Visualizzazione post con etichetta Film biblico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Film biblico. Mostra tutti i post

venerdì 28 giugno 2019

Gli altri film del mese (Giugno 2019)

L'estate è ufficialmente cominciata pochi giorni fa, e sicuramente il caldo ancor si sentirà, per parecchio sfortunatamente sarà. Ma lamentarsi non si può e non si deve però, perché anche se in casa sauna è, a settembre o più in là forse igloo sarà, quindi che parli a fa? Io di certo sto tranquillo, il caldo l'ho sopporto (anche se fino ad un certo punto) e non dico niente, una cosa solo dico, che all'onomastico io ci tengo. Onomastico che domani sarà, che arriverà dopo Antonio, Vito e Giovanni (a tal proposito tanti auguri passati a chi non ho dato), ma anche Paolo sarà insieme a Pietro. Ah Pietro, chi ancora non sa, tra tre settimane o poco più, questo mio mondo quattro anni farà, e festa sarà. Una grande festa in cui verrà svelato finalmente il mio progetto, progetto che a conclusione arriverà, anche se non tutto terminerà già. Ma a questo poi si penserà, nel frattempo io sempre continuerò a proporvi novità, tra tag, musica e cinemà. Non vi resta quindi che aspettà, tanto il tempo veloce passerà.

mercoledì 8 febbraio 2017

Risorto & The Young Messiah (2016)

Durante le scorse feste natalizie Sky ha pensato bene di mandare in onda due film sulla vita e uno sulla sua vita dopo la morte di Gesù, ma siccome non mi sembrava il caso di vederli a Natale, ho deciso di posticiparli, ed ecco che a poche settimane dal Carnevale li ho finalmente recuperati. Ebbene nonostante qualche perplessità, soprattutto per il secondo, ritengo che siano due discreti film biblici (anche se in questo caso il primo è decisamente superiore in tutto), film che anche se potrebbero sembrare di semplice propaganda, proprio non lo sono. Certo, la fede qui è un tema che viene spesso citato e messo in risalto, ma poiché alcuni elementi sono anche innovativi, anche se non sempre, qualcosa di buono oltre ad essere dei semplici film biblici c'è. E si trova non tanto nelle trame, abbastanza conosciute, quanto nello stile e il cambiamento di certi parametri. Partendo da Risorto (Risen), film del 2016 diretto da Kevin Reynolds, che ispirandosi al Nuovo Testamento, narra gli eventi, la storia biblica ed epica della resurrezione di Cristo, dall'altro lato della barricata, ossia dal punto di vista di un soldato romano, che a seguito della crocifissione e morte di Gesù Cristo, vengono (insieme al suo aiutante Lucio) istruiti da Ponzio Pilato per assicurarsi che i seguaci radicali di Gesù non rubino il suo corpo e in seguito dichiarino la sua risurrezione. Ma il cadavere sparisce e Clavio avvia un'indagine che mette progressivamente in dubbio le sue certezze di scettico e si fa ad un certo punto ricerca di altro genere, interrogativo che gli cambia la vita. Risorto, è una pellicola interessante sotto alcuni aspetti, dato che la prima parte fa pensare molto a L'inchiesta del 1986 (Damiano Damiani) e della successiva versione televisiva di Giulio Base del 2006con un Joseph Fiennes sfregiato nel labbro inferiore che interroga, anche con durezza, i credenti e le guardie al sepolcro con il classico scetticismo dei romani, accanto all'ex-Draco Malfoy Tom Felton. Insomma, in attesa di "La Resurrezione" di Mel Gibson, la versione di Kevin Reynolds è di fatto un remake di quel film. Poi però, dopo una prima parte eccezionale (nonostante alcune inevitabili suggestioni da "gladiatore"), dove sembra quasi di assistere ad un "giallo" (il tono da indagine difatti regge piuttosto bene), con l'indagine appunto di Clavio volta a raccogliere gli indizi utili alla 'causa', c'è il colpo di scena che trasforma il tutto in una fiction religiosa come tante, cambiando troppo radicalmente, tanto che nel secondo tempo in effetti ci sono alcuni segni di fiacca e di minor convinzione. Certo, bisogna uscire dall'impasse del post mortem, l'idea del tribuno che riesce ad agganciare tramite la Maddalena il gruppo degli apostoli, e che progressivamente si interroga fino ad ammettere di non essere più lo stesso uomo, il suo cammino di crisi, sulla carta sarebbe onesta e interessante ma la realizzazione è a singhiozzo e i contatti con il resuscitato Jeshua (anche più volte chiamato il figlio di Javhè, Geova, cosa che difatti assolve il film da essere propagandistico, poiché cosa mai riconosciuta dalla Chiesa) poco convincenti.