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mercoledì 30 novembre 2022

I film del mese (Novembre 2022)

Altra carrellata (dopo quella soddisfacente di Maggio scorso) di cortometraggi Disney su Disney Plus. L'avevo detto e così ho fatto, a questo giro ben 8 corti, particolari, molto ben riusciti ed ovviamente tanto belli. Cominciando dal leggendario cortometraggio Destino, cominciato da Walt Disney e Salvador Dalì, completato ed infine prodotto nel 2003 dalla Walt Disney Company, meraviglioso e poetico, regala immagini romantiche in un paesaggio surrealista, capaci di far sognare lo spettatore. Proseguendo con il delizioso La luna, cortometraggio del 2011 diretto dall'epoca sconosciuto Enrico Casarosa (che successivamente dirigerà Luca), poetica metafora pedagogica sull'importanza di lasciare i bambini liberi di trovare la propria strada. Concludendo con gli SparkShorts, serie di cortometraggi animati prodotti dalla Pixar, diretti dai suoi dipendenti a cui furono concessi solo sei mesi e budget limitato per svilupparli. Dei dieci cortometraggi (usciti e pubblicati tra il 2020 e 2021) tuttavia, ne ho visti solo (e per adesso) 6, ossia, l'emozionante Float, che mostra quanto è importante la diversità, l'adorabile La tana, un cortometraggio classico, pieno di cuore, il significativo Purlche racconta una storia universale che parla di accoglienza, sia al lavoro sia nella vita, il toccante Wind, una vera e propria metafora della vita, e sulla forza delle nonne, l'educativo Loop, anch'esso dedicato (come Float) alla comprensione del mondo dell'autismo, in cui un ragazzo loquace e una ragazza autistica non verbale imparano a capirsi, ed infine il simpatico Smash and Grab, l'ennesima (ma piacevole) variazione sulla fuga e sul coraggio, con una storia molto semplice. Forse più in là ne vedrò altri, ma intanto ecco invece i lungometraggi visti questo mese.

Scream (Horror/Thriller 2022) - Alla quinta avventura si ragiona opportunamente sui cosiddetti "requel" imbastendo un film che vuole essere quindi sia continuo con i personaggi amati e sia un capitolo nuovo con nuovi eroi. La cosa funziona perché come insegnava Wes Craven (a cui giustamente il film è dedicato) l'importante è non prendersi mai sul serio fino in fondo, lasciando che l'identità del killer aleggi nell'aria instillando sospetti una volta su uno e una volta sull'altro. Dei tre "vecchi" chi se la cava meglio è David Arquette, mentre tra le nuove leve si segnala un dignitoso Quaid Jr. Tanto sangue, pochi veri spaventi ma la saga resta in piedi. Merito anche dei registi Matt Bettinelli-OlpinTyler Gillett, già in coppia in altre occasioni e con buoni risultati (si ricordi di Finché morte non ci separi), che qui oltre ad omaggiare e citare (forse addirittura eccessivamente), portano a termine il loro compito (nonostante alcuni problemini) egregiamente. Voto: 6

Sonic 2 - Il Film (Avventura/Sci-fi/Commedia 2022) - Simpatico, leggero e tutto sommato divertente. Se già il primo non si poteva annoverare tra i capolavori del genere, questa seconda fatica di Jeff Fowler dedicata al riccio blu più famoso dell'universo procede più o meno sulla stessa falsariga. Stavolta le interazioni tra Sonic e gli umani passano in secondo piano: si parla di salvare l'universo ma è qualcosa che compete solo a esseri extraterrestri (a Tails e Knuckles, personaggi del brand). Si aggiungono così due nuovi protagonisti, mentre il cattivone è sempre il solito Jim Carrey, che va a tutta smorfia. A non cambiare sono il ritmo esagitato, gli scoppi a tutto spiano e la solita storiella scritta veloce veloce. Passatempo indolore, forse troppo lungo ma godibile. Voto: 6
Lightyear - La vera storia di Buzz (Animazione/Avventura/Sci-fi 2022) - Un film animato che vorrebbe essere una sorta di prequel di Toy story (di cui ultimo capitolo non esaltante). Interessante infatti (seppur inutile) l'idea di raccontare la figura ispiratrice di un noto giocattolo, difatti sia un punto di forza ma anche un limite, perché l'origine di Buzz fondamentalmente interessa solo i fan della serie. Si lascia guardare, tecnicamente perfetto, qualche personaggio riuscito (il gattino robot Sox) qualcun altro un po' meno (il trio di reclute che affianca Buzz) c'è spazio anche per la doverosa quanto inutile parentesi LGBQT che sembra che ormai faccia moda, momenti simpatici, qualche spunto di riflessione interessante ma in definitiva non è un film che resterà nella memoria, con un'avventura poco brillante piuttosto prevedibile e priva di quella meraviglia che ha sempre contraddistinto la Pixar per decenni. Una visione basta e avanza. Voto: 6

Candyman (Horror/Thriller 2021) - Sequel del cult targato 1992 con Tony Todd che qui appare in un piccolo cameo, sceneggiato da Jordan Peele che come suo tocco caratteristico evidenzia la denuncia politica e sociale delle problematiche black (lo dirige tuttavia Nia DaCosta). Interessante il collegamento con la vicenda dell'originale tramite l'utilizzo delle marionette che ripercorre le vicende di Helen Lyle e del suo scontro con Candyman. Le atmosfere sono le stesse come la location, il quartiere di Cabini Green che dà quel tocco malsano in più al film. In parte il protagonista (ovvero Yahya Abdul-Mateen II, anche presente in Matrix Resurrections) che impersona lo sfortunato Anthony McCoy e Colman Domingo che appare in poche scene ma significative. Poche scene splatter, gli omicidi vengono ripresi o da lontano o fuori campo. Come per il prequel non mi ha entusiasmato più di tanto, resta tuttavia un film in buona parte riuscito. Voto: 6+

Possessor (Sci-fi/Horror 2020) - Buon sangue non mente, è un lavoro decisamente valido questo del figlio del Maestro di cinema David Cronenberg. Egli infatti, che pur non si fa mancare alcune reminiscenze paterne, adotta un particolare stile, con un occhio molto attento al fattore visivo che risulta piuttosto elaborato, e riesce a creare un prodotto che lascia storditi nella sua notabile strutturazione. Dove va a toppare è invece nello script eccessivamente intricato e con scene inutilmente dilatate che non lo rendono proprio semplice da seguire, una narrazione più snella avrebbe certamente giovato alla pellicola. Per il resto proprio niente male, trama non originale ma comunque interessante, buona la prova del cast e piuttosto crude alcune esplosioni di violenza. Ambizioso (forse anche troppo) e certamente non ai livelli dei migliori lavori del padre, fatto sta che la strada imboccata da Brandon Cronenberg è (a mio avviso) quella giusta. Voto: 6,5

Il rituale (Horror/Thriller 2017) - E' assai difficile ormai essere originali con i thriller/horror, e questo film non è certamente l'eccezione alla regola, però è un prodotto dignitoso, che riesce a mantenere un buon livello di ansia e di tensione per gran parte della sua durata. Solo verso la fine inciampa in qualche svarione o leggerezza di troppo, con fatti che non vengono spiegati. Il suo punto di forza è ovviamente l'ambientazione nelle inospitali lande nordiche, in cui i nostri quattro scalcagnati escursionisti si vanno stupidamente a smarrire. Non male l'inquietante regia di David Bruckner, esperto del genere (che fino a questo momento della sua carriera era stato impegnato solo in opere antologiche, che l'anno prima lasciò all'amico Gregg Bishop la direzione del lungometraggio adattato dal suo segmento in V/H/S, ossia Siren), ed efficace anche lo sconosciuto cast, ma soprattutto benissimo realizzata la creatura, spaventosamente macabra. Voto: 6+
Doctor Strange nel Multiverso della Follia (Azione/Avventura 2022) - Ci voleva Sam Raimi per far sì che questa nuova fase dell'universo cinematografico Marvel riprendesse quota e tornasse (dopo Black Widow, Shang-Chi ed Etenarls, al massimo sufficienti) a livelli degni di un certo cinema che sa coniugare intrattenimento a bellezza visiva (cosa che è riuscito comunque a fare Spider-Man: No Way Home, di cui questo film è il seguito narrativo). Il personaggio e le ambientazioni lasciano al regista (nonostante debba tutto incastrare in un universo già ben definito e quindi in qualche modo limitato) la possibilità di fare ciò che vuole, si passa da autocitazioni a momenti di tensione e di terrore insoliti per questa tipologia di pellicole (carina l'idea di creare una continuità diretta con la fantastica serie WandaVision). E sì, la trama non sarà chissà che, i personaggi secondari non sono approfonditi molto, ma di fronte a tanta spettacolarità si può solo godere. E tuttavia, e seppur non all'altezza del primo fantastico Doctor Strange, secondo capitolo discretamente riuscito e certamente promosso. Voto: 6,5

Prey (Azione/Sci-fi 2022) - Lo scenario della foresta amazzonica era lo sfondo ideale del primo e riuscito Predator con l'accoppiata McTiernan/Schwarzenegger. Dan Trachtenberg, già regista del sottovalutato 10 Cloverfield Lane, riesce a ricreare le condizioni del film originale, ambientandolo nella prima metà del Settecento in territorio Comanche e con protagonista una ragazza che vuole diventare un guerriero della propria tribù. Ecco infatti uno scenario naturale ideale per un duello senza esclusione di colpi, superiorità tecnologica contrapposta all'astuzia possibile per prevalere. C'è azione, c'è tensione, senza dimenticare la bravura della Amber Midthunter dal volto molto espressivo. Una regia attenta, una sceneggiatura molto ben equilibrata ed un look del Predator efficace sia nella prestanza fisica che nella qualità della CGI. Se proprio si deve trovare un difetto, i dialoghi decisamente anacronistici, però tutto sommato non è un film basato sui dialoghi, per cui non è un difetto particolarmente grave. Resta comunque il miglior capitolo di questo franchise dopo l'originale. Voto: 6,5

The Endless (Dramma/Sci-fi 2017) - Fa piacere scoprire che due individui facciano da registi, sceneggiatori e attori principali di un loro film (non era successo con i precedenti della coppia Justin Benson e Aaron Moorhead, compreso Spring e V/H/S: Viral), il tutto con l'ausilio di un budget sicuramente non gargantuesco. Il fatto è che il film coniuga, sapientemente, una personale rielaborazione Lovecraftiana con le deformazioni spazio-temporali della fantascienza classica: il risultato è una pellicola dalle buone soluzioni visive, arricchita da una gestione della tensione ragguardevole. Gli spezzoni tonitruanti di chiusura rientrano nel pacchetto e non compromettono quanto visto in precedenza. Non male, anche se paradossalmente tenderei a rivalutare Synchronic (che verrà dopo), da me non valutato sufficientemente e che probabilmente era meglio centrato, anche perché personalmente, nonostante gli indubbi pregi, non è un film che mi ha coinvolto particolarmente, né rientra tra quelli che rivedrei, resta comunque un'opera interessante che merita almeno una visione. Voto: 6
I Am Mother (Sci-fi/Thriller 2019) - E' un film che nasce e si sviluppa su coordinate precise, su precisi riferimenti cinematografici, vecchi e più recenti, ma riesce allo stesso tempo ad immettere tematiche, come quella della maternità, e trattandole in maniera affatto banale. Un punto di vista privilegiato, quello della Figlia, fatta nascere e crescere da una madre robot e di cui ha adottato a sua volta un unico punto di vista. L'irruzione del personaggio della Hilary Swank, invero un po' sacrificata, è quello di mettere in crisi tale unico punto di vista. Un processo che farà emergere le disillusioni e le insicurezze di un rifugio che assumerà le tonalità cupe di una prigione, sia pure dorata. E' un film che ha i suoi difetti, ma anche i suoi pregi. I Am Mother è infatti un film abbastanza coinvolgente anche, e nonostante, la ripetitività e la dilatazione di scene e dinamiche raccontate, offrendo spunti interessanti e qualche piccola iniziativa apprezzabile. Voto: 6+

Malcolm & Marie (Romantico/Dramma 2021) - L'omissione di un doveroso ringraziamento pubblico scatena un'infinita schermaglia tra lui (John David Washington), regista afroamericano reduce dalla prima trionfale del suo ultimo film, e lei (Zendaya), splendida compagna ed ex attrice tossicodipendente. È una crisi di coppia, in verità, che parte da molto più lontano e che ha a che fare con due approcci idiosincratici alla realtà, all'arte, all'autenticità, all'identità sociale e razziale, al gioco dei ruoli di genere. Numerosi gli aspetti interessanti toccati da Sam Levinson, affogati però in una melassa verbale che spesso suona artefatta. Si evidenzia infatti una certa forzatura nell'evoluzione della storia, facendola cadere in alcuni momenti (pochi) nella noia. Elegante ma pressoché inutile il bianco e nero, commento musicale invece di prim'ordine, alla fine il primo film ad esser completato dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19, riuscito a metà. Voto: 6

C'era una volta il crimine (Sci-fi/Commedia 2022) - Tremendo capitolo finale di una saga che non aveva mai detto granché (il finale di Ritorno al crimine presupponeva un'idea simpatica, ma viene del tutto sprecata). Qui già dall'incipit tirato via (Giampaolo Morelli al posto di Alessandro Gassmann senza troppe spiegazioni) e liquidato con i titoli si capisce che la sceneggiatura ha come unico interesse quello di creare un presupposto per sketch comici. Ma si ride poco perché tutto è prevedibile e il cast maschile sempre sopra le righe poco può davanti al vuoto cosmico. Si salva la ricostruzione d'epoca, con una bella fotografia e la partecipazione ispirata di Rolando Ravello. Sprecato il cast femminile, sparatoria finale tremenda. Si spera finisca davvero qui, adesso è troppo. Voto: 4

Belfast (Biografico/Dramma 2021) - L'approccio di Kenneth Branagh non è dissimile da quello di Alfonso Cuaron per Roma (solo che meglio narrativamente e strutturalmente riesce a fare). L'uso del bianco e nero cristallizza il ricordo dell'infanzia del regista nelle strade di Belfast all'inizio di quella guerra civile fra cattolici e protestanti che spezzò la normale convivenza vissuta fino a quel momento. Il piccolo protagonista è il punto di osservazione di una realtà sociale che sta scivolando nella violenza e delle difficoltà familiari nel rimanere in quella realtà. Un amarcord personale ed onesto quello del regista britannico, dove i colori della tavolozza sono impressi nel teatro e nel cinema, espressioni dell'arte che riprende quelle fumatore che la realtà di Belfast riduce a schematismi dell'uno contro l'altro, del sei con noi o contro di noi. Un buon film a cui giova la presenza di un cast di prim'ordine. Un film, vincitore dell'Oscar 2022 per la migliore sceneggiatura originale, che alterna momenti drammatici ad altri tendenti al fiabesco, che seppur personalmente non mi ha trasmesso molto, merita visione. Voto: 6,5
Una famiglia vincente - King Richard (Sportivo/Dramma 2021) - Coraggiosa la scelta di mostrare "il dietro le quinte" del successo delle sorelle Williams, soffermandosi soprattutto sull'infanzia e sulla figura del padre Richard (interpretato da un eccellente Will Smith, premiato con l'Oscar), con quest'ultima scelta che conferisce al film un interesse supplementare, facendolo deviare dal tradizionale biopic di argomento sportivo, sebbene non venga meno (ed è forse inevitabile) la componente retorica di film del genere. Si tratta di un'opera molto curata tecnicamente (bravi anche gli altri attori e soprattutto attrici, convincenti anche nelle performance sportive) e nella quale la sceneggiatura è attenta alle dinamiche familiari di una famiglia decisamente sui generis. Nonostante una certa lunghezza in termini di durata, il racconto messo in essere è vigoroso e potente, privo di cadute di tono e con dialoghi decisamente efficaci (indimenticabile il discorso di Richard a Serena, che inizia a provare una certa gelosia per Venus). Un bel film, con messaggi educativi che danno vita a interessanti spunti di riflessione. Voto: 7

Titane (Horror/Thriller 2021) - Un film che senso non ha, un film personalmente deludente (mi aspettavo qualcosa il mondo, e invece sono rimasto molto deluso) ma soprattutto difficile da inquadrare, così tanto che, capolavoro o ciofeca, può essere che la verità stia davvero nel mezzo. Dopo l'interessante Raw, la regista francese Julia Ducournau prosegue nel suo tentativo di diventare una David Cronenberg al femminile, con questo lavoro che deve molto alla filmografia del suo mentore canadese, Crash su tutti, ma il film è comunque carico di influenze dal cinema estremo degli ultimi 30 anni e si predilige lo shock-value (con molti nudi e una violenza grafica elevata) allo storytelling, seguendo un plot a tratti delirante e poco chiaro, surreale e che va preso col beneficio del dubbio. I messaggi sociali passano in secondo piano a fronte dell'atmosfera lurida, e gran prova comunque della Agathe Rousselle. Si può dire che in Titane si è osato tanto, preso qualche merito ma non quanto si poteva. Sicuramente colpisce per la potenza delle immagini ma alla fine lascia (mi ha lasciato) poco o nulla. Voto: 5,5

La scelta di Anne - L'Événement (Dramma 2021) - Un film lineare nella narrazione, senza fronzoli o pietismi. E' quasi una cronaca di ciò che accade ad una ragazza degli anni 60 che non desidera portare avanti la gravidanza. Tema già esplorato (ad esempio in 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, oltretutto secondo me anche superiore) incentrato sul tormento interiore e sulle sofferenze finali. La regista Audrey Diwan infatti, inquadra la protagonista costantemente e non ci risparmia nulla della sua sofferenza fisica e mentale, permettendo alla Anamaria Vartolomei una performance non da poco, coadiuvata da cast e ambientazioni adeguate. La protagonista riceve cazzotti in faccia da tutto quanto le ruota attorno e il senso di angoscia e di solitudine è permanente, a tal punto che la stessa godibilità del film ne viene intaccata. Ben fatto sicuramente ma non originale a tal punto da vincere i premi che ha vinto a mio avviso (il Leone d'oro al miglior film alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia). E' un manifesto sulla libertà delle donne, più che mai attuale, ma dargli meriti non suoi anche no. Voto: 6,5

ANGOLO VINTAGE
La setta (Horror/Thriller 1991) - Indubbiamente derivativo dalle ben più famose pellicole di John Carpenter e Roman Polanski sul medesimo genere, quello che differenzia la pellicola dai suoi predecessori è un'indubbia rilettura del tema in chiave onirica: Michele Soavi sfrutta un soggetto di Dario Argento per dirigere un film che vive di immagini e suggestione visive (La chiesa non è distante da questa cifra stilistica). Eppure La setta non brillerà per originalità in alcune situazioni, ma comunque fa il suo sporco lavoro, soprattutto nella prima parte, e Soavi dietro la macchina da presa dimostra, come spesso succede, il suo valore, soprattutto con le immagini e le tecniche di ripresa. Talvolta confusionario, La setta diventa molto atmosferico e onirico col passare del tempo, fino ad un finale un po' buttato lì (peccato). Discrete le interpretazioni, che solitamente, in questo genere di film, sono uno dei punti deboli (lo sono stranamente le musiche). In definitiva, La setta è il film di Soavi, che finora, mi ha convinto di meno. Un sufficiente low-budget tuttavia meritevole di una visione, però senza grosse aspettative. Voto: 6

Splatters - Gli schizzacervelli (Horror/Commedia 1992) - Un film totalmente folle! Difficile trovare una pellicola che abbia preso così di petto la definizione di splatter. E pensare che dopo i primi minuti vien voglia di spegnere, data la pochezza delle interpretazioni e della trama. Il bello viene dopo, quando fiumi di sangue affiorano in superficie sconquassando come l'onda d'urto di una bomba atomica esplosa nelle profondità dell'oceano. Le influenze di Sam Raimi e George A. Romero sono evidenti, ma nel complesso ben metabolizzate da Peter Jackson, che le restituisce all'ennesima potenza e con uno stile che vanta una sua personalità. Questo spassoso horror ad alto tasso di splatter e di demenzialità infatti, che intrattiene allegramente lo spettatore per tutta la sua durata, mostra come Jackson, pur essendo ad una delle sue prime prove, era un regista già pieno di idee e di un talento non comune (decisamente poliedrico come si vedrà dopo questo "pasticcio"). Naturalmente non è un capolavoro ma un buon prodotto per divertirsi, tuttavia va detto che non è per tutti i gusti ma adatto solo agli stomaci forti. Voto: 6

20 commenti:

  1. Da Titane (delusionissima) mi aspettavo un Polistil finale.. ahah.. C'era una volta il crimine tragedia vera.. Malcolm & Marie li avevo già fatti a pezzi (https://www.filmtv.it/film/194595/malcolm-and-marie/recensioni/988116/#rfr:none), altri li ho in lista, tipo Belfast o La famiglia vincente..

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    1. A pezzi addirittura, diciamo che a volte la teatralità è un'arma a doppio taglio... tipo due film che difficilmente possono deludere, ma chissà, con te tutto è possibile :D

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    2. "melassa verbale" e sei stato buono.. ;) perché non hai scorto i maccheroncini scotti..

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    3. Eh no, altrimenti non c'avrei visto più :D

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  2. Credo di non averne visto nemmeno uno.
    Da ragazzina avrei guardato volentieri Splatter, ma adesso non ho più l'età e finirei per impressionarmi. 😂😂😂😂

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  3. La Luna e Destino sono veramente meravigliosi, ognuno a modo suo, gli altri non li ho visti; pur avendo Disney + è il tempo di sfruttarlo che manca! Ho comunque recuperato anche io Lightyear (tempo buttato via, se posso permettermi, sia per lo spettatore sia per i realizzatori) e Prey, un’ottima aggiunta alla saga di Predator, con una protagonista tostissima già più volte apprezzata in Legion. Il nuovo Doctor Strange lo avevo invece visto al cinema e Raimi non mi ha delusa… al limite, ho storto un po’ il naso davanti all’esageratissima evoluzione dark di Wanda, ridotta a mammina pancina pazza umorale. Che gioia, però, quelle morti “eccellenti”!
    Il nuovo Scream con me ha funzionato alla grandissima, anche se mi ha spezzato il cuore per ovvi motivi e al cinema, con la mia collega, non c’è stato verso di fermare lacrime copiose. Di sicuro il prossimo capitolo non sarà così efficace, ahimé. Restando in tema horror, Candyman molto carino e con un’idea di base interessante, ma avrei preferito qualcosa di più tosto a livello di gore.
    Cronenberg Jr è degno figlio di tanto padre e Possessore, per quanto mi riguarda, è stata una delle sorprese dell’anno scorso (anche grazie a una protagonista bravissima) e, all’epoca, avevo trovato carino anche Il rituale, nonostante la letargia che mi aveva colto durante la visione. Non parlerei però di attori sconosciuti, vista la presenza di un figlio d’arte già parecchio attivo come Rafe Spall. Passando invece a The Endless, ti consiglio di recuperare Resolution e di riguardarlo. Secondo me il voto si alzerà, ma ovviamente non ti dico perché. Io considero Benson e Moorhead patrimoni dell’horror anche per questi due film, ma mi sa che i nostri gusti sono diametralmente opposti e si vede dal giudizio che hai dato a Titane, che invece io ho adorato.
    Siamo distanti anche dal giudizio dato a King Richard, filmetto buono giusto per gli Oscar, là dove l’Academy si è fatta incantare appunto dal monologo da te citato, l’unico momento in cui Smith “non ha fatto Smith”. Gli ho preferito Belfast, per quanto mi stia sulle scatole l’ego di Branagh, che mi ha scatenato emozioni più intense.
    Splatters, per finire… quello è amore. Difficile arrivare a fine visione, ma quante risate, quanta esagerazione, quanto delirio!!

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    1. First reaction: "Wow, ne hai da dire di cose!" :D
      Manca a me il tempo per sfruttare a pieno tutte le piattaforme, ma ci si accontenta dai ;)
      Comunque Lightyear definirlo inutile è però ingiusto, almeno si è tentato di fare qualcosa di "mai fatto". Vero, mi ero dimenticato fosse anche in Legion, mentre eccellenti sì quelle morti!
      Avrei preferito anch'io più gore effettivamente, e sarebbe stato meglio fermarsi con Scream, funziona una volta poi basta...
      Devo vedere il primo di Cronenberg jr, però davvero degno sì, mentre sugli attori de Il rituale, intendevo sconosciuti dai più.
      Resolution metto in lista, diametralmente opposti no, abbiamo semplicemente occhi diversi, e visioni differenti mi sa :)
      Su King e Belfast può aver contato l'emozione e coinvolgimento, personalmente trasmesso poco il secondo rispetto al primo.
      Forse troppo delirio, più che un film un gioco :D

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  4. Cavolo sei sempre stretto di voti! Splatters è un gioiellone XD
    Hai visto cose che io in vedrei mai... Scream 5 per me è molto molto bello/valido, specie sul finale che omaggia un capolavoro del cinema contemporaneo^^

    Moz-

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    1. No stretto, obbiettivo...dopotutto pasticciato in tutti i sensi :D
      Beh sì, peccato sequel, remake e requel un po' stufano...

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  5. Ho in lista La scelta di Anne. Lo voglio vedere perché come tema è molto importante. Ti dirò se alla fine mi è piaciuto. Degli altri non c'è nulla che mi stuzzichi al punto da dedicargli attenzione.

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    1. Molto sì, e abbastanza attuale, sapere vorrei il tuo giudizio.

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  6. Concordo: i dialoghi di Prey sono il grosso difetto del film, soprattutto quelli con i francesi che servono a spiegare la trama allo spettatore. Concordo anche sul Multiverso della Follia, un film che si guarda con enorme piacere e in cui si trovano con gioia tante autocitazioni di Raimi, che i film comunque li sa fare. Poi se si ripensa alla trama a posteriori si sente che scricchiola, ma guardandolo non si nota e tanto basta. Lightyear è da sufficienza come film in sè, ma se si pensa che dovrebbe essere la storia che spinge milioni di bambini a comprarsi il pupazzo di Buzz allora proprio non ha senso. Sonic 2 ha gravissimi difetti di montaggio che rendono alcune scene incomprensibili e altre così lunghe da essere insopportabili, con Jim Carrey lasciato troppo libero di gigioneggiare e un cast umano che non ci fa bella figura. Credo che i corti Pixar siano la cosa migliore fra tutte, anche se spesso sono davvero tanto tanto trisit.

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    1. A volte bisogna godersi la visione e basta, poi con obbiettività (e non solo) si giudica.
      Effettivamente se merchandising voleva essere, Lightyear ha fallito.
      Sarà che ho sempre adorato Sonic ma qualche occhio ho chiuso ugualmente in effetti...
      Parecchio sì, ma non tutti, e cerco sempre qualcosa di diverso ;)

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  7. Ancora devo guardare Scream 4, quindi anche il 5, è tanto che vorrei vederlo ma prima dovrei riguardare la trilogia. Sonic non ho visto manco il primo e non mi interessa. I Am Mother ce l'ho in lista da tempo ma non credo lo vedrò presto. Della trilogia del Crimine ancora devo vedere il secondo, penso che recupererò per l'anno nuovo. Quello con Smith anche lo vorrei vedere.
    Ripasserò quando avrò visto quelli che mi interessano e gli altri in caso mi dovessero capitare.

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    1. So che lo farai, aspetto che qualcosa avrai visto, a sto giro quindi neanche uno, mannaggia ;)

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  8. Scream piaciuto, ma non l'ho trovato eccezionale. Sono indeciso se l'intento era mostrare metacinematograficamente il risultato di Il Risveglio della Forza oppure che non sia semplicemente all'altezza della saga. Boh, comunque anche per me diciamo sufficienza.
    Candyman (l'originale) l'ho rivisto qualche tempo fa, l'avevo visto ai tempi del liceo e lo ricordavo solo vagamente. Mi sono accorto che uno dei più celebri albi di Dylan Dog non era scopiazzato da Nightmare (non solo almeno), ma il finale era scopiazzato dal colpo di scena finale di Candyman.
    Il voto 6,5 a Doctor Strange mi sembra decisamente ingiusto. Il film era pieno di meravigliose chicche, con virate horror niente male (Wanda intrappolata nello specchio che esce anatomicamente distorta come ne Il seme della follia, le anime dei morti, Strange zombie guidato a distanza...), inoltre una trama diversa dal solito con un enorme colpo di scena subito (che Wanda è il villain). Sei stato di manica stretta, considerando un po' di appiattimento nella fase 4 del MCU!

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    1. Valle a capire le intenzioni, potevano anche non proseguire la saga, diciamo che va bene un omaggio nostalgico ma tirare troppo la corda (dato che ne faranno un altro) potrebbe svilire tutto...
      Non so, ma una cosa è certa, l'originale e primo Candyman comunque migliore.
      Per l'appiattimento è probabile, ma che la situazione sta migliorando è già qualcosa ;)

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  9. Scream e Prey li voglio recuperare! Belfast mi è piaciuto più che a te, credo, ma ho un debole per Branagh...

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    1. Debole che io invece non ho, e comunque un po' altalenante come regista..

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