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martedì 9 novembre 2021

I film del periodo (25 Ottobre - 7 Novembre 2021)

E' stato un periodo cinematografico (quest'ultimo) per niente esaltante, e come già accaduto altre volte le uniche grandi cose son venute dall'animazione, tuttavia niente da recriminare nella scelta delle mie visioni, tra questi tre dei cinque film (gli altri ho scartato) andati in onda in prima visione su Sky in occasione di Halloween. Ed a tal proposito ricordo il mio consiglio a tema dell'ultimo Halloween, quella leggera e divertente commedia dal titolo Hubie Halloween. A parte ciò, ricordo anche il mio sondaggio di scorsa settimana, importante ai fini del futuro del mio blog, se ve lo siete perso eccolo qui, e se non l'avete ancora fatto andate a votare, avete tempo fino a fine mese per farlo. In ogni caso trovate qui di seguito le recensioni dei film visti ultimamente.

Paprika - Sognando un sogno (Animazione/Sci-fi/Avventura 2006) - Prodotto di animazione giapponese che percorre una strada che abbiamo "recentemente" visto in Inception con il merito, non di poco conto, di essere arrivato con qualche anno di anticipo. Un prodotto ad opera di un regista che rimpiangiamo, un regista che, veleggiando tra sogno e realtà, ancora una volta (e per l'ultima volta purtroppo), riesce a trasportarti in un altro mondo, con questo film che ne conferma le sue ineguagliabili doti. L'ultimo lungometraggio di Satoshi Kon è infatti un vero e proprio viaggio animato nel mondo dei sogni. La pellicola delizia con animazioni fluide, disegni azzeccati e scene visivamente straordinarie, narrando una trama semplice nell'avvio ma contorta nello sviluppo. Unico punto a sfavore di un'opera ambiziosa e sofisticata è appunto forse l'esagerata complicatezza della trama (e un maggior approfondimento alla tematiche che affronta sarebbe stato gradito). Tra sequenze oniriche che sono una gioia per gli occhi con colori brillanti e vivaci e sequenze finali estremamente fantasiose, il film riesce ad appassionare e meravigliare lo spettatore per tutta la sua durata. L'omaggio di Kon alla settima arte è palese, considerando anche le moltissime citazioni (bella l'autocitazione in cui si vedono le locandine dei precedenti film di Kon, tra cui Tokyo Godfathers), nonostante poi il racconto si snodi attraverso dei parametri prettamente avvezzi al cinema fantascientifico. Kon non lascia nulla al caso, basti ascoltare la colonna sonora per rendersene conto e ci cala in un sogno dal quale è quasi triste doversi svegliare alla fine della pellicola. La forza di "Paprika" risiede soprattutto nelle idee geniali che esplodono sullo schermo in un concitato tourbillon di suoni e colori, la fantasia non ha limiti né freni e Kon può dar vita alla sua creatura facendo leva sulla sua creatività sfrenata. Davvero un grandissimo peccato che Satoshi Kon ci abbia lasciato così presto, sicuramente avrebbe avuto molto altro ancora da dirci e mostrarci. Voto: 7+

Il caso Minamata (Biografico/Dramma 2020) - Celebre fotografo della rivista Life in declino per il troppo alcool ed i troppi cattivi ricordi, William Eugene Smith accetta di recarsi in Giappone per documentare un caso di intossicazione di massa che riguarda una piccola città costiera. Pur essendo ben fatto, il film non presenta pregi particolari in sé stesso, inserendosi nel solco dei biopic convenzionali dedicati a personaggi geniali e/o problematici, tuttavia è tale la forza della vicenda narrata da rendere la visione estremamente coinvolgente: impossibile non fare confronti con simili tragedie più recenti e/o a noi più vicine. In tal senso struggente la foto mostrata alla fine che è il vero manifesto della tragedia di Minamata, Tomoko Is Bathed by Her Mother, giornalisticamente parlando una delle più belle ed importanti della storia. A metà tra un documentario e un film di denuncia sociale ed ambientale, Il caso Minamata è però, oltreché convenzionale, anche leggermente sbilanciato e ripetitivo, allorché poco approfondito, ma di grande impatto emotivo, un film ingiustamente sottovalutato arricchito da un Johnny Depp perfettamente in parte (come tutti gli altri interpreti interpellati), in cerca di redenzione artistica dopo una preoccupante sequenza di prove opache (tra le peggiori, Mortdecai e Arrivederci professore). Peccato infatti che un tema cosi interessante sia stato affidato ad un regista poco capace (Andrew Levitas). Anche il montaggio ha i suoi difetti ma resta comunque un film da vedere per conoscere una storia (come detto) lontana ma allo stesso tempo vicina. Voto: 6
Regine del campo (Commedia 2019) - Una squadra di calcio femminile che deve sistemare i guai fatti dai maschi. Una commedia divertente nel migliore stile francese. Una piacevole commedia (diretta dal franco-algerino Mohamed Hamidi, già regista di In viaggio con Jacqueline) che si accontenta di alimentare alcuni cliché arcaici senza alcuna malizia. Attraverso le sfide di una piccola comunità questa "feel good" comedy, corale, sportiva e politicamente corretta, mette a fuoco quelle della società intera, dove le donne sono sempre più determinate alla lotta contro la discriminazione di genere. Niente di nuovo, ma il suo dovere fa egregiamente, in questo senso Regine del campo, non è certo un capolavoro, ma non è affatto indegno. La sceneggiatura non è esente da luoghi comuni, ma i dialoghi e l'interpretazione energica rendono il film simpatico. Il ritmo vivace della narrazione contribuisce ad accompagnare questa sfilza di personaggi pittoreschi. Non cade nella facile presa in giro dei provinciali, bensì invita gli spettatori il più vicino possibile a persone come esistono ovunque in Francia: persone semplici, attaccate alla loro regione, e che fanno della convivenza un valore fondamentale. Gli attori (nei panni "dell'allenatore nel pallone" c'è Kad Merad, circondato da squadra di attrici volenterose) interpretano i ruoli con convinzione e onestà, risultando così credibili. Nel complesso un godibile intrattenimento. Voto: 6

Che fine ha fatto Bernadette? (Dramma/Commedia 2019) - Già architetta di riconosciuto talento, Bernadette da 20 anni si dedica unicamente a marito e figlia, ma è inquieta, insonne, scostante con gli altri. L'idea di un viaggio in Antartide riuscirà a dare un nuovo corso alla sua vita? Prima parte ravvivata dalle battute misantrope della protagonista, mentre la seconda è impreziosita da splendidi paesaggi ma anche appesantita da troppi dialoghi e dalla retorica sulla difficile scelta femminile tra carriera e famiglia, che però appare poco centrata in questo caso. A metà strada fra commedia e dramma è un film che può contare soprattutto su una bravissima Cate Blanchett, perfettamente calata in un personaggio folle e geniale dai tratti smaccatamente "Alleniani". La vicenda, di per sé piuttosto bizzarra e non pienamente sviluppata, si rivela infatti un pretesto per raccontare la determinazione di una donna libera, indipendente, alla ricerca della propria realizzazione ed emancipazione. Non un'opera memorabile ma può contare su alcuni momenti efficaci, anche se la sensazione è quella di un film a metà. In questo senso Che fine ha fatto Bernadette? (adattamento cinematografico del romanzo del 2012 Dove vai Bernadette?, scritto da Maria Semple) è sicuramente un film più curioso che riuscito, e quasi certamente non uno dei migliori lavori del bravo regista Richard Linklater, che ultimamente ci aveva abituati fin troppo bene. Voto: 6

Ritorno al crimine (Commedia/Fantastico 2021) - Secondo giro delle avventure tra passato e presente per il gruppo di amici/nemici, più qualche nuovo ingresso, già visti nel precedente film (manca l'aspetto sensuale della Pastorelli e questo è un grosso malus, perché per quanto Giulia Bevilacqua non sia affatto da buttare, la differenza c'è e si vede). Ma se l'idea del cunicolo spazio-temporale che riportava un gruppo di quattro amici al 1982 aveva in qualche modo funzionato (anche se in parte) nel primo (già mediocre) episodio (in Non ci resta che il crimine), in questo secondo le cose sembrano soffrire di evidenti forzature fin dalle prime battute. Stavolta Gassmann, Giallini, Tognazzi e Bruno si ritrovano, insieme al rivale della banda della Magliana Renatino De Pedis (Leo) in trasferta temporale, alle prese con un mercante d'arte (falsa) che li costringerà (tornando indietro nel tempo) a cercare di uccidere il padre di chi ha sparato a uno di loro. Farraginoso nella trama e fiacchissimo nelle battute, Ritorno al crimine rappresenta la classica commediaccia scritta col piede sinistro, nella quale i protagonisti si limitano a calarsi stancamente nel consueto type casting. Pretestuosi quanto inutili i camei della regina del botox Paola Ferrari, dei due ex campioni dell'82 Antonio Cabrini e Bruno Conti nonché di uno spaesatissimo Achille Lauro. Come inutile era ed è questo sequel, e sicuramente sarà anche il terzo capitolo. Voto: 4
Irresistibile (Commedia 2020) - Una commedia potenzialmente graffiante, non banale per le tematiche presentate perché mette alla berlina un sistema elettorale basato sui soldi e non sui valori, e/o sulle idee. Ricorda un po' Ciao Julia, sono Kevin, con in più il messaggio critico sul coordinamento delle campagne politiche in America e il sistema informativo dei media sempre più sensazionalista e cinico. Sulla bravura degli attori, Steve Carell in primis, nulla da dire. Fanno il loro dovere in pieno (acida Rose Byrne, in parte Chris Cooper, ruvido come il ruolo richiede, acuta ed astuta Mackenzie Davis), ma non abbastanza per elevare un film (non sempre efficace nel proporre qualcosa di veramente divertente, nonostante la presenza di un Carell volenteroso e, come sempre, abile e sornione) che aveva sulla carta un potenziale molto più grande di quanto mostrato, così è solo il classico compitino svolto con diligenza (da Jon Stewart, conosciuto soprattutto come attore) e nulla più. Certamente è una visione che fila liscia senza annoiare, ma altrettanto certamente non lascia un gran ricordo nello spettatore. Voto: 5,5

Goodnight Mommy (Horror/Thriller 2014) - Un thriller psicologico con piccole ma potentissime contaminazioni horror, costruito attraverso personaggi ambigui, dialoghi essenziali, simbolismi, incubi, allucinazioni, fobie e atmosfere surreali che creano un insieme ingarbugliatissimo nel quale è difficile vederci chiaro. Volendo comprimere il tutto in poche righe si potrebbe dire che "Ich seh, Ich seh" (io vedo, io vedo, tradotto inspiegabilmente in "Goodnight Mommy"), è il completo disfacimento della famiglia e la rappresentazione della follia che ne deriva, tutto attraverso gli occhi malati di un bambino che ha visto crollare ogni sua singola certezza. L'unico difetto è il twist alla "The Sixth Sense" che si intuisce troppo facilmente fin dai primi minuti e che non chiarisce alcuni comportamenti della madre. Ma al di là di questo (e della evidente non originalità del tutto), rimane l'elegante messa in scena, in grado di dosare inquietudine e momenti da voltastomaco, rimangono l'atmosfera onirica e un rigore glaciale che amplifica il crescendo di violenza delle scene finali, e non è poco. Buonissimo esordio per i tedeschi Veronika Franz e Severin Fiala, esordio ben migliore del successivo (e loro ultimo) The Lodge. Voto: 6,5

Viaggio ai confini della Terra (Avventura/Dramma 2019) - Un biopic "normale" sul più grande esploratore del secolo scorso, il norvegese Roald Amundsen. Personaggio costruito sulla base di una personalità ossessionata dalla pura e semplice scoperta. Riuscire quindi a dare identità a quelle terre inesplorate e coprire in completo il mappamondo. Il film quindi prosegue su binari sicuri e consolidati a livello narrativo, con grande spazio dato all'uomo Amundsen, saldo al proprio comando e sicuro dei propri mezzi, quanto umano anche nei propri fallimenti. Un film che cerca di guardare Amundsen a 360 gradi, ma che sacrifica a mio parere le sue imprese. Lo spazio dedicato alla spedizione al Polo Sud, diventata una gara con l'inglese Scott, avrebbe meritato maggiore risalto e forse essere il fulcro dello stesso film, così è un biopic come tantissimi altri. L'epica è completamente assente, peccato, speravo in un bis dopo Kon-Tiki, un film ben migliore di questo, in cui c'è, uno dei due registi (Espen Sandberg) e il protagonista (Pål Sverre Hagen), del film norvegese candidato agli Oscar come miglior film straniero nel 2012. Voto: 6

A cena con il lupo: Werewolves Within (Horror/Commedia 2021) - Non conosco il videogioco da cui è tratto perciò non so dire se il taglio grottesco, quasi demenziale, è qualcosa che appartiene già al prodotto Ubisoft o è una scelta voluta solo per il film. Comunque sia, sembra essere funzionale a una visione in disimpegno, dove l'implicazione "mannara" si fonde discretamente con l'alone di sospetto e complotto che attanaglia tutta la storia. Manca però qualche dettaglio in più, in quella che sembra una sceneggiatura poco interessata a fornire un quadro completo su fatti e personaggi ma che riesce comunque a imbastire un prodotto godibile e senza grosse incertezze. Tra i pregi la regia, di Josh Ruben, che riesce a ben bilanciare gli elementi horror con quelli da giallo, la location innevata, l'atmosfera inospitale e il buon affiatamento del cast (comprendente nomi noti e meno noti). Tra i difetti i dialoghi, che sono spesso stupidi, e le dinamiche davvero scontate. Anche gli effetti speciali e lo splatter non esprimono al massimo il potenziale di questo plot. Carino, ma poteva essere anche meglio, peccato. Voto: 6
Life in a Year (Romantico/Dramma 2020) - La bellissima (e qui coraggiosa) Cara Delevigne è stata la ragione per cui mi sono preso la briga di dare un'occhiata a questo film. La premessa iniziale suonava molto come Me and Earl and the Dying Girl (del 2015), ma era una nuova interpretazione. Certo, la storia non è originale, e il film, come la maggior parte di questi, è prevedibile in un certo senso, ma qualcosa di "nuovo" c'è, e comunque l'ho trovato piacevole. Una giovane coppia da diversi lati della pista si conosce e prova a fare funzionare il loro rapporto, contro il parere dei genitori (soprattutto di un genitore, padre di lui interpretato comunque diligentemente da Cuba Gooding Jr), contro ogni probabilità e anche contro il proprio dubbio iniziale. Troppi cliché abusati a parte, sono rimasto piacevolmente sorpreso da quanto mi sia piaciuto questo film, non tanto tuttavia, perché questo film diretto da Mitja Okorn, perfetto non è, la prima metà è un po' stupida e non proprio azzeccato è Jaden Smith. Epperò trasmette emozioni (molto interessanti le musiche), alla fine mi ha fatto piangere ed è stato nel complesso un bel film, un film comunque alquanto "peggiore" di tanti altri visti, anche ultimamente, compreso (soprattutto) Babyteeth. Voto: 6

Il mostro della cripta (Horror/Commedia 2021) - Uno spassoso e al tempo stesso inquietante viaggio nella provincia italiana, sostenuto da un cast di giovani talenti del nostro cinema e da un citazionismo spinto fino all'eccesso. Un buon film che, al netto di alcuni difetti nella recitazione (si salvano il simpatico Lillo, anche se risulta avulso dal contesto, e la Campana, nel complesso comunque recitano peggio i veterani, Calcagno e Caselli su tutti, dei giovani) o nella durata eccessiva della pellicola, riesce nel suo intento, ossia quello di divertire, vista la sua natura di commedia, andando però a tingere il tutto con alcune sfumature horror che si sposano alla perfezione con tutto l'impianto che Daniele Misischia (quello di The End, che mi manca) ha creato per il film. Per un film che diverte fino all'ultimo secondo e che riesce, sicuramente, a catturare l'attenzione dello spettatore. Ciò nonostante, Il mostro della cripta non è un film perfetto. L'operazione nostalgia non sempre è perfetta. Con un finale decisamente meno appassionante rispetto a tutto lo sviluppo della pellicola, esso svela il suo più grande difetto. Si tratta, comunque, di un prodotto che non ha alcuna intenzione di eccellere in ogni campo, se non nell'intrattenere il pubblico. Obbiettivo sufficientemente raggiunto. Voto: 6

Run (Horror/Thriller 2020) - Diretto dal giovane regista Aneesh Chaganty (già agli onori della cronaca per l'angosciante thriller Searching), Run racconta un rapporto madre figlia estremamente deviato attraverso gli stilemi del thriller psicologico. Questa madre amorevole e premurosa appare fin da subito troppo perfetta per non farci sentire puzza di bruciato, per cui quando emergono le magagne la sorpresa è relativa. Il thriller però funziona egregiamente, e raccontando una storia semplice ma efficace garantisce una tensione costante con alcuni picchi ansiogeni davvero elevati (detto in parole povere, è molto più horror questo thriller che molti horror, perlopiù recenti, etichettati come tali). Qualche particolare poteva essere approfondito meglio (alcune ingenuità nella sceneggiatura però sulle quali si può anche un po' sorvolare), ma l'epilogo beffardo coglie nel segno. Efficacissime le due protagoniste, e se la Kiera Allen (che disabile lo è davvero) si cala ammirevolmente nel ruolo, la Sarah Paulson mostra un notevole spessore psicologico. Run quindi è un buon film, un esempio (non raro fortunatamente) di come si può creare tensione con grande semplicità, che non deve ricorrere a forzati effetti spettacolari o Jumpscare gratuiti per spaventare. Voto: 6+

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Non mi uccidere, Figli del sole, Infamous - Belli e dannati, Monster Family 2, Post Mortem (2020), The Female Brain - Donne vs Uomini, Lezione di pittura (2011), Hard Night Falling: Una notte per morire, Rock'n Roll (2017), 4 ragazzi e la magica creatura.

19 commenti:

  1. Robe mortali 'sto periodo... A cena con il lupo devastante come bruttezza. Irresistible ha deluso anche me, fan di Carell..

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    1. Ma nooo, c'è ben di peggio dai, e comunque figuriamoci se avessi visto Ritorno al crimine cosa saresti in grado di dire, brutto è quasi un complimento...infine, Irresistibile delude sì, ma non si rimpiange.

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    2. No fermati.. l'ho visto.. arghhh.. e l'avevo cancellato.. ahahah... davvero una cosa indecente, ma tanto proprio..!!
      Ieri invece rifatto occhi e cuore con Finch!! ne parlo a breve..

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    3. Indecente già :D
      Bene, perciò a presto ;)

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  2. Il mostro della cripta sarei proprio curioso di vederlo, devo ancora inquadrarlo come film :)

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    1. E' un filmetto, per di più italiano, quindi non c'è da aspettarsi chissà cosa.

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  3. Mi metto nei panni di Bernadette e la capisco benissimo.
    Anche a me, a volte, vien voglia di trasferirmi dall'altra parte del mondo. DA SOLA. 😅

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  4. Non ne ho visto manco uno... è grave?

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  5. Che fine ha fatto Bernadette? non aveva convinto nemmeno me. Lei, strepitosa come al solito, ma tutto il film sapeva un po' di "vorrei essere Wes Anderson ma non riesco". Hai ragione, Linklater ci aveva abituati meglio di così.

    Bellissimo invece Goodnight Mommy, che mi aveva inquietata dall'inizio alla fine, e ovviamente Run, ma Sarah Paulson con me ha sempre vita facilissima!

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    1. Wes Anderson e anche Woody Allen, un passo falso comunque ci sta.
      L'unico problema di entrambi la non originalità, altrimenti avrei dato qualche voto in più.

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  6. Pietro mio l'unica cosa che mi intriga parecchio è l'abilità delle tue recensioni. Per il resto nn so quale film andrei a vedere . Mi sembrano tutti un deja' vu e allora resto in attesa del miracolo. Cosa ci sarà di veramente nuovo?
    Abbraccione serale

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    1. Molti déjà vu sì, ma qualcosa di bello ed interessante c'è, forse non qui però nel cinema in generale sicuramente ;)

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  7. Di questi ho visto solo Goodnight Mommy e Run e devo dire che mi sono piaciuti molto entrambi, soprattutto il primo.

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    1. Sanno benissimo dosare entrambi la tensione, abbastanza sorprendenti ;)

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  8. A questo giro non solo non ho visto nessuno dei film che hai visto, ma nemmeno di quelli che hai scartato! E vedo che qualcosa meriterebbe pure...

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    1. A parte che l'animazione giapponese merita tutta, giusto qualcosina c'è ;)

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