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sabato 30 luglio 2022

I film del mese (Luglio 2022)

Nel momento più intenso, a parte quello finale con le classifiche generali annuali, bloggeristicamente parlando dell'anno, mi è accaduto un guaio (come accennato venerdì scorso), ancora e sfortunatamente non risolto, ma in fase di risoluzione (spero definitivamente entro lunedì). Una situazione che tuttavia, non solo mi ha permesso di esserci oggi ad esporvi il classico listone cinematografico mensile (il rischio che lo spostassi c'è stato), ma che mi permetterà di tornare attivo (su tutte le sedi) già da adesso, tant'è che tra oggi e domani riuscirò finalmente a rispondere a tutti i vostri commenti rimasti senza risposta, ed a girare tra i blog "amici" e seguiti (da cui manco da parecchi giorni). Un bel problema, tra post programmati e da programmare, se dicevo intenso era perché molti concentrati in poco tempo. A cominciare proprio da quello di venerdì scorso, per il settimo anno del blog (Qui), continuando con quello relativo al Geekoni di martedì passato (Qui), e questo di oggi, ma non finisce qui, ecco che martedì sarà il mio turno della Notte Horror, quindi insomma parecchia roba. Non bastasse che molte cose interessanti accadranno ad Agosto (prima di Ferragosto il post sui tormentoni musicali, dopo la seconda edizione della mia personale Horror Fest), ma alla fine eccomi, pronto, anche alla visione della quarta stagione di Stranger Things (nella lista delle serie di Agosto) ed a Spider-Man: No Way Home (nella lista dei film). Perché certamente, e nonostante tutto, di cose da fare e da vedere c'è e ci sarà sempre, accada quel che accada per esempio al blog, sempre a rischio di ridimensionamento.

No Time to Die (Azione/Thriller 2021) - Nonostante il prologo di grande bellezza tra i ghiacci norvegesi e i sassi di Matera, l'ultimo film del ciclo Daniel Craig come agente 007/James Bond (il penultimo fu Spectre nel 2015) rischia di deludere: le new entry non sono tutte azzeccate, i riferimenti ai capitoli precedenti troppi insistiti, il colpo di scena piazzato a metà risulta telefonatissimo, il super-cattivo ha motivazioni banali e comportamenti incongruenti. Sarebbero difetti difficili da perdonare non ci fosse quella manciata di minuti nell'epilogo: l'addio al personaggio/attore che, tra alti e bassi, conosciamo da 15 anni mira a suscitare la nostra commozione e riesce nell'intento (buona almeno la colonna sonora e la canzone a tema). Fumettosamente passabile però questo film, che indubbiamente è il peggiore della serie, una serie che a proposito spero riparti meglio di quanto le premesse facciano sperare, perché ora 007 sarà…Lashana Lynch. Chi?? Appunto. Per dire, la Ana de Armas, fighissima agente segreto a Cuba, ruba la scena a tutte ed è la vera Bond-girl di questo film. Un film lungo, arzigogolato e sbiadito. Voto: 5,5

Il capo perfetto (Dramma/Commedia 2021) - Ipocrisia e complotti machiavellici per una graffiante satira sul lato oscuro dell'imprenditoria (l'ambizione di un titolare di una fabbrica di bilance, dove mantenere l'equilibrio non è solo una metafora), con un eccellente Javier Bardem (meglio che nelle sue ultime uscite) nei panni del capo "paterno" che, nei momenti di difficoltà, non si lascia piegare dagli scrupoli (imperdibili certe sue espressioni serafiche sfoggiate nei momenti più critici o imbarazzanti). Fernando León de Aranoa, il regista di Escobar - Il fascino del male, alterna impietosamente gag tragicomiche e climax ansiogeni di esilarante banalità, costruendo un villain tanto odioso da rendersi diabolicamente simpatico. Anche se lo script non è sempre il massimo della precisione, qualche "ritocchino" ad hoc lo riequilibra con successo. I toni sono per lo più quelli della commedia, il ritmo scandito dal decorrere dei giorni della settimana e il sorriso fa spesso capolino. Poi subentra l'aspetto del dramma ma il film rimane molto godibile, ancorché asciutto e ha il pregio di adottare un paio di soluzioni narrative che possono sorprendere. Un film pungente, che diverte con intelligenza grazie a una sceneggiatura ricca di dialoghi scritti in punta di penna, davvero riuscito. Voto: 6,5
The Final Girls (Horror/Commedia 2015) - Per quanto il metacinema e l'horror siano anni che vanno a braccetto fa sempre piacere vedere omaggiare e sezionare il genere amato, in questo caso il sottogenere slasher con particolare attenzione alla saga di "Venerdì 13". Ci sono delle trovate molto ma molto interessanti e originali oltre che simpatiche, ma altri punti piuttosto patetici (vedi la storia madre-figlia che poteva essere un poco smussata). Gli inserimenti da commedia ben si sposano con l'andamento da slasher movie che la storia segue e regala momenti ben orchestrati. Non male neanche il cast, bene anche la regia (dello sconosciuto Todd Strauss-Schulson), ritmo fluido, qualche risata ed apprezzabili momenti gore. I cliché sono ovviamente voluti per far arrivare al fatidico finale e dare allo spettatore la "final girls" come evince il titolo, ovvero la tipica ragazza/o che in barba a tutto e tutti alla fine si salva. Nonostante non siamo nemmeno lontanamente ai livelli di Quella casa nel bosco per esempio (prende infatti un po' da lì e un po' da là, da Ricomincio da capo a Last Action Hero fino a Scream), questo The Final Girls è una pellicola che merita e che fortunatamente non si prende mai sul serio. Non mi è dispiaciuto in fondo, ma certamente poteva risultare migliore. Voto: 6

I Care a Lot (Commedia/Thriller 2020) - Un film che vuol essere quasi uno "J'accuse" nei confronti della situazione sanitaria americana, riguardante soprattutto il modus operandi utilizzato nei confronti degli anziani più abbienti. Un interessante thriller dai risvolti comici, che non scade troppo nella violenza gratuita (al massimo si vede utilizzare il teaser), con una Rosamund Pike talmente nella parte da risultare odiosa (come d'altronde sa fare). Non vi sono buoni, dal momento che sono tutti cattivi, ma in virtù di quanto scritto sopra viene da tifare per il mafioso russo, interpretato da un Peter Dinklage inedito e ben calato nella parte. I Care a Lot (di J Blakeson) faceva presagire qualcosa di buono, vanificato da una sceneggiatura che dopo le premesse inziali manda tutto in vacca. Il contentino degli ultimi minuti, sembra buttato li per il pubblico e migliora la qualità della pellicola, ma non basta, la sensazione è di bicchiere mezzo vuoto. Voto: 5,5
 
Baby Boss 2 - Affari di famiglia (Animazione/Commedia 2021) - Il primo Baby Boss, del 2017, non mi era dispiaciuto, alla fine mi aveva anche divertito (relativamente), ma qua è proprio un naufragio (banale e ripetitivo). Non sono bastati 4 anni dal successo del primo film della serie (che fu indubbiamente una sorpresa) per mostrare qualche idea degna di nota e produrre un sequel all'altezza. Peccato perché il film precedente sempre di Tom McGrath aveva dato, a mio avviso, nuova linfa alla DreamWorks Animation, che a parte Shrek, Kung Fu Panda e Dragon Trainer (forse Madagascar o qualunque altra cosina) ha offerto ben poco. Questo secondo capitolo si concentra sul rapporto tra fratelli che con gli anni si incrina fino a quasi scomparire per diventare indifferenza, cose che succedono in tutte le famiglie. Tutto quello che gira intorno a questo messaggio conta poco, cosi come il cattivo di turno o i nuovi amici. Non troppo divertente. Voto: 5,5
 
La profezia dell'armadillo (Dramma/Commedia 2018) - Primo approccio al pensiero, poetica, di Zerocalcare, con questo film (diretto da Emanuele Scaringi) che racconta la storia di un giovane disegnatore che si interroga su se stesso dopo un evento luttuoso, un film da cui non mi aspettavo molto e che forse per questo mi ha piacevolmente colpito. Dialoghi interessanti conditi da un po' di filosofia e battute spiritose. Una riflessione (amara) sulla vita. Un film a cui non mancano cadute di tono (a volte la sceneggiatura "divaga" un po' troppo e l'Armadillo come coscienza può risultare fuori contesto), ma generalmente sono decisamente maggiori i momenti riusciti. Perché nonostante tutto, nella sua semplicità, La profezia dell'armadillo riesce a conservare l'autenticità e la brillantezza del primo lavoro di grande respiro del fumettista italiano. Dopotutto va bene che c'è qualche elemento di confusione qua e là, ma si tratta pur sempre di un film leggero, che diverte, e tanto basta. Convincente la prova del protagonista Simone Liberati, non meno quella di Pietro Castellitto in versione Freaks Out. Voto: 6+
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose (Dramma/Commedia 2020) - Sydney Sibilia prende uno spunto come fu per (la spettacolare trilogia di) Smetto quando voglio (Breaking Bad) ed in questo caso, con l'Isola delle Rose ne fa una sua personale I love Radio Rock (anche citata all'inizio). I personaggi del regista salernitano (tra i più promettenti e capaci del nostro cinema moderno) hanno in comune determinate caratteristiche che anche in questo film si confermano, outsider che vengono isolati dal loro contesto quotidiano, individui dotati anche di talento che in qualche modo grazie alla loro visione immaginaria ed utopistica si creano a parte quel mondo che il '68 voleva cambiare. Egli è bravo nel disegnare i personaggi, riesce a dare sempre un certo respiro internazionale alle sue storie (è sbarcato su Netflix non per caso), Elio Germano (che spogliatosi dai panni di Antonio Ligabue si cala nuovamente nella parte di un sognatore fuori dagli schemi) capeggia una buona compagine di attori sull'Isola (tra cui la Matilda De Angelis, di Youtopia), mentre nel governo il duo Fabrizio Bentivoglio-Luca Zingaretti fa faville (il primo consiglio dei ministri è esilarante). Storia che non conoscevo (che viene romanzata), film ben fatto e con una bella colonna sonora di pezzi anni '60. Buono davvero, con quel retrogusto di malinconia, unica pecca una certa anacronisticità narrativa, e un po' di drammaticità in più non avrebbe guastato. Voto: 7
 
Durante la tormenta (Dramma/Thriller 2018) - Altra perla di Oriol Paulo che dopo Contrattempo mette in piedi un altro thriller rompicapo dal ritmo serrato e disseminato di colpi di scena. Stavolta il terreno è quello dei paradossi temporali (alla Timecrimes): complici una tempesta (Donnie Darko) e le onde elettromagnetiche (Frequency), la protagonista crea una versione alterata del presente (Butterfly Effect) e deve sistemare le cose prima che un fulmine colpisca l'orologio della scuola (Ritorno al futuro). Divertente juke box di genere che non si può non amare. Tolti infatti i punti deboli (fragilità insite in una sceneggiatura così delicata, alcuni passaggi erano sicuramente evitabili), la pellicola (produzione Netflix) è buona, molto buona, maneggia un tema delicato come quello dei viaggi nel tempo, senza risvegliare scomodi paradossi e anzi giocando con gli stessi in maniera fluida e lo fa in un'abile fusione col genere thriller che arricchisce di emozioni la visione. Bravi, molto bravi, anche gli attori, con in testa la bella Adriana Ugarte. Il finale poteva osare di più, piuttosto che virare sull'epilogo più scontato ma nel complesso: promosso a pieni voti. Non esaltante quanto il precedente, ma Oriol Paulo si riconferma abile. Voto: 6,5
 
Malignant (Horror/Thriller 2021) - Il talentuoso James Wan dopo la parentesi Marvel con Aquaman ritorna nel campo a lui più congeniale, e i risultati si vedono. Ho apprezzato questo horror, l'horror che non ci si aspetta. Distante dai suoi precedenti lavori in The Conjuring e Insidous, tra body horror e film d'azione, detective story e dramma psicologico. Il film più libero, straniante, persino ridicolo ma perfettamente autoriale del regista malese naturalizzato australiano, che si ritaglia uno spazio in cui poter dare sfogo a tutto ciò che ama di più: la mescolanza di generi, l'amore per gli effetti speciali artigianali, l'ossessione per il corpo umano. Tutto diventa particolarmente folle. Se si decide di seguire questa corsa sorprendente, la pellicola diventa inaspettatamente divertente. Un film dall'anima volutamente di serie B e dall'estetica di serie A, una corsa folle difficile da dimenticare. Certo, ci sono dettagli nella sceneggiatura che inficiano il risultato finale e ne compromettono il voto, che poteva andare oltre la semplice sufficienza con un po' di accortezza in più e meno enfasi action-emozionale, atta a colpire a ogni costo, ma almeno si è visto qualcosa di diverso. Brava Annabelle Wallis, ardita fusione tra un'iniqua virago e una tormentata apparizione. Niente male. Voto: 6
The Gentlemen (Giallo/Azione 2019) - Finalmente torna il Guy Ritchie dei vecchi tempi (Aladdin non era per lui dopotutto), con questo gangster movie frenetico e dalla sceneggiatura ad incastro. In questo senso egli è il Tarantino della malavita inglese: con questa (rinnovata, rinforzata) impressione si esce dalla visione di The Gentlemen, pellicola che rinverdisce i fasti del passato, della prima produzione del regista britannico riportando in superficie la sua attitudine eccellente verso un cinema che unisce intrattenimento roboante e tensione ai massimi livelli con una punta di vivace ironia in una confezione assolutamente impeccabile. The Gentlemen è poi una prova di indiscutibile efficacia per una manciata di interpreti più o meno celebri. Certo, c'è molto di già visto e innumerevoli sono le variazioni sul tema della guerra fra boss della droga, colpisce peraltro la totale mancanza dell'elemento della legge, ma la giustizia nella trama del film percorre strade tutte sue. A questo proposito è dunque inutile attendersi anche una decisa o illuminante morale (ma si era già rilevato in apertura come intrattenimento, tensione e ironia fossero gli ingredienti principali della ricetta del lavoro). Quasi due ore di durata che passano rapidissime. Voto: 6,5
 
Greta (Dramma/Thriller 2018) - Neil Jordan utilizza lo stalking portato alle estreme conseguenze per un discreto di thriller di intrattenimento che prende modelli già preesistenti, i quali a loro volta sono il palcoscenico per un buon cast tutto al femminile in cui la presenza inquietante della Isabelle Huppert (già avvezza a tali interpretazioni) getta la sua malefica esca per la giovane Frances, una convincente Chloë Grace Moretz (era solo sexy in Tom & Jerry). Lavoro dignitoso di un regista navigato, però (molto) al di sotto della sua ultima prova di Byzantium. Purtroppo nella seconda parte scende un po' di ritmo, le cause del disagio psicologico dell'antagonista sono poco approfondite e quindi resta la sensazione di fondo che alla fine il tutto per quanto buono sarebbe potuto essere migliore. Dopotutto si consuma sì attraverso una vicenda indubbiamente carica di tensione, ma anche prevedibile e scontata, comunque sadico e delizioso l'epilogo a tre. Voto: 6

Uno di noi (Dramma/Thriller 2020) - È chiaramente il cinema di Clint Eastwood l'elemento ispiratore principale di questo "tardo western" che propone personaggi solidi e di poche parole (la coppia Diane Lane-Kevin Costner, quest'ultimo in stile e versione da Yellowstone, è scelta perfettamente, perché con i loro volti sappiamo fin da subito che non molleranno, e daranno filo da torcere alla famiglia che ha rapito il loro nipotino), ben caratterizzati dalla sceneggiatura e che ricordano quelli del grande attore e regista americano (seppur in verità è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2013 scritto da Larry Watson). Un film con momenti di violenza inaspettata ma ben inseriti in una storia che si segue piacevolmente, "immersa" negli splendidi paesaggi del Montana e del Dakota. Non mancano alcuni momenti di stanca e non tutto torna nello scontro finale, ma registra comunque dei sani momenti di tensione. Un buon film. Voto: 6

Un eroe (Dramma/Thriller 2021) - A seguito di un gesto di grande generosità, un detenuto diventa una sorta di eroe, ma ben presto la situazione si ribalta. Tornato in Iran dopo la deludente esperienza europea con Tutti lo sanno, Asghar Farhadi continua a fare il suo (miglior) cinema: ricco di senso e di tensione morale, beneficamente dispensatore di dubbi e domande nonché privo di certezze e risposte definitive. Una sorta di thriller morale (popolato da personaggi che hanno tutti o quasi i loro torti e le proprie ragioni) che sa coinvolgere lo spettatore fino alla fine, grazie ad una sapiente sceneggiatura ed a ritmi che si mantengono alti per tutta la durata della pellicola. Asghar Farhadi il suo lo sa fare sempre molto bene, e Un eroe lo conferma. Perché sebbene il film non abbia la potenza narrativa di Una separazione o quella drammatica de Il cliente è però l'ennesimo notevole film di un autore fondamentale degli ultimi due decenni. Appassionante, a tratti un po' macchinoso e pedante (enfatizzante), ma di forti emozioni, che fanno riflettere, e che certamente non lasciano indifferenti, ben riuscito. Voto: 6,5
Eternals (Avventura/Fantastico 2021) - Gli Eterni non sono certo fra i personaggi di punta dell'universo fumettistico della Marvel. Poco male perché anche con personaggi di secondo piano ci si può ricavare qualcosa di buono (Ant Man), se non addirittura ottimo (I guardiani della galassia e Deadpool). Non è il caso di questo film, che come per Shang-Chi e Black Widow si perde nel vortice della medietà delle ultime deludenti produzioni (ha accenni davvero vaghi all'Universo Marvel). Chloé Zhao fresco Oscar per Nomadland poteva essere una garanzia, ma aldilà della presa paesaggistica del film, il suo apporto mi sembra al livello di pilota automatico. Non aiuta certo il numero alto dei personaggi che non consentono uno scavo approfondito dei caratteri, quindi rimane ovviamente ad un livello di medietà con propensione verso il basso. Se si fa l'esempio della Angelina Jolie, non si capisce per tutto il film se è sbroccata di suo, rimbambita o scoglionata, non è dato sapere. C'erano degli spunti buoni ma nemmeno i dialoghi aiutano vista la loro ovvietà. La narrazione abusa un po' troppo di flashback e francamente mi è sembrato che il ritmo vada in stand-by spesso come la nota legge americana degli spiegoni che colpisce da sempre. Non fa completamente schifo, però ha poco per emergere e soprattutto non sfrutta i buoni spunti che offriva (poco riuscite le parti comiche). Un film di livello medio e nulla di più. Voto: 6

Tre piani (Dramma 2021) - Tra (presunti) stupri, processi, morti, calunnie e altre graziose faccende (nel condominio più sfigato di Roma), tutto finirà incomprensibilmente a tarallucci e vino: non sembra un film di Nanni Moretti (Mia madre era certo migliore) e probabilmente il fatto che è tratto da un romanzo (omonimo) di Eshkol Nevo, evidentemente rimaneggiato anche dallo stesso regista insieme ad altri, non è un caso. È difficile parteggiare per qualcuno in una pellicola in cui tutti i personaggi sono antipatici, e non solo per i difetti imposti dal copione: i limiti di recitazione sono fin troppo scoperti e solo Andrea Giannini, Alba Rohrwacher e Margherita Buy lasciano un buon ricordo di sé sullo schermo. Inutile accanirsi su Moretti, perfetto nel suo stile recitativo in levare nelle parti leggere o surreali, ma totalmente fuori parte in un ruolo drammatico come questo. La morale dovrebbe riguardare il perdono e la comprensione, ma a fronte di un'opera così sgangherata anche dal punto di vista logico (soprattutto nell'episodio che ha per protagonista Riccardo Scamarcio, in cui non ha sostanzialmente mai senso nulla) è complicato prendere sul serio qualsiasi cosa. Un film che espone tanti avvenimenti ma in definitiva non particolarmente stimolanti. Voto: 4,5

Mondocane (Dramma/Azione 2021) - Con La Terra dei Figli (che mi piacque in ogni caso di più), Mondocane è l'altro rappresentante del cinema italiano distopico nel 2021. Un prodotto interessante e abbastanza coinvolgente, anche se non originalissimo in una vicenda abbastanza prevedibile. Una specie de "La Paranza dei Bambini" ambientato in una Taranto post-catastrofe. Se l'affascinante ambientazione è solo un pretesto narrativo che poco si amalgama al film e non ne è parte realmente integrante, funziona decisamente meglio il racconto dei due amici (poi nemici) che crescono e scoprono la dura vita dei bassifondi. Interessante in tal senso il discorso (che però rimane in superficie) del "potere del potere" e della fascinazione del capo (un Alessandro Borghi non così centrale come però ci si aspetterebbe). Lo scontro tra un ragazzo idealista/umanista e quello più pratico e pronto a "far carriera" è un po' già visto (ed evitabile era forse anche la piccola e tenera storia d'amore) ma l'opera di Alessandro Celli è interessante, nonché coraggiosa, pur nella sua incapacità (e forse non volontà) di addentrarsi veramente nei sottotesti che apre e poi lascia in sospeso. Ma resta un'opera di indubbio valore e tecnicamente di livello che merita senz'altro una visione. Voto: 6

ANGOLO VINTAGE
Boiling Point - I nuovi gangster (Dramma 1990) - L'attimo di ribellione di un giovane sfigatello dà il via ad una reazione a catena di violenze e crimini, in un rincorrersi di situazioni paradossali e di personaggi buffi, cupi e grotteschi, in specie quello interpretato da Takeshi Kitano. Non mi ha convinto fino in fondo questo secondo film del regista giapponese, a differenza del primo Violent Cop che era un discreto noir e che già tracciava il percorso che il regista seguirà in futuro. Anche questo film prova a farlo, ma risulta caratterizzato da silenzi che a mio parere mancano della giusta intensità emotiva e non riescono a riempire il vuoto lasciato dalla mancanza di una colonna sonora, ma sembrano più dovuti ad idee poco chiare che ad un tentativo poetico (o forse sarà che Kitano mi ha abituato troppo bene nelle sue successive opere). Un film pieno di sano e divertente cinismo che rende più digeribile la violenza di una realtà che assume i connotati del sogno, e che si rivela in un finale che torna al punto di partenza e, sinceramente, poteva essere migliore. Un Kitano minore, decisamente, ma sempre meritevole di visione. Voto: 6+

Tutto quella notte (Commedia/Avventura 1987) - Uno dei tantissimi film cult anni '80 per ragazzi alla prese con la voglia di scappare di casa e godersi avventure inaspettate. Colpito da un adattamento del titolo discutibile, come la maggior parte delle pellicole di quel periodo, Tutto quella notte (una sorta di versione per tutta la famiglia di "Fuori Orario" di Martin Scorsese e "Tutto in una notte" di John Landis) è il primo film diretto da Chris Columbus, un mago del cinema per ragazzi, più conosciuto per altri (grandi) lavori (come regista soprattutto uno, come sceneggiatore tanti altri). In questo film la sua regia si vede tantissimo, specialmente anche nelle piccole trovate che ritroveremo in suoi lavori successivi. Il cast è in gamba (spicca ovviamente la bella Elisabeth Shue, a quei tempi indimenticabile, particine per Penelope Ann Miller, quasi irriconoscibile sotto il trucco da nerd, e Vincent "Palla di Lardo" D'Onofrio, irriconoscibile magro) e anche i giovanissimi attori sono a proprio agio, per un ora e mezza circa di divertimento leggero e senza pensieri. Mette in scena una storia semplice, con personaggi stereotipati, ma non piatti, in una storia che magari vederla con gli occhi di adesso risulta un po' assurda ed ingenua, ma che risulta sempre molto divertente (e con la dose giusta di "zucchero"). Tanto ritmo, gag all'acqua di rose ma che spesso fanno sorridere (come la simpatica sequenza del babysitting blues) e una colonna sonora adeguata (apertura e chiusura perfetta). Tutto per una pellicola (che si trova su Disney Plus con i sottotitoli) rocambolescamente godibile. Voto: 6+

18 commenti:

  1. Non sono certa di aver capito cosa sta accadendo.
    Sapevo che tuo padre aveva contratto il virus, e non so se lo hai preso anche tu.
    Spero comunque che stiate tutti bene, ma tu più di tutti.
    Un abbraccio.

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    1. L'abbiamo avuto tutti...adesso comunque va abbastanza bene...

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  2. Visti L'isola delle rose, The gentlemen e The Eternals, sono più o meno sulla tua stessa linea, degli altri che hai visto ce ne sono diversi che vorrei proprio recuperare (Un eroe, Tutto quella notte...)

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    1. Non ricordo esattamente ma mi fido, però soprattutto i primi due anche meglio si poteva fare, peccato.

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  3. Intanto spero che tutti i problemi siano superati, e l'augurio in questo senso resta il principale.. poi diverse buone pellicole e d'accordo sulle bocciature: Specialmente per tre piani e anche No time to die. Anche io ho trovato buoni I care lot, con una Pike da sballo), The gentleman e Durante la tormenta (sai quanto ami il genere..)

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    1. Non del tutto superati ma procede come deve ;)
      Ho letto qualcosa in giro effettivamente, e non sempre siamo sulla stessa linea, ma è giusto così.

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  4. Povero Fahradi, secondo me non aveva fatto così male con Tutti lo sanno...

    Un eroe non mi è sembrato riuscitissimo, ne scrissi quando lo vidi al cine!

    Spero tu risolva il problema senza intoppi! :--)

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    1. Vabbè sono pareri personali, parere mio fece non bene, ma ora si è ripreso..

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  5. L'isola delle rose mi era piaciuto tantissimo e mi aveva fatto pure un po' piangere :) Non ho visto la profezia dell'armadillo, ma avevo visto la serie di Zerocalcare su Netflix quest'inverno: bella bella bella! Se non l'hai vista la consiglio

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    1. Beh sì c'è dispiacere per l'Isola.
      Lo so, ed è proprio per quella serie che ho voluto prima vedere il film ;)

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  6. Intanto spero che le cose si siano sistemate e che tu e i tuoi familiari stiate bene!!

    Pensa che io ho AMATO The Final Girls (così come Malignant, per me uno dei film più belli dello scorso anno!), l'ho trovato un horror estremamente intelligente e sul finale mi sono persino commossa. Forse l'hai visto un po' "tardi", quando ormai molti registi hanno realizzato opere simili, per apprezzarlo come avrebbe meritato.
    I Care A Lot ha tanto di quel potenziale che la delusione finale è ancora più fastidiosa. Concordo sia col giudizio sia col voto. Purtroppo, avevo provato le stesse sensazioni guardando l'ultimo film di Sibilia, con tante buone idee a livello di regia, sceneggiatura e colonna sonora, ma stringi stringi è un'opera che ho trovato estremamente superficiale.
    Bentornato a Guy Ritchie che, come scrivi, con The Gentleman ha ripreso le atmosfere a lui più congeniali e si vede, perché il film è stiloso e divertentissimo.
    Eternals... eh, la Zhao ci ha provato. A me non è dispiaciuto ma qualcosina poteva venire tagliato, ne avrebbe giovato la compattezza di un'opera dal respiro anche troppo epico per il baraccone della Marvel.

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    1. Innanzitutto grazie del pensiero, e che le cose in parte si sono sistemate.
      Probabilmente sì, troppo tardi effettivamente, mentre Malignant tra la cavolata e il capolavoro, la verità sempre in mezzo ;)
      Beh sì, anche se il finale di I Care a Lot è il punto più alto, la "risoluzione" da me attesa...
      Superficiale sì, ma che storia però, è quella l'arma in più!
      Ora speriamo non cambi rotta Guy, nonostante quest'ultimo non sia comunque al livello di altri suoi migliori, troppo simile a Kingsman...
      Ci ha provato Zhao ma forse non del tutto adatta, per quanto l'adattamento non proprio convincente, anzi...

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  7. L'isola delle rose è un piccolo gioiellino, ad avercene film italiani così :) A noi I care a lot è piaciuto, penso più per gli attori (veramente bravi) che per il resto

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    1. Già, questi sono (grandi) film italiani, non certi altri..
      Ci sta, ma non possono bastare solo gli attori..

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  8. Mica mi ricordo se ho visto Malignant... ho rivisto il trailer e non mi pare. Oppure mi ha fatto talmente schifo che l'ho cancellato dalla memoria ma ne dubito, Wan non mi delude mai. Me lo segno anche se sta su Sky, piattaforma più scomoda per me.
    The Gentleman l'ho visto, lo scorso anno mi pare, so che mi è piaciuto ma l'ho completamente rimosso. Ricordo poche scene...
    Mondocane non lo conoscevo e mi segno anche questo!
    Ho ricordi vaghi di Tutto Quella Notte ma tutti piacevoli. Sarebbe da riguardare!

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    1. Beh io non posso sapere, però Malignant merita d'esser visto, e ad ogni costo.
      Effettivamente non rimane proprio impresso The Gentlemen, così come Mondocane, ma sono due film validi.
      Dovevo vederlo per il Geekoni, ma ho dovuto cambiare ed eccolo qui, perché volevo davvero, ed alla fine ho fatto bene, proprio simpatico ;)

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  9. Ho visto uno dei film della tua lista :D Eternals, sono andata addirittura al cinema previsa ricompensa di un mega pacco di popcorn. Non mi è piaciuto, pensavo di essere di parte dato che non sono una fan del genere -per niente- ma vedo che sei d'accordo anche tu :D Come hai detto, non fa schifo però non tornerei a vederlo...cioè si, in cambio di altri popcorn si, ma solo per quelli xD

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    1. Ahah...ti fai corrompere troppo facilmente, comunque no, rivederlo proprio no, e pensa che io sono fan del genere, una mezza delusione onestamente..

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