Ah, la Disney, tutto ingloba, tutto crea e fa. La casa dei sogni che si appresta a compiere 100 anni dalla fondazione, che partendo da niente ha creato qualcosa di meraviglioso, per generazioni e generazioni di spettatori. Casa di produzione che da quando ha cominciato negli anni '90 a comprare altri studi non si è mai fermata, accaparrandosi di tutto e di più. E come tutti sappiamo è diventata la numero 1, e il lancio della piattaforma Disney Plus non ha fatto altro che constatare questo "potere". Ultimamente per colpa della Pandemia tuttavia, anche loro subiscono ripercussioni, ma la creatività e la capacità non mancano. Negli ultimi anni tanti film prodotti e/o distribuiti, prevalentemente dalla suddetta piattaforma, cosicché alcune pellicole, poiché accessibili esclusivamente lì, rimaste in sospeso son state (almeno personalmente). Una certa fetta di filmografia ancora in attesa, che finalmente ora ho potuto visionare (da Disney Plus ovviamente), pellicole che vengono dopo la visione della serie The Mandalorian e di alcune altre cose. Certo, c'è molto ancora da vedere (tempo c'è), ma per adesso mi sono limitato a recuperare i film che avevo da recuperare, ossia tra quelli nominati all'Oscar 2020 e tra quelli prodotti dal 2019 in poi, esattamente 9 film, come detto nella Promessa cinematografica di quest'anno. A proposito di questi film ma soprattutto della direzione intrapresa dalla Disney, evito in questa sede o altra sede di dare/esprimere opinioni in merito a ciò fatto, sull'utilità di certi film a discapito del resto, sarebbe una discussione troppo impegnativa. Mi limito a vedere a recensire, anche se il mio NO a certi remake e/o live action (ma anche ai sequel senza senso) c'è tutto, soprattutto se questi vengono fatti solo per monetizzare. Tant'è che benissimo non è andata.
Aladdin (Avventura/Fantastico/Musical 2019) - Versione live action del celebre lungometraggio animato del 1992, in una trasposizione abbastanza fedele dell'originale, con qualche cambiamento per caratterizzare al meglio i personaggi esistenti e per crearne di nuovi. Un musical dove tornano le canzoni e gli arrangiamenti, con qualche canzone inedita, che hanno caratterizzato questo classico. Alcuni numeri musicali sono più convincenti di altri. Si punta sui costumi e sulle scenografie. Dietro la macchina da presa troviamo Guy Ritchie che sceglie di non osare, anche se la sua cifra stilistica si riconosce soprattutto nelle scene d'azione e negli inseguimenti (si mantiene su un livello qualitativo soddisfacente, ma il regista ci ha deliziato con lavori sicuramente più interessanti in passato, vedasi King Arthur). Il personaggio di Jasmine interpretato dalla bella Naomi Scott (una delle Charlie's Angels) segue la filosofia di emancipazione che la Disney sta applicando sulle figure femminili nelle sue produzioni. La tematica dell'indipendenza si sottolinea ancora di più nella trama anche se alla fine risulta quasi ridondante. Un'altra tematica trattata è quella della libertà, risvolto legato soprattutto al Genio. Il personaggio è interpretato da Will Smith (o più probabilmente dal suo terzo "Gemini") che lo caratterizza nelle movenze e nella parlata in modo abbastanza evidente, soprattutto in alcune canzoni. Stravagante ed imprevedibile si decide di umanizzarlo ancora di più utilizzando la sua versione CGI solo nei momenti essenziali. Convince nel ruolo di Aladdin il giovane Mena Massoud, invece non è caratterizzato al meglio il personaggio di Jafar, che si riprende nella parte finale. I vari elementi in CGI presenti nella pellicola come il Tappeto Magico, la tigre Raja o il pappagallo Iago interagiscono in modo fluido con gli attori. Non sempre però gli effetti speciali sono convincenti, problematica forse legate a delle ambientazioni fin troppo artificiose. In conclusione, tra scene musicali, scene d'azione, momenti comici e romantici Aladdin risulta una pellicola godibile, che intrattiene e che cerca di riproporre la storia conosciuta in una versione più matura. Un live action non al top (e comunque il paragone con il film originale è perdente), ma che permette di respirare nuovamente le atmosfere di Agrabah e la storia di un giovane uomo alle prese con il suo destino. Voto: 6+
Toy Story 4 (Animazione/Avventura/Fantastico 2019) - La saga di Toy Story aveva detto tutto nelle sue prime tre puntate, questo quarto capitolo, per quanto ben fatto e ricco di invenzioni e nuovi personaggi come ad esempio il simpatico Forky doppiato da Luca Laurenti, sembra messo lì per fare cassa o peggio per allungare il brodo. Ma se una cosa abbiamo imparato in questi anni da Woody and company è che anche i giocattoli hanno un'anima, e allora, in mezzo alla solita routine action di un film che a tratti si ripete un po', bisogna riconoscere che c'è almeno una sequenza di straordinaria dolcezza, quella finale di Gabby Gabby (ma non dico altro per non fare spoiler). Come da tradizione infatti, anche qui si celano messaggi nascosti per adulti, mascherati (appunto) dietro a un film per bambini. Gli spunti sono interessanti e la resa grafica è eccellente, giungendo in alcune sequenze al foto-realismo, peccato si perda un po' la magia dei giocattoli che si muovono quando davvero sicuri di non essere visti: qui si comportano quasi come se nulla fosse in posti affollati. Questo quarto capitolo è insomma un buon film d'animazione (di certo non da Oscar, che incredibilmente ha vinto nel 2020), intrattiene bene e fa divertire (discreta la colonna sonora), ma rispetto agli altri capitoli è parecchio inferiore. I difetti principali sono nella sceneggiatura, la lunghezza del film mi è parsa eccessiva, alcune scene sono ripetitive, tutto questo non rende il film noioso (grazie anche ai simpatici personaggi) ma un po' banale. E quindi inevitabile chiedersi se era proprio necessario aggiungere questo nuovo (spero ultimo, perché non c'è probabilmente bisogno di altro) capitolo che, a parte l'epilogo, suona come un "repetita juvant". Comunque sia, si lascia guardare. Voto: 6,5
Dumbo (Avventura/Fantastico 2019) - Remake in live action del classico Disney del 1941 con protagonista il dolcissimo elefantino volante, che con l'inarrivabile originale ha però ben poco da spartire. Poi all'epoca la Disney calcava la mano sulla tragedia della separazione madre figlio (Dumbo, Bambi, etc), qui è presente, ma annacquato. Nell'originale Dumbo non ha amici, tranne il topo (un po' imbranato peraltro), qui invece è circondato da amici. I personaggi del circo sono dalla sua parte (tranne uno), tutti uomini peraltro. Non si capisce nemmeno perché venga tenuto diviso dalla madre una volta diventato famoso. Nell'originale i cattivi erano gli uomini, gli adulti, che più che essere cattivi erano distanti. Qui invece il cattivo è stupido, piatto e insignificante (povero Michael Keaton). L'unica cosa che funziona è la magia di Dumbo, l'elefante volante, ma non basta a rendere eccezionale questo film. Un film che commuove ben poco, di cui cast di nomi altisonanti, è in gran parte messo lì solo come specchietto per le allodole (Colin Farrell ed Eva Green al minimo sindacale, solo il redivivo Danny DeVito, già calzante in Jumanji: The Next Level, si salva). Molto meglio il comparto tecnico, la regia e le scenografie circensi nelle quali vediamo forse le uniche cose "burtoniane" del film (malriuscita tuttavia la scena degli elefanti rosa). A proposito di Tim Burton, regista di questo adattamento fedele ma privo del cuore necessario, con una sceneggiatura riempitiva e piena di cliché, da lui mi aspettavo sinceramente di più (con Miss Peregrine andò decisamente meglio). Voto: 5,5
Maleficent - Signora del male (Romantico/Fantasy/Azione 2019) - Sequel che per certi versi è affascinante, perché approfondisce meglio il mondo magico e fantastico in cui vive la protagonista (una brava Angelina Jolie, senza infamia né lode), ne allarga gli orizzonti e costruisce bene una sotto-trama legata alle origini della sua "razza". Tutta roba sicuramente apprezzabile sì, ma lontanissima dall'essere originale e se visivamente Maleficent 2 è ai livelli del discreto predecessore, non si può dire altrettanto per quello che riguarda i dialoghi, piuttosto flebili e banali, e le caratterizzazioni di alcuni personaggi ingenue e poco incisive (il Re Tontolone che si risveglia dal nulla e non si fa mezza domanda è ridicolo). Il nuovo regista Joachim Rønning (quello del quinto capitolo dei Pirati dei Caraibi ma soprattutto del bel biopic Kon-Tiki) garantisce infatti lo spettacolo visivo, ma oltre a lasciare irrisolto il problema della scarsa consistenza dei personaggi (protagonista esclusa) del film precedente, mette da parte ogni ambiguità optando per uno schematico e scontato scontro tra Bene e Male, con puntuale trionfo dell'unione in pace e dell'armonia universale (la parte dedicata al mondo nascosto sembra guardare in questo senso ad "Avatar"). Quello che più irrita di questo film è difatti la sceneggiatura, alquanto insensata, con uno sviluppo infantile e banale (prevedibile dal primo all'ultimo minuto) dove gli stereotipi abbondano ed annoiano. E se si esclude una sottilmente perfida Michelle Pfeiffer, il resto del cast (compresa Elle Fanning) è assai sottotono (il ruolo di Filippo passa da Brenton Thwaites a Harris Dickinson, inconsistente come il predecessore). Un bel passo indietro rispetto al primo capitolo, decisamente più frizzante e piacevole. Voto: 5,5
X-Men: Dark Phoenix (Azione/Avventura/Fantascienza 2019) - Film un po' deboluccio della saga X-Men. Sarà che la trama sa un po' di brodo riscaldato, dato che la storia riprende quella dell'episodio "Conflitto finale", sempre parlando dei film sugli X-Men. Sicuramente il punto di vista è diverso, gli interpreti sono diversi, e l'intreccio è diverso, ma ci sono dei punti in contatto che fanno sì che questa storia non sembri originalissima. Mettiamoci inoltre un ritmo un po' blando, la quasi assenza di momenti di grosso pathos, e i momenti clou giocati un po' male, ed ecco che questo film degli X-Men si rivela tra i più deludenti quanto meno dell'universo "prequel" (si salvano solo i toni e le atmosfere più cupe del solito, ma diversi momenti lasciano l'amaro in bocca). E' infatti un capitolo finale abbastanza deludente di una saga iniziata bene da Matthew Vaughn e proseguita con il giusto piglio dallo specialista Bryan Singer. Che poi, la CGI è accettabile, la regia modesta (dello sceneggiatore e produttore Simon Kinberg, al suo esordio dietro la macchina da presa) ma dignitosa, il vero problema risiede nella (sua) sceneggiatura (oltretutto piena di espedienti inutili, che si svolge nella maniera più piatta, lineare e anti-climatica possibile, senza un guizzo, un'idea che sia una, con annessi dialoghi banali e ripetitivi), soprattutto il personaggio di Jessica Chastain (che bionda non si può vedere) è privo di qualsiasi profondità. In realtà non aveva senso inserire una villain in questa storia, perché lo era già la protagonista stessa (Sophie Turner, che inoltre qui convince molto poco), senza mettere in mezzo improbabili alieni muta-forma. I personaggi, semplicemente non hanno caratterizzazione: non hanno fascino, non attirano simpatie/antipatie, nulla di nulla. Charles Xavier sembra posseduto da una personalità di Split, Magneto è confuso e non sa nemmeno lui cosa vuole, idem per Hank McCoy. Non ci sono nemmeno le fantastiche sequenze di Quicksilver che avevano salvato ed elevato (forse anche eccessivamente da me) Apocalisse (di cui questo film è sequel). Ci si diverte, nonostante tutto (l'intrattenimento d'altronde è garantito da una regia che sa valorizzare ogni centesimo del budget, con immagini luci e suoni che colpiscono lo spettatore, peccato che la sceneggiatura sia più modesta del solito, soprattutto nell'introspezione dei supereroi), ma era più che lecito aspettarsi di più. Voto: 5
Frozen II - Il segreto di Arendelle (Avventura/Fantastico/Musical 2019) - Grafica superba per questo film un po' sopravvalutato che a mio parere ha avuto successo nella prima stesura, per il 99% grazie alla canzone ''Let it go'' che ha imperversato un po' ovunque (parchi e quant'altro), fino a diventare più indimenticabile del film che, ad essere sinceri, si ricorda pochino (la nuova canzone candidata anche agli Oscar 2020 non ha lo stesso effetto, per fortuna e/o sfortuna). Con questa seconda edizione si è cercato principalmente il marketing post uscita invadendo il film con continue interruzioni musicali in accattivante stile videoclip che dopo un po' annoiano e fanno perdere l'atmosfera della trama (una trama allorché più adulta ma al tempo stesso meno spontanea, restando nel solco tranquillo del blockbuster). Uniamo il doppiaggio in italiano delle canzoni che per il rispetto della metrica sacrifica naturalmente l'armonia e ci troviamo davanti ad un prodotto pubblicitario un po' confuso con un minestrone di storia che irrita nella sua falsa ingenuità, ma che strizza molto bene l'occhio ai bambini (ingolositi nel volere a tutti i costi gadget a tema). I personaggi sono sempre piuttosto simpatici, specialmente Olaf e la renna, e anche i giganti di pietra, decisamente pigri, fanno la loro figura, alla fine, però, si ha la netta sensazione che il contenitore grafico valga decisamente più del contenuto. Né bello né brutto comunque, direi quindi eccezionale negli effetti e nell'animazione ma scadente nel suscitare emozione. In ogni caso, come spesso capita, inferiore per stile e storia al primo. Voto: 6
Il re leone (Avventura/Dramma 2019) - Remake live action di uno dei successi planetari Disney, amato e conosciuto più o meno da tutti, in cabina di regia c'è Jon Favreau, che sembra aver preso gusto a questo genere di operazioni, suo infatti è anche l'altro remake in live action con gli animali, ovvero Il libro della giungla. E come quest'ultimo, anche questo film è graficamente sbalorditivo, anche questo è stato candidato all'Oscar (nel 2020) per gli effetti speciali, che però al contrario dell'altro non ha vinto. Poco male, due bei film sono, forse questo un pelino sotto, ma comunque un lavoro ben fatto. Un rifacimento del celebre cartone animato (che qui viene ripreso pari pari, ci sono tante piccole differenze in realtà, ma il grosso della storia è identico, quasi scena per scena) con animali che sembrano veri al punto da rimanere stupefatti. La CGI fa infatti impressione, gli animali sembrano davvero reali (riuscito perfettamente il lavoro di shot-for-shot fotorealistico), e poi i colori dell'Africa sono stupendi, la colonna sonora richiama quella clamorosa dell'originale (qualche canzone identica) e in generale quella sensazione di magia è intatta, così come l'inevitabile lacrimuccia. Si colgono difatti molti momenti gradevoli in cui emozionarsi è piuttosto comprensibile. Il doppiaggio di Marco Mengoni e Elisa non è proprio dei migliori, mentre quello di Edoardo Leo e di Stefano Fresi (nei panni dei miei personaggi preferiti di questo bel classico, ossia Timon e Pumba) è godibilissimo. Il re leone è insomma uno dei migliori live action (dei suoi tanti classici) prodotti dalla Disney, un film non perfetto (come l'originale, non tra i miei preferiti della collezione comunque) che evita di strafare e riadattare, riuscendo in tal modo a farsi più che discretamente apprezzare. Voto: 7
Artemis Fowl (Avventura/Fantastico 2020) - Speravo che la Disney avesse imparato dai propri errori, del come non fare un film/fantasy, e invece dopo il fallimentare/brutto Nelle pieghe del tempo essa maldestramente ci ricasca. Artemis Fowl è infatti un'opera priva di brio e di qualsivoglia coordinata creativa. E' sbalorditivo il modo in cui questo adattamento (dell'ennesima saga fantasy per ragazzi) riesca a rivelarsi respingente su qualsiasi fronte narrativo, rendendo indigesto il tentativo di comprensione che uno spettatore ignaro prova disperatamente a mettere in atto nei suoi confronti. Errori di sceneggiatura, con accelerazioni senza senso, brusche frenate. Zero umorismo, se non quello involontario, di cui è pieno. Brutto da subito, errato nel casting (il giovane protagonista non brilla per simpatia), patetico in alcuni momenti (nel senso che ti vergogni per loro), scioccamente confuso in altri, noioso e scontato sempre, e quando finalmente finisce, parte un'interminabile serie di "scene finali", insopportabili. Una storia che non coinvolge mai (personaggi piattissimi), e qui ci vedo della colpa anche in Kenneth Branagh, uno che qualche passo falso in carriera lo ha commesso ma che arriva da un passato di teatro e sa cosa sia la qualità. Che prendersi non troppo sul serio in film di questo genere va bene, ma qui mi sembra che l'attore, regista e sceneggiatore britannico abbia diretto proprio svogliatamente, non mettendo la sua impronta e lasciando andare attori (non basta infilare nel cast una Judi Dench a caso) e mediocre sceneggiatura per i fatti loro. Cerca soltanto di emulare (malamente) altre pellicole del genere, ma fallisce miseramente e ne sancisce la condanna all'anonimato e alla mediocrità. Da dimenticare. Voto: 3
Togo - Una grande amicizia (Avventura/Dramma 2019) - Se nel passato, il bellissimo cartoon non disneyano Balto, ci aveva emozionato, oggi ci pensa la Disney a rimettere le cose in ordine, cioè: il cane Balto, rispetto al cane Togo è robetta. Nella corsa al siero del 1925 (antitossina della difterite) di 700 miglia in condizioni climatiche più che avverse, sia per l'uomo che per i cani (bellissimi Husky), in Alaska, Balto avrebbe corso la sua parte di staffetta, tirando la slitta, solamente per le ultime 40 miglia, il vero eroe, rimasto sconosciuto fino al 2019, sarebbe stato Togo, che ne ha percorse più di 400 assieme al suo padrone Seppala (un Willem Dafoe molto calzante). Togo fin da cucciolo si è sempre mostrato tanto determinato quanto indisciplinato, rifiutato dall'addestratore stesso. Però il "cuore di un sopravvissuto" è sempre più grande di quanto si pensi e Togo saprà conquistare il suo ruolo da leader e un posto speciale nel cuore suo e di sua moglie (Julianne Nicholson). Il film scorre nel solco di Iron Will, anche se siamo sempre in casa Disney, quindi, se il film si rivolge ad un pubblico più adulto in cerca di emozioni, il prodotto è sempre sufficientemente edulcorato. Nella storia e nel coraggio di Togo, troviamo elementi emozionali che permettono di affrontare la visione con un forte senso di empatia e commozione. Abbastanza piacevole tutto sommato, nonostante non riesco a passare sopra ad alcune sequenze romanzate quasi all'eccesso e/o esagerate (la parte sul ghiaccio per esempio) e a degli effetti speciali non sempre eccellenti. Buona la combinazione di dramma, avventura e sentimento con lo sfondo degli spettacolari paesaggi ghiacciati resi al meglio da una fotografia spettacolare. Insomma un buon film per famiglie a marchio Disney tratto da una storia vera, anche se, pregevole quanto si vuole, ma rispetto a Balto comunque inferiore, certamente meno memorabile. Voto: 6,5
Io ho già visto Frozen 2 e Aladdin e ho dato come voto 7,5 e 7. 😊 Io recentemente ho visto Miss Peregrine, fra qualche giorno pubblico la recensione sul blog.
RispondiEliminaBene, ti leggerò, sperando ti sia piaciuto ;)
EliminaHo visto Aladdin e il Re Leone. Li ho apprezzati entrambi, sebbene i remake non mi vadano troppo a genio.
RispondiEliminaSei stato troppo duro con Aladdin, dai. Solo 6+?!
Duro? No, penso sia stato più oggettivo possibile, anche in confronto ai giudizi di molti ;)
EliminaArtemis Fowl ha fatto veramente faville in giro :D Concordo pienamente per l'antipatia del ragazzino, in questi film in cui tutto è incentrato su un giovane, se sbagli quel casting poi tutto va in malora!
RispondiEliminaCredevo si sbagliassero in giro, credevo che non avrebbero fatto lo stesso errore, e invece avevano ragione ed hanno sbagliato nuovamente..
EliminaAladdin si è lasciato guardare, ma alla fine niente di che.
RispondiEliminaToy Story 4 è effettivamente un tornare sul luogo del crimine per aggiungere anzi ribadire.
Fowl visto un anno fa, pietoso (e la scena in Italia pessima)
Moz-
Già niente di che, che poi anche l'originale era niente di che..
EliminaLuogo del crimine che vuol dire nuovamente Oscar..
Pessima sì, quando ho sentito "Martina Franca" non ci volevo credere..
Questi li ho visti quasi tutti e mi trovo d'accordo con te su tutti i tuoi giudizi, anche se Toy Story 4 mi è piaciuto molto (forse solo effetto nostalgia, non saprei). Sono d'accordo però sul fatto che dovrebbe restare l'ultimo capitolo della saga. Sugli X-Men ormai non dico più nulla, sono talmente confusa da universi paralleli e viaggi nel tempo che non ci capisco più nulla: aspetto solo che arrivi Quicksilver a salvare la situazione (cosa che però in Wandavision non riesce nemmeno a lui). Frozen 2 non funziona nemmeno in inglese: troppe troppe canzoni! Io amo i musical, le principesse e tutto il resto, ma davvero ero stordita da tutte quelle canzoni.
RispondiEliminaSarà l'ultimo molto probabilmente, ma già col terzo poteva finire, anzi era meglio che finisse lì, però che ci vuoi fare.
EliminaGli X-Men? L'anello sempre debole della Marvel per me, cinematograficamente altalenanti, la colpa non saprei...
Troppe canzoni sì, ed alcune anche inutili...
Ho avuto l'occasione di visionare al cinema alcuni film di questa lista e quello che ho apprezzato di più è stato il suono e la musicalità. Mi sono rimasti impressi per questo motivo e certamente anche per la grafica.
RispondiEliminaBeh, la Disney tecnicamente è impressionante, e si vede nonché si sente ;)
EliminaSalvo Aladdin e Toy story, ma solo in omaggio alla saga.
RispondiEliminaCi sta, e comunque salvati anch'io, come omaggio ma non solo ;)
EliminaOnestamente, pensavo peggio sia per Aladdin che per Dumbo. Il primo è uno dei miei Disney preferiti e vedere il remake live action mi ispirava poco, invece, salva la quasi assenza di Jago e l'infighettamento di Jafar, non mi è dispiaciuto, mentre Dumbo era riuscito persino a commuovermi ed è uno dei film meno brutti del Burton recente.
RispondiEliminaDark Phoenix meno brutto, anche lui, di X-Men 3 ma inqualificabile comunque su più livelli, peccato, mentre i seguiti di Frozen e Toy Story non mi sono dispiaciuti affatto.
Beh, l'elefantino fa sempre il suo effetto, però non può bastare solo quello, e comunque è per me invece il meno riuscito di Burton dai tempi ahimè di Alice in Wonderland e Dark Shadows...
EliminaDi Disney non dispiace mai niente in verità, insomma quasi niente, degli X-Men raramente convincono...
Frozen 2 l'avevo visto al cinema a suo tempo.
RispondiEliminaAssolutamente non all'altezza del primo!
Eh no, decisamente.
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