perché della sua apparente morte (poiché era chiaro che non sarebbe successo davvero) ho saputo. Peccato che la pellicola in questione (seconda del DC Extended Universe), vista in ordine temporale dopo Wonder Woman (quarto in ordine di produzione, che sarà pubblicata dopo nonostante l'abbia visto appunto prima, il che rende questa recensione abbastanza strana e diversa da molte altre) e vista nella versione più completa ed estesa, si sia rivelata l'ennesima occasione sprecata, l'ennesima delusione. Perché per quanto sia indiscutibile che tale versione faccia probabilmente chiarezza su alcuni punti (apparentemente) oscuri della sceneggiatura che molti potrebbero non aver visto, e che quasi certamente approfondisce e/o addirittura introduce personaggi secondari di anche considerevole valore, il suddetto si perda (nonostante appunto una mezz'ora abbondante utile a capire meglio il tutto) in un racconto probabilmente e ugualmente confusionario, deficitario e irregolare, sicuramente colpa di un incomprensibile montaggio (e di una trama che presenta forzature infantili per giustificare lo scontro tra i due supereroi per eccellenza), in cui situazioni non spiegate (e se spiegate esse avvengono in malo modo) e verità negate, si susseguono (al contrario del ritmo narrativo comunque latente) a ritmo impressionante.
martedì 23 gennaio 2018
Train to Busan (2016)
Mi ero ripromesso di vedere il prequel animato Seoul Station, ma non l'ho fatto, anche se certamente vedrò prossimamente, anche perché il suddetto, come mi sembra di capire e intuire non avrebbe comunque inficiato la visione del film originale, esso infatti non è propriamente la continua, ma un film a sé, e che film, perché Train to Busan, film del 2016 diretto da Yeon Sang-ho, uscito in home video solo ad ottobre e mandato in onda in Italia a metà dicembre del 2017, è un sorprendente "zombi" movie, dalla costruzione tutto sommato prevedibile ma di una potenza visiva pazzesca, con la tensione sempre altissima. Benché infatti sia difficile pensare di lasciarsi prendere da una trama abbastanza prevedibile come quella che riguarda gli zombie, il regista riesce abilmente e senza inventarsi nulla di particolare e inserendosi piuttosto bene negli schemi del genere, a ribaltare gli suddetti schemi, confezionando una pellicola ricca di suspense, ansia e partecipazione emotiva che non ti fa staccare lo sguardo dallo schermo neanche per un attimo, tant'è che non vuoi perderti niente di quello che succederà all'esiguo gruppo di persone sulle quali si concentra. Seguiamo difatti e con grande interesse lo svolgersi, e il progressivo deterioramento, della situazione all'interno di un treno in partenza da Seul e diretto a Busan, dove un giovane padre con sua figlia in viaggio per ricongiungersi con la madre della piccola, un gruppo di ragazzini in viaggio per un evento sportivo e una coppia in attesa del loro primogenito, si ritrovano costretti, a seguito di un anomalo incidente "infettivo" di una ragazza, ad escogitare un piano per sopravvivere il più a lungo possibile mentre la minaccia mortale, infernale incombe.
lunedì 22 gennaio 2018
I film visti durante le feste 2017
Quest'anno ho davvero sforato e forse esagerato, dato che la mia stagione cinematografica 2018, comincia praticamente oggi, a quasi fine gennaio, ma come ho scritto settimana scorsa, in questi mesi ho avuto tanto da fare, soprattutto mentalmente ma anche per quanto concerne il blog e le classifiche finali, per cui ho dovuto rispettare un calendario di pubblicazione, e il tempo di fare quest'immancabile post (dato che durante le feste non ho smesso di vedere film, sia non natalizi e natalizi, revisionati nel post precedente a questo), già riproposto l'anno scorso (qui) e l'anno prima, si è fatto attendere parecchio. Ma nonostante come sapete, alcuni scossoni, alcuni ripensamenti e tante cose per la testa, sono riuscito a completarlo, ed ora mi ritrovo qui a parlarvi di film sufficientemente vedibili, non eccezionali ma che certamente meritano (anche se dipende dai casi e sempre tenendo conto di dovute "precauzioni") una leggera visione.
venerdì 19 gennaio 2018
I film di Natale visti su Sky (2017)
Anche quest'anno come fu l'anno scorso (qui) ed anche l'anno prima (qui), grazie a Sky e alla programmazione speciale di Natale, ho visto, in questo caso 3 film, inerenti appunto a questo speciale periodo, in verità ne ho visti altri due, ma poiché sono solo ambientate a Natale e soprattutto si sono rivelati mediocri film, finiranno nel calderone di fine mese delle peggiori pellicole. Tuttavia se nel post del 2016 c'era da segnalare (di quelli da consigliare) solo il bellissimo ed emozionante Un amico molto speciale, e nel post del 2017 lo spassoso Sballati per le feste! e la bellissima Walt Disney Animation Studios Short Films Collection, quest'anno dei 3 film, tutti comunque a modo loro vedibili (secondo dovute precauzioni), solo uno supera la sufficienza, gli altri due solo la minima sufficienza. Perciò da consigliare c'è ben poco, d'altronde i film di Natale di una volta, come per esempio il bel film Santa Clause, revisionato proprio meno di un mese fa grazie alla rassegna Cinevigilia, non ne fanno più. Ogni anno infatti sono sempre gli stessi film, e non per questo è sempre un male, soprattutto in certi casi e soprattutto con certi meravigliosi film, a girare ininterrottamente tra le reti delle tv nazionali e satellitari. Per fortuna la lista tra cui pescare è alquanto lunga, e quindi ogni volta rivedere un film di quando eravamo piccoli fa sempre comunque piacere. Ma bando alle ciance, ecco i film del Natale 2017 visti su Sky.
giovedì 18 gennaio 2018
Bilanci, dubbi e progetti futuri per il 2018
E' probabilmente tardi per fare un bilancio del 2017, ma solo ieri ho concluso il percorso che ha chiuso il mio anno cinematografico, per cui mi perdonerete se oggi lo faccio ugualmente, anche perché da dire ho parecchie cose. Comincio dicendo che per me il 2017 è stato un anno di cambiamenti, mio padre ha smesso di lavorare ed è ancora in attesa di una pensione che sembra non arrivare mai, è stato il primo anno senza più nonni, dopo la scomparsa di mia nonna a novembre 2016, mio fratello ci ha presentato la sua fidanzata (la prima formalmente), io ho parzialmente cambiato il mio regime alimentare per far fronte ad alcuni problemi e il blog ha subito il restyling importante che serviva. Tutte cose insomma che hanno cambiato leggermente il modo di gestire il tempo e le risorse fisiche e mentali a mia disposizione, ma che non mi hanno comunque impedito di portare avanti l'evoluzione attuata appunto l'anno scorso a questo mio personale spazio. Uno spazio che quest'anno ha raggiunto numeri significativi e di cui mi fa piacere adesso snocciolare. Anche perché in nemmeno due mesi da quando speravo di raggiungere presto le 100 mila visualizzazioni, qualcosa è successo e il contatore delle visite ha ora già raggiunto quota 135 mila. I lettori fissi si assestano invece a quota 68, cresciuti il doppio rispetto all'anno precedente, la pagina Facebook conta 80 follower, la pagina Twitter 307 e la pagina Instagram (in soli pochi mesi) 125. Tornando al blog invece, il post più visualizzato è stato Le mie canzoni preferite (Ottobre/Novembre/Dicembre 2017) con ben 1839 visualizzazioni (il che è abbastanza strano, perché c'è stato un picco e non so spiegarne i motivi), il post meno visualizzato è stata la recensione della terza stagione di The Affair con soli 37 visualizzazioni, il post più commentato infine è stato con I peggiori film del mese (Novembre 2017) con ben 40 commenti in totale. Ma a fronte di tutto ciò, e dopo tanti premi, traguardi, recensioni e tanto altro, si è balenata in me, d'altronde questo appena passato periodo delle feste invernali è stato un momento giusto per riflettere, la voglia di smettere, di chiudere, sbaraccare baracca e burattini e dire definitivamente stop, anche perché il tempo passa e via via sto perdendo il gusto e le capacità (manuali e mentali) di fare altro, ma soprattutto giocare più spesso ai videogiochi, i miei amatissimi videogames. Perché anche se proprio l'anno scorso ho ricominciato assiduamente a giocare, tra recensioni e rubriche sui social, e le tante risorse nervose sprecate (con alti livelli di stress), il tempo e la voglia è diminuita considerevolmente.
mercoledì 17 gennaio 2018
Bellezze serialtelevisive edizione 2017
Come anticipato ieri, ecco il secondo post dell'anno dedicato alla bellezza, dopo il cinema, le serie tv, che anche quest'anno han regalato alcune conferme, ma anche molte new entry (prendendo ad esempio la classifica dello scorso anno, qui) davvero interessanti. Comunque come già avvertito ieri, se le foto di seni nudi o altro vi infastidiscono e le trovate disdicevoli, ignorate questo post!. Per gli altri buona visione, mentre per le altre eccovi un altro mini sondaggio, con chi preferireste cenare, con Damian Lewis, Dan Stevens, Travis Fimmel o Jamie Dornan? Fatemelo sapere nei commenti, intanto colgo di nuovo l'occasione per omaggiare la madrina di questa edizione, Erin Moran, tragicamente morta nel tristissimo 2017, già artefice di morti eccellenti. Ma senza ulteriori indugi ecco la mia personale classifica, riferita sempre alla serie viste da me quest'anno, della seconda edizione del Saba Serial Beauty Awards.
10. Ne 2 broke girls 5 e 6, un applauso va al costumista, grazie di questi vestiti e grazie a Kat Dennings di esistere
martedì 16 gennaio 2018
Bellezze cinematografiche edizione 2017
Chi mi conosce sa o anche chi legge e vede i miei post dovrebbe sapere che post di questo genere (ovvero di puro omaggio alla bellezza) ne faccio uno, anzi due all'anno, e soprattutto che sono sempre molto rispettoso e non esagero mai nel mostrare certe foto, anche se esse sono di pubblico dominio, ma soprattutto le hanno viste milioni di spettatori. Questo per dire che se le foto di seni nudi o altro vi infastidiscono e le trovate disdicevoli, ignorate questo post! Per gli altri e per chi non si imbarazza ecco la classifica (della seconda edizione del Saba Cine Beauty Awards) delle più belle e sensuali donne viste durante i moltissimi film visti lo scorso anno, il 2017. Anno che ha portato via la madrina di questa edizione, Erin Moran, la dolce "sottiletta" di Happy Days (e di alcuni film, seppur dimenticabili), a cui questa edizione dopo quella dell'anno precedente, qui, intitolata a Carrie Fisher, è dedicata. Un edizione davvero "molto interessante" e alquanto intrigante, in cui altresì effettuerò un mini sondaggio alle blogger e visitatrici del blog, chi preferite tra Tom Hardy, Ryan Reynolds, Jake Gyllenhaal e Michael Fassbender? Scrivete nei commenti il vostro preferito, mentre ai maschietti un solo quesito (anche se una risposta non serve), siete d'accordo o no con me e questa classifica?
lunedì 15 gennaio 2018
[Games] La mia personale classifica del 2017
In quest'ultimo anno, come già detto in post inerenti al mondo videoludico, sono finalmente tornato a pieno regime, dopo un evidente rallentamento del 2016, dettato dalla necessità di dare priorità al blog e al suo miglioramento ed aggiustamento, a giocare ad una delle mie passioni principali, i videogiochi. Infatti ho giocato a parecchi (ma non tantissimi) giochi (10, tra quelli comprati e ricevuti in regalo dalle piattaforme di gioco), sufficienti però per inaugurare in questo 2017, il primo Saba Games Awards, l'ennesima costola dei miei consueti premi finali. La classifica che sto per presentarvi difatti, dal più brutto e sconsigliabile al più bello e consigliabile all'acquisto e quindi a giocarsi, terrà conto di tutti i giochi che quest'anno mi hanno dato modo di svagarmi e staccare per un po' la spina dal blog, anche perché in questi ultimi tempi ho dato e fatto davvero di tutto per questo mio piccolo spazio. Ma ora che il suddetto ha ormai trovato una sua direzione e collocazione, il tempo libero a mia disposizione è aumentato, tanto appunto da permettermi di fare quello che amo di più dopo il calcio e il cinema. E quindi, bando alle ciance, ecco la mia personale classifica del 2017.
10. Spin-off interessante ma strutturato male, deficitario e imperfetto. Sconsigliato a tutti. (4/10)
venerdì 12 gennaio 2018
Le migliori colonne sonore dei film visti nel 2017
Quest'anno ho voluto fare le cose in grande, e così dopo i migliori film, i migliori attori e attrici ecco nuovamente la classifica delle migliori colonne sonore, ma per questo 2017 c'è una novità. Infatti per essere più preciso possibile, la suddetta classifica sarà divisa in tre parti, prima la migliore colonna sonora originale, poi la migliore colonna sonora non originale, ovvero le musiche, ed infine la miglior canzone. Perciò aprite le orecchie e godetevi lo spettacolo.
11. Hans Zimmer per Kung Fu Panda 3 e Il piccolo principe
9. Daniel Pemberton per Operazione U.N.C.L.E. (attenzione soprattutto a Jimmy, Renda se..)
7. Daniel Hart per Il drago invisibile (Pete's Dragon)
5. Una delle cose che ho apprezzato di più in Carol di Todd Haynes
giovedì 11 gennaio 2018
Le migliori attrici dei film visti nel 2017
Come è stato ieri per gli uomini, è imprescindibile fare una classifica delle donne, bravissime e molte volte anche bellissime (ma di questo ci sarà spazio alla fine di tutto di parlarne), ma soprattutto attrici, che quest'anno si sono cimentate in grandi film, riuscendone sempre con la loro bravura ed espressività a farsi tanto apprezzare, tanto appunto da entrare nella classifica de Le migliori attrici dei film visti nel 2017, (qui l'edizione 2016). Film dove ovviamente il loro talento ha impreziosito queste pellicole, davvero tante che quest'anno ho visto. Prima però una piccola menzione per le posizioni 20-11.
mercoledì 10 gennaio 2018
I migliori attori dei film visti nel 2017
Non credo ci sia bisogno di dire che i film non sarebbero tali, soprattutto nel caso in cui essi sono alquanto belli, intensi ed avvincenti se, non ci fossero degli attori (e attrici che ci saranno domani) capaci a sopportare il tutto e a renderlo interessante e coinvolgente, però siccome in quest'occasione è proprio grazie alla loro bravura che mi ritrovo a fare la classifica de I migliori attori dei film visti nel 2017, (qui l'edizione 2016) è doveroso dire complimenti a loro. Perché se il loro talento ci permette di gustarci un film è solo merito loro, merito di grandi attori come questi qui che sto per presentarvi, cominciando da chi merita certamente una menzione per il loro prezioso contributo.
martedì 9 gennaio 2018
I migliori film visti genere per genere del 2017
Torna anche quest'anno e quindi nuovamente la classifica finale dei migliori film per genere cinematografico dell'anno (che in questo caso saranno 12), ovvero escludendo i migliori 30 in assoluto visti ieri, qui, tutti gli altri discreti film di genere (intorno al 7 di voto insomma) che ho visto in questo 2017 e che mi sono moderatamente piaciuti, e che ovviamente consiglio di vedere a tutti, soprattutto agli amanti dei suddetti generi di questa lista, contenente 85 pellicole interessanti. Di questi però non ci sarà un link, per quello basta visionare l'archivio completo o quello inerente solo ai film del 2017 per leggere. Ma bando alle ciance, eccovi qui genere per genere i migliori film nel loro ambito cinematografico di quest'anno, cinematograficamente parlando intenso, appena trascorso. Ah dimenticavo, buona visione e buon 2018 cinefilo.
COMMEDIA
Nessuna tra i primi 30, ma ben 8 sono quelli belli e da vedere
lunedì 8 gennaio 2018
La Top 30 dei migliori film visti quest'anno (2017)
Dopo aver visto i peggiori film in assoluto, per genere e le delusioni, e dopo la scorsa settimana dedicata alle migliori serie, attori e attrici, sigle e colonne sonore (che trovate facilmente nell'archivio post), è finalmente arrivato il momento di presentare la top più importante dell'anno, quella dei migliori film visti quest'anno (il 2017, che saranno ben 30 a fronte dei ben 340 film visti, compresi un centinaio di quelli peggiori), in una classifica (come sapete o dovreste già immaginare se avete visto quelle dell'anno precedente) però abbastanza diversa per ovvie ragioni da molte altre. Ovvero che, siccome li ho solamente visti durante l'anno appena trascorso, non sono tutti film usciti quest'anno, anzi, in alcuni casi anche di due anni fa. Comunque a parte ciò, il livello di film e la loro qualità (solo pellicole che hanno ricevuto i voti più alti, quelli che vanno dal 7,5 al 10, tuttavia in questa classifica fino al 9) è indubbiamente alta. Quindi mettetevi comodi e allacciate le cinture, perché il viaggio che porterà il vincitore del Saba Cine Awards per il miglior film visto da me del 2017 sta per cominciare. E come già fatto l'anno scorso per leggere le recensioni basta cliccare sulla foto.
30. Emozionante ed educativo
29. Avvincente e spettacolare
venerdì 5 gennaio 2018
Le migliori sigle e colonne sonore delle serie viste nel 2017
Me ne ero accorto l'anno scorso (qui) della difficoltà di reperire e quindi trovare le sigle (però non tutte) e soprattutto le colonne sonore o canzoni delle serie che ho visto (al contrario delle pellicole), anzi, per il 2016 feci addirittura io alcune di queste sigle, mentre per colonne o musiche solo la/le più importanti/e, ma nonostante ciò cercherò di fare del mio meglio e presentarvi in modo giusto le suddette introduzioni e stacchi musicali.
LE SIGLE
13. Mai menzionata, merita un omaggio quella di House of Cards, uguale per tutte le stagioni
12. L'unica cosa che ho davvero apprezzato oltre a Eva Green nella saga di Penny Dreadful
11. Se delude la stagione non delude certamente la sigla di American Horror Story: Roanoke
10. Davvero interessante il bianco e nero d'introduzione alla prima stagione di The Exorcist
9. E' cambiata spesso nelle stagioni ma quella della terza di The Strain è graficamente migliore
8. E' probabilmente la migliore di sempre, quella de Il trono di Spade, ma per adesso basta una menzione
7. Non sarà memorabile, ma la firma di Marilyn Manson in Salem 3 c'è e si vede
giovedì 4 gennaio 2018
Le migliori attrici delle serie viste nel 2017
Credo di aver spiegato i motivi della scelta di dividere come per il cinema la classifica dei migliori interpreti dell'anno (di quello che ho visto io durante l'anno) tra gli attori e gli attrici (qui), perciò in tal caso, e senza ulteriori indugi, ecco la classifica (e sempre personalmente parlando) delle migliori attrici delle serie viste nel 2017, a cominciare dal basso e da alcune menzioni.
mercoledì 3 gennaio 2018
I migliori attori delle serie viste nel 2017
Quest'anno al contrario del precedente, qui gli scorsi vincitori e vincitrici del premio come miglior attore e miglior attrice in una serie tv, ho preferito dividere la classifica in due, anche se in alcuni casi è proprio tutto il cast (sia femminile che maschile e molto spesso insieme) a farsi maggiormente carico al successo di una qualunque serie e a dare insieme, in una specie di amalgama indissolubile, prova di grande bravura interpretativa, ma siccome io sono abbastanza puntiglioso e preciso, farò appunto così. Ma quindi vediamo chi sono stati per me, e sempre personalmente parlando, i migliori attori delle serie viste nel 2017, partendo da alcune menzioni e la "coda" della classifica.
martedì 2 gennaio 2018
La Top 21 delle serie viste nel 2017
Dopo aver visto i peggiori, ecco finalmente i migliori, d'altronde dopo una stagione intensa, ovviamente non poteva mancare la classifica delle serie tv, perché se c'è una cosa che amo alla pari dei film, sono i serial televisivi, che ultimamente stanno diventando dei veri fenomeni sociali e stanno raggiungendo livelli da cinema veri e propri. Non è una novità ormai infatti che le serie tv più dei film, possono in puntate farci vedere e sentire cose che un film forse mai potrebbe farci cogliere, tanto che spesso rimangono impressi per giorni e non si può farne a meno, l'attesa è ogni volta snervante. Comunque quest'anno delle ben 47 serie viste (la lista completa la trovate qui, così da rendervi conto che se una serie non c'è in questa classifica è solo perché non ho avuto ancora il tempo di vederla, e che certamente la vedrò in futuro), le migliori sono state 21 (con annesso link), mentre tra la sufficienza e poco più 16 (con all'interno 4 mie delusioni), 10 invece le peggiori, come avrete già visto giorni fa, qui, ora però ecco, e sempre personalmente parlando, le migliori serie tv viste in questo convulso 2017, e di cui chi più chi meno vi consiglio di vedere e/o recuperare. E in questo senso, meritano tuttavia visione e menzione serie da 6,5 quali The Strain 3, The Blacklist 4 e Agents of S.H.I.E.L.D. 3.
21. Seconda stagione meno brillante della prima ma sempre geniale ed affascinante. (7-)