Prima parte di questa ottombrina challenge a tema horror (di genere, sottogenere e varianti), anno 2025. Per questo segmento i principali protagonisti sono alieni, licantropi e mostri, ma non mancheranno anche altri luciferini soggetti. Ricordo che la visione di suddetti film è avvenuta per la maggior parte tramite piattaforme streaming legali (e a pagamento), in alcuni casi tramite piattaforme streaming non legali.
MaXXXine (Horror/Thriller 2024) - "MaXXXine" conclude la trilogia di Ti West con un comparto tecnico eccellente: regia, fotografia, scenografie e costumi sono curati nei minimi dettagli, e Mia Goth offre un'altra prova intensa e magnetica. L'ambientazione anni '80 è affascinante, con richiami al noir e all'estetica hollywoodiana dell'epoca, ma la sceneggiatura non regge il confronto con i capitoli precedenti (non riuscito a mio avviso come "X" e "Pearl", quest'ultimo lo ritengo il film migliore della saga). La trama appare frammentata, poco coinvolgente e priva di reale tensione, con un finale prevedibile e alcune idee lasciate a metà. Il film resta godibile per gli appassionati della saga, ma è il più debole dei tre, penalizzato da una narrazione che non sfrutta appieno il potenziale dei personaggi e del contesto storico. Voto: 6
Nessuno ti salverà (Horror/Sci-fi 2023) - Un riuscito esperimento di fanta-horror muto, che fonde l'home invasion con l'estetica sci-fi anni '50. Senza dialoghi, la narrazione si affida completamente alle immagini e a un sound design immersivo, dimostrando grande padronanza visiva. Kaitlyn Dever regge da sola l'intera pellicola, offrendo una performance intensa e sfaccettata, mentre affronta un'invasione aliena in una casa isolata. Gli extraterrestri, divisi in tre tipologie e dotati di poteri telecinetici, aggiungono varietà e tensione. La regia sfrutta al meglio gli effetti pratici e la fotografia valorizza l'atmosfera sospesa e inquietante. Il finale, sorprendente e divisivo, chiude con coerenza una storia che riesce a intrattenere e incuriosire, pur con qualche imperfezione visiva. Un'opera originale, silenziosa ma eloquente. Voto: 7
La cosa da un altro mondo (Horror/Sci-fi 1951) - Un film più rilevante che coinvolgente, che oggi appare datato e meno efficace rispetto al celebre remake di Carpenter. L'importanza storica è indiscutibile: è uno dei primi film a portare sullo schermo un mostro alieno, con un'iconografia che richiama Frankenstein e una tensione costruita secondo i canoni dell'epoca. Tuttavia, la verbosità dei dialoghi, la mancanza di isolamento e paranoia tra i personaggi, e una creatura poco minacciosa ne limitano l'efficacia. Il senso di pericolo è attenuato da un tono quasi scanzonato, che contrasta con l'atmosfera cupa e claustrofobica del remake. Nonostante ciò, il film conserva alcune sequenze ben girate e un ritmo che, per gli standard dell'epoca, resta godibile. Un cult da vedere per comprendere l'evoluzione del genere, più interessante che emozionante. Voto: 6+
Licantropus [Anche a colori] (Horror/Azione 2022/2023) - Lo special Marvel diretto da Michael Giacchino è un omaggio riuscito ai classici horror Universal, con un tocco vintage e una narrazione compatta. Il bianco e nero valorizza l'atmosfera. Il mix tra horror, azione e ironia funziona, e il trucco artigianale dona autenticità ai personaggi, anche se il look del licantropo può sembrare datato. La storia, semplice ma efficace, ruota attorno a una caccia al mostro che nasconde più di un segreto, e si chiude con una nota malinconica e vintage. Non spaventa davvero, ma intrattiene con stile. Un esperimento curioso e godibile. La versione a colori infine, sostanzialmente non valorizza né svilisce il prodotto, semplicemente accentua gli effetti speciali e il sangue, attenuando però le riuscite atmosfere del bianco e nero. Voto: 6+
Piscina infinita (Horror/Sci-fi 2023) - Infinity Pool è la terza prova (dopo Antiviral che non ho visto e il buon Possessor) di Brandon Cronenberg, che conferma talento visivo e atmosfere disturbanti, pur senza raggiungere la classe visionaria del padre. Ambientato in un resort di lusso in un Paese immaginario, il film parte forte con tensione, perversione e suggestioni psichedeliche, ma si perde nella seconda metà tra eccessi e confusione narrativa. L'idea dei cloni, simbolo di perdita d'identità e degrado morale, è affascinante ma non pienamente sviluppata. Ottima Mia Goth, ormai icona dell'horror d'autore. Film ambizioso, originale, ma non del tutto riuscito. Voto: 6