mercoledì 31 maggio 2023

I film del mese (Maggio 2023)

Non c'è due senza tre, ecco infatti il terzo speciale cinematografico mensile inerente alle principali e più importanti piattaforme di visione di cui ho la disponibilità (ce ne sono difatti anche altre, ma non vengono altresì ugualmente sfruttate), e dopo Sky e Netflix è il turno di Prime Video. Piattaforma streaming o dir si voglia, che produce sia film originali che tanti altri li distribuisce, e in questo senso non essendo alcuni Amazon Original ad un certo punto scade la loro disponibilità di visione, come capitato a The Turning, l'unico di tutti i sedici film da me visti non più disponibili (scaduto a metà mese). Ma visto il risultato finale non certamente una grande perdita, almeno sempre secondo il modesto parere, che ha altresì avuto modo di vedere altri deludenti film, contrapposti ad altri sufficienti e poco più.

Big Bad Wolves - I lupi cattivi (Dramma/Thriller 2013) - Il tema è quello classico, la vendetta nei confronti di un presunto pedofilo, già affrontata in Prisoners (uscito lo stesso anno) senza però l'angoscia (e la potenza) del film di Denis Villeneuve perché attua un meccanismo più distaccato dove l'umorismo sfocia nell'assurdità del grottesco che se da un lato stempera le scene più violente (e ce ne sono, senza peraltro il minimo compiacimento), dall'altro ne aumentano a dismisura il disagio perché l'estrema cura dei dialoghi porta alla risata. Ma questo non vuol dire sia meglio riuscito, anzi, molto altalenante, porta con sé il buono di essere abbastanza originale e il male di affievolirsi ogni tot ciclicamente, però la trama è ben costruita (la regia capace, di Aharon Keshales e del Navot Papushado di Gunpowder Milkshake, notevole la qualità delle performance attoriali), quindi la sufficienza piena è d'obbligo. Un thriller drammatico niente male, e i cui sottintesi sono interessanti, il finale riuscito, però comunque gli manca qualcosa (quel qualcosa che forse Prisoners aveva in più). Voto: 6+

Get Duked! (Thriller/Commedia 2019) - Dall'orienteering al survival: quattro ragazzi di città braccati o blanditi dal popolo selvaggio ed insidioso della campagna. Miscelando con stravaganza ed ironia vari linguaggi, dal teen movie all'horror, dal cartoon al videoclip (di cui il regista, alla sua opera prima, è maestro), il film azzarda una riflessione sul conflitto generazionale. Che ha pure spunti visionari interessanti (i cacciatori mascherati), ma che plana facilmente nella banalità concettuale e nella superficialità narrativa (le prede mostrano un alto grado di idiozia ma non meno demenziali risultano le indagini condotte dai poliziotti in campo). Comunque, moderatamente divertente, le buffe disavventure suscitano infatti più di un sorriso. Humor e ritmo con un pizzico di anarchia. Voto: 6

mercoledì 24 maggio 2023

Le serie tv del mese (Maggio 2023)

Detto fatto, come sempre, peccato che LOL 3 non si è dimostrata una delle migliori stagioni dello show, se non forse la meno entusiasmante. La formula del programma rimane vincente, ma questa terza stagione presenta un forte calo qualitativo rispetto alle due stagioni precedenti, presentando un'enorme criticità: non c'è un'esplosione di risate. Quello che c'è in LOL 3 (che risulta essere ridondante e alcune formule del passato vengono ripetute, fallendo) al massimo sono sorrisi o piccole risate sparse nel corso di ogni episodio, ma le risate fragorose delle prime due stagioni sono da dimenticare. Almeno nelle premesse, poteva essere fra le più divertenti per via delle performance di artisti come Cevoli e Frassica, ma che ha deluso per la scarsezza di numeri davvero degni di nota (però Cevoli e Frassica sono eccezionali, eh, cioè, non mi fraintendete). Il finale è un bel gesto, sicuramente da apprezzare, ma che purtroppo toglie anche comicità e attesa da uno dei momenti che, teoricamente, dovrebbe essere di massima "tensione". In ogni caso mi ha intrattenuto per tutto il tempo che c'è voluto, alla fine "così così".

Cursed (1a stagione) - Una storia di formazione animata da terrorismo religioso, paura del diverso, razzismo, omosessualità, inclusione, assurdità della guerra, distruzione dell'ambiente e il coraggio di affrontare sfide impossibili (che banalità). Ma anche dalla rivisitazione (in chiave teen e femminile) della leggendaria storia di Re Artù. Una rilettura del ciclo arturiano che, in questo caso, ci porta in un viaggio intriso di violenza e avventura. Un'avventura che però non sempre riesce a mantenersi su livelli ottimali, mostrando il fianco ad alcune criticità. Il budget limitato e qualche soluzione discutibile, minano questa serie fantasy di Netflix, rendendo Cursed un prodotto che riesce a convincere solo a tratti. Sicuramente ci sono delle note positive, come un racconto che appassiona e personaggi credibili, con interpreti all'altezza (soprattutto Katherine Langford). Purtroppo però la trama non sempre sfrutta a pieno quanto seminato nelle premesse, ma soprattutto vengono lasciati molti dubbi e domande senza risposta. E poiché cancellata è, fregatura c'è. Insomma, la ciambella o la si fa col buco o non la si fa proprio. Voto: 6-

mercoledì 17 maggio 2023

[Cinema] Horror Fest 2023

Un appuntamento che anche quest'anno non potevo dimenticare, anche se questa è solo la terza edizione negli ultimi quattro anni, anche se in anticipo arriva rispetto alle altre volte, ad agosto inoltrato nel 2022, ma davvero rifarla dovevo. Parlo ovviamente della mia piccola festicciola a tema horror, che organizzo riproponendo la mia personale lista di visioni inerente. E com'è ovvio ho chiamato a rapporto un po' di amici, che nell'orrore ci sguazzano, fantasmi, zombie, vampiri e creature della notte, ma anche bestie ed abiti assassini, senza dimenticare demoni, diavoli ed entità maligne, non manca proprio nessuno, pure psicopatici assassini/e sono stati invitati alla festa, una festa nel complesso non esattamente scoppiettante, non del tutto soddisfacente ma abbastanza gradevole. Comunque, qualora voleste vedere questi od alcuni dei film, ho visto Mockingbird in streaming su Mediaset Infinity (da cui non è più disponibile), XX - Donne da morire in streaming da piattaforma non legale, mentre tutti gli altri, disponibili ancora tutti, su piattaforme legali, nel dettaglio Antlers su Disney PlusVampires vs. the Bronx, Errementari, I famelici e Ghost Stories su Netflix, Deathwatch e In fabric su Prime Video.

Mockingbird - In diretta dall'inferno (Horror/Thriller 2014) - Bryan Bertino e il terrore fra le proprie mura, ennesimo episodio. Un mockumentary che, differentemente dalla maggior parte dei suoi omologhi, è un buon esempio di horror a basso costo. Un gioco divertente e intrigante all'inizio, poi sempre più inquietante sino a raggiungere la connotazione di incubo. La storia (tre persone distinte ricevono una telecamera da utilizzare per compiere azioni prestabilite, sgarrando le quali moriranno) elargisce una discreta dose di mistero e suspense, sebbene rinunci (eccezion fatta per il finale) a scene particolarmente "forti", piazzando oltretutto un colpo di scena che, per quanto subodorabile, è di una crudeltà e perfidia notevole. L'elemento disturbante sta nella comunicazione, con quella voce metallica che ripete e scandisce le parole e che rimane in memoria anche a ore dalla visione. Tolto ciò, il resto è ordinaria amministrazione (dell'orrore moderno), che di questi tempi è già tanto. Semmai Bertino lascia a desiderare in fase di scrittura e forza la mano un po' troppo spesso sfiorando il grottesco. C'è però un'importante idea di narcisismo estremo dietro la sua pellicola, unita alla visione deprimente di un consumismo talmente ottuso da seppellire il dubbio sotto la bramosia. Egli così, dopo un buon esordio, si conferma regista di talento, seppur altalenanti saranno i suoi successivi film (ultimo The Dark and the Wicked). Voto: 6

XX - Donne da morire (Horror/Antologia 2017) - Molto discontinuo questo film (antologico) virato al femminile e con tematiche femminili (diretto non per caso da quattro donne, una ad episodio), arricchito con intermezzi tra un episodio e l'altro molto belli, fatti con animazione in stop motion dall'effetto suggestivo. Volendo sintetizzare, a mio parere, due episodi sono discreti e due su un livello insufficiente. I migliori sono il primo e l'ultimo: The Box è il più misterioso e suggestivo e pur con un finale leggermente affrettato, riesce ad evidenziare la perdita progressiva del ruolo di madre e di moglie della sua protagonista, di fronte allo sfaldarsi della sua famiglia che rifiuta di nutrirsi perché non sente il bisogno di cibo. Il secondo è più una commedia nera ma dal registro completamente sfasato: non è né divertente, né genera un minimo di tensione tanto da renderlo inconsistente. Il terzo episodio è quello più classico, riprende i canoni dello slasher ma pecca di eccessiva convenzionalità. L'ultimo ha un buon livello qualitativo e parte da riferimenti cinematografici molto chiari fin dall'inizio. Viene analizzato l'amore materno verso un figlio problematico e legato ad un passato inquietante che si presenta al compimento del diciottesimo anno del ragazzo. Non raggiunge la sufficienza, troppa disparità qualitativa tra il primo e l'ultimo episodio con i due centrali. Comunque gradevole film di intrattenimento, è già qualcosa. Voto: 5,5

giovedì 11 maggio 2023

[Games] Videogiochi del periodo (Marzo/Aprile 2023)

Un sacco di titoli/giochi, che letteralmente ricevo (gratis e digitalmente) da tutte le parti, possibili e riscattabili, tanto che complicata è la gestione del tutto. Il problema più grande paradossalmente è l'ampia scelta, ma come per altre cose, ci sono sempre delle priorità, e in questo caso dipende non solo dal genere che apprezzo o meno, ma anche dalla "fama" di un determinato titolo, un titolo che peraltro potrei voler giocare da tanto tempo e che solo adesso ho occasione di valutare, ciò che in parte è successo con questi titoli giocati negli ultimi due mesi. Ci sono comunque delle mancanze, tipo giochi quali Inside e Limbo, che potevo tra l'altro comprare settimane fa a prezzo stracciato, ma come già detto altre volte, è davvero utile e necessario? Visto il momento economico e il resto già specificato la risposta non può che essere negativa, ma c'è sempre tempo, e comunque non c'è niente di cui lamentarsi, perché arriveranno ancora giochi gratis, e pure famosi.

Cris Tales - Per essere stato il mio primo approccio agli JRPG, non male è stato, anzi, giocarci. I combattimenti a turni infatti non mi sono mai piaciuti, ma vuoi per tante cose che ora elencherò, ho apprezzato e mi sono goduto l'esperienza. Cris Tales è un titolo difatti che nasce dalla passione di un team indipendente per un genere, quello dei JRPG, che ha segnato l'infanzia di molti videogiocatori, ma non la mia. Un titolo non particolarissimo, ma che sa farsi apprezzare per le sue meccaniche. La storia è un po' sfilacciata, specialmente nelle battute iniziali, ma resta meccanicamente solido ed interessante. A catturare subito l'attenzione la grafica sorprendente (è interamente disegnato a mano) e l'insolito design del gameplay, incentrato su passato, presente e futuro. Personalmente ho infatti gradito lo stile artistico e visivo (seppur in parte troppo "femminile"), così come la colonna sonora, seppure quest'ultima pecchi per quantità di tracce e per spessore delle stesse. E per quanto riguarda la principale meccanica di questo gioco a turni, consistente appunto nella manipolazione del tempo (ad opera della protagonista che può spostare a piacimento nel passato o nel futuro la rana Mattias per risolvere le quest e proseguire nella storia), i viaggi nel tempo perenni e concatenati sono una delle idee più geniali del panorama videoludico moderno. Ma non è tutto oro che luccica, la narrazione non è impeccabile e l'approfondimento dei personaggi è per certi aspetti lacunoso, ma la trama risulta comunque godibile. Cris Tales è principalmente diviso tra due stili di gioco: esplorare e chiacchierare con vari NPC e combattere. Le chiacchiere sono anche troppe, e l'esplorazione lascia molto a desiderare. Sul combattimento ci sarebbe molto da dire, fortunatamente è abbastanza intuitivo, ma sfortunatamente non facilissimo. Il problema è che il combattimento è brutale e c'è una strana meccanica basata sul tempismo che, se non utilizzata correttamente, rende praticamente impossibile vincere qualsiasi cosa. Può essere infatti un po' frustrante da eseguire con tempismo nel modo corretto, ma il problema principale è che il combattimento è piuttosto selvaggio, e il fatto che i nemici non abbiano barre della salute non aiuta, alcuni combattimenti poi (uno in particolar modo a metà storia) sono sfibranti. Cris Tales è davvero un gioco che, per me, non brilla sempre. Ci sono parti che ho adorato e parti che ho odiato, dando adito ad un'esperienza conflittuale. Con alcune lievi modifiche (in molti settori), che potevano rendere il combattimento meno punitivo ed estenuante, Cris Tales poteva essere qualcosa di genuinamente fantastico, difficile vederlo invece come qualcosa di più di un'esibizione di sequenze ipnotizzanti che raccontano una storia insolita ma unica, trascinata da vuoti world design e combattimenti spesso frustranti. Tuttavia mi sono davvero divertito, essendo poi stata la prima volta, e comunque si vede chiaramente che è stato fatto con amore e mi sento quindi di consigliarlo agli appassionati di giochi di ruolo di questo tipo. Voto: 7

venerdì 5 maggio 2023

Le mie canzoni preferite (Maggio 2023)

Settimana prossima comincia l'Eurovision Song Contest, e vi anticipo fin da adesso che ci sarà, come l'anno scorso, lo speciale inerente. Questo mese non per caso, e per appunto non "stonare", ho anticipato di qualche giorno l'uscita di questo post musicale per non intralciare suddetto evento, un evento che speriamo veda l'Italia, ma soprattutto la musica, trionfare. Nel frattempo tuttavia, altra roba c'è, ed è quella che vi presento oggi, tra vecchi, ma anche nuovi, volti. Playlist completa Qui.

Sarà Lui (la canzone) o sarà Lei (la cantante) ma ha comunque conquistato Me.

Devo essere sincero, non li ho mai sentiti, o forse sì, dato che è una band nata negli anni '80,
ma in ogni caso questo è il momento giusto, con una canzone delicatamente orecchiabile.

venerdì 28 aprile 2023

I film del mese (Aprile 2023)

Volendo dare un mio giudizio più definito agli ultimi Premi Oscar, avendone come anticipato settimane fa visti ulteriori 4 film (qui ivi presenti), potrei veramente dire qualcosa di interessante ed importante? Anche perché di quelli vincitori (che sono 9 in tutto) me ne manca (ancora) il più premiato (ed alcuni altri) e di quelli (oggi) visti nessuno si è portato a casa una singola statuetta. Beh non credo, tuttavia posso comunque dire che Close mi è piaciuto molto più che Niente di nuovo sul fronte occidentale, e che forse il premio come Miglior film internazionale (almeno quello, che il film tedesco 4 ne ha vinti in totale) sarebbe dovuto andare a lui, o al massimo al buonissimo Argentina, 1985. Dico che senza togliere niente a Women Talking, ma non saprei non avendolo visto, il premio per la sceneggiatura non originale l'avrei dato al buon Living (che poi Glass OnionTop Gun: Maverick perché candidati?), che ad Elvis a fronte delle otto candidature che non ne abbia vinto nessuno ci sta (non mi ha convinto come potrete leggere), ma al bellissimo Gli spiriti dell'isola (ben 9 le candidature ricevute) almeno uno glielo avrei dato, perché merita (come potreste leggere). E detto questo niente più ho da aggiungere, forse quando li avrò visti tutti potrei, ma dovrete aspettare un bel po' di tempo prima che questo succeda, però succederà prima o poi. Nel frattempo accontentarsi dei 4 di cui sopra più altri 12, somma del numero classico di film mensili visti.

L'arma dell'inganno - Operation Mincemeat (Dramma/Guerra/Storico 2022) - Argomento interessante per un film tuttavia lento e un po' noioso. Una delle operazioni di spionaggio più complesse (e riuscite) di sempre. C'era il materiale per tirar fuori il classico e solido film storico inglese. E in effetti il film classico lo è, solido un po' meno. John Madden (regista di Miss Sloane tra gli altri) si affida ad attori di tutto rispetto, a partire da Colin Firth, peccato che infarcisca il film di sotto-trame ridondanti (su tutti una sotto-trama amorosa da rivista patinata che a tratti è controproducente), che se da una parte valorizzano il lato umano di queste spie, dall'altra appesantiscono il film. Niente male comunque. In generale sufficiente, principalmente per una seconda parte che riesce ad alzare il ritmo della vicenda e creare più interesse per la conclusione della missione, ma è una pellicola che ha i suoi difetti. In ogni caso istruttivo per la Storia che racconta. Voto: 6

Crimes of the Future (Sci-fi/Horror 2022) - Ritorno al body horror per David Cronenberg, siamo circa dalle parti di Existenz, ma rispetto al precedente film il tutto è meno riuscito. Dialoghi prolissi e momenti criptici sfavoriscono il ritmo, nonostante momenti interessanti non manchino e le scenografie siano di ottimo livello. Una pellicola che affascina per concetti (sulla carta) ed atmosfera ma che toppa nella realizzazione filmica (sopra un'idea indubbiamente interessante, costruisce una distopia oltre i limiti del credibile, in cui spesso i suoi personaggi si affannano a renderla tale). Bene Viggo Mortensen e Lea Seydoux, un po' troppo sopra le righe la Kristen Stewart. Apprezzo tanto Cronenberg, ma personalmente ritengo Crimes of the Future tra i lavori meno indovinati del regista canadese. Mi dispiace molto infatti distanziarmi dal plauso unanime ma a me questo film non è piaciuto granché, un film visivamente affascinante, forse fuori tempo. Voto: 5,5

venerdì 21 aprile 2023

Le serie tv del mese (Aprile 2023)

Un mese seriale abbastanza tranquillo è stato, anche se il tempo di vedere la terza stagione di LOL non c'è stato, ma provvederò presto, penso proprio per il mese prossimo. Avrei anche dovuto vedere la docuserie (nascita, morte e miracoli) sui videogiochi intitolata High Score (disponibile su Netflix) ma ovviamente rimandata è la sua visione (al mese successivo probabilmente), come rimandata, ma di mesi invece (o di anni chissà, anche perché al momento non è più disponibile gratuitamente su Prime Video) è la serie animata Paranoia Agent, del compianto Satoshi Kon, creata e diretta da lui nel lontano 2004. Di appendici insomma, da inserire all'inizio ad ogni post come questo, ce ne sarebbero, ma l'agenda è già piena anche senza, però come per tutte le altre cose, tempo certamente troverò.

Gangs of London (2a stagione) - Il ritorno (non tanto atteso in verità) della più brutale fra le serie tv, dove si muore molto spesso e molto male. Ma questo destino vale solo per gli sgherri, mentre i protagonisti rimangono in gioco (i morti al contrario non muoiono in questo caso) in un rimestare di carte stantio e prevedibile. Ecco, questo il difetto principale, la seconda stagione di Gangs of London mantiene vivo infatti l'animo adrenalinico e violento della serie, ma lascia andare il resto. Proprio come accaduto per la prima stagione, ma molto più marcatamente, Gangs of London 2 si divide tra una scrittura approssimativa (che cede a risvolti banali, già visti e rivisti) e sequenze action adrenaliniche di elevata fattura, anche se il livello delle coreografie e delle riprese non è al passo con Corin Hardy, il fenomenale Gareth Evans (quello di The Raid per intenderci, oltretutto omaggiato) lascia al suo braccio destro il compito alquanto ingrato (ma ci sono comunque alcune sequenze impressionanti di brutalità). Una seconda stagione che parte piano per poi esplodere fragorosamente, peccato che lo scontro finale sia uno dei (momenti) meno memorabili, alla fine bene ma non benissimo, della classica minestra riscaldata, che si mangia anche se manca il sale. Voto: 6+

I May Destroy You - Trauma e rinascita (Miniserie) - In una (mini)serie fortemente personale e autoriale, Michaela Coel tematizza l'esperienza dello stupro e utilizza l'auto-narrazione come strumento psicanalitico di catarsi ed emancipazione. Ella scrive, dirige e interpreta questa (sicuramente interessante ma non del tutto convincente) miniserie drammatica che getta uno sguardo sorprendente sulla nozione di consenso e sulle relazioni moderne a seguito di un attacco sessuale. Uno sguardo che, lungi da me giudicare negativamente o non necessario (anzi), non resta (personalmente) impresso. Incapace data la sua complessità, di temi e nozioni, data la sua nevrosi narrativa ed ambiguità psicologica, di rendermi pienamente partecipe. Ma a parte questa mia opinione soggettiva, resta il fatto che I May Destroy You riesca, con intelligenza, genialità (in certi frangenti) ed imprevedibilità, ad eseguire egregiamente il compito d'aprir gli occhi. Voto: 6

venerdì 14 aprile 2023

[Cinema] Speciale cinematografia di generi

Uno speciale cinematografico che andrebbe probabilmente spiegato, e così farò, il senso infatti non sta nella definizione della cinematografia o cinema di genere (etichetta di un certo tipo di cinematografia popolare), anche se in parte alcuni di questi film nella categoria ci starebbero bene, giacché fanno uso di elementi fantastici, comici, grossolani o volgari, ma semplicemente sta nella classificazione delle diverse opere cinematografiche, classificate in base ad alcuni temi o caratteristiche ricorrenti. Molto spesso nelle mie rassegne o speciali ho trattato prevalentemente film di stampo horror e/o thrilleristico (ed anche fantascientifico), ma ecco l'occasione per trattare anche il resto, vedere e recensire film di generi quali Dramma, Commedia e Fantasy, che poche volte (almeno per il settore "vintage") ho trattato. E cosi ecco questo speciale all'insegna della fantasia, della quasi parodia, della mezza romanticheria e della intensa drammaturgia. Un giro tra epoche, costumi e modi diversi, tra ritrovamenti, revisioni e rivalutazioni, tra genialità, bizzarria e giovialità (ma pure tragicità), che ho alquanto apprezzato.

The Amusement Park (Dramma 1973) - Cinque anni prima di comparire in Wampyr, Lincoln Maazel (bravo ad interpretare un uomo sempre più smarrito e disperato) è protagonista assoluto di questo mediometraggio di George A. Romero dalla storia travagliata. Ritenuto perduto, ritrovato dalla vedova del regista e restaurato nel 2020, infine trasmesso su Rai 4 lo scorso gennaio. Il regista viene incaricato di dirigere un film sui disagi e soprusi subiti dagli anziani, ne esce fuori questo "incubo" ambientato in un parco dei divertimenti (che rappresentano chiaramente gli USA). Egli lo considerava (con la sua proverbiale umiltà) non riuscito, invece è puntuale e diretto come un pugno allo stomaco: attualissimo, mette i brividi e carica lo sguardo di un disagio e una pietas insolubili, con scorci zombeschi che ricompongono la sua visione politica dei non morti nell'alveo degli anziani, il popolo dell'autunno. Il dramma grottesco impartito da Romero vanta infatti una sua efficacia, anche se la sua (pur breve) durata pare comunque eccessiva. Deprimente fin dall'incipit nella piovosa Pittsburgh, raggiunge certamente lo scopo di sensibilizzare l'audience, pur rimanendo solo una bizzarria nella filmografia del regista. Ma in ogni caso da vedere e da far vedere. Voto: 6,5

Dark Crystal (Animazione/Fantasy/Avventura 1982) - Uno dei più misconosciuti eppure tra i più pregevoli film fantasy usciti negli anni '80. Poche sbavature per un lavoro di tutto rispetto (interamente girato e filmato con pupazzi animatronici e burattini, con nessuna comparsa o menzione di esseri umani). La trama sembra quasi un pretesto ma è meglio dire fortemente archetipica, il bello di queste storie in fondo è anche il loro sembrare esistenti da sempre. Ciò fornisce a questo tipo di film anche la fonte più profonda del loro fascino, e alcuni importanti sotto-testi di carattere mitico e religioso, di cui non è estraneo questo film dalle numerose metafore. Per il resto è una meravigliosa bizzarria visiva creata dal genio di Jim Henson e Frank Oz (poi anche su Labyrinth), che creano notevole suggestione con un mondo di pupazzi di loro creazione, con gusto e creatività. Un po' macchinoso l'inizio ma nell'insieme piacevole. Un fantasy di buona qualità, tenendo in considerazione l'epoca, molto curato, che pur presentando l'eterna lotta fra bene e male, offre una resa lontana dalla banalità senza risultare eccessivamente infantile. Certo, la sceneggiatura non ha grandi svolte, ma rimane ancora oggi una piccola perla di tecnica e immaginazione. Buono. Voto: 6,5

venerdì 7 aprile 2023

Le mie canzoni preferite (Aprile 2023)

Mi aspettavo un'immediata "rinascita" di musica prettamente italiana, e invece niente di tutto ciò, anche questa volta ma peggio della scorsa volta (dove a tenere alto l'onore erano due disc jockey italiani in collaborazione con un artista straniero), nessuna canzone italiana nella lista, nessuna che sia riuscita a convincermi nell'inserirla. Semplicemente (e come spesso e giustamente capita) non mi sono piaciute abbastanza, ma fortunatamente (come sempre giacché ampia è la scelta) tutto il resto... è gioia, "no, non ho detto noia, ma gioia gioia gioia", nell'ascoltare queste nuove ed interessanti melodie. Playlist completa Qui.

E' passato più di un anno da "La Fama", ed ormai se la merita tutta,
anche se il suo ritorno proprio eccezionale non è, ma sufficiente per esserci.

Spruzza anni '80 da tutti i pori, ed è un bene per il film (che devo ancora vedere) e per gli ascoltatori.

venerdì 31 marzo 2023

I film del mese (Marzo 2023)

Dopo lo speciale cinematografico di "marca" Sky (di Gennaio scorso), ecco quello tutto Netflix, con film in maggior parte di origine sua, ovvero prodotti e distribuiti da loro. Tutti film di cui nessuno candidato agli Oscar, di quelli li ho già visti 3 (di quelli mancanti a quelli già visti nello speciale di pochissime settimane prima) lo scorso mese di Febbraio, ed a proposito degli Oscar 2023, avevo detto (il giorno del mio compleanno nel post) che ne avrei parlato a fine mese, questo mese, ma sarà il prossimo quando ne vedrò altri 4 e avrò una visione un po' più chiara (per quella chiarissima invece ci vorrà probabilmente tutto l'anno). Ma tornando a questi 16 film Netflix, non sono di ultimissima uscita perché facente parte della mia lista (delle tante), ma per altri e tanti ancora ci sarà tempo. Intanto questa grossa fetta proprio tanto soddisfatto non mi ha fatto rimanere, ma tra alti e bassi un po' di cose buone ho trovato e visto, tra sorprese ed incredibili conferme.

Tiempo Compartido (Time Share) (Dramma 2018) - Appena entrata nella multiproprietà nel lussuoso resort messicano, una giovane famiglia è costretta per un disguido od altro a condividere gli spazi con un'altra famiglia di sconosciuti. Mentre moglie e figlioletto sembrano adattarsi di buon grado, Pedro non si rassegna e vede in ogni evento l'indizio di un complotto indecifrabile. L'atmosfera sospesa e dubbiosa è assolutamente ben colta grazie a un'attenzione estetica raffinata ai colori e alla fluida esposizione degli ambienti (dai piani alti al sotterraneo), ma il senso resta molto criptico e si rimane con troppi interrogativi. L'idea infatti non sarebbe nemmeno male, ma drammatizzare ricadute esistenziali da subdole strategie commerciali è compito arduo. Il film non ci riesce, ed i personaggi si muovono ciascuno per suo conto, con storie fumose alle spalle ed altrettanto fumose realtà e prospettive. Ne risulta un bignamino di una soap opera, ed è un peccato. Voto: 5,5

Hustle (Sportivo/Dramma 2022) - Più che far vedere il palcoscenico della NBA, Hustle è un viaggio dietro le quinte di quel mondo. Non per niente la presenza di tantissimi cameo in questo film lo prova. Essere un talento cristallino è una dote donata da madre natura, l'altra è emergere in un mondo estremamente competitivo che non ammette debolezze perché i talenti cristallini non mancano. Ne è perfettamente consapevole il suo protagonista, un talent scout che oltre a lavorare sul fisico dell'atleta deve essere maturo con la mente perché solo il talento non basta. Adam Sandler dimostra (ancora una volta) che quando vuole riesce a tirar fuori buoni personaggi anche al di fuori delle commedie pure (vedasi anche Diamanti grezzi). Il film non presenta novità particolari ed a livello narrativo non si può dire che sia originale, però è un film dalla struttura solida e dai personaggi ben caratterizzati, specialmente il suo coprotagonista (lo spagnolo Juancho Hernangomez), anche lui prestato dalla NBA al cinema, ma integrato bene al tessuto del racconto e funzionale nella sua interpretazione. Un buon film. Voto: 7

venerdì 24 marzo 2023

Le serie tv del mese (Marzo 2023)

Sempre seguendo la continuità delle serie Marvel, che mi sta portando ad intraprendere, seppur con alcune defezioni, un piccolo viaggio a ritroso dalle serie ex Netflix in poi, ecco ritrovatomi con un piccolissima serie, una simpatica raccolta di cortometraggi ben realizzati con cui i Marvel Studios fanno (nuovamente dopo lo speciale natalizio uscito però successivamente) centro. Cortometraggi brevissimi, di tre minuti e mezzo, quasi completamente muti ma pieni di idee sfiziose. Generi diversi, tante risate e anche qualche momento emozionante, con una CGI davvero ben realizzata. Parlo (come se non l'aveste già capito) di I am Groot, serie di cinque corti dedicati all'amato personaggio della saga dei Guardiani della Galassia, in cui la tematica comune è la crescita, riprendendo ottimamente lo stile scanzonato della saga di James Gunn. Piccole grandi storie per un piccolo grande personaggio. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla naturalezza con cui, grazie a pochi elementi, si lasciano intendere momenti di totale tranquillità in viaggio sulla nave o in sosta su qualche pianeta. Queste piccole grandi avventure di (Baby) Groot mi hanno stampato il sorriso in faccia per tutto il tempo, facendomi genuinamente esplodere in fragorose risate di tanto in tanto. Tra l'altro, mi fa sorridere anche solo il pensiero che sia sempre Vin Diesel a doppiare il personaggio. E tra slapstick e black humor, intrattenimento assicurato per una mezz'oretta, e in questo senso l'unica pecca è proprio questa, si consuma davvero in un batter d'occhio. Ma al di là di questo una serie semplicemente deliziosa, che ha bisogno di sole tre parole per convincere: I am Groot! Ne faranno altri di questi fantastici corti, e non ne vedo l'ora, ma intanto ecco la lista delle serie viste nell'ultimissimo periodo.

I delitti del BarLume (10a stagione) - La nuova stagione si fa in tre, anzi in quattro, c'è pure uno speciale di mezz'ora sui 10 anni della serie, una serie che cambia (al posto dei classici due episodi quest'anno ne abbiamo avuti ben tre: Indovina chi?, Resort Paradiso ed E allora Zumba!) ma che riesce a non mutare la sua natura, che da 10 anni riesce a coniugare brillantemente tradizione e cambiamento, mantenendo inalterata la propria discreta qualità. E I delitti del BarLume non cambia la propria formula di commedia/gialla sempre più comica e sempre meno "gialla", cosa che può far certamente storcere il naso ai puristi dei polizieschi come me, ma che riesce ugualmente a convincere ma soprattutto divertire. Dopo il finale della nona stagione, era lecito attendersi un ciclo di episodi incentrato sul triangolo amoroso fra Massimo, Beppe e Tizi. La decima stagione sterza invece in territori inaspettati, concentrandosi sui personaggi secondari e lasciando sullo sfondo questi tre personaggi, comunque fondamentali per le dinamiche narrative dello show. Un'operazione sulla carta rischiosa, ma che risulta, almeno in parte, vincente. Ormai I delitti del BarLume racconta le disavventure di un gruppo di amici di Pineta alle prese con situazioni criminali al limite, e va bene (ma non benissimo) così. Di conseguenza, fra fallimentari raccolte differenziate, elezioni comunali che si trasformano in vere e proprie faide private e future convivenze tutte da scrivere, ma anche intuizioni registiche e temi "corretti" affrontati col necessario tatto e con il giusto garbo, I delitti del BarLume fa ancora una volta centro, lasciandoci con la voglia di tornare al più presto a Pineta per divertirsi nuovamente con uno dei prodotti televisivi italiani più efficaci e longevi. Voto: 6+

venerdì 17 marzo 2023

[Games] Videogiochi del periodo (Gennaio/Febbraio 2023)

Nuova stagione, nuovi giochi, vecchi problemi, ovvero non tutti i videogiochi fanno per me e se pure fanno, devono soddisfare certi requisiti. E in questo senso, se n'era parlato molto bene del survival horror Darkwood, ma proprio la "nuova" prospettiva si è rivelata più che pregio, un difetto, perché non sono riuscito a proseguire. Ho provato anche il dungeon crawler City of Brass, ma la difficoltà abbastanza elevata fin dall'inizio mi ha impedito di andare oltre il primo step, e sarebbe stato poi anche peggio, di spendere energie inutilmente non mi va. Infine avrei voluto giocare a Spirit of the North, un gioco di avventura in terza persona ispirato ai misteriosi paesaggi mozzafiato dell'Islanda, però non consentiva la rimappatura dei tasti, resosi necessari perché troppo "spatriati" per me, ed ho preferito declinare, ma alla fine ho scelto questi giochi di oggi, che mi soddisfacevano in tutto e per tutto, e mi è andata abbastanza bene.

Far Cry 4 - Buon titolo tutto sommato, riprende le radici del suo predecessore presentando la stessa formula di gioco con qualche piccola aggiunta per migliorare il migliorabile, ma certamente le sensazioni di dejà vù per tutta la durata del gioco sono molte, ciò non vuol dire che sia un brutto gioco ma comunque la poca innovazione delle meccaniche del 3 si nota. La trama ci vede impersonare Ajay Ghale tornato nella sua terra natale per motivi personali, di fronte avremo il nuovo cattivo di turno tale Pagan Min che sarà l'antagonista principale per tutta la campagna, apprezzabile la scelta degli sviluppatori di inserire scelte e conseguenze con finali multipli, nel complesso è una trama abbastanza sottotono. Dal punto di vista del gameplay da Far Cry 3 è cambiato praticamente niente, gli sviluppatori hanno voluto andare sul sicuro, rimane comunque uno sparatutto molto divertente con tante possibilità di approcci, un arsenale enorme e persino la possibilità di giocare la campagna in coop con un amico. Tecnicamente è davvero ben fatto, le lande del Kyrat mostrano panorami mozzafiato, specialmente nelle location innevate fatte veramente bene, ma in generale il colpo d'occhio è di tutto rispetto, grande lavoro svolto sulla fauna presente nel mondo di gioco variegata e senza scrupoli, davvero niente male. Nel complesso giudico FC4 un buon titolo, non mi ha sorpreso come mi sorprese il 3 ma comunque resta uno sparatutto valido dal punto di vista del gameplay e pieno (parecchio pieno) di cose da fare. Ha infatti una grande mappa interamente esplorabile, un sacco di missioni secondarie (che alla lunga risultano però troppo ripetitive) e una valanga di collezionabili (quest'ultimi in verità inutili). E in tal senso e tuttavia, ho preferito fare l'indispensabile (le missioni più divertenti sono la conquista degli avamposti, quella delle torri, e la caccia per aumentare le varie caratteristiche), tanto che a sorpresa (e stranamente) mi sono ritrovato a concludere il tutto con il 30% di avanzamento. Mi aspettavo di più, ma va bene così, anche perché gratis vale tutto. Voto: 7

lunedì 13 marzo 2023

Happy Birthday To Me... For The Thirty-Eighth Time!

Anche quest'anno avrei voluto, dovuto e potuto (scusate il gioco di parole) trovare un modo per festeggiare insieme il mio (38°) compleanno, l'anno scorso per esempio vi chiesi di farmi una domanda a cui sarebbe ricevuta risposta (così feci Qui), ma quest'anno non l'ho trovato e vi dovete accontentare di questo breve messaggio. Beh sì, avrei voluto, dovuto e potuto (scusate ancora) parlare degli Oscar appena sfornati in quel di Hollywood, però non ho ancora avuto il tempo (peraltro poco a disposizione stamattina) di metabolizzare il tutto e di farmi un'opinione precisa, ma dopotutto non avendone visti due terzi il mio giudizio poco avrebbe avuto importanza, anche se qualcosa successivamente scriverò probabilmente. Cosicché non mi resta che informarvi sulla mia attuale situazione, che non è cambiata per nulla dall'ultima volta, a parte il fatto che alcuni acciacchi continuano ad esserci, a perseguitarmi, ma me la cavo, come sempre. Perché praticamente nient'altro è successo (sfortunatamente o fortunatamente) intorno a me. E' stato comunque un anno in parte movimentato, e per varie cose (che non stanno bene dire), ma di grande importanza nessuna. Il blog invece continua a navigare, seppure a vista, visto il momento delicato che sta vivendo la blogosfera, il mondo e tutto il resto. Meglio pensare quindi a questo giorno importante della nostra vita, che di fatto è uno dei giorni, se non il giorno, più bello dell'anno, soprattutto per me. La torta non mancherà, il buon cibo neanche, e gli affetti sentirò e/o leggerò. Ed a questo proposito, questo post è fatto anche per dare possibilità a chi non frequenta i social (dove sapere e vedere si può) di lasciare un messaggio (d'augurio in questo caso), che fa sempre piacere ricevere, perché la blogosfera è come una mia seconda casa e vi voglio bene. E ringraziandovi anticipatamente per tutto, mi accingo a spegnere le candeline, desiderio per un altro anno perlopiù senza tanti problemi.

martedì 7 marzo 2023

Le mie canzoni preferite (Febbraio/Marzo 2023)

L'effetto Sanremo colpisce ancora, sarà un caso o meno (forse semplicemente nessuna all'altezza o che è riuscita a piacermi particolarmente), ma anche quest'anno per "colpa" di un certo "sovraccarico" di canzoni italiane, dovuto ovviamente al Festival (su cui di ognuna canzone mi sono già espresso), nessuna (altra) canzone di matrice (espressamente) nostrana figura tra le preferite del mese, solo di marca straniera. Poco male, forse è anche un bene, poiché ho potuto ritrovare alcuni artisti affermati e in parte sempre piaciuti, più alcuni interessanti volti, anzi voci, nuove. Che tutti potete trovare, oltre qui, anche nella playlist (completa) da e su Youtube.

A tenere alta in ogni caso la bandiera italiana ci pensano i disc jockey Gabry Ponte ed Alex Gaudino,
che affiancano il britannico Sigala nella formulazione di un trio che ha portato a questo buon ed orecchiabile risultato.

Non tra le loro migliori, ma va bene comunque, anche perché mi fa davvero piacere ritrovare un gruppo
che ho sempre apprezzato fin dai loro straordinari esordi.

martedì 28 febbraio 2023

I film del mese (Febbraio 2023)

Un documentario che più che spiegare sarebbe meglio vedere, come ho fatto io, quello su di un regista che ha cambiato il cinema non solo di genere, e che ha influenzato coloro che sono stati suoi coevi ma anche chi, venuto dopo, si è avvalso delle sue intuizioni e visioni per sviluppare la propria visione della settima arte. Parlo ovviamente (soprattutto per chi ha Sky ed ha potuto vederne anche la pubblicità) di Sergio Leone, che nel documentario giustamente sottotitolato "L'italiano che inventò (aggiungo io, con due capolavori epici entrati nella leggenda) l'America" ci viene raccontato con dovizia di particolari e con una intensità che non cede mai alla retorica celebrativa. Il cineasta (dalla carriera sfortunatamente breve ma particolarmente intensa) è raccontato nel film (un omaggio a più di trent'anni dalla sua dipartita) grazie alle testimonianze di chi ha avuto modo di conoscerlo (tra questi Ennio Morricone, altra leggenda, il loro è stato un perfetto sodalizio artistico) e di chi è stato profondamente ispirato da lui (tra questi non poteva che esserci Quentin Tarantino, il suo figlioccio, come da lui stesso riferito, cinematografico). Un film/documentario che offre quindi un ritratto inedito di un uomo visionario e profondamente colto, che ha vissuto e respirato il cinema sin dalla nascita e la cui idea di cinema continua ad essere centrale nella fruizione e nel dibattito cinematografico contemporaneo. Perciò se avete possibilità non perdetevi l'occasione unica e rara di conoscere un gigante del cinema, e di restarne (come con i suoi film) ammaliato. Detto ciò, ecco le mie prime visioni di questo mese.

C'mon C'mon (Dramma 2021) - Un'America in bianco e nero dalla parte dei bambini, che sono invitati ad esprimere le proprie aspettative sul futuro. Intento lodevole quello di Mike Mills, che utilizza le interviste ai ragazzi come cornice per raccontare l'intenso rapporto che si instaura tra lo zio Johnny, il sempre intenso Joaquin Phoenix, e il piccolo Jessie, bambino sveglio, un po' petulante e viziato ma perfettamente in grado di capire la situazione. Il topos dell'introspezione on the road, inoltre, offre un sentito ed aggiornatissimo ritratto dell'America contemporanea e multiculturale. Qualche pretesa autoriale di troppo, ma lo stile è efficace ed originale, l'approccio delicato, la fotografia elegante. Un po' penalizzato da alcuni dialoghi che appaiono eccessivamente prolissi ed artefatti, ma nel complesso riuscito nella sua ragguardevole riflessiva autenticità. A conti fatti un buonissimo e bel piccolo film ingiustamente snobbato. Voto: 7

Il ritratto del duca (Biografico/Dramma/Storico/Commedia 2020) - Una commedia garbata e brillante, tratta da una (incredibile) vicenda realmente accaduta, dal "gusto" tipicamente britannico. Estremamente piacevole, divertente ma con un sottofondo amaro. L'idealismo del suo protagonista, molto attivo a livello politico con svariate ed a volte stravaganti rivendicazioni sociali. Un individuo che per il bene comune rischia molto a scapito di una situazione familiare caotica e conflittuale. I dialoghi sono la cosa migliore del film, in aula di tribunale si realizzano probabilmente i momenti migliori. La regia di Roger Michell (che ha diretto nel 2017 Rachel Weisz in Rachel), come è giusto che sia, non è mai troppo invadente. Ma dopotutto, con un cast del genere è difficile sbagliare film. Jim Broadbent e la Helen Mirren furoreggiano nei loro duetti, ma anche il cast di "supporto" è pienamente all'altezza. Un consigliabile, rassererante filmetto. Voto: 6+

martedì 21 febbraio 2023

Le serie tv del mese (Febbraio 2023)

Già due anni fa avevo intenzione, perché ne attendevo conclusione (forzata o non forzata), di vedere le serie Marvel di Netflix (ed alcune altre ma di diversa piattaforma), ma per una serie di circostanze (tra cui il fatto che è solo da 14 mesi che ho l'abbonamento a Netflix) ho rimandato, all'anno seguente almeno, sfortuna vuole che proprio lo scorso anno le suddette serie non siano state più rese disponibili e siano rimaste nel limbo per parecchi mesi, salvo ricollocazione estiva su Disney Plus. A quel punto non avevo scelta, la possibilità c'era, peccato che se avessi visto le serie stagioni per stagioni seguendo la linea temporale dell'MCU avrei impiegato tanti mesi per concludere il tutto, ho così deciso di cominciare da quest'anno e vedere le serie in blocco una dopo l'altra, tenendo solo conto della data d'inizio, soprassedendo anche al crossover finale dei "Defenders" che vedrò alla fine nonostante l'intramezzo delle serie tra prima e dopo. Davvero tante puntate e tanto tempo di visione, ma come ben sapete non mi faccio mai mancare niente, a tutto questo si sono infatti aggregate altre serie (per lo più complete) di diversa valenza e diverso genere (diverse piattaforme tra l'altro), e tutto appunto comincia oggi, l'inizio di un percorso tra "vecchio" e "nuovo/recente" intenso.

Winning Time - L'ascesa della dinastia dei Lakers (1a stagione) - Le vicende sportive e non solo di una squadra che ha segnato un'epoca nel basket professionistico americano, raccontate in una serie prodotta dalla HBO. Dieci episodi che raccontano non solo lo sport, ma anche le vicende razziali, sociali e politiche dell'America di quegli anni, con particolare riferimento (grazie a una sceneggiatura di grande qualità) alle storie personali degli atleti e dei diversi componenti del team dei Lakers. Una magnifica fotografia vintage, che ci porta dritto a quegli anni (che riflette la cifra stilistica del bravo Adam McKay, regista di Don't Look Up e Vice, produttore anche di Succession), e grandi interpretazioni di tutti gli attori a partire dal magnifico John C. Reilly (visibilmente dimagrito dai fasti di Stanlio & Ollio, ma sempre in forma). Non a livello dell'ottima docuserie The Last Dance, che raccontava (seppur differentemente e forse meglio) di un'altra dinastia, quella dei Chicago Bulls e della vita del suo Re Michael Jordan, ma un prodotto curatissimo e di assoluto valore, consigliabile non solo ai fan. Voto: 7

martedì 14 febbraio 2023

Le mie canzoni preferite - Speciale Sanremo 2023

Ed alla fine è successo, vero il detto "mai dire mai", che stavolta una delle mie due canzoni preferite di questo Festival Sanremese ha vinto. Nelle ultime edizioni infatti (Qui quella del 2022) non era successo, ma questa volta sì e sono abbastanza soddisfatto, anche di tutto il resto (più o meno almeno). Un'edizione (la settantatreesima) che anche quest'anno più che vedere ho sentito, soffermandomi più nell'ascoltare le canzoni (più e più volte) che vedere la Kermesse nella sua totalità, polemiche comprese, e su cui preferisco sempre soprassedere. Quindi le ho ascoltate tutte, e giudicandole tutte secondo i miei personali parametri ho stilato questo elenco, notando a sorpresa come il livello (rispetto al precedente) si sia leggermente alzato (tutte le canzoni potete ascoltare da Spotify Qui). Piccola nota finale, i video in allegato ad ogni concorrente non sono quelli dell'esibizione sul palco, ma quelli ufficiali per e della competizione. Dettò ciò ecco la mia classifica, in ordine numerico dalla 28 alla 1, e in ordine qualitativo da una a tre stelle.

28. Sethu - "Cause perse" (Video)

27. Shari - "Egoista" (Video)

26. Leo Gassmann - "Terzo cuore" (Video)

25. Anna Oxa - "Sali (Canto dell'anima)" (Video)

24. Will - "Stupido" (Video)

23. Rosa Chemical - "Made in Italy" (Video)
 

giovedì 9 febbraio 2023

[Cinema] Speciale Premi Oscar 2021/2022/2023

Erano già tutti film nella lista delle visioni (in buona parte almeno), così non solo si è rivelato facile, ma anche necessario riunirli tutti in un unico post/o. In occasione delle nomination agli Oscar 2023 ho preso subito la palla al balzo per verificare quali film potessi già vedere legalmente tramite piattaforme streaming a cui fossi abbonato, e con mia grande sorpresa una dozzina esatta, ovvero 12 su 34 totali (film candidati) tolti (come da prassi) documentari e cortometraggi. Tuttavia due li avevo già visti, ossia Red, un cartone animato carino ma niente di più, e The Batman, un bel restyling che se tecnicamente funziona (e non per caso le nomination arrivano da lì), narrativamente non tanto, comunque apprezzabile sforzo. Ne rimanevano quindi 10 (il numero "perfetto" era 9), fortuna vuole che dalle scorse (due) edizioni, di cui ne mancavano e ne mancano ancora 2 o 3 da vedere, ne sono usciti due su Sky, ne ho approfittato per accorparli, infatti uno del 2021 e del 2022 ci sono (peraltro non "vincenti"), e gli altri sette di quest'anno. E in questo senso i mancanti tre film, tutti di produzione e/o distribuzione Netflix, vedrò in questi giorni e saranno recensiti per fine mese, per il listone finale mensile. Al momento ecco alti e bassi, ma credo sia normale, poi chissà cosa mi riserveranno.

Quo vadis, Aida? (Guerra/Dramma 2020) - Di fronte a fatti così drammatici è difficile valutare la forma della narrazione indipendentemente da quei terribili contenuti, il cui peso è così vicino nel tempo e difficile da metabolizzare. La regista Jasmila Žbanić riesce in questa dolorosa impresa di ricostruzione del massacro di Srebrenica (e per la prima volta in assoluto) senza indugiare nei particolari più atroci ma affidandosi al calvario della protagonista Aida, nello sforzo terribile e vano di mettere al riparo marito e figli dalla furia del "macellaio serbo" e dalla forzosa impotenza del contingente ONU. Una bravissima Jasna Djuricic dà corpo e anima a una figura coraggiosa e tragica. Un film (candidato all'Oscar al miglior film internazionale nel 2021 poi vinto da Un altro giro) bello e doloroso. Voto: 7

La figlia oscura (Dramma 2021) - Un film che non mi ha lasciato tracce quello della Maggie Gyllenhaal, evanescente nello sviluppo e poco coinvolgente nella narrazione (eppure candidato nel 2022 a tre Premi Oscar, tra cui quello alla migliore sceneggiatura non originale). Il contatto fra una donna sola ed un gruppo di locali villeggianti è l'occasione per mostrare le profonde cicatrici della donna, fra presente e passato della sua esistenza. Sia pure dotato di una elaborata costruzione narrativa (è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Elena Ferrante), la messa in scena mi è risultata fredda a livello emotivo e nemmeno la discreta prestazione degli attori (su tutti quella della sempre eccellente Olivia Colman, ma Jessie Buckley non scherza) riesce a lasciare qualche traccia. Eccessivamente verboso e lungo, appesantito da eccessive ripetizioni di situazioni e concetti ed affastellato di sotto-storie francamente inutili e fuori contesto. Errori forse anche plausibili e propri di un esordio, ma di fatto pesanti per riuscire a mantenere salde le valide premesse che la storia si portava appresso. Voto: 5,5