Pagine

martedì 31 maggio 2022

I film del mese (Maggio 2022)

Non sono un appassionato di cortometraggi, tuttavia molti ne ho visti negli anni, ma certamente non sono così esperto da esprimere giudizi obbiettivi sul risultato del suddetto esercizio cinematografico, posso al massimo dire, e in modo lapidario, che nessuno dei 6 cortometraggi visti su e da Disney Plus mi è dispiaciuto, anzi, in alcuni casi proprio belli. Una mezz'ora di visione estremamente soddisfacente questo è sicuro, tanto che l'esperimento prossimamente rifarò. Nel dettaglio ho visto due cortometraggi prequel o sequel ma comunque spin-off di due film d'animazione recenti (tra l'altro gli unici due "parlanti" del lotto) e quattro cortometraggi "esterni", senza alcuna affiliazione ad alcun prodotto, basti pensare che due di questi hanno vinto persino l'Oscar. Ed entrando ancor più nei dettagli ecco che ho visto Ciao Alberto, cortometraggio ambientato nell'universo di (del film) Luca, un corto animato da buone intenzioni, come quelle del piccolo protagonista che tenta di fare di tutto per farsi amare da quella che considera una figura paterna, ma riesce a combinare solo disastri. Grafica brillante, più che discreta, simpatia e buoni sentimenti. Poi ecco un corto spin-off e prequel del bellissimo film Soul, in cui si chiarisce bene il personaggio di 22, una piccola anima che non ne vuole sapere di andare sulla Terra, tanto da organizzare una piccola banda di disturbatori nel regno delle anime. Appunto 22 contro la Terra, il cui ritmo è forsennato e la dolcezza dei personaggi di contorno è commovente. Davvero simpaticissimo. Proseguendo, due vincitori di Oscar, nel 2017 lo vinse Piper, proiettato prima del film Alla ricerca di Dory, un corto diretto da Alan Barillaro che di un piccolo uccellino ne fa portavoce nell'affrontare la vita, le paure, i primi passi e le scoperte del mondo. La felicità di questo piccoletto è un vero spettacolo. Nel 2019 toccò a Bao, proiettato al cinema prima del film Gli Incredibili 2, un corto davvero significante, denso di significato. La "vita" di un raviolo come metafora di quella umana e la necessità del distacco dal "nido" materno per i figli ormai cresciuti. Di seguito ecco Lontano dall'albero (Far From the Tree), proiettato prima di Encanto, un cortometraggio per imparare a spezzare dolorosi schemi del passato. Una storia di formazione legata alla curiosità dei cuccioli, in questo caso procione, non ci sono vere gag ma un messaggio educativo pulito che passa felicemente allo spettatore, aiutato da una certa velocità di regia e dai tratti morbidi con cui è delineato il protagonista. Infine un capolavoro, culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo, l'esordio di un mito in un cortometraggio datato, ma ancora oggi imperdibile. Steamboat Willie, un corto che visto a distanza di quasi cent'anni è una mezza cavolata, ma il valore storico e la presenza per la prima volta di Topolino, lo rende un classico. Un corto che fa molto sorridere per la sua ingenuità ma allo stesso tempo colpisce per la forza delle intuizioni (la musichetta fischiettata da Mickey Mouse è storia). Incredibilmente si assiste a scene di vero e proprio maltrattamento su innocenti animali, ma scherzi a parte, è un corto molto bello, surreale, giocoso e spumeggiante nel suo umile bianco e nero. Lo consiglio non solo perché risulta ancora godibilissimo, ma anche per la sua importanza nella storia dell'animazione. Ecco invece i lungometraggi visti questo mese.

The Vast of Night (Thriller/Fantascienza 2019) - Negli anni '50 in un paesino del New Mexico mentre tutti sono intenti a seguire una partita di basket, una centralista ed il conduttore di una emittente locale cercano di capire da dove provenga uno strano segnale radio. Omaggio dichiarato ad una serie mitica (Ai confini della realtà), un esordio registico (di Andrew Patterson, che è da tenere d'occhio) in chiave minimalista che in alcune sequenze riesce a creare tensione con pochissimi mezzi  (bellissima nella sua fluidità la carrellata lungo le strade deserte) ma è penalizzato dall'eccessiva verbosità che, soprattutto nella prima parte, si traduce in dialoghi sfibranti (ma atmosfera ben fatta, con anche vaghi richiami Lovecraftiani). Più promettente che riuscito, più curioso che appassionante, un'opera elegante (bella ricostruzione anni '50, bella colonna sonora), evanescente eppur struggente. A fine visione quello che resta è una gran voglia di silenzio. Voto: 6

Nocturne (Dramma/Horror 2020) - Buon dramma dark che riveste di sentori faustiani una classica storia di ambizione, rivalità musicale e rivalsa dei "mediocri" in stile Amadeus, declinata secondo gli stilemi del thriller psicologico dalle parti de Il cigno nero e del coming-of-age movie orrorifico. Zu Quirke, al suo esordio, dimostra una buona padronanza della macchina da presa, confezionando un prodotto fine, elegantemente freddo e mediamente inquietante (con uno stile reminiscente di cose recenti sul tema tipo Starry Eyes o The Neon Demon, trova la sua ragione d'essere nell'aspetto satanico-soprannaturale, anche se la componente paranormale viene affrontata rimanendo nel consono, lasciando sottintendere e intuire o poco più). In risalto Sydney Sweeney, brava e carina. Il film soffre per la scarsa originalità di fondo (il finale è ampiamente prevedibile), ma la cura formale lo sostiene. Ha i suoi tempi morti ma si lascia seguire. Voto: 6
Ron - Un amico fuori programma (Animazione/Commedia/Sci-fi 2021) - Graziosa (forse un po' troppo tirata per le lunghe) storia d'amicizia tra due creature imperfette ma di buon cuore: da una parte un ragazzino con problemi di socializzazione, dall'altra un robottino difettoso. L'iter narrativo è uguale a quello di altre produzioni similari (si parte da un rapporto inizialmente complicato per giungere man mano a un legame profondo), ma il ritmo è discreto, la grafica e l'animazione buone, i personaggi simpatici (la nonna di Barney) e il finale soddisfacente. In sostanza, niente affatto male. Ron - Un amico fuori programma infatti, seppur sbilanciato, ma, in fin dei conti, divertente, seppur manchi quella marcia in più da grande produzione che avrebbe fatto la differenza, è un film riuscito. Un film abbastanza simpatico, colorato con una bella morale e con uno spunto di riflessione molto attuale: il valore dell'amicizia e l'educazione all'uso della tecnologia per scongiurare il grande pericolo dell'assuefazione e alienazione che ne deriva dall'uso spropositato. Banale, fanciullesco, ma non brutto. Voto: 6
 
Sonic - Il film (Commedia/Avventura/Fantascienza 2020) - Quante ore a giocare con il Sega Master Systems guidando il riccio ultraveloce alla ricerca degli smeraldi del caos, mi sembra ieri ma sono passati quasi trent'anni (e non si poteva neanche salvare...). Dopo lunga attesa esce il film dedicato a Sonic destinato ovviamente ad un pubblico molto giovane anche se è divertente ed il simpatico porcospino, dopo aspri dibattiti sul look finale, è abbastanza ben fatto. Jim Carrey nei panni del villain Dr. Robotnik è stata una scelta azzeccata, genio del male con evidenti problemi caratteriali schizofrenici. James Marsden è il fidato amico umano dell'alieno blu e risulta abbastanza simpatico nella parte. Tutto sommato l'ho visto con piacere, è realizzato abbastanza bene a livello tecnico, con effetti speciali buoni ed una storia gradevole (anche se abbastanza superficiale). Nel suo genere funziona abbastanza, certamente meglio dell'ultimo Tom & Jerry, anche se niente di memorabile. Raggiunge la sufficienza tranquillamente, anche per la simpatia dei suoi personaggi, oltreché le citazioni e gli omaggi (la velocità prelude dopotutto evidenti similitudini sceniche). I titoli di coda fanno ben sperare per un sequel, già bell'e che pronto, all'altezza. Voto: 6+
 
Songbird (Dramma/Thriller/Sci-fi 2020) - A 4 anni dalla comparsa, il Covid19 è diventato molto più letale (lo chiamano Covid23) con conseguente imposizione di misure rigidissime come la deportazione forzata degli infetti, ma un corriere immune è disposto a tutto per ricongiungersi alla donna amata. Girato a Los Angeles in piena pandemia, un film distopico che cerca di cavalcarne l'onda emotiva fallendo su tutti i fronti, a riprova che non sempre l'aggancio alla realtà si traduce in maggior realismo: discutibile nei contenuti, superficiale e confuso nella messa in scena, approssimativo e stereotipato nel disegno dei personaggi. Tipo Peter Stormare costretto per l'ennesima volta a recitare sempre la parte dello sbroccato pazzo o la Alexandra Daddario in un ruolo un po' fuori contesto rispetto alla narrazione. E' una storia semplice, a volte anche retorica in certi momenti, ma un film non vive di soli spunti e la parte action è piuttosto limitata. Non sarà certo il primo film nel suo genere, ma sperando che nel 2024 non saremo davvero a questo punto, la prossima volta si spera riuscirà meglio di così. Voto: 5
 
Venom - La furia di Carnage (Azione/Sci-fi 2021) - Un passetto indietro rispetto al (già deludente) precedente, perché al secondo giro una sceneggiatura così semplicistica non basta più e si comincia a risentire di uno schema ripetitivo (che non riserva colpi di scena). L'umorismo è la cosa che funziona meglio perché l'azione stenta a ingranare e il super scontro con Carnage sembra semplicemente un 2.0 di quanto già visto nel primo capitolo. Sempre in parte Tom Hardy, ben scelto Woody Harrelson (anche se non molto spessore ha il suo, come gli altri cattivi, personaggio), più defilata e pleonastica la Michelle Williams. Un simpatico passatempo (l'arguzia dell'alieno ed una vivace colonna sonora danno brio ad un semplice film d'azione, da vedere senza troppi pensieri) ma nulla di più, e forse visto che fa comunque parte (seppur marginalmente e solo tramite i post credits) dell'MCU un po' di impegno in più lo si poteva mettere. Voto: 5+
6 Underground (Azione/Thriller 2019) - Michael Bay è incorreggibile, indifendibile, ma anche una certezza se si punta a spegnere il cervello e a godersi un marchingegno di sola azione ed adrenalina. Per questo appare quasi inutile indignarsi se, per citare uno degli esempi più plateali, per lui l'Italia dei centri storici (in questo caso Firenze viene letteralmente messa a soqquadro da una spericolata corsa in macchina senza fine) risulta rappresentabile solo in quanto popolata da turisti utilizzati come birilli (e ci può anche stare) e suore dai talari svolazzanti. Il re dello stereotipo e dell'adrenalina a pelle se ne frega, e prosegue imperterrito la sua strada tutta ostacoli ed accelerate, che si forgia di scene d'azione tecnicamente strepitose, di tipi tosti belli, intelligentissimi, onesti a fare da contraltare a cattivi così sadici da suscitare quasi simpatia. E poi donne-virago sensualissime, truccatissime, discintissime e letali come quelle della migliore tradizione bondiana. 6 Underground si forgia di dialoghi deliranti ma anche spiritosi, spinti ed ironici che contribuiscono a rendere fragorosamente e ruffianamente spumeggiante lo spettacolo usa e getta, prerogativa da sempre di tutto (o quasi) il cinema del gradasso Bay. Condito da uno humor evidente, il film si lascia guardare senza grosse incertezze ma anche senza grande entusiasmo per colpa di alcune prolissità evitabili. Cast ben assortito, con Ryan "Deadpool" Reynolds a ben tirare le fila. Voto: 6
 
Black Widow (Azione/Avventura/Fantascienza 2021) - Il problema vero di questo film è che sia uscito fuori tempo massimo, dopo i fatti di Endgame infatti sappiamo quello che succederà a Black Widow, quindi tutto l'interesse per questo film è scemato inesorabilmente. Preso a sè stante invece non è nemmeno male, buone scene d'azione (anche se Cate Shortland alla regia si impegna ma si vede che l'azione non è il suo genere) e una storia abbastanza interessante, che però avrebbe meritato sicuramente maggior attenzione e approfondimento. La Vedova Nera infatti è uno dei personaggi col passato più enigmatico e interessante, sicuramente c'era spazio per fare molto meglio (rammarico in ogni caso per l'ultima volta di Scarlett Johansson nei suoi panni). Sul suo personaggio avrebbero dovuto imbastire qualcosa di più "fumettoso" e meno drammatico-cervellotico-familiare. Ok, il film intrattiene ed in un paio di occasioni diverte pure, ma alla stessa maniera di altri prodotti simili. In conclusione credo sia (solo) un film da vedere se amanti dell'universo Marvel, che però non aggiunge nient'altro a quello di già visto fino allo scontro con Thanos, se non per aggiungere il personaggio di Yelena che serve alla (mini)serie di Hawkeye (prossima alla visione). Voto: 6
 
Diabolik (Thriller/Poliziesco 2021) - Non ho mai letto il fumetto italiano (il mio unico punto di contatto Arriva Dorellik del 1967, così per dire) ma da semplice spettatore mi sono chiesto se veramente la personalità del famigerato ladro sia cosi fredda, passiva e senza sentimenti, lo è, però non mi aspettavo che fosse pure un pochino fesso. Diabolik, ultima fatica dei Manetti Bros., tratto da uno dei primi episodi del fumetto, è un film che si preoccupa soprattutto di omaggiare l'opera partorita della mente delle sorelle Giussani, attraverso una messa in scena fedelissima alle tavole e che risponde ad una precisa volontà del duo in regia, una scelta tuttavia solo in parte riuscita, convinta e convincente. Il problema di Diabolik non è (solo) il miscasting (l'unica davvero ottima è Miriam Leone nei panni di Eva Kant), ne la bassa lega dei comprimari, ma il pathos che affoga minuto dopo minuto: troppo lento il ritmo, dilatato a causa di insistiti dialoghi e primi piani notevolmente stucchevoli. L'azione purtroppo latita, ed è un peccato, perché nell'incipit si intravede quanto si poteva spingere sull'artigianato di stunt ed effetti, ed invece Diabolik, supereroe senza poteri, resta una chimera per chi non conosce il fumetto. Nel complesso comunque il film è gradevole, ma mi aspettavo di più. Solamente una sufficiente trasposizione da parte dei Manetti Bros., che paradossalmente firmano con questo film il loro miglior prodotto. Voto: 6
Cargo (Dramma/Thriller/Fantascienza 2017) - Dopo essere stato morso da uno zombie, un padre cerca di salvare la figlia prima di essere lui stesso trasformato. Prodotto da Netflix e ambientato nell'outback australiano, Cargo inizia come un film post apocalittico trasformandosi presto in una storia disperata di amore paterno, interpretata da un attore bravo e sensibile come Martin Freeman. Più intimista dei film dello stesso genere, è caratterizzato da una suggestiva ambientazione, con paesaggi naturali sottolineati dalla buona fotografia. Non particolarmente originale ma godibile. Non ci sono tuttavia particolari guizzi, o idee, se si escludono, il kit del morsicato e una sorta di mutazione prima prima del risveglio da zombi (anche la letargia al buio non è una novità), alla fine riuscito ma non completamente. In regia la coppia Ben Howling e Yolanda Ramke, esordienti con un corto di sette minuti dello stesso titolo, di cui questo loro primo lungometraggio rappresenta una discreta, non proprio memorabile, dilatazione. Ma l'idea di trattare la problematica del contagio da zombie evitando più possibile gli ormai abusati luoghi comuni dell'horror, tra splatter e gore, era un'idea davvero interessante, peccato non averla esplicata ancor meglio di così. Voto: 6+
 
La casa in fondo al lago (Horror 2021) - Idea semplice e d'impatto quella dei registi Alexandre Bustillo e Julien Maury: prendere l'idea della classica casa stregata ed ambientarla in un ambiente subacqueo. Senza esagerare, la narrazione de La casa in fondo al lago non si discosta troppo da questa semplice presentazione. Così, se da una parte il concept risulta intrigante, dall'altra è innegabile che la resa visiva del film sia a tratti confusionaria, a causa ovviamente delle difficoltà insite nel girare un film quasi interamente sott'acqua. Comunque, l'opera della coppia di registi di Leatherface - Il massacro ha inizio riesce a regalare momenti di alta tensione e un costante senso di claustrofobia, dando così senso ad una visione che altrimenti non avrebbe tanti altri motivi d'interesse. Bello il finale non consolatorio. Con un altro tipo di scrittura sarebbe stato un piccolo gioiellino e invece ci si deve "accontentare" di un passabile horror d'atmosfera. Voto: 5,5

Sto pensando di finirla qui (Dramma/Thriller 2020) - Con Charlie Kaufman è inutile aspettarsi qualcosa di diverso, se ti imbatti nel suo cinema devi mettere in preventivo di assistere a qualcosa di impegnativo come questo suo ultimo lavoro. Per me un passo in avanti rispetto a Synecdoche, New York che resta per il sottoscritto ben più criptico di questo film che è una cavalcata un po'  troppo a briglia sciolta nelle anime dei due protagonisti (una in particolare, ma è meglio non svelare di più), ma anche un passo indietro rispetto all'adorabile Anomalisa. La sensazione finale è quella dello straniamento vista la tanta carne al fuoco che la storia mette in campo con i numerosi scarti narrativi su cui lo spettatore deve lavorare. La certezza invece è che il talento immaginifico di Kaufman renda meglio quando un regista "vero" mette ordine e disciplina nel suo talento per raccontare gli eventi in modo meno celebrale e più funzionale al racconto, fungendo come facilitatore di emozioni. Qui ci sono alcune cose belle insieme ad altre indigeribili ed alla fine non posso che considerare il risultato finale tra il fascinoso e l'interlocutorio, ma comunque lontano da farmi gridare al capolavoro. Rimane la sensazione di un'occasione sprecata. Buona la prova degli attori. Voto: 6
 
Io e Angela (Commedia/Fantascienza 2021) - Mi sarebbe piaciuto mettere un voto più alto perché l'idea anche se non originalissima è accattivamente e, almeno per una buona metà, portata avanti bene, la Ilenia Pastorelli, tutto sommato, sempre romanaccia e caciarona, se la cava bene, il personaggio di Pietro Sermonti ben rappresenta le fragilità, ingenuità e debolezze del ragazzotto medio (un po' come i personaggi di Carlo Verdone dei tempi d'oro). Si chiude un occhio poi tranquillamente sulla CGI non sempre ben riuscita (probabilmente per mancanza di budget). Insomma, già tutto questo non è poco per il livello medio, bassissimo, del cinema italiano (comico) di questi anni (una commistione di generi abbastanza rara qui da noi). Il problema è che nella seconda parte, insistendo col mescolare noir/thriller/commedia e black humor precipita, tra battute e trovate infelici, e trama incerta in qualche passaggio. Strappa comunque un sorriso. Finale non cosi scontato come poteva sembrare. Nel complesso un film guardabile ma che assolutamente non rivedrei (volenteroso ma scombinato). Voto: 5,5
Ghostbusters: Legacy (Commedia/Avventura/Fantastico 2021) - Un vero e proprio sequel, chiamato a cancellare il film di Paul Feig (le donne acchiappafantasmi del 2016) e che da subito si dimostra realizzato con cura ed affetto, non per altro dedicato al compianto Harold Ramis. Il fan service fatto bene. Film per ragazzi è vero, ma anche per chi è stato ragazzo in quegli anni, nostalgia carogna. Questo Legacy, o Afterlife come dir si voglia, omaggia, corrobora e ringiovanisce una delle serie più iconiche del cinema con riverenza e delicatezza. Easter egg, citazioni più o meno dirette: funziona più o meno tutto senza essere stucchevole (e il rischio, tutto sommato poteva esserci). Reitman (Jason, figlio) ringrazia Reitman (Ivan, padre) con una commedia action per niente melensa ma carica di simboli e di tributi ai ruggenti anni '80. Si lascia guardare, un po' con emozione, un po' con nostalgia, un po' con ruffianeria. È come guardare l'album di famiglia ma su Google Photo. E' probabile che ai più grandi sarà scesa (ad un certo punto) la lacrimuccia (come me). Tra tutti gli attori spicca Mckenna Grace, non la prima volta che la vedo prendere possesso della scena in maniera così autoritaria. Nonostante tutto (nonostante alcuni piccoli difetti), e nel complesso, un discreto prodotto ludico ben confezionato. Gradevole e dinamico, intrattiene discretamente senza particolari (e rilevanti) mancanze. Voto: 6,5

Falling - Storia di un padre (Dramma 2020) - Con la sua opera prima da regista, Viggo Mortensen costruisce un racconto che fa della memoria il suo punto di maggior interesse. Muovendosi tra i caotici ricordi del suo protagonista, egli fa emergere la complessità di certi rapporti famigliari. Insieme al quasi contemporaneo (ma obbiettivamente migliore) The Father analizza la malattia degenerativa di un genitore, ma qui il piglio è decisamente più intimista e la diatriba tra padre e figlio è molto accentuata. Un diverso punto di visione interessante, ma non per questo preferibile o più incisivo. Che Falling - Storia di un padre sia un film ambizioso non vi sono dubbi. Meno certezze, invece, si hanno sulla sua effettiva riuscita (non sempre il ritmo del film si rivela all'altezza del racconto). L'esordio di Mortensen testimonia fin da subito la sua natura di film di poesia (in opposizione a quello di prosa), contraddistinto da un montaggio "sensoriale" che mette in comunicazione, senza soluzione di continuità, presente e passato. Ma, nonostante le nobili  e sincere intenzioni, il film dà la sensazione di essere un fiore bellissimo incapace di sbocciare. E alla fine, nonostante alcune sequenze comunque efficaci e l'ottimo apporto del cast, si rimane con l'amaro in bocca. Voto: 5,5

The Suicide Squad - Missione suicida (Azione/Commedia/Fantastico 2021) - Dopo un discreto David Ayer, che però solo grazie ad alcune maestranze (compresa l'Harley Quinn della inebriante Margot Robbie) riuscì a non troppo sfigurare, è James Gunn a buttarsi a capofitto dirigendo la sua versione della Squadra Suicida, e la differenza c'è e si vede, è infatti decisamente migliore. Egli infatti, che dopo l'ottima doppietta al servizio della Marvel (Guardiani della Galassia), non si fa tanti problemi a passare al franchise rivale della DC, riesce a giocare come pochi, forse nessuno, sugli stereotipi dei film supereroistici e rigirarli come vuole. Battute al fulmicotone, dialoghi brillanti e certamente non proprio politicamente corretto. Con personaggi del genere bisogna giocare in questo modo, rendendolo vivace nelle scene action pompate come si deve. Cambiata completamente la rotta e gli sbagli del precedente film vengono rimediati in pieno. Con un film sicuramente esagerato ed inverosimile ma di sicuro intrattenimento. Tante belle invenzioni visive e non solo che rendono irriverente e adorabilmente sopra le righe non solo la squadra (con alcuni super-eroi davvero bizzarri e divertenti) ma tutta la vicenda, volontà palesemente evidente nell'epilogo surreale fra le strade dell'isola. E al netto di qualche scelta di scrittura discutibile, un film divertente, coloratissimo, adrenalinico, alquanto ben riuscito. Voto: 7

ANGOLO VINTAGE
La morte ti fa bella (Commedia/Fantastico 1992) - Black comedy a tinte macabre divertente e riuscita, un prodotto più che discreto diretto da un mestierante abile come Robert Zemeckis, che è un volpone e sa il fatto suo. Egli dirige con mestiere e intelligenza un film forte di un trio di attori davvero in parte ed in gran forma: un Bruce Willis a dir poco atipico eppure davvero convincente (come poche altre volte in carriera), la solita mattatrice Meryl Streep e una bravissima (e nella parte finale anche inquietante) Goldie Hawn, aggiungiamo in più un paio di apparizioni indimenticabili di una grande caratterista come Isabella Rosselini e il gioco è fatto. Con ironia e cinismo si gioca con la "maledizione" della vita e della bellezza eterna, trasformando una simpatica commedia in una favola nera degna di un qualsiasi lavoro di Tim Burton (chissà come avrebbe reso se a girarlo fosse stato lui). Oggi gli effetti speciali colpiranno di meno, ma all'epoca alcune scenette ormai famose di questo film lasciarono il segno (vinse l'Oscar). Non è tra i lavori migliori di Zemeckis, ma la prova attoriale dei tre mattatori e l'originalità dell'opera mi hanno sempre lasciato un magnifico e stravagante ricordo, anche perché attualmente risulta più difficile imbattersi in fiabe nere studiate così bene (sceneggiatura e ritmo non sono sempre straordinari ma nel complesso vanno bene per il tipo di film). Non eccelso ma davvero molto simpatico ed originale. Voto: 6,5

Belladonna of Sadness (Animazione/Erotico/Fantastico 1973) - Negli anni Settanta un lungometraggio del genere era una discreta novità, in pieno monopolio Disney. Belladonna of sadness non fu un successo ma è stato riscoperto più avanti (eccomi non a caso). E' una storia di emancipazione, figlia di quei tempi, nello stile psichedelico del film che può apparire datato, ma che in realtà esprime in pieno tutta la sua carica emotiva. Una donna violentata nel corpo e nell'anima, innamorata di un uomo debole e soggiogato dal potere del Signore locale. Lo spirito si rivalsa si manifesta sotto forma del demonio, l'erotismo e la sensualità sono gli strumenti attraverso cui opera la sua rinascita. Un lungometraggio affascinante costruito principalmente da tavole animate e veri trip lisergici (a volte fin troppo ridondanti). La scena dello stupro, l'apparizione della morte nera sono solo degli esempi di un lavoro ben curato e valido sotto l'aspetto visivo ed emotivo. La potenza espressiva di Eiichi Yamamoto trova forza nel minimalismo assumendo aspetti disturbanti adatti ad una storia dove il male si combatte proprio con quei mezzi che da sempre esso rifugge, qui sintetizzati in una fiaba nera morbosamente seducente e astutamente sovversiva. Stupefacente da un punto di vista stilistico e visivo, e con elementi che in futuro daranno spunto a più di una pellicola. Peccato non lo sia affatto sul piano narrativo: la storia, infatti, va avanti un po' troppo faticosamente tra pause e reiterazioni. Alla fine la sensazione è quella di aver assistito ad un film che sicuramente ha qualità, ma a cui manca più di qualcosa per stagliarsi pienamente nella memoria. Nonostante ciò resta un piccolo capolavoro (sperimentale) dell'animazione nipponica. Voto: 7

20 commenti:

  1. A me "Ron" è piaciuto molto. Sei stato troppo severo.
    È davvero non avevi mai visto "La morte ti fa bella"? L'ho guardato almeno vent'anni fa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che sì, c'è anche un riferimento, dopotutto era impossibile il contrario, in tv è andato spesso in onda.
      Severo con Ron? Può essere, ma non è originale e ci sono altri migliori...

      Elimina
    2. Non ho trovato il riferimento a cui ti riferisci. Sarò diventata cieca? Mah.
      Sì, si sarà fatto migliaia di volte.

      Elimina
  2. Visti Black Widow, Ghostbusters: Legacy, La morte ti fa bella e The Suicide Squad - missione suicida. Devo dire di essere d'accordo più o meno con tutto ciò che c'è nei tuoi giudizi, sui voti ognuno ha il suo metro, molto carini mediamente i corti della Disney/Pixar, valgono quasi sempre (anzi, diciamo pure sempre) il tempo speso per guardarli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, ed altro tempo sicuramente gli dedicherò in futuro ;)

      Elimina
  3. Troppo severo con Diabolik, dai. E non concordo ASSOLUTAMENTE con Kaufman 🤪

    So solo che Songbird mi rifiuterò sempre di vederlo...

    Felice poi ti abbia visto Belladonna 🥰😍

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Semmai direi il contrario con Diabolik :D
      Ci si può anche rifiutare sì, su Kaufman e Belladonna invece ci sarebbe da dire molto, e comunque è tutto soggettivo.

      Elimina
  4. Ciao, anche io penso che valga la pena guardare i cortometraggi di Disney Plus, si trovano davvero dei gioielli di simpatia ma anche artistici (come "Destino" realizzato da Salvador Salì). Per il resto ho visto ma anche già dimenticato 6 Underground; mi ha irritato Black Widow per i suoi eccessivi e ingiustificati omaggi (se così li vogliamo chiamare) a 007; molto carino, nel suo genere, Sonic, non conosco il videogioco ma ho molto apprezzato il film; sono molto affezionata a La Morte ti fa Bella, film da vedere più volte e citare quando serve.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Destino sarà probabilmente uno dei prossimi ;)
      Omaggi non saprei, cioè sì, ma il fumetto presumo sia anche così, in ogni caso quello non è l'unico problema del film...
      Come si fa a non conoscerlo? davvero mi stupisco, più del film che è venuto meglio di come mi aspettavo :)
      Contiene parecchi ingredienti interessanti in effetti, anche se personalmente non è uno di quei film cult che rivedo spesso.

      Elimina
  5. Ciao Alberto mi manca, ma dopo aver visto Luca dovrei vederlo, effettivamente! :--)

    La morte to fa bella sono decenni che non lo vedo, mi hai messo voglia di farlo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovevo assolutamente anch'io, ecco perché, non solo che mi era piaciuto ;)
      Erano decenni anche miei, l'anniversario dei 30 anni l'occasione giusta :)

      Elimina
  6. Quando vedrai l'ultimo Spider-Man capirai che Venom non fa parte dell'MCU... ma ci entra. Non aggiungo altro per non fare spoiler.
    Su Black Widow sono d'accordo sul fuori tempo massimo, mentre non sono d'accordo sul resto: per me uno dei peggiori dell'MCU. Scene completamente a caso (lei e Yelena che si picchiano per tutto l'appartamento senza alcuna valida ragione), personaggi interessanti completamente sprecati (ma che cazzo gli hanno fatto al povero Guardiano Rosso?! nei fumetti è il Capitan America russo! che schifo di personaggio), trama quasi inesistente... Mah.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Marginalmente non per caso l'ho scritto, l'avevo intuito...
      Beh, se sapevo dei fumetti sicuramente l'avrei apprezzato molto meno...certamente non è il migliore dei cinecomic...

      Elimina
  7. Stavamo pensando proprio in questi giorni di vedere Nocturne, mio marito crede che possa essere meglio del horror "La casa in fondo al lago" e da quello che posso vedere, anche a te è piaciuto di più. Credo che alla fine lo vedremo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è indubbio, purtroppo "La casa in fondo al lago" non convince fino in fondo.

      Elimina
  8. A me i cortometraggi piacciono ma quando mi capitano per caso in TV o su YouTube. Una volta ne ho visto uno con un tizio seppellito vivo ma con un cellulare, che provava a chiamare le persone in rubrica per dire che era vivo ma tutti lo prendevano come uno scherzo... non ti dico il finale, in caso ti dovesse capitare un giorno ma è da umorismo nero. Quelli che hai visto tu non mi attirano ma conosco quello con Topolino.
    Per il resto:
    Il primo poteva piacermi ma per la verbosità, passo!
    Sonic non ce la faccio proprio, mi sembra uno degli ultimi film coi Puffi. Preferisco riguardare il film di Super Mario degli anni 90!
    I due Venom prima o poi li guardo.
    6 Underground e Cargo ce li ho in lista da mesi...
    Sai che sono un lettore regolare di Diabolik (e fan di Marinelli e Mastandrea) ma il film non mi attira proprio, penso che lo rimanderò per anni...
    Ghostbusters come sopra.
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto Squadra Suicida, sto indietro ma prima o poi tornerò a guardare i film del (ex) DCEU.
    La Morte ti fa bella è stato il primo film che ho registrato sul nostro primo videoregistratore! Lo riguardavo spesso e lo adoravo. Ricordo come erano stati elogiati gli effetti speciali. Una versione eventuale di Burton (che apprezzo sempre) non me la voglio immaginare, mi va benissimo quella di nonno Zemeckis. Vista, a pezzi, di recente quando l'hanno passata più volte in TV e non l'ho trovata invecchiata male, anche per gli effetti ma sai che quelli nuovi tutta CGI non li tollero proprio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stessa cosa anch'io i cortometraggi, sempre che siano in italiano...se quello lo è probabilmente vedrò ;)
      Beh insomma, alcuni film di certo se li potevano risparmiare, ma ci si accontenta.
      All'epoca indubbiamente, gli effetti speciali di trucco di gran livello, per un film che ovviamente va benissimo così :)

      Elimina
    2. Rieccomi per leggere la tua su Cargo. Concordo su tutto, soprattutto con la tua conclusione!

      p.s. mi fa sempre ridere leggere il verbo "morsicare", che sentivo da giovane quando andavo in vacanza a Rimini (ma sinceramente non sopportavo), con tanti norditaliani, mentre da me si dice "mozzicare". Quando scrivo neutro, preferisco il verbo "mordere".

      Elimina
    3. Capisco, ma semplicemente mi era venuto così ;)

      Elimina