venerdì 31 marzo 2023

I film del mese (Marzo 2023)

Dopo lo speciale cinematografico di "marca" Sky (di Gennaio scorso), ecco quello tutto Netflix, con film in maggior parte di origine sua, ovvero prodotti e distribuiti da loro. Tutti film di cui nessuno candidato agli Oscar, di quelli li ho già visti 3 (di quelli mancanti a quelli già visti nello speciale di pochissime settimane prima) lo scorso mese di Febbraio, ed a proposito degli Oscar 2023, avevo detto (il giorno del mio compleanno nel post) che ne avrei parlato a fine mese, questo mese, ma sarà il prossimo quando ne vedrò altri 4 e avrò una visione un po' più chiara (per quella chiarissima invece ci vorrà probabilmente tutto l'anno). Ma tornando a questi 16 film Netflix, non sono di ultimissima uscita perché facente parte della mia lista (delle tante), ma per altri e tanti ancora ci sarà tempo. Intanto questa grossa fetta proprio tanto soddisfatto non mi ha fatto rimanere, ma tra alti e bassi un po' di cose buone ho trovato e visto, tra sorprese ed incredibili conferme.

Tiempo Compartido (Time Share) (Dramma 2018) - Appena entrata nella multiproprietà nel lussuoso resort messicano, una giovane famiglia è costretta per un disguido od altro a condividere gli spazi con un'altra famiglia di sconosciuti. Mentre moglie e figlioletto sembrano adattarsi di buon grado, Pedro non si rassegna e vede in ogni evento l'indizio di un complotto indecifrabile. L'atmosfera sospesa e dubbiosa è assolutamente ben colta grazie a un'attenzione estetica raffinata ai colori e alla fluida esposizione degli ambienti (dai piani alti al sotterraneo), ma il senso resta molto criptico e si rimane con troppi interrogativi. L'idea infatti non sarebbe nemmeno male, ma drammatizzare ricadute esistenziali da subdole strategie commerciali è compito arduo. Il film non ci riesce, ed i personaggi si muovono ciascuno per suo conto, con storie fumose alle spalle ed altrettanto fumose realtà e prospettive. Ne risulta un bignamino di una soap opera, ed è un peccato. Voto: 5,5

Hustle (Sportivo/Dramma 2022) - Più che far vedere il palcoscenico della NBA, Hustle è un viaggio dietro le quinte di quel mondo. Non per niente la presenza di tantissimi cameo in questo film lo prova. Essere un talento cristallino è una dote donata da madre natura, l'altra è emergere in un mondo estremamente competitivo che non ammette debolezze perché i talenti cristallini non mancano. Ne è perfettamente consapevole il suo protagonista, un talent scout che oltre a lavorare sul fisico dell'atleta deve essere maturo con la mente perché solo il talento non basta. Adam Sandler dimostra (ancora una volta) che quando vuole riesce a tirar fuori buoni personaggi anche al di fuori delle commedie pure (vedasi anche Diamanti grezzi). Il film non presenta novità particolari ed a livello narrativo non si può dire che sia originale, però è un film dalla struttura solida e dai personaggi ben caratterizzati, specialmente il suo coprotagonista (lo spagnolo Juancho Hernangomez), anche lui prestato dalla NBA al cinema, ma integrato bene al tessuto del racconto e funzionale nella sua interpretazione. Un buon film. Voto: 7
The Old Guard (Azione/Fantastico 2020) - Basato sul fumetto omonimo scritto da Greg Rucka anche sceneggiatore del film, The Old Guard distribuito da Netflix si regge esclusivamente sulla presenza della sempre affascinante e action woman Charlize Theron. La prima mezz'ora è molto travolgente e cattura l'attenzione: l'idea di base è affascinante e dalle potenzialità enormi, perde colpi nella parte centrale per via della trama che, da un certo punto in poi, si intuisce facilmente (tranne un paio di colpi di scena) e da personaggi secondari privi di spessore. Solo Nile ed Andy sembrano avere un minimo di sviluppo, neanche il personaggio di Luca Marinelli (che, per bravura, mi è sembrato l'unico in grado di reggere il confronto con la Theron) mi è sembrato gestito al meglio. Le musiche in un paio di casi, mi son sembrate un po' buttate lì e fuori contesto. Porta a casa il risultato dell'intrattenimento per il rotto della cuffia ma niente di più. Voto: 6

Unicorn Store (Commedia 2019) - La favola triste di una ragazza con la sindrome di Peter Pan, ghettizzata da bambina, assillata dai genitori, in crisi esistenziale e lavorativa e poco propensa alla vita sociale. Kit sta sprofondando nella depressione, quando riceve l'invito a visitare un negozio gestito dallo sfavillante Samuel L. Jackson che le promette un unicorno, ma per averlo dovrà dimostrare di meritarlo. Film imperfetto quanto interessante, con una regia (della stessa Brie Larson protagonista) coraggiosa che alterna il reale all'onirico senza dare troppe spiegazioni. Tanti colori, tanto ottimismo, certo anche qualche banalità, ma nel complesso meritevole di visione (memorabile la presentazione degli aspirapolvere). Crescere non significa necessariamente invecchiare. Voto: 6

The Hater (Dramma/Thriller 2020) - Ritratto di un "odiatore" seriale, un arrampicatore sociale che sale i gradini dell'ambiente alto borghese dell'odierna Varsavia con devastanti conseguenze per chi lo circonda. Film polacco (se capito a fondo non poco inquietante) che intriga per una storia realistica sebbene estremizzata, frutto di una sceneggiatura che segue le "gesta" del protagonista in un crescendo di tensione distruttiva ben resa dalla regia (di Jan Komasa, che ci sa fare, poco da dire, come già visto in Corpus Christi), con il fondamentale contribuito del giovane attore protagonista assai bravo e credibile. Senza particolare profondità e con una parte centrale snellibile (non fosse che duri un po' troppo), ma il crescendo cinico e politicamente caustico (da ambo i lati) colpisce nel segno, fino a una cupa e riuscita parte finale che scansa abilmente le trappole del moralismo. Una buona e bella sorpresa nel panorama thrilleristico attuale. Voto: 6+

Beyond Skyline (Sci-fi/Azione 2017) - Fantascienza patchwork. La prima parte è il sequel di Skyline diretto dallo sceneggiatore del primo, con il giudizioso Frank Grillo che combatte dentro un'astronave zozza tenendo in braccio una neonata, poi Liam O'Donnell si ricorda dei finanziatori asiatici, l'azione vola nel bel mezzo della giungla del Laos, Iko Uwais e Yayan Ruian si mettono a menare alieni robotizzati con le stesse mosse di The Raid, fino all'epilogo in stile Transformers. Come trama e assurdità siamo dalle parti dell'Asylum (nello stile del pessimo Jiu Jitsu), ma il film è discretamente girato, gli effetti speciali mediamente buoni, i combattimenti corpo a corpo goduriosi. Insomma, un calderone caciarone e divertente, per una volta tanto, mediamente riuscito. Voto: 5+
Beasts of No Nation (Guerra/Dramma 2015) - Cary Fukunaga, artefice prima della straordinaria prima stagione di True Detective e poi purtroppo dell'ultimo James Bond con Craig, realizza una pellicola veramente coraggiosa, ci porta infatti in Africa in mezzo ai bambini soldato che combattono per individui senza scrupoli. La storia di una delle tante guerre africane, un film che contiene immagini dure ma che non si basa solo su quelle, siamo davanti ad una sorta di racconto di formazione, sulla perdita dell'innocenza. Un lavoro importante, che mette a segno alcuni momenti forti facendo sempre leva sullo sguardo del piccolo, che invoca umanità. E che nello spettatore non genera commozione ma forte stordimento per l'enormità di questa tragedia. Buona confezione e cast all'altezza del compito, bravissimo Idris Elba nei panni del comandante, figura che diventerà una sorta di padre degenere per il protagonista. Un buon film, le due ore di durata sono abbastanza scorrevoli, poteva essere più incisivo certo (non è al livello de L'ultimo Re di Scozia), però è ugualmente un prodotto di una certa qualità. Voto: 7

Polar (Azione/Thriller 2019) - Un ultimo incarico si trasforma per un killer professionista in una caccia all'uomo diretta dal suo ex datore di lavoro. Un film dalla trama poco originale (a metà strada tra Leon e John Wick), "nobilitato" dalla buona caratterizzazione del personaggio principale ottimamente interpretato da Mads Mikkelsen, che anche in questo caso ed ancora una volta tira fuori il meglio ("cattivi" invece un po' troppo caricaturali). Il film alterna (in modo un po' troppo "meccanico" e con qualche caduta di ritmo) momenti d'azione con la violenza spinta al limite, ad altri più intimisti legati al rapporto tra i due protagonisti. Bella fotografia e buona colonna sonora, per una pellicola gradevole, fresca e sufficientemente adrenalinica, con qualche intermezzo comico azzeccato, ma anche tanti passaggi che in mani migliori avrebbero potuto creare un film decisamente ottimo. Ciononostante è un buon intrattenimento. Voto: 6

The Perfection (Dramma/Thriller/Horror 2018) - Ha più incongruenze e buchi di sceneggiatura degli strumenti di un'orchestra ma, maestro, che musica! Il susseguirsi dei twist che riavvolgono il nastro spiazzano e nutrono l'intrigo, l'ambientazione cinese quasi turistica è una succosa ouverture per gli orrori viscidi che rivelerà l'accademia, il duetto finale ha quel non so che di attraente e contemporaneamente ripugnante che scava la propria nicchia nella memoria. Spiazzante, minimamente originale e ben realizzato (oltre che ben interpretato, non solo da Allison Williams), un mix di generi ambizioso, che definirlo variegato è un eufemismo, dato che Richard Shepard li abbraccia tutti quanti, parte come un dramma psicologico tipo Il cigno nero o Nocturne vista la musica e il resto, svolta nel pandemic movie, approda nel body horror (molto angosciante, per giunta), fa una capatina nel rape and revenge e sfocia nell'horror barocco e allegorico, con sprazzi di splatter, ma tutto sommato gustoso e weird (in particolare nel finale) al punto giusto. Caotico, ma sorprendente, davvero notevole. Voto: 7
Illang - Uomini e lupi (Azione/Sci-fi 2018) - Anche se l'intro offre da subito un diversivo (la riunificazione delle due Coree alla base dei disordini e conflitti sociali), per buona parte l'opera segue gli eventi del film d'animazione giapponese (Jin-Roh - Uomini e lupi) di cui è remake (in live action) salvo poi trovare uno sviluppo lento e poco avvincente, che per quanto condito di buona action, lascia lo spettatore un po' confuso. La parte finale recupera buona parte dell'interesse, con le scene del soldato armato e la buona fotografia nelle scene nelle fogne, ma nel frattempo due ore di film si sono fatte sentire abbastanza. Un discreto pasticcio (com'era in un certo senso preventivabile), moderatamente legittimato da episodici squarci di luce, esclusivamente riconducibili alla tecnica sopraffina del regista sudcoreano Kim Ji-woon, che non si dimentica (basta ricordarsi infatti di I Saw the Devil) neanche nelle peggiori occasioni. Voto: 5,5

The Witcher: Nightmare of the Wolf (Animazione/Avventura/Fantastico 2021) - Lungometraggio d'animazione piacevole e ben riuscito, che racconta e approfondisce il background di Vasemir, il più vecchio dei The Witcher nell'omonima serie Netflix. L'ambientazione medievale e alcune creature (i draghi volanti) riportano alla mente quanto visto ne L'armata delle tenebre, solo che qui non c'è spazio alcuno per la demenzialità, al contrario, l'atmosfera è alquanto macabra e la visione sconsigliata ai più piccoli per la tematica affrontata e la crudezza di varie sequenze sottolineata da un design realistico che coglie ogni espressione facciale dei vari personaggi, in special modo di quelli posseduti. L'animazione è molto buona e anche la storia (tra sequel e spin-off) è ben scritta, un buon film. Voto: 6,5

La ragazza che sapeva troppo (Fantascienza/Horror 2016) - Un fungo parassita ha trasformato gli uomini in zombi famelici ma un gruppo di bambini sembra essersi evoluto diventando un misto tra uomo e zombi, famelico ma dalle capacità cognitive perfettamente funzionanti, i pochi superstiti umani cercano di analizzarli per trovare una cura. Visione originale e interessante del non morto a cui viene dato un cervello non da mangiare ma con cui pensare. Purtroppo la trama non sfrutta bene la buona idea di base e finisce per incagliarsi nel solito militari e scienziati pazzi. L'incipit è infatti sì intrigante e pone le basi per qualcosa di originale, salvo poi sgretolarsi (per via di alcuni inspiegabili sfondoni di sceneggiatura) col trascorrere dei minuti. Tra qualche alto e qualche basso si arriva a un finale un po' stiracchiato, quest'ultimo tra l'altro alquanto deludente. Sprecato infine il cast di buon livello presente, tra cui Gemma Arterton e Glenn Close. Voto: 5,5

Mute (Sci-fi/Thriller 2018) - Nella Berlino del 2052, un barista Amish muto ed allergico alla tecnologia si mette alla ricerca della sua donna scomparsa. Prometteva bene il ritorno di Duncan Jones alla fantascienza degli esordi dopo la parentesi video-gamica (Warcraft - L'inizio) ma il fumo dell'ambientazione "bladerunnizzata" al neon non basta a mascherare la pochezza del plot né la bizzarria di alcuni personaggi, come i due chirurghi americani clandestini al soldo della malavita, non evita la sensazione di trovarsi di fronte ad un opera poco ispirata, a parte la dedica finale che sorprende e commuove ma per motivazioni extra-filmiche. Forse il film si risolleva in effetti nell'ultima mezz'ora, ma è troppo tardi. Nel complesso mi è sembrata un'occasione un po' sprecata, peccato. Voto: 5,5
I Kill Giants (Dramma/Fantastico 2017) - Un film che si inserisce in quel filone fantasy intimista non dissimile a 7 minuti dopo la mezzanotte, anzi si può dire gli argomenti stessi affrontati sono molto vicini da un certo punto di vista. Entrambe le pellicole affrontano il mondo dell'infanzia sotto posto ad un forte shock emotivo, una paura o un dolore che in questo caso prende la forma di un gigante da combattere. Rifugiarsi in un mondo a parte per non affrontare l'inevitabilità del reale. Ben sviluppato nei personaggi, bravi gli attori (tra cui Zoe Saldana) ed una regia solida che in qualche modo sostiene il budget ridotto del film. Tuttavia a parte qualche scena fatta bene, il resto è poca cosa. Non raggiunge infatti i livelli di intensità del simile già citato od altri, e quello che resta è una pellicola sensibile e delicata ma riuscita a metà, sufficiente comunque a rendersi partecipativa, e di impossibile sottovalutazione cinematograficamente parlando. Voto: 6

Altruisti si diventa (Dramma/Commedia 2016) - Mi tocca particolarmente da vicino (vista la malattia del co-protagonista), ma a parte ciò, cinematograficamente parlando trattasi di un film, seppur non particolarmente originale, ben sceneggiato e ben fatto, e quasi di conseguenza gradevole alla visione. Gli equilibri umani alla Quasi amici vengono infatti mischiati all'on the road tipico americano in un film che, nonostante il linguaggio colorito, viene portato avanti con notevole garbo, evitando (proprio come accadeva nel bel film francese) melodrammi strappalacrime facili e alternando una buona commozione ai sorrisi. Non a caso molti i sentimenti in gioco in questo film, un film un po' retorico e scontato, ma scandito da un ritmo fluido che agevola una visione gradevole e senza grandi eccessi. Nonostante aggiunga poco al genere l'operazione di Rob Burnett può dirsi difatti più che riuscita soprattutto grazie all'affiatamento della coppia protagonista Paul Rudd e Craig Roberts, azzeccata anche la presenza di Selena Gomez, che aggiunge pepe e vivacità. Tuttavia un film credibile sì, ma fino ad un certo punto, tra bizzarrie, esagerazioni e risvolti improbabili. Alla fine però, davvero bella (per certi versi sorprendente) è questa commedia agrodolce. Voto: 6,5

Mother/Android (Sci-fi/Dramma/Thriller 2021) - Ci sono mancanza di coraggio e probabilmente di budget che minano alla base la riuscita del film. Lo script, visto il tema trattato, parte senza ambizioni trascurando ogni velleità di approfondimento sullo scontro tra umani e androidi e portando invece inutile minutaggio sotto l'ala del rapporto tra la Chloë Grace Moretz e Algee Smith. La messa in scena non sarebbe nemmeno male, c'è l'apporto degli attori ma non si riesce ad andare oltre al prevedibile, per non parlare delle solite forzature tipo la protagonista reduce da un cesareo in carrozzella che schiva pallottole e androidi come nulla fosse. Che poi ci sono pure delle belle/interessanti/felici ideuzze, ed occorre altresì evidenziare una discreta carica/forza drammatica (non proprio ricattatoria, anzi) che promana da quest'opera, contraltare ad I Am Mother, ma se non fosse per la brava protagonista insufficienza piena. Voto: 5,5

15 commenti:

  1. In effetti sia Hustle che Altruisti si diventa non li ricordo proprio come visioni recenti, ma entrambi mi hanno lasciato buonissima impressione.. ma anche io non mi faccio mancare roba preistorica: solo ieri ho visto The Grand Budapest Hotel con grandissima soddisfazione! ;)

    RispondiElimina
  2. Tiempo Compartido mi sembra che abbia le stesse premesse da cui parte Odio l'Estate di Aldo, Giovanni e Giacomo.

    RispondiElimina
  3. Tra l'altro, il regista di Polar è un famoso videoclipparo... precedentemente (primo) batterista dei Bathory, una band black metal. Pure il suo primo film, Spun, era pieno di riferimenti alla cultura del rock pesante, con tanto di cameo di Rob Halford.

    Illang invece non ho avuto il coraggio di vederlo, mentre Mute una grandissima delusione, anche visto l'esordio del regista. Pessimo pure come rimando al padre.

    Il cartone del Witcher invece non sono nemmeno riuscito a finirlo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sapevo, ma diciamo che forse se non era per lui Polar poteva venire meglio..
      Ero titubante anch'io, e dispiace constatare che Duncan Jones un po' si sta perdendo..

      Elimina
    2. Åkerlund dovrebbe limitarsi ai videoclip, anche perché gran parte dei suoi film mi danno un senso di morboso - e non in senso positivo...

      Elimina
    3. Tra l'altro certe scene hot nel film sono un po' morbose..

      Elimina
  4. Hustle ce l'ho in lista da quando è uscito ma visto il tuo voto cerco di anticiparlo.
    Polar potrebbe piacermi.
    La Ragazza che Sapeva Troppo è l'unico che ho visto. Non lo ricordo molto ma rileggendomi mi era piaciuto molto, a differenza tua. I militari hanno rotto anche me mentre gli scienziati pazzi ancora li sopporto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto che le premesse sono simili a The Last Of Us, spero di no, o che almeno l'idea venga gestita meglio..

      Elimina
    2. Da quel che ricordo di questo film, hanno preso giusto 2 o 3 cose da TLoU (videogioco), altrimenti la nuova serie ispirata al videogioco c'entra poco 😉
      Non ti so dire se ti piacerà di più o di meno ma tieni conto che il videogioco resta 10 spanne sopra, nonostante un ottimo lavoro per la trasposizione con attori in carne e ossa.

      Elimina
    3. Il videogioco magari riuscissi a giocare...ma dovrò accontentarmi solo della serie...

      Elimina
  5. Ciao povera pazza, sarò pazzo a passare ma passerò ;)
    E per quanto riguarda i film, ok per il secondo, no ok per il primo.

    RispondiElimina
  6. Ultimamente non trovo film che attraggano la mia attenzione... secondo me il problema sono io! :s

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so che dire, ma comunque ci sono film che anch'io non vedo perché non mi attraggono.

      Elimina