In anticipo questo mese, come spesso capita d'altronde in questo periodo, tuttavia questa volta non per fare spazio al classico "Movie for Halloween" di fine ottobre, che non è stato soppresso, solo spostato ed inserito nel listone presente (proprio all'inizio), ma per un'altra rassegna inerente alla notte delle streghe, ovvero l'Hallowgeek con gli amici della Geek League, in cui presenterò un albo a fumetti con le storie più paurose della "festa". Negli anni scorsi è capitato che andassero a braccetto, ma da questa volta in poi (salvo ripensamenti o difficoltà), non succederà più. In ogni caso altro materiale a tema horror c'è e molto ho già dato durante l'anno, basta scegliere con cura cosa vedere la notte di Halloween, così come bastano questi miei consigli su film di qualunque genere da vedere o meno.
Halloween Killer (Horror/Commedia 2004) - Piccolo gioiellino cult di cattiveria e cattivo gusto ambientato in un bizzarro microcosmo dove sembra che tutti siano stupidi o quasi (bisogna chiudere un occhio su diverse incongruenze e inverosimiglianze, ma se si sta al gioco dello script il divertimento non manca). C'è un po' di tutto: gattini morti ammazzati, donne incinte e ciechi malmenati, un padre sbudellato davanti alla sua intera famiglia, senza contare piccole blasfemie (il killer mascherato da Gesù) e un finale beffardo che non poteva essere migliore. Sciocco ma decisamente godibile. Pochi soldi, ma tante buone idee. Non serve altro per fare un buon horror e questo film ne è la prova. Jeff Lieberman mischia horror e comedy trovando un giusto equilibrio (una commedia nera travestita da slasher movie). Una pellicola tutt'altro che politicamente corretta (citazionista non per caso), che vuole essere irriverente e ci riesce. Certo, il doppiaggio è abbastanza mediocre, gli attori un po' così, e tra questi c'è la Katheryn Winnick futura Lagertha (il bambino invece totalmente odioso), ma Satan's Little Helpers, che si avvale di una "maschera" alquanto efficace e di gran resa scenica, un piccolo spazio merita, almeno tra gli amanti dello slasher. Voto: 6+
Nell'erba alta (Dramma/Horror 2019) - Mentre guidano verso la California, due fratelli, Becky e Carl, si addentrano in un campo del Kansas, attirati da una richiesta di aiuto. Tratto da Stephen King, il film di Vincenzo Natali (il famoso regista de Il cubo) è un horror che funziona nel ricreare atmosfere cupe ed angosciose legate ad un luogo apparentemente idillico e in realtà minaccioso e terrorizzante, ma è più riuscito nella prima parte rispetto alla seconda, in cui appare più convenzionale con la storia maggiormente "tirata per le lunghe". Inoltre i personaggi sono poco convincenti e pure la stessa star del film, ovvero Patrick Wilson, appare poco convinta. Nulla di memorabile (alla fine si ha l'impressione che l'idea si potesse sfruttare meglio) ma comunque non male, l'intrattenimento c'è. Voto: 6
Fear Street Parte 3: 1666 (Horror/Thriller 2021) - Capitolo finale un po' così. Pellicola divisa in due tronconi con la prima ambientata nel 1666 e la seconda con tanto di resa dei conti che torna a svolgersi nel 1994. Buoni i costumi così come la scelta di far interpretare agli attori i personaggi di entrambe le epoche. Se è piacevole scoprire ciò che accadde nel passato è altresì vero che questa "strega" non è che abbia poi avuto molto potere. I quattro dell'apocalisse pronti al gran finale però sono un gruppo per cui si riesce a fare il tifo. Operazione tutto sommato meritevole, nonostante qualche passaggio "ruffiano". Non all'altezza dei suoi predecessori, ma la visione non stanca e tutto sommato il film è godibile, come discreta è tutta l'operazione della trilogia (consigliabile agli slasher fan). Voto: 6
Hold the Dark (Thriller/Avventura 2018) - Leggere il romanzo (omonimo) aiuterebbe probabilmente a capire alcuni punti oscuri del film, non è infatti un prodotto di facile assimilazione e preso per quel che è può risultare persino pretenzioso, specialmente a fronte di un finale che non risolve in modo soddisfacente la vicenda e lascia più dubbi che altro. Detto questo, resta a tratti suggestivo, anche grazie alle location che si fotografano da sé, con qualche buona scena (lo scontro con la polizia su tutti), le due ore sono però poco giustificabili e il buon cast (Jeffrey Wright su tutti) non può sopperire a una certa inconcludenza. E nonostante la mano del bravo Jeremy Saulnier si veda chiaramente (vedasi Blue Ruin), alla fine resta poco, oltre alla bellezza dei lupi e la cura formale. Voto: 5,5
House of Gucci (Biografico/Dramma 2021) - The Last Duel, pur imperfetto, poteva far sperare in un ritorno di Ridley Scott ai fasti del passato: speranza puntualmente delusa da questo modesto film. La storia della famiglia Gucci raccontata da Scott (come gli era già successo nel precedente film biografico "Tutti i soldi del mondo") in maniera scolastica, senza infamia né lode. Nonostante un cast di prim'ordine, il regista inglese non riesce a trasmettere il senso della tragedia alla storia, la cui consistenza si assottiglia sempre di più con il passare dei minuti finendo per fare perdere l'interesse verso un mondo di facciata, le cui dinamiche non graffiano. Non un brutto film, intendiamoci, ma un film totalmente inutile, quasi fastidioso nella sua presunzione. Voto: 5,5
Seven Days War (Animazione/Commedia/Dramma 2019) - Gruppo di studenti decide di ribellarsi ai rispettivi genitori barricandosi in una vecchia fabbrica. Questo spunto interessante dà tuttavia il là a una prevedibile serie di incontri/scontri tra i ragazzi che culminano in un finale ovviamente positivo. Graficamente è un prodotto decente, ma ciò non basta a salvarlo dalla noia, strano davvero che il libro dal quale la pellicola è tratta abbia avuto tanto successo. Seven Days War è un film che intrattiene nonostante tutti i suoi difetti. Ha dei grossi problemi di scrittura dei dialoghi e qualche inciampo nella caratterizzazione dei personaggi che vengono però almeno bilanciati dai suoi (pochi) punti di forza. La sensazione finale è di un film gradevole, ma che avrebbe potuto essere molto migliore. Voto: 6
L'Arminuta (Dramma 2021) - Buonissima pellicola italiana che, attraverso la storia di una ragazzina abruzzese, mostra l'Italia anni '60, divisa tra piccola borghesia e sottoproletariato, città e campagne, boom economico e povertà atavica. Va detto che sono le due ragazzine, la Sofia Fiore e la Carlotta De Leonardis, a dare la spinta decisiva al film: brave loro e chi li ha dirette (ovvero Giuseppe Bonito) esaltandone la spontaneità. Bene anche il resto del cast e la mano registica, ma senza le due erano forti i rischi di andare su un melanconico già visto più volte e di esagerare i contrasti tra la protagonista e l'ambiente in cui è costretta. La macchina da presa si muove bene tra silenzi comunque molto espressivi e le ambientazioni, valorizzate da una fotografia che sa variare tono e calore nel modo più opportuno. Si rimane coinvolti da una storia in cui la voglia di maternità è raccontata in modo non banale. Un buon prodotto italiano. Voto: 6,5
Cip & Ciop agenti speciali (Avventura/Commedia 2022) - Versione satirica del mondo dei cartoni animati, in pieno stile Roger Rabbit ma con meno raffinatezza e più carica demenziale. Ci si diverte perché le trovate sono tante e riagganciarsi alla serie con intenti parodistici (facendo anche un'acuta analisi dell'imperante moda odierna dei reboot e dei legacy sequel) dà molte frecce all'arco della sceneggiatura. Cip e Ciop sono in fondo un pretesto per molte gag sull'industria (geniali le trovate che tirano in ballo Sonic e Polar Express) e, anche se il ritmo a volte latita, nel complesso il risultato è buono. Pregevole la tecnica mista (ben meglio utilizzata che in altre recenti occasioni, Tom & Jerry prima, Space Jam: New Legends dopo, due film peraltro peggiori nel complesso). Voto: 6
Morbius (Azione/Horror/Fantastico 2022) - Partito bene con un'idea abusata ma interessante per via dei personaggi coinvolti, poi però si perde come fosse un film d'azione normale, perdendo quella bella caratterizzazione che c'era stata all'inizio. Il villain è vero che non è niente male, però alla fine non ha una spiegazione convincente del perché attacchi il dottore suo amico fraterno con quella ferocia. Il finale poi è poco interessante e smorza tutta la pellicola, come se fosse stata tagliata. Un peccato perché delle belle atmosfere cosi dark e quasi horror mi facevano ben sperare e sono anche abbastanza inusuali per i cinecomics, però la considero un occasione sprecata e fondamentalmente evitabile perché non porta avanti nulla nell'universo Marvel. In questo senso è ormai evidente che quasi tutti i personaggi Marvel devono essere necessariamente portati sul grande schermo, ma con risultati molto altalenanti, soprattutto ultimamente. Mi piacciono i film sui supereroi, li vedo tutti, ma ultimamente tra i Venom e questo è una bella lotta tra quale mi ha deluso di più, nonostante l'intrattenimento datomi. Voto: 5
Scompartimento n. 6 - In viaggio con il destino (Romantico/Dramma 2021) - All'interno di una cornice conosciuta e anzi cinematograficamente abusata quale quella del road movie, più nello specifico poi di una strada fatta di rotaie, il film si fa apprezzare per una semplicità che nasce da una sofisticata capacità di evocare senza esplicitare grossolanamente, astuzia solo all'apparenza semplice da architettare e strutturare. Così Juho Kuosmanen è bravo a farci sentire il non detto dei personaggi (sensibili Seidi Haarla e Jurij Borisov) e a farci vedere scorci e paesaggi di una Russia pre(i)storica in un film "a freddo", mai nuovo eppure languidamente rincuorante. Non travolge, ma conduce bene allo spettatore un mood che sa (appunto e non per caso) di ghiaccio. Voto: 6+
Anon (Sci-fi/Thriller 2018) - Come già in una delle sue opere più famose (e riuscite), Gattaca, Andrew Niccol immagina un futuro distopico, dominato dallo streaming dei ricordi, nel quale è ambientato un noir (dalle ingerenze evidenti di capisaldi del genere). Confezione elegante e buono spunto, manca tuttavia la sostanza, una storia che sia veramente efficace e nella quale si muovano personaggi credibili. La figura del detective solitario e donnaiolo è uno dei tanti topoi presenti nel film, che gioca su una struttura ballerina e disorientante alternando mdp fissa su quadri intriganti a una marea di soggettive, fino ad addentrarsi in un caleidoscopio di matriosche visive, forti le connotazioni politico-sociali, debolissima e banale la risoluzione narrativa finale, corretta la morale. Voto: 5,5
Matrix Resurrections (Sci-fi/Azione 2021) - La "resurrezione" dell'universo di Matrix affidata ad uno degli ex fratelli, ora sorelle Wachowski, inizia con un interessante esperimento meta-cinematografico in cui il personaggio di Keanu Reeves è un ideatore di videogiochi. Questo prologo lascia poi spazio ad una storia che ricalca i due poco riusciti sequel della pellicola originale, con una trama praticamente incomprensibile, azione confusa e ripetitiva e scelte di casting sbagliata degli interpreti comprimari. Troppi personaggi mediocri e inutili, chiacchiere inutili, idee abbozzate che non vanno da nessuna parte. In definitiva un film (che pare un'episodio mediocre di Animatrix) inutile (di una durata oggettivamente esagerata) nonostante la prova matura del suo carismatico protagonista. Voto: 5,5
Finale a sorpresa - Official Competition (Commedia/Dramma 2021) - Dopo Il cittadino illustre, torna la coppia di registi argentini (Mariano Cohn/Gastón Duprat) con una satira meta-filmica posatamente graffiante. Il cinema stesso diventa qui bersaglio di un elegante sfottò che non lascia spazi vuoti, dall'industria (il produttore che neanche sa ciò che andrà a finanziare) agli artisti (i surreali esercizi imposti dalla Penelope Cruz, i fanciulleschi attriti fra il "prestigioso" snob Oscar Martínez e il "popolare" cafone Antonio Banderas), dal lancio del prodotto (la conferenza stampa) al film nella sua essenza (il finale, a sorpresa ma non tanto). La dinamicità non è di casa, ma il cast è sopraffino e l'umorismo trascinante (non mi è dispiaciuto ma non lo riguarderei mai più). Voto: 6
Pelle (Dramma 2017) - Prodotto da Alex De La Iglesia ne incarna al meglio il piglio dissacrante e fuori dagli schemi ravvisabile soprattutto negli esordi del celebre regista spagnolo. Chiara è la capacità di affrontare temi profondi senza apparire pedanti sfruttando un approccio grottesco, e in questo caso anche disgustoso, a tratti forse gratuito ma in generale utile per gestire la bruttezza, non fisica, bensì quella ristagnante nell'animo umano. Visionario e dissacrante, intrigante e seducente, con una serie di personaggi particolari e scenografie fiabesche, Pieles è un film ricco di spunti e con una bella morale, anche se non proprio fresca. Già dai tempi di Ted Browning e del suo Freaks, ma tant'è riesce a veicolare il suo messaggio. Un film strambo, dialogato e quieto, che sarebbe potuto essere un gioiellino se avesse avuto un minimo di trama. Dopo un po' diventa ripetitivo, superata la curiosità iniziale si spegne, e questo è un difetto, peccato. Voto: 5,5
Frammenti dal passato - Reminiscence (Sci-fi/Thriller 2021) - In un futuro distopico ma plausibile in cui le zone costiere sono semi sommerse a causa dell'innalzamento delle acque, un investigatore privato impiega un macchinario in grado di visualizzare i ricordi dei suoi clienti. Ambientazione resa con una certa efficacia e spunto intrigante per questo noir vintage che avrebbe avuto però bisogno di una sceneggiatura più coesa e grintosa invece di concentrarsi sull'ossessione sentimentale del protagonista interpretato da un Hugh Jackman sottotono in cerca della seducente ma statica Rebecca Ferguson. Non privo di fascino ma nel complesso deludente. L'esordio alla regia della produttrice Lisa Joy (co-creatrice di Westworld per HBO) non convince, almeno non fino in fondo. Voto: 5,5
Corro da te (Romantico/Commedia 2021) - Un film copiato sì, ma copiato bene (e meglio), per una volta almeno. Il remake del film francese Tutti in piedi è infatti ed incredibilmente (seppur sia praticamente una copia carbone) più a fuoco, certo, è aiutato in questo dalla bellezza dei due protagonisti, comunque un voto positivo lo merita. Corro da te si fa apprezzare per il ritmo brioso, per l'assenza di volgarità, per alcuni personaggi piuttosto azzeccati e per la confezione ben curata dal regista Riccardo Milani (non nuovo a certi prodotti). Il valore aggiunto è la prestazione di Pierfrancesco Favino, attore che ha oramai raggiunto una maturità tale che gli permette di svariare dalle pellicole drammatiche a quelle leggere in maniera sempre eccellente. Qui è alle prese con un personaggio cinico ed odioso, che (molto) lentamente si evolve e finalmente matura grazie all'amore. La sua controparte è la bella Miriam Leone, che in verità è troppo bella per essere "vera", ma va bene. Una piacevole commedia che affronta garbatamente il difficile tema della disabilità, che nonostante la superficialità insita, si lascia vedere. Voto: 6
ANGOLO VINTAGE
Orwell 1984 (Sci-fi/Dramma 1984) - Ho rivisto questo film con curiosità a distanza di vari decenni, per riscoprirne i valori, quasi con un occhio da storico o da archeologo. E' un film datato, imperfetto, troppo lento e freddo. Non è un capolavoro, ma si lascia vedere. Michael Radford se la cava infatti dignitosamente nel portare su schermo il capolavoro di George Orwell. Seppure con mezzi non enormi, rende bene un mondo futuristico, desolato e agghiacciante, dove il Potere ha il controllo assoluto su ogni pulsione umana, anche la più intima. Molto bravo come sempre John Hurt, ma anche Richard Burton a fine carriera se la cava benissimo come gelido inquisitore (e bella davvero Suzanna Hamilton). Forse qualche volo mistico di troppo. Certo, non paragonabile alla coeva geniale reinvenzione del mito orwelliano da parte di Terry Gilliam. Manca difatti quello scatto, magari nel segno dell'infedeltà al testo, che riesca a renderlo autonomo rispetto all'opera letteraria, così come accadrà (appunto) l'anno successivo con il capolavoro Brazil. In definitiva, non assolutamente un lavoro da buttare, ma meglio si poteva fare. Voto: 6+
Le verità nascoste (Dramma/Thriller 2000) - Un certo omaggio al gotico in tempi non ancora troppo sospetti, oltre che ad Alfred Hitchcock anche altro. L'anno prima Il sesto senso aveva un po' rilanciato, se così si può dire, non tanto l'horror duro e puro quanto il fanta-thriller psico-metafisico. Qui siamo in zona o comunque non troppo lontani e al timone c'è Robert Zemeckis, in un contesto che non gli è del tutto estraneo. Cionondimeno secondo me funziona pochino e lo piazzo tra le punte più basse toccate dal regista, insieme a Beowulf e a qualche altra cosuccia (La fantastica sfida era almeno divertente). Michelle Pfeiffer è sempre stupenda mentre Harrison Ford interpreta un ruolo non troppo dissimile da quello che gli abbiamo visto mettere in scena ormai sin troppe volte (solo che qui è colpevole fino in fondo). Non funziona troppo a mio avviso soprattutto perché, come da tradizione del regista, il film è lungo, troppo lungo nel caso specifico. Una buona mezz'ora in meno avrebbe giovato al ritmo, alla tensione, valorizzando una sceneggiatura piuttosto elementare e di per sé parca di reali colpi di scena. Allungando inutilmente il brodo invece stanca, specialmente quando la lunghezza non solo non è giustificata dallo sviluppo della storia ma nemmeno sempre da trovate registiche all'altezza, regia che invece non mi è parsa molto più che convenzionale. Una sufficienza la strappa ma, rivisto a distanza di anni e nonostante le suggestioni di location e fotografia, e pure un paio di sobbalzi iniziali tutto merito del regista, non va molto più in là. Voto: 6-
Molte delusioni.. ma anche nell'originale francese di Corro da te c'è quella barzelletta assurda della piscina in sala da pranzo?!
RispondiEliminaFinale a sorpresa non male dai.. almeno qualcosina di nuovo..pochino ma sufficiente.. ;) L'arminuta bocciatissimo.. House of Gucci manco legato.. ahah
Certo che c'è, è praticamente identico, cambiano solo gli attori..
EliminaE infatti Finale a sorpresa non mi è dispiaciuto ;)
Ho visto Morbius e l'ho trovato molto più convenzionale di quanto mi aspettassi, tutto già visto e molto meno horror/gotico di quanto poteva sembrare. Concordo sulle deboli motivazioni del villain e sulla grandissima noia del combattimento finale, davvero la parte peggiore. E mi dispiace sempre vedere il bravo e simpatico Tyrese Gibson in ruoli così marginali.
RispondiEliminaEh sì, ma difficilmente potrebbe fare il protagonista...e sul film che altro aggiungere, meno peggio di quel che credevo ma comunque mediocre..
EliminaQuanta roba!
RispondiEliminaPer gli horror non contare su di me.. xD
Seven Days War l'ho visto e... "ni"... non mi è piaciuto granché: troppo buonista, quasi sciocco... pazienza!
Da tempo voglio vedere Cip e Ciop solo per amore dei personaggi e curiosità per le citazioni, non mi aspetto nulla di memorabile.
Ovviamente ho una lunga lista ma sempre mi manca il tempo e ultimamente anche la voglia. :s
Eh sì, non ho voluto infierire, puoi immaginare perché, ma Seven Days War è davvero poca roba....al contrario di Cip e Ciop, un turbinio simpatico ;)
EliminaHo visto House of Gucci e l'ho trovato pessimo, quasi scambiato per un film comico. Tutti quegli attori ( si dice siano bravi) per una nuova parodia del peggio degli italiani. Ma basta.
RispondiEliminaBeh sì, parecchi stereotipi, qualcuno dovrebbe fermare tutto ciò..
EliminaFear Street è l'unico qui che abbia visto e l'intera trilogia l'ho apprezzata molto, anche se per me il capitolo 2 è il migliore dei tre.
RispondiEliminaSulla questione Morbius io non riesco a capire l'interesse di portare sullo schermo un personaggio che è un villain (come poi per Venom) e pretendere di farlo funzionare. O lo decostruisci come in Joker (ma devi avere un personaggio forte per farlo) o acqua. Sulla cazzata aggiuntiva di voler fare un miniuniverso condiviso e poi di cercare di inserirlo di straforo nell'MCU, stendiamo un velo pietoso.
Anche per me, se non si fosse capito, il capitolo 2 è il migliore dei tre ;)
EliminaIn effetti, ma che ci frega dei cattivi? Alla fine le motivazioni poco importano, e sull'aggiunta concordo...
Ho visto Nell'Erba Alta e nonostante concordi con quanto scrivi, a me è piaciuto di più. Però peccato perché ci voleva poco per essere un ottimo film, come aveva scritto Babol da me, è inutilmente complicato.
RispondiEliminaI Fear Street li ho visti tutti di seguito ma purtroppo ancora non facevo post sui film e non me lo ricordo molto. Dai vaghi ricordi, anche io avevo trovato la terza parte quella più fiacca ma potrei fare confusione. Comunque troppo esagerato per i miei gusti, soprattutto nella scena del drive in, mentre le parti nel '600 erano più intressanti. Concordo sul "ruffiano".
Già è proprio così, inutilmente complicato.
EliminaBeh sì, ormai se non ci metti un qualcosa di "ruffiano" o di "politicamente corretto" proprio non va..
Non ho ancora visto Orwell 1984... forse perché il romanzo mi era piaciuto tanto e temevo che guardando il film sarei rimasta delusa o forse semplicemente il film non mi aveva attirata... cmq cercherò di vederlo, giusto per vedere se le mie impressioni sono state percepite allo stesso modo.
RispondiEliminaHo visto Morbius, Venom e l'ultimo film della saga Matrix ma non mi hanno lasciato molto...
E' un film cupo e desolante come dovrebbe essere, ma senza speranza, alla fine fa star male, però difetto o pregio non saprei.
EliminaIn effetti lasciano poco, ed è un peccato.