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venerdì 24 marzo 2023

Le serie tv del mese (Marzo 2023)

Sempre seguendo la continuità delle serie Marvel, che mi sta portando ad intraprendere, seppur con alcune defezioni, un piccolo viaggio a ritroso dalle serie ex Netflix in poi, ecco ritrovatomi con un piccolissima serie, una simpatica raccolta di cortometraggi ben realizzati con cui i Marvel Studios fanno (nuovamente dopo lo speciale natalizio uscito però successivamente) centro. Cortometraggi brevissimi, di tre minuti e mezzo, quasi completamente muti ma pieni di idee sfiziose. Generi diversi, tante risate e anche qualche momento emozionante, con una CGI davvero ben realizzata. Parlo (come se non l'aveste già capito) di I am Groot, serie di cinque corti dedicati all'amato personaggio della saga dei Guardiani della Galassia, in cui la tematica comune è la crescita, riprendendo ottimamente lo stile scanzonato della saga di James Gunn. Piccole grandi storie per un piccolo grande personaggio. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla naturalezza con cui, grazie a pochi elementi, si lasciano intendere momenti di totale tranquillità in viaggio sulla nave o in sosta su qualche pianeta. Queste piccole grandi avventure di (Baby) Groot mi hanno stampato il sorriso in faccia per tutto il tempo, facendomi genuinamente esplodere in fragorose risate di tanto in tanto. Tra l'altro, mi fa sorridere anche solo il pensiero che sia sempre Vin Diesel a doppiare il personaggio. E tra slapstick e black humor, intrattenimento assicurato per una mezz'oretta, e in questo senso l'unica pecca è proprio questa, si consuma davvero in un batter d'occhio. Ma al di là di questo una serie semplicemente deliziosa, che ha bisogno di sole tre parole per convincere: I am Groot! Ne faranno altri di questi fantastici corti, e non ne vedo l'ora, ma intanto ecco la lista delle serie viste nell'ultimissimo periodo.

I delitti del BarLume (10a stagione) - La nuova stagione si fa in tre, anzi in quattro, c'è pure uno speciale di mezz'ora sui 10 anni della serie, una serie che cambia (al posto dei classici due episodi quest'anno ne abbiamo avuti ben tre: Indovina chi?, Resort Paradiso ed E allora Zumba!) ma che riesce a non mutare la sua natura, che da 10 anni riesce a coniugare brillantemente tradizione e cambiamento, mantenendo inalterata la propria discreta qualità. E I delitti del BarLume non cambia la propria formula di commedia/gialla sempre più comica e sempre meno "gialla", cosa che può far certamente storcere il naso ai puristi dei polizieschi come me, ma che riesce ugualmente a convincere ma soprattutto divertire. Dopo il finale della nona stagione, era lecito attendersi un ciclo di episodi incentrato sul triangolo amoroso fra Massimo, Beppe e Tizi. La decima stagione sterza invece in territori inaspettati, concentrandosi sui personaggi secondari e lasciando sullo sfondo questi tre personaggi, comunque fondamentali per le dinamiche narrative dello show. Un'operazione sulla carta rischiosa, ma che risulta, almeno in parte, vincente. Ormai I delitti del BarLume racconta le disavventure di un gruppo di amici di Pineta alle prese con situazioni criminali al limite, e va bene (ma non benissimo) così. Di conseguenza, fra fallimentari raccolte differenziate, elezioni comunali che si trasformano in vere e proprie faide private e future convivenze tutte da scrivere, ma anche intuizioni registiche e temi "corretti" affrontati col necessario tatto e con il giusto garbo, I delitti del BarLume fa ancora una volta centro, lasciandoci con la voglia di tornare al più presto a Pineta per divertirsi nuovamente con uno dei prodotti televisivi italiani più efficaci e longevi. Voto: 6+

Marianne (1a stagione) - Un prodotto nel complesso e nel suo genere sicuramente riuscito, senza grandi novità in sceneggiatura o virtuosismi di regia o ancora interpretazioni magistrali, riesce ad essere superiore alla media in quanto le atmosfere sono da brividi ed alcune sequenze spaventano davvero. Questa serie horror francese è stata infatti e davvero una bella sorpresa, molto interessante fin da subito, con una bella location, molto azzeccata per la storia. Una serie che nonostante presenti una trama che sulla carta appare piuttosto scontata, nel corso degli 8 episodi che la compongono dimostra di avere una sua personalità. Il regista si dimostra molto abile a costruire un alone di mistero che circonda la cittadina marittima, mantiene piuttosto elevata la tensione riuscendo a creare un'atmosfera di pericolo incombente. Riesce a gestire bene i momenti puramente horror e cruenti, alternandoli con altri intrisi di humor nero che se da una parte stemperano la tensione dall'altra creano anche una certa atmosfera grottesca che a tratti risulta anche inquietante. Buona la prova del cast, in grado di interpretare una serie di personaggi ben sfaccettati. Un horror ben sviluppato e piuttosto coinvolgente, che nonostante non mostri praticamente nulla di nuovo, e nonostante elimini il personaggio più inquietante a metà della storia, peccato poi che nella seconda intraprenda strade non solo già risapute, ma anche, a tratti, un po' puerili, e c'è anche una certa esagerazione nell'alternanza tra presente e passato (i flashback sono davvero troppi), merita visione e soprattutto un buon giudizio. Voto: 7

The Handmaid's Tale (5a stagione) - Ormai il distacco dal libro è completo, però la serie ha successo e si va avanti, solito ritmo, solite cose, ma sempre tutto ben fatto. The Handmaid's Tale in questa stagione, seppur con qualche piccola lentezza narrativa in più, si conferma infatti un gioiello televisivo. I nuovi episodi preparano il terreno per una stagione finale particolarmente forte, in arrivo probabilmente nell'autunno del 2024. Il nuovo ingresso di Esther (dalla scorsa stagione) è molto valido e potente nonostante il suo ruolo sia relegato a secondario. Anche tecnicamente la serie prosegue con una qualità difficile da raggiungere. La cura nello scegliere le inquadrature è eccezionale, mai scontata, così come il montaggio dona un ritmo cadenzato rendendo gli episodi scorrevoli e gustosi. La sceneggiatura attraversa ogni sensazione grazie a una messa in scena composita, passando letteralmente e in scioltezza dall'essere come il diavolo e l'acqua santa. A un certo punto accade qualcosa che mischia completamente le carte, qualcosa le cui conseguenze generano una serie di reazioni a catena dagli esiti tutt'altro che prevedibili o controllabili. L'ultima scena mette letteralmente i brividi e traghetta la serie verso un prossimo capitolo ancor più diverso dai precedenti con sviluppi del tutto imprevedibili dovuti alle mutazioni di determinate questioni e soprattutto di alcuni personaggi. Anche perché la sesta sarà l'ultima stagione e tutti nodi in un modo o nell'altro dovranno venire al pettine e chiudersi nella maniera più risolutiva e piena di liberazione possibile. Voto: 7
Everything Sucks! (1a stagione) - Un po' ingenua, ma godibile e onesta. Lontana dall'essere sorprendente a causa della struttura tutto sommato banale e prevedibile, Everything Sucks! può comunque ed infatti essere considerato un prodotto gradevole e godibile, citazionista al punto giusto, costellato da momenti toccanti e scene che riescono a strappare qualche risata. Non ha grandi pretese (e questo è chiaro), ma diverte e fa sorridere, suscitando quei sentimenti di nostalgia (gli anni novanta, tra i preferiti di molti) che oggi sono tanto di moda. Inoltre, Everything Sucks! affronta varie tematiche onnipresenti nelle serie di questo stampo (quelle ambientate al liceo) con uno stile abbastanza innovativo, per l'epoca almeno (era il 2018). Anche capace di mandare un messaggio forte, l'amare sé stessi per quello che si è e fare del bene per le persone che ci stanno a cuore. Trattare un tema così complicato come la sessualità in pochi episodi è una prova riuscita per Ben York Jones, autore e personaggio ricorrente della serie. In Everything Sucks! sono la storia e i personaggi ad essere il centro della visione, a conferma di una buonissima qualità nella sceneggiatura e nella resa. Per quanto le vicende non brillino di un'originalità intrinseca, risultano gradevoli, piacevoli e piano piano conquistano, complice una scelta del giusto format (dieci episodi dalla durata media di 25 minuti) che rende la serie godibile in ogni sua parte, anche nei momenti meno riusciti. Stesso discorso per i protagonisti che, superati subito gli stereotipi iniziali, lentamente si fanno vedere per la loro profondità e diventano capaci di sorprendere, anche quando sembrano ormai perfettamente inquadrati da parte dello spettatore. A questo risultato contribuisce una prova attoriale pregevole da parte di quasi tutto il cast, soprattutto quello giovanile, tra cui spicca la canadese Peyton Kennedy ma soprattutto la già straordinaria Sydney Sweeney. Alla fine, Everything Sucks! riesce a raccontare una storia semplice e divertente che vede agire tanti personaggi, con le loro difficoltà nella crescita, della scoperta di se stessi, riuscendo ad intrattenere e divertire senza troppe difficoltà, portando così a casa un risultato non scontato. Non un capolavoro o un gioiello brillante, ma una serie ben fatta che non delude mai e di cui sarebbe (stato) bello vedere un seguito, sempre sullo stesso livello, ma non ci sarà, perché cancellata già. Voto: 6,5

The Walking Dead (11a stagione) - Vedendo l'ultima puntata purtroppo si respira un sentimento generale di insoddisfazione verso quella che per molti è stata un'occasione mancata mentre per altri è stata una serie importante che si è però profondamente persa nel tempo, facendo cadere anche l'interesse dei suoi spettatori. La ripetitività della trama è stato il problema principale che ha penalizzato TWD (già dalla quarta stagione in poi, con uno schema che si è ripetuto fin troppe volte), e in questo senso quest'ultima stagione nel complesso non riesce a superare i limiti che sono maturati nello show sin da prima della dipartita di Rick Grimes. Un cast che si è fatto sempre più corposo ma altrettanto difficile da gestire e da rendere interessante in egual modo, una narrazione anti-climatica che non ci fa percepire l'importanza dell'epilogo e dei villain non all'altezza sono tutti gli elementi che tengono TWD 11 al palo. Il finale, poi, dall'ordinarietà della risoluzione, rivela ben presto la sua natura transitoria per l'intero universo espanso dei non morti. Una stagione conclusiva che ha una sua coerenza interna anche nell'epilogo, ma che non coglie l'occasione per migliorare e avvicinarsi, per lo meno, ai fasti del passato, per regalarci una conclusione davvero degna di The Walking Dead. Però, ci mancherà comunque, un po' per piacere, un po' per tradizione (non eravamo più amici come un tempo, ma è un fatto che per tanti anni ha fatto appassionare come poche altre serie), nonostante un'ultima stagione deludente e non all'altezza delle precedenti due, comunque in ripresa. Voto: 6

Jessica Jones (Serie Completa) - Una serie tv (la seconda del filone) su un personaggio Marvel (questa volta) poco noto (personalmente sconosciuto infatti). In generale ho apprezzato Jessica Jones, anche se io preferisco di più l'idea di eroe mascherato con una doppia vita (qui ecco una ex-supereroina che fonda un'agenzia investigativa per avere una vita più normale in seguito alla fine della sua carriera come supereroe). In ogni caso non siamo ai livelli di Daredevil, ma mi ha lasciato abbastanza soddisfatto. In questo senso come Daredevil o forse (decisamente) meno, Jessica Jones è una serie (fatta di tre stagioni e 39 puntate) cupa, cruda, splendidamente sporca e metropolitana grazie all'insostituibile sfondo di Hell's Kitchen, a partire dagli splendidi titoli di testa che già da soli rimandano all'evoluzione Marveliana (e supereroistica in toto) anni '80 e oltre. Una serie che nonostante i difetti ho apprezzato. Nella prima stagione tuttavia, 13 puntate sono forse un po' troppe per riuscire appieno a raccontare in modo avvincente l'intrigante e perverso conflitto psicologico tra Jessica (una Krysten Ritter piuttosto adatta) e il villain Killgrave (un fantastico David Tennant), ma le atmosfere noir e la maturità dei temi trattati e degli ottimi e numerosi personaggi rendono comunque interessante la serie, divertente e inaspettato l'inserimento di scene "hot" in un prodotto Marvel, poco convincenti però le scene d'azione che in molti momenti dimostrano la povertà del budget, ma ci si passa tranquillamente sopra grazie alla cura riservata alla trama (che in ogni caso è un po' troppo ripetitiva) e ai personaggi. Siamo lontani dalla maestosità di Daredevil ma è proprio questa leggerezza a caratterizzare Jessica Jones e che, nonostante qualche puntata poco ispirata, ne rende la visione gradevole e stimolante. La prima stagione l'ho infatti guardata con piacere per la novità e per la bravura di una protagonista dalla forte personalità capace di delineare bene il personaggio che conquista anche con un fisico intrigante. Peccato che andando avanti con le stagioni qualcosa si perda, con personaggi quasi inutili e sotto-trame altrettanto inutili nonché tediosi. Apprezzabili invece i finali, della prima soprattutto, ma anche delle altre, finalmente "letali". Bisogna comunque dire che nella seconda manca un villain ricorrente, c'è pochissima azione ed è tutto (troppo) incentrato sul rapporto madre/figlia di Jessica, sul rapporto con l'inquilino e collega Malcolm e sulle origini dei nuovi poteri di Trish, nella terza peggio ancora, con alcune noiose puntate psico-drammatiche, un villain quasi senza senso e strane derive narrative, in alcuni casi forzate. Alla fine, nonostante alcune licenze fumettistiche discordanti (di cui in ogni caso ero all'oscuro), una buona serie, che seppure parte col botto e finisce come un fuoco fatuo, sicuramente riuscita e meritevole d'apprezzamenti. Voto complessivo: 7

14 commenti:

  1. TWD o la si ama o la si odia. Io l'amerò per sempre anche se mi sono fermato alla 9 (calo vertiginoso sul finale). Però appena danno la data ufficiale della miniserie con Rick, la riprendo e concludo.

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    1. Beh anch'io, nonostante tutto le vorrò sempre bene. Io proprio non so cosa faranno, però mi sembra già un po' tardi...

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  2. I delitti del BarLume proprio no..ero un fan agli inizi..le ultime serie sono diventate un'accozzaglia di personaggetti fuori le righe, svalutando anche ottimi caratteristi come Guzzanti.. inguardabili per me..😁

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    1. Il giallo degli inizi che diventa paglierino sì, ma nessun grosso fastidio personalmente, anche se continuo a preferire gli esordi.

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  3. Alcune le ho seguite per un po' altre come Twd le ho lasciare andare alla terza stagione. Ora sto guardando Yellowjackets e la consiglio!

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    1. Sì m'interessa, nella lista già c'è, devo solo trovare uno spazio ;)

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  4. Vedo che il BarLume si discosta molto dai romanzi... Massimo convive (e ha avuto una figlia) con la commissaria Alice, mentre Tiziana è tornata assieme al barman Marchino...
    Delle serie Netflix mi sono limitato a Daredevil e Defenders, devo dire di non aver voglia di sciropparmi le altre quattro...

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    1. Beh sì, dopotutto la serie si ispira solamente...non credo siano adattamenti...
      Io invece sì, sperando di non pentirmene...

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  5. Una serie televisiva con un titolo che cattura subito l'attenzione e non è neanche male finisce cancellata già dopo la prima stagione?!? È l'universo o una forza sovrannaturale che non vuole che io guardi le serie tv...

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    1. Succede molto più spesso di quanto immagini, gli spettatori poco contano..

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  6. Concordo in pieno riguardo a Jessica Jones. Nel complesso, sopratttuo in confronto a tante serie Marvel venute dopo, resta secondo me una bella serie (soprattutto la prima stagione) nonostante i grossi difetti. Ottima Krysten Ritter, un po' sprecato il fantastico David Tennant (il finale non rende giustizia al resto della stagione, che era molto buono).

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    1. La prima stagione sì, e nel complesso pochissime dopo hanno fatto meglio. Può essere, ma per una volta il finale migliore e giusto.

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  7. TWD la seguivo assiduamente, ma poi è diventata una serie in cui gli zombi passavano di lì per caso ed era più un "qui comando io" che mi urtava sempre di più. L'ho mollata dopo la morte di Carl.
    Jessica Jones mi era piaciuta molto la prima serie anche se ero rimasto un po' deluso per l'epilogo abbastanza banale con Kilgrave. Avevo iniziato anche la seconda ma non mi aveva preso bene. Forse perché mancava Tennant?

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    1. Ad un certo punto l'hanno resa insopportabile TWD, ed è stato un gran peccato.
      Banale dici? Non capita spesso che il cattivo muoia...

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