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lunedì 14 giugno 2021

I film del periodo (1-13 Giugno 2021)

Finalmente l'incubo è finito, seppur parzialmente (dopotutto il virus non è stato ancora debellato), ho infatti giovedì scorso fatto la seconda dose del vaccino e sono io, lo siamo tutti (in famiglia), un po' più tranquilli (stavolta gli effetti sono stati più intensi, ma la febbre dopo due giorni è scesa ed ora è tutto ok). E lo saremo di più, quando anche loro, e tutti (in Italia e nel mondo), avranno fatto anche la seconda dose, e non manca poco, vedremo poi come la campagna vaccinale proseguirà (almeno nel territorio nostro nazionale), speriamo senza più interruzioni. Tutti devono fare la loro parte, perciò forza e coraggio che la fine del tunnel è vicina. Non hanno ancora finito invece d'essere nel tunnel del nostro divertimento (alcune puntate ancora vedo e continuerò a vedere) i nostri sei amici di New York, abitudinari frequentatori del mitico Central Perk, la famosa caffetteria preferita dai protagonisti della serie televisiva cult Friends, ritrovatosi a distanza di 17 anni per celebrare la loro (e nostra) amicizia e la serie stessa, tra le più amate della storia della televisione. A tal proposito una schiera di fedelissimi, di questa Reunion (andata in onda per l'Italia su Sky una decina di giorni fa e su HBO Max in tutto il resto del mondo) hanno scritto cose bellissime (blogger e non solo), io semplicemente mi associo a quanto detto e scritto, in poche parole una reunion divertente, variegata, nostalgica e malinconica, con qualche rivelazione non da poco. Una reunion non priva di difetti ma che strappa anche qualche lacrimuccia, anche perché rivedere gli attori invecchiati ma conservare la stessa speciale chimica e apprendere della loro vera amicizia può far commuovere. Così che pur senza momenti inutili lo special arriva alla fine completando la missione: dare a Friends, dopo quasi vent'anni, un degno tributo. Sono rimasto davvero contento di ciò fatto, con loro sono cresciuto e sempre nel cuore porterò. Ma ora occhio ai film, tanti ed interessanti.

Tornare a vincere (Sportivo/Dramma 2020) - Cucito su misura per Ben "Batman" Affleck (con annessi muscoli), è un (classico) film drammatico di sofferenza, perdita e rinascita con lo sport, il basket in questo caso, come appiglio e salvezza. Tutto è semplicissimo ma girato bene da Gavin  O'Connor, regista di Warrior (che si trova a suo agio con storie di rivincite sportive legate sempre a uomini con vite difficili, si ricordi anche Miracle), ma è Ben Affleck a occupare la scena per quella che potrebbe essere definita la sua interpretazione migliore (non male era anche in The Accountant, dello stesso regista, quest'ultimo che nel 2016 scese in basso con il mediocre Jane Got a Gun). Colpisce il suo sguardo, il suo dolore, il suo pentimento che si mescola alla vita privata perché in questi ultimi anni è andata completamente a rotoli tra divorzio, lutti improvvisi, flop con critiche al seguito, ricadute nell'alcol. Insomma, un film terapia per lui e da vedere per noi. Il finale non offre una completa redenzione ed è forse questa la particolarità che discosta leggermente il titolo (in originale The Way Back) da altre centinaia di titoli come questo. Forse troppo poco ma funziona, anche se poi comunque non è niente di che (niente di notevole entità) e rimane nel limbo dei film di genere. Voto: 6+

The Specials - Fuori dal comune (Dramma 2019) - In questo film che tratta il tema dell'autismo Éric Toledano e Olivier Nakache (ancora insieme dopo anche C'est la vie - Prendila come viene) mettono in immagini le vicissitudini accadute veramente a due associazioni che lavorano da anni sul territorio parigino, scegliendo come protagonisti Vincent Cassel e Reda Kateb (bravi entrambi, più il primo a sorpresa): la sincera attenzione dei due registi nei confronti del tema della disabilità è fuori discussione (si ricordi di Quasi amici), sottolineata dalla scelta di far recitare anche persone realmente autistiche, e se la descrizione delle difficoltà dei personaggi "Fuori dal comune" appare vivida e a tratti avvincente, così come funzionale è la messa in scena della formazione "sul posto" dei vari assistenti, laddove l'intesa a pelle talvolta vale più di mille attestati, e dove l'attenzione ai suoni, ai dettagli o ai singoli gesti può risultare determinante per la comprensione di una necessità o di una difficoltà percepite come insormontabili, a convincere assai meno, sono le sotto-trame, che risultano banali, ripetitivi e affatto originali. Ne risulta un film che, al netto dell'evidente trasporto e del messaggio sacrosanto messo in bocca ad una dottoressa la quale, interpellate dagli ispettori, sottolinea come il lavoro di queste associazioni vada al di là dei protocolli ma meriti un encomio perché ottiene risultati sul campo che gli danno ragione (l'alternativa la maggior parte delle volte è la contenzione), appare piacevole, spesso divertente, ma discontinuo e con un buon quarto d'ora di troppo. Voto: 6+
Cosa sarà (Dramma 2020) - Il regista Francesco Bruni, già autore dell'interessante Scialla e del valido Tutto quello che vuoi, si cimenta qui con un film che vuole essere drammatico ma in primis commuovente e ironico: vediamo il protagonista che soffre (Kim Rossi Stuart con la sua aria sbattuta è bravissimo nella parte, bene anche il resto del cast che assolve al compito in maniera convincente) ma finanche che cerca di sdrammatizzare mentre riscopre gli affetti più cari (l'ex moglie, i figli, il padre, la nuova sorella) in un contesto dove tutto sommato il male viene "depauperato" dalla sua valenza più brusca e feroce. Poi c'è la visione della madre che appare sul letto di dolore, le scene dell'infanzia perduta che si affacciano nella mente del protagonista etc, cosicché la vicenda scivola lentamente in una rappresentazione che, seppur ben strutturata, appare troppo artefatta, mentre un'ombra di retorica inquina inesorabilmente tutta la pellicola. Una pellicola non perfetta, forse troppo personale e poco propenso ad allargare il proprio raggio d'azione (è infatti ispirata ad una seria e traumatica esperienza personale del regista), ma comunque meritevole della visione e di una considerazione positiva, battutaccia infelice sulla Juventus a parte. Voto: 6

Raw - Una cruda verità (Dramma/Horror 2016) - Il tema del cannibalismo resta (nel contesto del cinema horror) uno dei più impressionanti, capace di fare inorridire e urtare anche gli appassionati più scafati del genere. Merito della giovane regista Julia Ducournau è stato quello di avere inserito il suddetto tema in un ambito esistenziale e drammatico di più ampio respiro: dentro l'università frequentata da Justine (la brava e bella Garance Marillier), sembra già sussistere un cannibalismo "metaforico" dove i più forti si rivalgono sui più deboli, dove le pulsioni sensuali della carne vengono fomentate per riuscire a trovare uno sfogo concreto e reale. Contesto dove la competitività tra le due sorelle si mischia con l'affetto, in una guerra dove le pulsioni straboccano e diventano incontrollabili. Una vicenda indubbiamente torbida, con un continuo crescendo di efferatezze che rendono il film sicuramente inadatto ad un pubblico sensibile. La regista dimostra una discreta padronanza nel mettere in scena la violenza perpetrata, coadiuvata anche da dei buoni effetti sonori, motivi per cui lo spettatore si ritrova ad essere coinvolto in un vero e proprio tour de force di emozioni non propriamente piacevoli. Ciò è ottenuto anche grazie alla capacità con cui essa riesce a trasmettere il disfacimento della carne, del corpo. Per concludere il film, pur non essendo privo di imperfezioni (soprattutto narrativamente, basti pensare al rapporto tra la protagonista e il suo compagno di stanza), è un'opera di indubbio valore ed originalità, degna di essere vista (e "masticata"). Perché appunto aldilà dei difetti che non mancano (annesso finale prevedibile), è un film che riesce ad essere più disturbante che pauroso ed inoltre essendo un esordio, più che apprezzabile. Voto: 6,5

Tekkonkinkreet - Soli contro tutti (Animazione/Fantastico 2006) - Film d'animazione (diretto da Michael Arias, statunitense ma giapponese d'adozione) che non ti aspetteresti: oltre che ben realizzato lascia basiti per il suo tasso di violenza ma soprattutto per la crudeltà che porta il regista a non lasciare facili vie d'uscita ai suoi personaggi ed allo spettatore. Non tutto fila alla perfezione e la parte finale eccede in onirismo ma il risultato è più che buono. Infatti, anche se non rimarrà nella leggenda, l'anime (basato sul manga di Taio Matsumoto, ambientato in una città giapponese anonima e futuristica che i fratelli Black e White, a dispetto della Yakuza, considerano il loro territorio) nel complesso non è male (seppur molto difficile da seguire, occasionalmente sorprendente e coinvolgente). I disegni sono sì particolari, ma azzeccati, la storia non è geniale, ma neanche da buttare. L'amicizia come ancora di salvezza, unico mezzo per scacciare le tenebre dal proprio cuore, solita storia, però la variante dal tema principale c'è, il soffocamento della grande città e della modernità, è già qualcosa. I personaggi sono ben fatti e anche discretamente caratterizzati (figli del caos, i due ragazzini rappresentano lo yin e lo yang). Si lascia decisamente guardare, nonostante un certo sovraccarico, di drammaticità e di tutto il resto. Ricomposto il puzzle, trovato un significato, alla fine è un film che vale la sua visione. Voto: 6,5
L'uomo invisibile (Fantascienza/Thriller 2020) - Il mito dell'uomo invisibile ormai ci tiene compagnia da ormai 100 anni, anche più se consideriamo la sua fonte letteraria. Questo film di Leigh Whannell (prodotto da Jason Blum), è un lavoro pregevole per solidità e struttura narrativa. Parte da un'intuizione semplice ma efficace, cioè ribaltare la prospettiva. Non più l'uomo invisibile protagonista, ma la sua vittima. Senza tanti "pipponi" sociopolitici, tantomeno Jumpscare un tanto al chilo, questo film agisce molto in sottrazione, facendo tuttavia percepire un senso di minaccia persistente ben sottolineato dall'ottima interpretazione della Elisabeth Moss, donna a cui viene fatta terra bruciata a livello esistenziale, presa per pazza, vessata psicologicamente dal suo invisibile aguzzino. Un film pregevole che conferma la bravura dell'autore di Upgrade. La colonna sonora a mio avviso è un po' la nota dolente di questo film, ridondante e non necessaria, quasi come a voler sottolineare costantemente una tensione che era già tangibile ampiamente. La trama sicuramente vive di alcune forzature, sulle quali mi sento di passare sopra però, perché il film è davvero ben fatto. Finale scontato ma degno. In conclusione, un thriller molto ben pensato, scritto e sceneggiato da consigliare. Voto: 7

Grazie a Dio (Biografico/Dramma 2019) - Argomento molto delicato quello scelto da François Ozon (uno dei tanti nella sua cinematografia) all'ennesima buona prova di fila della sua carriera (Frantz però, l'ultimo suo visto, mi è piaciuto di più). I gravi errori di un pedofilo travestito da prete che non nega mai le sue colpe perché è il sistema che lo protegge il vero colpevole di questa storia (che si basa su di una vera avvenuta in Francia tra gli anni ottanta e novanta). Il regista non generalizza ed è bravo a dividere la storia in 3 atti dove ognuno dei protagonisti vive a modo suo la fede (ineccepibile il cast), il fervente cattolico (interpretato da Melvil Poupaud) è la figura più combattuta e interessante ovviamente. Il regista francese infatti, si concentra sul dramma delle vittime mostrando le diverse conseguenze degli abusi sulle loro vite affettive e sessuali. Un approccio meno incalzante e spettacolare rispetto ad Il caso Spotlight ma ugualmente efficace nella denuncia (il fatto tuttavia che si parli troppo liberamente senza filtri di pedofilia rende il film leggermente forzato). Molto più efficace la prima parte rispetto alla seconda, che soffre di qualche passaggio a vuoto, un filo abbondante la durata, ma buon film, un film doloroso però necessario. Voto: 6,5

The Quake - Il terremoto del secolo (Thriller/Azione 2018) - Continua la saga catastrofica di produzione norvegese (nel mezzo pure una variazione con The Tunnel) che dopo il più che discreto e sorprendente The Wave sforna questo sequel che a differenza del primo, che trattava lo tsunami, qui ci propone un terremoto su larga scala attraverso gli occhi degli stessi protagonisti del primo. Come feci per The Wave mi mantengo abbastanza di manica larga soprattutto perché apprezzo queste produzioni che se non altro ci provano in maniera seria a competere con il cinema hollywoodiano (anche se non tutti, quei pochi, ci riescono). Il film non manca certo di difetti e ha un limite ben visibile in quanto effetti speciali. Premio più che altro la serietà con cui si intuisce che il prodotto è stato elaborato e svolto, un cast di attori che s'impegna (ecco aggiungersi Kathrine Thorborg Johansen), e un lavoro di regia (non più Roar Uthaug ma John Andreas Andersen) assolutamente apprezzabile. Alcune scene, anche se non molte, sono ricche di tensione. Resta comunque (molto) meno riuscito rispetto al precedente, anche perché abbastanza scontato e più esagerato. Che poi a memoria, a parte Sharknado, sequel di disaster movie non ricordo, è raro vederne, apprezzabile il coraggio. Voto: 6

Louis Van Beethoven (Biografico/Dramma 2020) - Storia romanzata (e priva di pathos) di Ludwig o Louis, com'era chiamato dai familiari il genio che perse l'udito da giovane e non poté godere dei suoi stessi capolavori. Qui si parte dall'infanzia, ma il film (che comunque si mantiene al di sotto del ben più famoso Amata immortale) è imperniato su continui flashback che risultano stancanti, curati i costumi, ingiustamente penalizzato il calzante Tobias Moretti, il quale evidenzia tutta l'ambivalenza del suo personaggio, burbero ma a tratti gentile, sempre e comunque brillante (deliziosa la scena in cui suona e canta per la cameriera). Il Beethoven di questo film non sceglie infatti una narrazione simile all'Amadeus di Milos Forman (di cui risultato fu strepitoso), si muove su più filoni paralleli mantenendo come perno centrale l'ultimo periodo di vita del maestro, scelta coraggiosa sì, quella di accennare appena alle sue opere più famose come le sinfonie o le sonate, ma pure sbagliata. Il film difatti, che oltretutto dà tutto per scontato, ha un taglio televisivo troppo marcato e non riesce a toccare le corde giuste, rimandato. Voto: 5
Gretel e Hansel (Fantastico/Horror 2020) - Il film del regista Oz Perkins (regista che per la prima volta incrocio) opera una una rivisitazione della favola dei Grimm, senza stravolgere la narrazione della favola, cui rimane piuttosto fedele. La variante più importante sicuramente è mettere al centro della storia Gretel, ragazza divisa tra l'istinto protettivo nei confronti del fratello, come una madre, e la necessita di crescere in un contesto duro in cui la prima necessità è la sopravvivenza. Niente case di marzapane o altre invenzioni kitsch, ma un ottimo apparato visivo che si rivela l'elemento migliore del film, debitore sicuramente a The Witch di Robert Eggers (uno dei migliori horror degli ultimi anni), sotto questo punto di vista, ma capace di essere teso e molto inquietante sia all'interno della casa della strega e nell'aspetto sinistro del bosco, inquietante come tutte le fiabe nere che si rispettino. Discreta la colonna sonora, buone le interpretazioni di Sophia Lillis e soprattutto della strega, inquietante il giusto da giovane e da vecchia (Alice Krige perfetta), mentre il ragazzino che fa Hansel (Samuel Leakey) talvolta risulta molesto. Evitabile qualche eccesso nell'uso della computer grafica. A conti fatti, a parte una sceneggiatura non propriamente solida, un film discretamente riuscito, in cui quel finale ci sta. Un film decisamente apprezzabile nel mescolare elementi architettonici moderni con atmosfere cupe e trascinanti, promosso. Voto: 6,5

Non conosci Papicha (Dramma 2019) - Storia forte, dura e diretta in quello che racconta, in una Algeria degli anni '90 dove era sempre più imperante l'esaltazione religiosa integralista della guerra civile. Film di donne, simbolo di un Paese, nella sostanza inno alla laicità ed alla libertà femminile e alla parità genere, per le quali ancora tante battaglie ci sono da combattere. Una grande opera prima della regista-documentarista algerina Mounia Meddour che narra la storia (ma in realtà parla, di riflesso, di se stessa e di quello che ha vissuto) di Nedjma (la Papicha del titolo), ragazza vivace che sogna di fare la stilista e che ama la libertà insieme alle sue amiche studentesse universitarie. Un film emotivamente potente, drammatico, di grande intensità con una grande regia e una grande prova attoriale di tutte le protagoniste, in primis della bravissima (e bella) Lyna Khoudri che domina la scena in maniera stupefacente. E va bene che si enfatizza un po' troppo, che la storia non pare costruita in modo ordinato, ma questa pellicola, presentata al Festival di Cannes 2019, vietata in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino, a dimostrazione del fatto che, purtroppo, la battaglia, lì, altrove e dovunque, per la laicità contro il fondamentalismo religioso e per i diritti delle donne è ancora molto lunga, è una gran pellicola. Importante testimonianza, efficace inno alla resistenza. Voto: 6,5

L'inganno perfetto (Dramma/Thriller 2019) - La trama ruota tutta intorno alla truffa dell'imbroglione professionista Roy Courtnay ai danni della vedova benestante Betty McLeish interpretati rispettivamente da Ian McKellen, attore feticcio del regista Bill Condon (quello dell'ultimo La bella e la bestia, per intenderci) ed Helen Mirren. Sono proprio i dialoghi ed i duetti tra i due formidabili attori a rendere coinvolgente il film (tratto dall'omonimo romanzo di Nicholas Searle) che dal punto di vista della sceneggiatura presenta alcune evidenti ingenuità ed il colpo di scena finale è abbastanza prevedibile (come prevedibile è la storia, con annesso twist improbabile che non convince pienamente). La recitazione del Gandalf de Il signore degli anelli è perfetta ed è messa in maggior risalto nel corso del film, la Ella de Ella & John - The Leisure Seeker (e tanti altri) è un po' più sorniona quasi a rispettare il ruolo che ricopre. Forse sarebbe stato meglio dare più risalto alla storia principale che concentrarsi sulla parallela storia del vecchio furfante indebolendo un po' il gran finale. Comunque un film non troppo disprezzabile, anche se il regista dirige quasi sottotono e questo (The Good Liar in originale) non è uno di quei film che si ricorderanno nel tempo. Voto: 5,5

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Un conto da regolare, I calcianti, La scelta - The Choice, Quel bambino non sarà mai tuo, Wander, Beate, The stronghold - La roccaforte, Security (2021), Mamma+Mamma, Hard Kill, Running with the Devil - La legge del cartello, Superpapà: un lavoro da vertigini.

20 commenti:

  1. Nooooo...! "Tekkonkinkreet" lo adoro XD per me, anche se eccessivo nel finale, un'opera davvero assurda e bella. Peccato non abbia mai avuto molto seguito...

    "Gretel e Hansel" lo vidi durante il primo lockdown. Non male, a tratti mi ha colpito molto.

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    1. Non ha raggiunto il sette ma è un giudizio positivo per i miei standard, diciamo che prediligo altri temi/tipi di film d'animazione, sul giudizio stessa cosa per l'altro, dove manca qualcosa per arrivarci, comunque belli entrambi ;)

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  2. Ci sono una marea di film da scartare a priori.. L'inganno perfetto una sòla incredibile, con soluzione dopo tre fotogrammi-- meno male che quelli buoni li registri.. ;)

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    1. Sì beh, e per fortuna che sto evitando sòle anche peggiori de L'inganno perfetto...a volte l'abito che fa il monaco è ben cucito sotto strappi giganteschi...

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  3. Mi dispiace che tu abbia avuto la febbre a causa del vaccino, ma sicuramente è il male minore. Io, a parte il fastidio al braccio, sono stata bene e spero che sarà così anche per la seconda dose, a inizio luglio.
    Oggi proponi un sacco di film che credo di non aver visto. Indovina quale sceglierei a priori?
    Quello di Ben Affleck, no? Almeno, se anche il film fosse mediocre, sarebbe un piacere per gli occhi. Ahahaha
    Considerando, poi, che non l'hai stroncato, meglio ancora!

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    1. Dicono che la seconda fa più effetto, e a me così è stato, ma oggi fortunatamente tutto è passato :)
      Sì beh, c'è ben di peggio, e qui poi l'interpretazione di uno sguardo unico ci sta, Ben è maestro, quindi.. ;)

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  4. Sono contento che tu abbia fatto il vaccino, è la cosa migliore (nonostante i fastidi vari). Io dovrei fare la seconda dose il 26 e non vedo l'ora. In quanto ai film, forse sceglierei "Gretel e Hansel". Ma giusto per amore verso l'horror e Alice Krige.

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    1. Dovevo assolutamente farlo anche se ero comunque già d'accordo nel farlo :)
      Scelta saggia secondo me, perciò spero riuscirai a vederlo ;)

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  5. Di questi ho visto solo L'Uomo Invisibile che mi è piaciuto veramente molto (così come mi era piaciuto Upgrade) e Gretel e Hansel sul quale concordo alla grande (mi è piaciuto ma con qualche riserva, dello stesso regista avevo preferito Sono La Bella Creatura Che Vive In Questa Casa).

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    1. E' piaciuto un po' a tutti L'Uomo Invisibile, e tutti sembrano concordare anche che Gretel e Hansel sia un film bello ma non eccezionale. Sono la bella creatura che vive in questa casa? In verità è già in lista, ma non sapevo fosse dello stesso, comunque vedrò ;)

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  6. Ottimo leggere che sei più tranquillo dopo la seconda dose, i disturbi sono maggiori, lo hanno detto anche a me quando ho fatto la prima. La seconda dose la farò all'inizio di luglio, dopo 34 giorni. So che ora per Pfizer siamo arrivati a 40 giorni di distanza dalla prima. Speriamo bene e speriamo che le persone continuino a vaccinarsi. Delle pellicole di oggi, ho visto il film con Affleck ed è piaciuto anche a me.
    Poi Gretel & Hansel che mi ha lasciato indifferente e quello sulla vita di Bethoveen, davvero deludente.
    Penso di dare una chance a L'uomo invisibile e Grazie a Dio. Il resto, anche no!
    Abbraccio.

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    1. 34 giorni anch'io, e i disturbi si sopportano bene sapendo i benefici.
      Mi aspettavo qualcosa di diverso con Beethoven, mentre Gretel & Hansel effettivamente per come concepito non per tutti, abbastanza facile a vedersi è invece quello con Affleck ;)

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  7. Sono contenta che sei riuscito a fare anche la seconda somministrazione di vaccino e sono contenta che tu abbia condiviso il tuo onesto pensiero in merito a questa situazione. Se tutti la pensassero come te, il mondo sarebbe un posto migliore!
    Guarda io sono già diverse settimane che vado ogni fine settimana e ogni giorno festivo al cinema, ormai mi conoscono tutti e sono molto gentili. Adesso con le norme Covid hanno cambiato tante cose ma fortunatamente nel mio caso (anche perché è visibile che ho bisogno di usare certi mezzi per spostarmi) mi permettono di usare le vie tradizionali. Sfortunatamente non riescono ad acquistare film nuovi per soddisfare la fame di cinema che ho. Questo per dire che ho guardato ancora meno del solito la televisione, avevo visto l'uomo invisibile tempo fa, su sky prima fila e concordo, è un bel film, intrigante, ben realizzato e si merita quel sette che hai assegnato.
    Buona serata!

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    1. Non sono l'unico che lo dice, comunque grazie d'averlo apprezzato, e sì sono più sereno anch'io ora che ho fatto la seconda.
      Ah peccato, ci vorrà tempo ma il cinema tornerà certamente a pieno regime :)
      Son contento che sia piaciuto anche a te, personalmente è stata una sorpresa ;)

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  8. Io la prima dose l'ho fatta, il 19 luglio arriverà la seconda. Teniamo duro ancora un po'!

    Per i film, ho visto solo quelli di genere horror e mi sono piaciuti tantissimo sia Raw che Gretel e Hansel che, soprattutto, L'uomo invisibile, una delle hit dell'anno scorso!

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    1. Difetti in tutti e tre film, ma l'originalità ha pagato, più la sorpresa, insomma proprio non male, ho fatto bene a vederli ;)

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  9. Accidenti, speravo meglio da L'Inganno Perfetto con quella coppia di attori. Beh, penso che lo vedrò lo stesso, bravo che non hai svelato niente della trama, grazie!

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    1. Ed è proprio la coppia di attori a salvare il film, un film di cui svelare la trama sarebbe stato comunque complicato, perché non sembra ma c'è tanta roba dentro, diciamo che solo vedendolo uno può capirlo...perciò assolutamente nessun veto ;)

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  10. Concordo al 100% su Gretel e Hansel! A parte su The Witch, che non conosco... mi sa che devo recuperare 🤔

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    1. Mi sa di sì, potrebbe piacerti anche più di Gretel e Hansel, seppur abbastanza diversi, soprattutto sul lato "gore".

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