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venerdì 2 luglio 2021

I film del periodo (14-30 Giugno 2021)

Giugno è stato il mese della svolta, della ripartenza, ed ora che è finito, ne comincia un altro, un mese estivo che si prospetta anche migliore, un mese di Luglio in cui tra l'altro festeggiare (il 22) l'anniversario di questo blog (il sesto), ma non solo. Infatti da martedì 6 riparte l'abituale appuntamento con la Notte Horror, la rassegna cinematografica a tema che, arrivata alla sua ottava edizione, riproporrà, grazie alla più famosa cricca di blogger cinefili della blogosfera, serate terrificanti da leggere (e poi chissà vedere). Va da sé che il mio turno sarà ad Agosto, ma il mio consiglio è quello di non perdersi un appuntamento, dall'inizio alla fine, e con l'aiuto di un calendario sarete sempre informati. Che poi mi toccherà il 17 di Agosto, eppure due settimane prima (più precisamente il 4) ci sarà un altra rassegna, stavolta ad opera dell'altra cricca di blogger più cool della blogosfera, quelli della Geek League, tornerà infatti il Geekoni Film Festival, che proporrà nuovamente ai nostri lettori recensioni di film per ragazzi, quindi sì, parecchia carne al fuoco all'orizzonte. Ma nel frattempo ecco cosa ho visto nella scorsa seconda parte di Giugno, un mix (succoso ed interessante) di azione, dramma, commedia ed avventura, tra biopic, film animati e tanto altro.

Dogtooth (Dramma/Thriller 2009) - Ancora prima di The Lobster (il suo migliore a parer mio), Il sacrificio del cervo sacro e La favoritaYorgos Lanthimos mostrava una certa propensione nel colpire lo spettatore e portarlo su terreni poco battuti, cercando di spiazzare e coinvolgere in maniera quasi surreale. Questo Dogtooth esalta queste caratteristiche del regista greco con una storia quasi grottesca nei dialoghi, decisamente surreale per come si presenta e, per certi versi, criptica per quello che mostra ma non spiega. Tutto questo tratteggiando in maniera spietata le abitudini di una strana famiglia. Il tema "familiare" molto caro al regista è così una escalation di situazioni che porta inevitabilmente alla goccia che fa traboccare il vaso. In questo caso una ragazza esterna che ha "perfino" un nome. Un vaso in cui l'assurdo regna ovunque e diventa la regola, la norma. Tutto è capovolto e nulla è come sembra, ma è indubbio che ci sia qui follia, oppressione, ignoranza, cecità spirituale e mentale. Facendo diventare il tutto un vero trattato sociologico, un film morboso ricco di sfumature, con una riflessione sull'amore e sulla famiglia, sul linguaggio fino a toccare il rapporto con gli animali. L'amore come forma di possesso emerge come elemento destabilizzante e portatore assoluto di negatività. Film che purtroppo risente di una impostazione eccessivamente accademica e per paura di cadere in un didascalismo che ne limiterebbe le potenzialità interpretative, si lascia andare a un rigore formale che lascia troppo in sospeso e mutila il film di un momento topico, di confronto, imprescindibile per comprendere almeno in parte le dinamiche familiari. Tutto è lasciato allo spettatore ma il tutto è troppo. Alla fine un buon film (che grazie anche a un cast volenteroso, tra cui la povera Mary Tsoni ritrovata morta pochi anni fa, riesce a non scadere nella noia estrema), ma a mio parere incompleto. Al regista va comunque il grande merito di coinvolgere e bloccare lo spettatore in quella logica perversa il cui risultato è una sensazione di totale claustrofobia, e non è poco. Voto: 6,5

El bar (Commedia/Horror 2017) - Un giorno come tanti in un bar nel centro di Madrid. Personaggi pittoreschi che fanno colazione, il primo cliente che esce viene freddato. Le strade si svuotano, nessun telegiornale ne parla, i cellulari sono senza rete. L'incubo è all'esterno o il vero pericolo è all'interno del bar? Álex de la Iglesia è uno dei pochi registi viventi che riconosceresti un suo film già al primo frame. Il suo grottesco è un marchio di fabbrica, a volte cade nello splatter, altre volte nell'horror o nel trash più sconcertante, ma è sempre intriso di genialità. Non parliamo di capolavori, per carità, ma di un cinema divertente e con picchi di grandi trovate. El bar è una pellicola gustosa e che nel suo essere di poche pretese, riesce a nascondere bene alcuni aspetti molto interessanti. Lo fa in modo intelligente, nonostante una sceneggiatura a volte titubante, riesce a creare dei personaggi realistici e a creare situazioni. Buona in questo senso la prova del cast (tra Mario Casas e Jaime Ordóñez, ecco spuntare la bella Blanca Suárez), con personaggi (appunto) abbastanza curati e disparati. Álex de la Iglesia ha fatto film migliori di questo (vedasi Ballata dell'odio e dell'amore o Le streghe son tornate), ma rimane comunque un prodotto discreto. Voto: 6+
Una lettera per Momo (Animazione/Dramma/Fantastico 2011) - Delicata favola animata giapponese dove una grave perdita, con relativi rimpianti e sensi di colpa, farà sì che una ragazzina timida ed introversa venga messa al cospetto di un qualcosa che va al di là del reale e che la cambierà (in meglio) per sempre. I tre demoni sono piuttosto simpatici e a dir poco singolari. Due di loro, in epoche passate, mangiavano gli umani, uno dei quali addirittura succhiandogli le viscere dalla bocca, ma la loro nuova versione è decisamente clownesca, impacciata e ghiotta di cibo non umano. Con uno stile grafico raffinatissimo il regista (lo stesso di Jin-Roh, ovvero Hiroyuki Okiura) affronta argomenti seri come l'elaborazione del lutto stemperando la malinconia che permea la vicenda con l'elemento comico (almeno in apparenza) costituito (appunto) dai tre buffi demoni che hanno tuttavia un significato profondo. Il tutto è amalgamato bene in un film che presenta un lodevole approfondimento della psicologia dei personaggi. Se ci si abitua al ritmo quasi sempre blando, il risultato può essere piacevole. Una lettera per Momo infatti, nonostante arranchi un po' e nonostante si risolvi in poca cosa, non tutte le intuizioni sono poi di prima mano, rimane un anime di pregevole fattura, ben animato e capace di regalare almeno una sequenza memorabile (quella della corsa in motorino in mezzo alla tempesta). Voto: 6,5

Miss Marx (Biografico/Dramma 2020) - Sarà pure un film coraggioso per le scelte registiche della Susanna Nicchiarelli, in un certo qual modo sperimentate senza tanto successo già in Nico, 1988, ma questo film è un pugno direttamente nei testicoli, tanto è noioso, lento e narcisista. A mio modesto avviso ho trovato il montaggio mediocre, il taglio documentaristico in alcuni punti scontato e banale, le interpretazioni decisamente senza anima, ad eccezione della protagonista, una Romola Garai che si prende l'onere di caricarsi il film sulle spalle, ben consapevole di predicare nel deserto. Anche nei suoi momenti migliori Miss Marx non pare esprimere mai lo spirito della sua epoca, è in ritardo sui tempi, o addirittura controcorrente: puritano e molto ordinato. Non sorprende pertanto che anche le sue scelte migliori assomiglino a una tentata copia di Sofia Coppola nel ben superiore Marie Antoniette. Un 20% di questioni socio-politiche a fronte di un 80% di pettegolezzo familiar-sentimentale, le problematiche della pellicola stanno tutte qui. Perché paradossalmente sarebbe stato preferibile concentrarsi su tutto il resto (battaglie a supporto dei diritti dei lavoratori in primis), che finire con l'incardinarsi su una storia d'amore all'interno della quale Eleanor Marx risulta essere vittima, nonché succube del proprio compagno. Non mi è piaciuto (imbarazzante il balletto finale), non mi ha coinvolto e non lo rivedrò (mai) più. Voto: 4,5

The New Mutants (Azione/Sci-fi 2020) - Un ibrido non sempre convincente (sembra più un pilot di una serie che di un film vero e proprio). Josh Boone (il regista) tenta di dare ai mutanti un'aria dark e horror che in teoria ben si sposerebbe con i personaggi (provenienti dal mondo dei fumetti), ma la gestazione travagliata del progetto e i tanti reshoots si notano, tanto da dare al film una forma strana tra il teen horror e un fantasy qualunque. La trama è buona finché tenta di esplorare le psicosi dei ragazzi, ma si perde poi tra brutti effetti speciali e colpi di scena telefonati. Buona l'interpretazione del cast (da segnalare la buonissima prova di Anya Taylor-Joy nei panni della bulla schizzata), così come indovinate sono le prime sequenze da "incubo", meno il finale baracconesco. Il film procede con un ritmo troppo sostenuto, e si potrebbe dire che soffra di una sorta di eiaculazione precoce cinematografica. Fretta, troppa fretta, un'impellente (non si sa perché) bisogno di terminare il film, senza concludere nulla e lasciando sotto-trame a metà. Lo sviluppo dei personaggi è incompleto, l'intreccio banale e a volte forzato, alcuni elementi sembrano addirittura ripresi, scopiazzati male da altri film nettamente superiori, e buttati in mezzo, così de botto, senza senso. Un film che si stacca abbastanza nettamente (anche stilisticamente) dalla serie degli X-Men alla quale è in qualche modo collegato, ma che esattamente come la cinematografia del suddetto franchise lascia abbastanza a desiderare. E dopo Dark Phoenix è questo un altro brutto colpo per le speranze di rinascita. Voto: 5
Gemini Man (Azione/Sci-fi 2019) - Poteva essere un film promettente, in considerazione del tipo di storia che poteva dare adito a buone soluzioni visive e narrative. Se il primo elemento può dirsi in qualche modo compiuto, anche in presenza di discrete scene action, il secondo purtroppo lascia perplessi dalla pochezza dei personaggi. Se il personaggio maturo di Will Smith è un carattere tutto sommato funzionante, purtroppo la sua controparte "clone" è talmente anonimo e sbiadito da essere ai confini dell'inconsistenza, solo un pallido riflesso privo della benché minima sostanza. Non aiuta nemmeno Clive Owen alle prese con il classico villain tagliato con l'accetta con poca sostanza. Quindi mancando i personaggi e con una storia non certo originalissima, già vista troppe volte, il film promette tanto sulla carta, ma alla resa dei fatti è una promessa mancata. La storia di cloni che provano ad uccidere il loro "originale" e di militari senza scrupoli non meritava di essere trattata come un dramma esistenziale ma solo come un action figo e senza pretese, in questo Gemini Man ha sbagliato. Il regista taiwanese Ang Lee ci mette la sua talentuosa eleganza (Billy Lynn era un buon film), ma il film non riesce a volare molto in alto, restando nel mare della mediocrità, peccato. Voto: 5+

Scooby! (Animazione/Avventura/Commedia 2020) - Simpatica e movimentata rivisitazione aggiornata ai tempi di internet e dei social di un classico delle serie animate, in cui non mancano ammiccamenti anche ad altri personaggi dell'universo Hanna & Barbera oltre che una celebrazione del valore dell'amicizia. La pellicola (diretta da Tony Cervone) è realizzata interamente in CGI e l'effetto che ne deriva appare decisamente moderno (con omaggi che vanno da Harry Potter a Netflix fino ad A Star Is Born). Modernità, tuttavia, diventa spesso sinonimo di freddezza, se si vogliono considerare sia gli aspetti positivi che quelli negativi. L'emotività viene fortemente ricercata nelle primissime scene (quando Shaggy e Scooby si incontrano per la prima volta) e nel finale, quando i due affermano una volta di più la loro amicizia. Peccato però che la resa scenica non sempre sia in grado di supportare questo desiderio. La trama è semplice, adatta ad un pubblico di giovanissimi (il target ideale), ma anche sufficientemente briosa. Il problema, semmai, è l'incapacità di aggiungere qualcosa al ben navigato franchise. La visione nel complesso è piacevole, anche se lascia un po' tiepidi. Un reboot grazioso ma non eccezionale, che fa sorridere ma non arriva al cuore. Voto: 5,5

Il mistero Henri Pick (Commedia/Thriller 2018) - Questo film francese (diretto da Rémi Bezançon, adattamento cinematografico del romanzo omonimo scritto da David Foenkinos) è una sorta di detective story condita da una certa ironia ed anche un pizzico di cinismo che riflette il carattere del suo protagonista, critico letterario molto elitario che non digerisce il fatto che un capolavoro nascosto per anni sia stato scritto da un pizzaiolo. Oltre alla risoluzione del mistero, tipico dei romanzi giallo, questo film offre spunti non solo sul potere eterno della parola scritta in grado di sconvolgere le vite dei singoli individui, ma anche sul fare la tara, molta tara, sull'effettivo valore letterario di un'opera e il suo riscontro commerciale. Un giallo senza la classica suspense dei gialli, ma non è certo l'obiettivo di questo film, sorretto dalla buona prova degli attori, il Fabrice Luchini de Il meglio deve ancora venire in primis. Belle le ambientazioni a Crozon, cittadina della Bretagna ideale per l'ambientazione di una vicenda ricca di mistero e colpi di scena. Finale coerente con lo sviluppo e a tratti inaspettato. Un buon film. Voto: 6+

Honey Boy (Dramma 2019) - Molto probabilmente la risposta del perché Shia LaBeouf sia una testa calda (documentato dai suoi numerosi arresti) sta proprio in questo film che ripercorre parte della sua adolescenza. Un'infanzia piuttosto complicata di un dodicenne, attore di sit-com, in perenne conflitto psicologico con il padre, alcolista e violento, alla ricerca dell'affetto desiderato e del dialogo perduto, dove neanche il tempo trascorso riesce a mitigare ferite ancora aperte. La storia è abbastanza interessante, la regia (di Alma Har'el) non mostra sbavature e la recitazione è convincente (il giovanissimo Noah Jupe fa un'interpretazione toccante e Lucas Hedges si riconferma il grande talento che è, entrambi nei panni di un LaBeouf targato, rispettivamente, 1995 e 2005 con Shia che interpreta, magistralmente, suo padre), così anche i dialoghi che inquadrano bene il ritratto descritto dalla sceneggiatura, scritta dallo stesso attore, capace di incuriosire e intrattenere discretamente. Discreta è anche la fotografia, sebbene risenta di un'estetica indie. Nel complesso quindi un buon film, in cui il protagonismo dell'attore viene per una volta messo da parte in favore di una messa a nudo che sa di auto-analisi, chissà se anche il vero Shia sia cambiato davvero col tempo. Voto: 6,5
Hotel Artemis (Azione/Sci-fi 2018) - Un film connubio tra azione e fantascienza, con alcune buone idee alla base, la cui resa non corrisponde però alle premesse. Le sequenze d'azione sono ordinaria amministrazione, e c'è sì una certa suspense, ma il film stenta a decollare e prenderti, indeciso fra curare maggiormente i personaggi o privilegiare maggiormente la parte thriller. Cercando palesemente di stupire lo spettatore con il gioco dei contrasti (le scenografie claustrofobiche commiste alle mirabolanti capacità della medicina robotica, un luogo di rifugio e di cura, ma solo per gangster e pregiudicati), il regista Drew Pearce al suo esordio cerca probabilmente anche di produrre qualcosa di originale (però tutti gli elementi della società criminale, così come la clinica, somigliano fin troppo, anche se privo della sua dinamicità, al mondo di John Wick), ma il film alla fine risulta zoppicante, non solo nella costruzione dei personaggi ma anche nello sviluppo, quest'ultimo prevedibile e blando. Finale movimentato (fortunatamente), ma che lascia l'amaro in bocca, soprattutto per quello che il film poteva essere e non è stato. Il cast (comprendente una Sofia Boutella più sexy che in Climax) offre una buona prestazione collettiva, anche in considerazione del buon livello qualitativo degli attori (Jodie Foster e Jeff Goldblum ma non solo), nel complesso godibile, ma con la sensazione netta del bicchiere mezzo vuoto. Voto: 5,5

Un amico straordinario (Biografico/Dramma 2019) - Racconto di un'amicizia e un omaggio ad un personaggio storico della televisione americana, ovvero Fred Rogers, il vero Mr. Pickles, quello della serie con Jim Carrey. Il film è centrato su un incontro che cambia la vita di un reporter (Matthew Rhys, il "nuovo" Perry Mason) ed è raccontato in modo piano, quasi come un'opera televisiva, ma cercando di spiegare il fascino tranquillo del protagonista che il personaggio del giornalista subisce. Gli elementi personali vengono da un uso particolare della scenografia che fa uso di modellini che ricostruiscono gli ambienti nelle sequenze di raccordo e che richiamano quelli del programma televisivo. Il plot in sé non dice nulla di nuovo (premesse, sviluppi ed esiti rispettano la formula tipica di ogni hero's journey del cinema), ma il personaggio di Mr. Rogers (riuscitissima la prova di Tom Hanks, meritata la candidatura per miglior attore non protagonista agli Oscar 2020), dalla spropositata affabilità e quasi disumana gentilezza, conquista il cuore dello spettatore. Dietro la semplicità di canzoncine e pupazzi destinati a un pubblico infantile si celano piccole grandi lezioni per tutte le età. Un amico straordinario è proprio questo, una bella, sensibile e dolce lezione di umanità. Per Marielle Heller, dopo il buon Copia originale, un altro bel tassello da aggiungersi alla sua breve, ma interessante, filmografia. Voto: 6,5

Divorzio a Las Vegas (Romantico/Commedia 2020) - Commedia brillante in gran parte ambientata a Las Vegas in cui due italiani tornano negli USA per sciogliere un matrimonio contratto anni prima. Benché prevedibile nel suo svolgimento (il finale è oltremodo "telefonato") nel complesso è piacevole un po' per l'ambientazione (che "esce" dai confini nazionali), per le numerose citazioni cinematografiche, ma soprattutto per i due interpreti, Giampaolo Morelli e Andrea Delogu (quest'ultima gnocca accertata), che mostrano un buon feeling, e sono decisamente portati per la commedia. Non male anche la prova dei caratteristi, da Ricky Memphis a Gianmarco Tognazzi. Una commedia fresca e spensierata, che pur non possedendo particolari picchi, si lascia ben vedere, anche perché il tutto viene condotto nei binari di un certo buon gusto. Infatti, in questa commedia romantica e delicata, un po' americana, divertente e mai volgare (anche se i nudi con tanto di lap dance non mancano), semplice e mai eccessiva, non ci sono scivoloni troppo volgari o fuori luogo. Qui quello che vince è l'amore e Umberto Carteni lo racconta bene adoperando una regia scorrevole e poco pretenziosa. Una candida sorpresa questa pellicola quindi, banale sì, ma di buon intrattenimento. Voto: 6

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Tra le pagine della pazzia, Regina (2020), Arsenal (2017), Max Steel (2016), Black Water: Abyss, Superpapà: operazione vacanzeSkyfire, Separati ma non troppo, Superpapà: Il ritorno dei vikinghi, L'amore a domicilio, Foster Boy.

26 commenti:

  1. Ti ho mai detto che Lorenzo adora Scooby? Dovrei proprio fargli vedere il film del 2020 che hai recensito, nonostante non ti abbia convinto al cento per cento.
    Ah, penso che farai un post dedicato, ma qualora così non fosse, auguri in anticipo per il sesto compleanno del blog. ;)

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    1. Adora gli animali, Scooby è un cane, l'avevo immaginato, e comunque adatto più ai bambini che adulti ;)
      Grazie, sì, ma non si fanno in anticipo gli Auguri :D

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  2. Io faccio tardi in giardino ad annaffiare e vedo poca tv, peccato!

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    1. Peccato sì, e comunque di film ne fanno pochi in tv e/o in chiaro, quindi ;)

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  3. Mi hanno colpito positivamente Un amico straordinario e Divorzio a Las Vegas, pollice verso invece per Gemini Man ed Henry Pick. Dogtooth invece da suicidio vero e proprio, un film che vuole celebrare l'assurdo e si perde nei dettagli più banali. O fai le cose per bene oppure lascia perdere, caro Lanthimos, che già aveva smbomballato col Sacrificio del cervo sacro.. un regista che vuole l'azzardo ma poi sbraga indecorosamente.

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    1. Non l'avrei mai detto dei primi due, mentre se su Gemini nessuna obiezione, su Henri Pick alcune, ma capita di divergere. Discorso diverso invece per Dogtooth, su cui avevo certe aspettative, in un certo modo infrante, ma dire che è brutto proprio no.

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  4. Con "Dogthoot" mi hai fatto male :( io adoro quasi tutto di Lanthimos, regista con idee così geniali alle quali non sa dare botta fino alla fine - a volte. "El bar" invece mi ha divertito molto, anche se non è il migliore di quel pazzerellone.
    "Momo" invece davvero poca cosa, non credo di averlo neppure finito. Fattura pazzesca, ma il resto...

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    1. Senti/leggi Franco qui su che praticamente ti ammazza :D
      Io comunque giudicarlo positivamente era il minimo, poi ovviamente i film di Lanthimos dividono.
      No infatti, non il migliore di De La Iglesia ma comunque tra quelli che si ricordano ;)
      E' poca cosa sì, eppure alla fine riesce ad emozionare..

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    2. Sarebbe pure geniale nelle premesse: ma uno che praticamente sacrifica la sua vita per il "bene" della famiglia (quindi non viaggia, non esce se non per lavorare, non compra, non conosce, non legge, non vede film.. decide di vegetare in pratica) si porta in casa un pezzo di vita esterna? Ma sei scemo allora, o ci vuoi far passare tutti noi? ;)

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    3. Nell'assurdità cose assurde, potrebbe essere anche questo.

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  5. Tra i tuoi ho visto The New Mutants e quella sera ho sprecato un'ora e mezza. Poi Un Amico Straordinario che mi è piaciuto ma niente di eclatante nonostante Tom Hanks. Per il resto, passo alla grande😉

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    1. Beh sì, in parte tempo sprecato, avresti fatto meglio a vedere che sò Divorzio a Las Vegas..
      Un amico straordinario niente di eclatante sì, ma film davvero di cuore ;)

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  6. Concordo su Gemini Man, nessun lavoro sui personaggi, brutti dialoghi e uno scontro nelle catacombe che non finiva più, potevano forse (anche se lo spunto non era facile da elaborare in modo convincente) fare meglio. Mi ispira molto Il Mistero Henri Pick invece, grazie!

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    1. Lo spunto è infatti il miglior pregio e il peggior difetto, ma i margini per fare meglio c'erano..

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  7. A me Gemini Man è piaciuto. Non è un filmone ma si lascia guardare. Ho trovato un po' confusionarie alcune scene d'azione, altre troppo esagerate (vedi quella in moto), però va bene lo stesso. Concordo che non è un tema originale, però ho apprezzato molto il ringiovanimento di Will Smith, sembrava di essere tornati a Il Principe di Bel Air. Dovrebbero usare la stessa tecnica con Harrison Ford invece di proporci un Indy vecchietto. Il clone non l'ho trovato anonimo, inizialmente forse ma poi lo si comprende meglio, è apatico proprio per come è stato cresciuto.

    Divorzio a Las Vegas me lo sparo ora 👍

    p.s. ma Max Steel che hai scartato è ispirato al giocattolo? 😅

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    1. Con popcorn e una bibita tutti i film filano liscio...il ringiovanimento? una tecnica che non apprezzo particolarmente...
      Penso di sì, credo di sì, scartato perché molto tiepidi i giudizi..

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  8. Scooby Doo assolutamente uno dei cartoni della mia infanzia, il preferito della mia sorellina. Mi ero scordata che sarebbe uscito il nuovo film, glielo devo decisamente far guardare, non ce ne siamo perse uno 😂

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    1. Ecco, per i fan è abbastanza perfetto, ma non aspettatevi tanto ;)

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  9. vorrei proprio vederlo scoob perke io sul mio blog ho un'intera sezione tematica sul franchise: ogni tanto mi guardo un suo film d'animazione (o stop-motion come l'ultimo che ho visto) e ne parlo, sono sempre interessanti con qualche spunto
    anche hotel artemis quando era uscito mi aveva interessato, ma nessuno di quelli che ho letto sono riuscito a guardarli

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    1. Ho visto, non sapevo di quello in stop-motion, tecnica che mi piace tanto, degli altri penso d'averne visto due ;)
      Se passa da qualche parte (gratis) dovresti vederlo Artemis, spenderci soldi personalmente non ne vale la pena..

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  10. sono proprio ritardata in tutti i sensi...non ne conosco uno, non riesco a trovare qualcosa che mi intrighi veramente . Mi piacciono più le tue trattazioni che le pellicole stese. Sarà l'state, per me anche strana quest'anno. Ci sarà pure qualcosa che ti attira veramente nel panorama cinematografico , io penso. Vedremo,. Grazie mio caro come sempre . Un grande abbraccio

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    1. C'è e sicuramente ci sarà, e poi i cinema stanno aprendo e il cinema sta ripartendo ;)

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  11. Interessante il tuo blog, anche perché il Cinema è uno dei miei passatempi preferiti, perlomeno in inverno, ma anche i films ridati in tv li guardo volentieri. Tra tutti quelli suggeriti vedrei volentieri Un amico straordinario e Scooby scooby dooooo. Adoro i cartoni animati! Ciaooo...

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    1. Grazie! Ma sì, dopotutto i cartoni animati piacciono a tutti, ciao ;)

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  12. Ho visto tempo fa Gemini Man e ricordo che non mi fece impazzire ma comunque non ho rimpianto averlo visto. Non posso dire lo stesso di The New Mutants, perché in questo caso mi dispiacque davvero aver perso il mio tempo con un film tanto banale.

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    1. Insomma...diciamo che comunque entrambi non avrebbero certamente meritato il "pagamento" del biglietto...

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