Forse l'avrete notato, ma da gennaio ho ripreso il mio viaggio nell'animazione giapponese, iniziando con un film "moderno" al mese, che guarderò e recensirò fino a dicembre, e ora con una collezione di film "vintage", qui chiamati "retrò", che ho visto e recensito per l'occasione. Ho visto nove film, in realtà dieci, alcuni difficili da reperire, ma grazie a Youtube ho potuto vedere senza problemi Barefoot Gen, disponibile con sottotitoli, e Wicked City, disponibile in italiano. Ho trovato gli altri cercando su vari siti, mentre l'ultimo che ho menzionato, insieme a Venus Wars, sono entrambi disponibili nella sezione "Anime Generation" a pagamento di Prime Video. Su Prime, fino a poco tempo fa, erano disponibili anche Capitan Harlock e La grande avventura del piccolo principe Valiant, così come La leggenda del serpente bianco e Cowboy Bebop - Il film, ma ora non più, perché "This video is currently unavailable to watch in your location". Secondo la ricerca Google, invece, sono introvabili su piattaforme legali sia Ninja Scroll che Le ali di Honneamise. Tuttavia, se foste veramente interessati, contattatemi in privato e potrei aiutarvi. Ritornando al discorso precedente, il decimo film che ho visto è stato Interstella 5555. Nonostante sarà incluso nel conteggio totale, ho scelto di non recensirlo poiché si presenta più come un lungo videoclip che come un film d'animazione. La grafica è gradevole ma non particolarmente coinvolgente, e la trama è assente, dato che il film è un omaggio all'album Discovery dei leggendari Daft Punk, che purtroppo si sono recentemente sciolti. All'epoca, nel 2003, mi limitai a guardare il video di One more time, ma ora ho avuto l'opportunità di vedere l'intero film d'animazione, diretto tra gli altri da Leiji Matsumoto, creatore di Capitan Harlock e Galaxy Express 999, e privo di dialoghi (disponibile con un abbonamento premium su Prime o gratuitamente su Youtube). Musicalmente, il film è ben orchestrato, anche se dopo le prime quattro canzoni, le successive iniziano a perdere qualità e diventano ripetitive. Narrativamente, è piuttosto semplicistico e troppo ottimista. Il connubio tra audio e video non raggiunge mai vette elevate e gli ultimi venti minuti risultano piuttosto noiosi. In conclusione, è un esperimento interessante, ma considerati i talenti coinvolti, si poteva aspirare a qualcosa di più. Rimane comunque un piccolo cult, come i 9 Anime qui menzionati, tra cui spiccano due curiosità: la presenza di due film dello stesso regista e la figura di Capitan Harlock, creato dal già nominato Leiji Matsumoto.
Wicked City - La città delle bestie incantatrici (Horror/Azione 1987) - Conosciuto anche come "La città delle bestie" e erroneamente classificato come hentai, cioè un anime a contenuto pornografico, "Wicked City" (ispirato a un romanzo di Hideyuki Kikuchi) è in realtà un thriller oscuro e violento, con marcata impronta horror e alcune scene sessuali piuttosto esplicite, senza tuttavia cadere nel genere hard-core. In breve, è un'opera di qualità discreta, una rappresentazione ancora grezza delle idee innovative che il regista Yoshiaki Kawajiri (al suo debutto in solitaria) perfezionerà e plasmerà magistralmente in "Ninja Scroll". La qualità delle animazioni è accettabile per l'epoca, risultando abbastanza fluide e realistiche, e la creazione delle creature demoniache, capaci di trasformazioni ben congegnate, è notevole. Alcune situazioni risultano però prevedibili e non aggiungono valore a una sceneggiatura già debole, e anche il tema trattato manca di originalità, con personaggi che si conformano agli stereotipi del genere. L'uso dei colori e le ambientazioni sono tuttavia interessanti. Merita una visione, ma è raccomandato soprattutto ai veri appassionati e agli amanti dell'horror. Voto: 6,5
Venus Wars (Sci-fi/Azione 1989) - Basandosi sulla prima parte del manga Venus Senki, scritto e diretto dallo stesso autore Yoshikazu Yasuhiko, il film omonimo del 1989 si distingue per le sue eccellenti animazioni e l'imponente rappresentazione delle battaglie, pur non raggiungendo il livello di memorabile. Il contesto degli eventi è prevedibile, e per tutta la durata del film prevale un senso di rabbia giovanile che ricorda "Akira", e in alcune occasioni ne emula le caratteristiche. Tuttavia, è da segnalare la psicologia dei personaggi poco convincente, una sceneggiatura mediocre (che sembra messa insieme alla rinfusa), e una narrazione che, a un certo punto, non offre più motivi validi per mantenere l'interesse. Inoltre, la durata prolungata degli scontri armati occupa gran parte del film, oscurando gli altri elementi. In conclusione, è un film presentabile, ma con una trama non del tutto originale, che si attiene ai canoni tipici dei film di guerra, con i loro sconvolgimenti, tragedie e speranze, ma risulta anche dispersivo. Alla fine, è comunque accettabile, nel classico stile "senza infamia e senza lode". Voto: 6