Il periodo complicato non è ancora terminato, anzi, proprio domani mio padre si opera (per un'ernia), e ci vorrà un mese per riprendersi, però io fermo non so stare, andare avanti devo e proprio nell'ultima settimana la decisione di continuare. Ed è grazie al vostro supporto ed alla diminuzione della "pressione" meteorologica, che oggi posso essere qui per presentarvi il grande elenco del mese nel nuovo formato, con tutte le sezioni e gli argomenti raccolti in un unico post. Non è stato facile, ma ce l'ho fatta. Passerà un mese fino al prossimo listone, e spero proprio che quel giorno la situazione attuale possa finalmente avere fine, ma nel frattempo vi invito a esplorare il nuovo formato di pubblicazione, che è paradossalmente sia più ampio che più "smart" (troverete comunque tutto separatamente negli archivi).
Capitolo Musica: A partire da questo mese, ho deciso di non pubblicare più i video direttamente, ma di condividere solamente i loro link. Inoltre, non ci saranno più playlist; non sono sicuro della loro utilità, ma se mi verrà richiesto, posso considerare di aggiungerle nuovamente in futuro. Dopo l'interminabile e opprimente sequenza di hit estive, è tempo di ritornare alla normalità e di godersi la musica "libera", senza etichette o rituali sonori.
Capitolo Games: Questo mese avrebbero dovuto essere presenti tutti e quattro i giochi degli ultimi due mesi, che fanno parte della mia libreria di Prime Gaming. Tuttavia, ho dovuto suddividere il tutto in due parti. Anche la lista dei giochi esclusi è stata divisa in due; perciò, oggi menziono solo tre videogiochi che ho scartato perché privi di localizzazione in italiano. Requisito utile e necessario per giocare a The Forgotten City (avventura narrativa con loop temporali), Dexter Stardust: Adventures in Outer Space (avventura classica point-and-click) e Orten was the Case (gioco d'avventura detective/puzzle).
Capitolo Serie Tv: Inizialmente, non erano queste le serie che avevo in programma di guardare questo mese, ma circostanze impreviste hanno cambiato i miei piani. Così, ho selezionato e visionato queste sei serie per necessità e urgenza. Per il prossimo mese ho già tutto organizzato, mentre per i mesi successivi dipenderà dalle nuove uscite e da ciò che non posso posticipare. Comunque, come dico sempre, ci sarà sempre materiale disponibile e non ci sono problemi; prima o poi riuscirò a vedere "quella serie".
Capitolo Cinema: Questo mese, le mie scelte cinematografiche si sono focalizzate esclusivamente sul catalogo in continuo aggiornamento di Prime Video. Sorprendentemente, nessuno dei film visionati è in scadenza nei prossimi 30 giorni, garantendo così completa libertà di visione. Per quanto riguarda i quattro film dell'angolo "Vintage", che ritorna dopo un po' di tempo e che da ora in poi accompagnerà i film più "moderni", tutti sono disponibili ma attraverso canali alternativi. "Il gatto a nove code" è disponibile su Prime Video e anche su "Plex" (dove si trova anche "4 mosche di velluto grigio"), ma in lingua inglese. Su YouTube, invece, è possibile trovare "Una sull'altra" in italiano, e lo stesso vale per "Non si sevizia un paperino", ma su Dailymotion. Questi ultimi quattro film sono stati scelti per un motivo specifico: fanno parte dello speciale "Thriller all'italiana anni '70". Questa è l'occasione per vedere due film ciascuno di due maestri del cinema italiano, Dario Argento e Lucio Fulci, già menzionati in precedenza. Ci saranno altri speciali e molti altri film verranno discussi, ma per ora vi auguro una buona lettura e visione di questi.
ClockClock: Love U Again - Strano nome per questo nuovo e fresco gruppo musicale, ma a parte ciò, canzone niente male è questa.
The Marías: No One Noticed - Insolito sia il video che il brano stesso, un mix delicato e conturbante che un ritmo squisitamente malinconico produce.
Gazzelle: Mezzo secondo - Non è finito tra il calderone dei tormentoni un po' per caso, ma forse è meglio così, altrimenti l'avrei apprezzato meno.
Lusaint: Sober - Continua a sorprendere questa fenomenale artista britannica, che ancora una volta ammaliare fa.
Myles Smith: Stargazing - E' la prima volta che sento questo ragazzone britannico cantare, ebbene egli buona impressione fa a primo acchito.
Dua Lipa: These Walls - Questa canzone mi mette davvero di buon umore, non a caso essa fa parte dell'ultimo suo album intitolato "Radical Optimism".
NAIRI: Tower of Shirin - Un'avventura point-and-click che mescola puzzle divertenti e complessi con una narrazione affascinante, resa unica dai suoi personaggi carismatici. La grafica disegnata a mano e gli scenari dettagliati, insieme a una colonna sonora coinvolgente, arricchiscono l'esperienza di gioco. L'anticipazione per il seguito di Nairi è tangibile, anche se sarebbe stato utile sapere in anticipo che la storia avrebbe richiesto una continuazione, attualmente solo accennata. Il gameplay si evolve da semplice a notevolmente intricato, aumentando la complessità e offrendo una sfida anche ai giocatori esperti. Il principale limite è la breve durata. In conclusione, è un gioco che strega, trasportando in un mondo onirico e profondo, dipinto con la delicatezza dell'acquerello. Non è rivoluzionario, ma è sicuramente coinvolgente. Voto: 6,5
Q.U.B.E: Director's Cut - Q.U.B.E., pur essendo un discendente di Portal, offre enigmi intriganti che crescono in complessità senza essere eccessivamente difficili, ambientati in una trama e un contesto semplici ma gradevoli. Nonostante problemi di mira e l'assenza di sottotitoli, il gioco mantiene un'elevata qualità. Q.U.B.E: Director's Cut, divertente ma talvolta frustrante, si completa in meno di 10 ore. Non raggiunge i livelli dei titoli Valve, ma è ben fatto, gratificante e spinge a proseguire attraverso i capitoli. Il DLC aggiunge sfide di velocità e stanze segrete, mentre i dialoghi in inglese senza sottotitoli migliorano la narrazione visiva, rendendo il gioco più immersivo. In conclusione, è un'avventura breve ma avvincente, ideale per gli appassionati di puzzle-game, con enigmi di qualità e un gameplay soddisfacente. Voto: 6,5
[Paramount Plus] A Bloody Lucky Day (Miniserie) - Non è il prodotto perfetto o dell'anno, ma ha le sue valide ragioni e svolge bene il suo ruolo. "A Bloody Lucky Day" non è solo la vicenda di un tassista "sfortunato", ma una miniserie che mantiene un ritmo costante, accelerando senza pause, e pur rischiando di esagerare o deviare, riesce a mantenere alta l'attenzione. Attingendo dal cinema americano e dalle eccellenti produzioni coreane, come Bargain, rimane fedele ai canoni del thriller, ma si fa notare per i suoi stratagemmi narrativi e tecnici. La regia vivace bilancia una sceneggiatura talvolta prolissa ma mai banale, che risplende nei momenti cruciali. Fotografia e colonna sonora sono sempre azzeccate, e le interpretazioni, sebbene prevedibili, sono convincenti: lo spettacolo va visto e apprezzato tutto d'un fiato. Voto: 7+
[Sky] The Blacklist (9a stagione) - Raymond Reddington ha finalmente scoperto chi ha ucciso Elizabeth Keen. La rivelazione, benché non scioccante, ha assicurato un'altra stagione alla serie. Tuttavia, la stagione che avrebbe dovuto segnare una rinascita dopo l'uscita del personaggio più controverso, si è trasformata in un periodo di stallo (l'ottava stagione qui). All'inizio, The Blacklist era accettabile nonostante la premessa insolita. L'interpretazione di James Spader era il punto di forza, ma l'effetto sorpresa si è attenuato nel tempo, con gli showrunner che hanno diluito troppo la trama attorno al mistero dell'identità di Reddington, deludendo i fan più fedeli. La nona stagione ha peggiorato le cose, con un finale insoddisfacente e senza rivelazioni decisive, e i personaggi che hanno ripetuto gli stessi errori di Liz. Con la decima stagione all'orizzonte, sarebbe meglio risolvere le questioni in sospeso e concludere la serie con dignità. Questa stagione ha davvero testato la mia pazienza. Voto: 5
[Disney Plus] Shōgun (Miniserie) - Nel XVII secolo in Giappone, un marinaio inglese viene coinvolto in una guerra tra signori feudali per il titolo di Shogun. La serie, basata su un romanzo del 1975, offre un'ampia panoramica della cultura feudale giapponese. È interessante e avvincente, con un ritmo che riflette la cultura del paese. L'ambientazione è realizzata con cura, con scene e costumi dettagliati e una presenza significativa di violenza visiva, ma non gratuita. Hiroyuki Sanada offre una performance carismatica. Tuttavia, dal punto di vista dell'intrattenimento, i 10 episodi presentano una trama a volte troppo complessa e personaggi statici. Il protagonista John Blackthorne è il punto debole: le sue interazioni e la recitazione semplicistica creano un contrasto marcato e poco credibile. La storia, che sembra sempre sul punto di culminare, non raggiunge un apice definito. Il finale è suggestivo ma lascia inconcluso. Nonostante ciò, la serie è ben realizzata e piacevole da guardare. Voto: 7
[Netflix] The Gentlemen (1a stagione) - Dopo il successo di The Gentlemen nel 2019, Guy Ritchie espande il suo mondo narrativo con una serie TV su Netflix. Questa crime comedy, caotica e stravagante, è imprevedibile e genuinamente divertente. La serie riprende lo stile e i temi di Ritchie, con alcuni attori del film, raccontando di un giovane aristocratico immischiato nel traffico di marijuana dopo aver ereditato un titolo nobiliare. The Gentlemen riflette il marchio di Ritchie: è violenta ma anche leggera, avvincente e umoristica. Ricca di colpi di scena e con un ritmo veloce, la serie vanta un cast selezionato e toni che variano dalla commedia all'umorismo nero. Nonostante qualche esagerazione e verbosità (e molti cliché), il ritmo e lo stile distintivo mantengono la narrazione vivace. Pur non deviando molto dall'originale, la serie è notevole, in alcuni punti superiore al film, in altre peggiore, ma merita comunque di essere apprezzata. Il finale apre a una seconda stagione, creando grande attesa. Voto: 6,5
[Netflix] Maid (Miniserie) - "Maid", ispirata al memoir di Stephanie Land, è una serie che evoca emozioni complesse. Narra le peripezie di Alex, una giovane in fuga da un marito violento, in cerca di una nuova vita. È una storia di resistenza, errori e speranza. La miniserie, intensa e veritiera, si avvicina più a un documentario sulla vita di Alex che a una finzione, e la sua base in una storia reale la rende particolarmente commovente nei suoi momenti più bui. I personaggi sono complessi, specialmente la madre di Alex. La protagonista, una giovane addetta alle pulizie, è ingenua e circondata da persone che ostacolano il suo progresso. Il percorso di Alex verso la felicità è pieno di ostacoli; cade spesso e le sue scelte sono a volte incomprensibili, ma è impossibile non desiderare un lieto fine per lei (magnificamente interpretata da Margaret Qualley) e per sua figlia. Anche se talvolta si può disapprovare Alex e le sue scelte autodistruttive, il suo tentativo di uscire dall'oscurità merita riconoscimento e rispetto. Voto: 7
[Prime Video] Loro (Them) (2a stagione) - Deborah Ayorinde e Pam Grier emergono come stelle in "Them 2", una serie di otto episodi tecnicamente impeccabili, ma con una identità sfuggente. Questo crime thriller-horror pone una detective donna al cuore di un omicidio, intrecciando pregiudizi e forze soprannaturali. Più horror e complesso nella trama rispetto a The Covenant, il secondo capitolo, "The Scare", evoca meno rabbia e oppressione. Ambientato nel 1991 a Los Angeles, mantiene lo stile narrativo della prima stagione e si lega ad essa tramite un filo conduttore sottile, esplorando l'orrore senza fine radicato nell'umanità. Nonostante alcuni difetti e non eguagliando la stagione precedente, "Them 2" soddisfa le aspettative, rimanendo inquietante e disturbante, e lasciando il pubblico profondamente coinvolto. Voto: 6,5
Promare (Animazione/Sci-fi/Azione 2019) - "Promare" rinnova il genere mecha con animazioni straordinarie e vivaci, ma la trama lascia a desiderare. Il film, ambizioso, si ispira a capolavori dell'animazione giapponese come "Akira" e "Metropolis", e rende omaggio al cinema sci-fi americano, da "Elysium" a "Transcendence". Questo insieme di idee crea un mix stupefacente di creatività, tuttavia si perde tra mutazioni genetiche, viaggi interdimensionali e robot giganti, diventando troppo complesso. Nella sua parte finale, "Promare" non trova un epilogo convincente, ricorrendo a colpi di scena per prolungare la storia. L'epilogo, raggiunto non senza difficoltà, sembra infantile e maldestro, lasciando lo spettatore confuso. Promare, un film godibile per lo stile e l'animazione spettacolare, insipido ed inconsistente per il resto. Voto: 6
Bingo Hell (Horror/Commedia 2021) - Una commedia horror che rielabora senza originalità (un po' di "slime" nelle scene principali non è sufficiente a definire lo stile) le consuete lezioni sull'avidità e sull'importanza dei legami affettivi. Nel complesso è piacevole, anche se si deve riconoscere che, a parte qualche scena gore, c'è davvero poco di horror: manca la tensione e non c'è un'atmosfera inquietante o almeno minacciosa. Dà l'impressione di essere un horror leggero per ragazzi (anche se i personaggi sono anziani, come in VFW), con figure molto esagerate e un finale che sfiora il cartoonesco. Privato di arte e sostanza, ci lascia solo il sorriso del malefico Richard Drake. Voto: 5,5
La mappa delle piccole cose perfette (Romantico/Commedia 2021) - Un altro film che indaga il tema del rivivere lo stesso giorno. Presenta due protagonisti che si integrano bene e affrontano il problema sin dall'inizio; la trama, ispirata a un libro dello sceneggiatore, percorre una via romantica e rilassante, evitando di introdurre elementi nuovi ma concentrandosi sull'esperienza e il godimento del momento. È anche un commovente dramma sull'affrontare le avversità della vita senza evitarle. Il finale potrebbe non essere del tutto logico, ma questo non pregiudica la qualità del film. Un film modesto, ma che merita un giusto riconoscimento. Voto: 6
L'ultima volta che siamo stati bambini (Commedia/Dramma 2023) - Claudio Bisio fa il suo esordio alla regia con una fiaba sensibile che trasforma il dramma della deportazione degli ebrei romani in un'avventura educativa, vista attraverso gli occhi dei giovani protagonisti, con evidenti riferimenti a "Stand By Me" e "Jojo Rabbit". Il film brilla quando si focalizza sulla loro prospettiva, sostenuto da interpretazioni autentiche, ma perde di efficacia nel racconto degli adulti che cercano di ritrovarli. Sebbene non sia straordinario, è comunque piacevole, pur non essendo particolarmente commovente o esilarante. La rappresentazione dell'Italia in quel periodo è affascinante, sebbene un po' didattica e prevedibile. È un'opera di qualità che mostra l'impegno di Bisio in un progetto che si differenzia dalle solite commedie italiane. Voto: 6
Jolt - Rabbia assassina (Azione/Commedia 2021) - Superiore a molte opere dello stesso genere, è piacevole e ben realizzato, anche se si deve riconoscere che la protagonista (una rediviva Kate Beckinsale) eccelle più nelle scene ironiche che in quelle drammatiche, non riuscendo a trasmettere l'idea di un personaggio realmente sofferente. Il senso di déjà-vu è palpabile, dalle coreografie di combattimento alle scene d'azione, ma il tutto è presentato in chiave femminile, come in Gunpowder Milkshake. La trama presenta delle improbabilità, ma sono accettabili dato il contesto ludico, con un finale prevedibile che non spicca per originalità ma è comunque accettabile (forse un po' sbrigativo). Sorprendentemente meno fastidioso del previsto, il film intrattiene e può essere guardato senza aspettative eccessive. Voto: 6
Encounter (Dramma/Thriller 2021) - L'inizio del film è fuorviante, non tanto per la minaccia aliena apparente, quanto per lo stato psicologico del personaggio principale, il quale intraprende un viaggio di redenzione personale riconciliandosi con i suoi figli. La trama si rivela rapidamente, causando una perdita di tensione e rallentamenti improvvisi. Nonostante Riz Ahmed offra una performance accettabile, i personaggi secondari risultano sottodimensionati, in particolare quello interpretato da Octavia Spencer, che rasenta l'irrilevanza. Nel complesso, il film risulta una delusione. Mi aspettavo tutt'altra cosa, ma di certo non un film che si dimentica così rapidamente. Voto: 5
Samaritan (Azione/ Fantastico 2022) - Sylvester Stallone è sempre stato un'icona di supereroismo, dalle origini minimaliste in Rocky alle dimensioni più mainstream di Rambo. Non sorprende quindi vederlo interpretare un eroe tout court, seppur invecchiato e disilluso, mentre a Granite City regna il caos causato dal villain Cyrus (non troppo marcato, ma funzionale). Tuttavia, il colpo di scena centrale del film è prevedibile sin dall'inizio, mancando così di aggiungere quel tocco in più atteso. Nonostante ciò, il film si rivela essere un lavoro onesto; la storia non brilla per originalità e la sceneggiatura è semplice, ma nel suo insieme, il film non delude. Voto: 6
Insidious - La porta rossa (Horror 2023) - Nell'ultimo capitolo della saga di Insidious, troviamo Patrick Wilson alla regia, che tenta di rivitalizzare una trama che sembrava esaurita nei film precedenti. Anche se la storia non è particolarmente coinvolgente, si devono ammettere alcuni momenti di vero terrore, come la scena della risonanza magnetica. Mettendo da parte le ripetitive dinamiche di una famiglia divisa, i viaggi nell'Altrove compiuti da padre e figlio offrono suggestioni che bilanciano certe carenze nella sceneggiatura. Nel complesso, è accettabile. Chiusura della saga senza gloria ma almeno dignitosa, anche se poteva essere meglio sviluppata. Voto: 5,5
Il migliore dei mondi (Sci-fi/Commedia 2023) - Un film significativo nella carriera di Maccio Capatonda, sicuramente il suo miglior lavoro fino ad ora. Italiano medio ed Omicidio all'italiana erano confinati nella sua zona di comfort personale. Il migliore dei mondi è più contemplativo ma mantiene la sua verve comica. I personaggi sono meno caricaturali rispetto ai suoi precedenti lavori mediocri. Quest'opera non mira a una nostalgia per il passato, ma piuttosto descrive efficacemente, attraverso un elemento di fantascienza, l'evoluzione degli ultimi trent'anni. Siamo sempre più connessi, ma allo stesso tempo sempre più alienati. Forse affronta troppi temi contemporaneamente, ma nel suo obiettivo di intrattenere e stimolare la riflessione, Maccio ha successo e mi ha piacevolmente sorpreso. Nulla di straordinario, ma onesto. Voto: 6
Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile (Sportivo/Biografico 2023) - Nonostante la leggera superficialità del protagonista, il film sorprende per la piattezza degli altri personaggi, in contrasto con l'alta qualità della produzione. La narrazione scorre con fluidità e precisione, ma la trama sembra troppo una vetrina per Nissan e per le chance date al giovane protagonista, evocando un videogioco, ma senza perdere il contatto con la realtà. Il film avrebbe guadagnato da un trattamento più sofisticato del tema. Le scene di guida sono elettrizzanti e ben evidenziate. In seguito a "Ford v Ferrari", si rende tributo nuovamente a una delle gare (Le Mans) più emozionanti del mondo. Pur con qualche lungaggine e scene superflue, il film rimane un prodotto di qualità, con un cast stellare che sa tenere incollato lo spettatore sin dalle prime scene. Voto: 7
Il tocco del peccato (Dramma/Thriller 2013) - Quattro storie distinte narrano la Cina contemporanea, legate da un filo sottile. Il sangue è un elemento comune (e abbondante) in tutte. Ogni racconto affronta in qualche modo il tema della violenza. Le fotografie sono splendide: seguono i personaggi, che siano un lavoratore in cerca di giustizia, un assassino, o una donna violata, nel loro percorso solitario; non può essere un film corale poiché ogni personaggio è sempre, inevitabilmente, solo. Il finale è bello, conciliante ma non consolatorio. Il film è valido, sebbene la struttura a episodi non permetta una piena fluidità narrativa e, nonostante alcuni momenti di staticità e situazioni quasi grottesche, pone le fondamenta per i futuri capolavori del regista cinese: Al di là delle montagne e I figli del fiume giallo. Voto: 6+
Hunger Games - La ballata dell'usignolo e del serpente (Sci-fi/Azione 2023) - Si rischia di rovinare una saga altrimenti affascinante con questi prequel "forzati" e di qualità mediocre. Manca gran parte del fascino dei capitoli precedenti, con poca emozione in una trama confusa e superficiale, personaggi poco sviluppati e delineati, e un'eroina che sembra trasformare ogni azione in un musical. Il finale è eccessivamente lungo e quasi privo di conclusione. Sebbene presenti un interessante avvertimento sul futuro che potrebbe attendere, risulta deludente, tedioso, caotico e monotono. È decisamente di un livello inferiore rispetto alla saga originale. Voto: 5
Il ministero della guerra sporca (Guerra/Commedia 2024) - Guy Ritchie dirige un film ispirato a una storia vera che combina elementi del genere bellico e d'azione, con echi di classici cinematografici e uno stile che ricorda la produzione di Quentin Tarantino per il tono generale. Sebbene il film non brilli per originalità, risulta piacevole grazie alla caratterizzazione ironica dei personaggi, all'ottima interpretazione degli attori e alla regia energica di Ritchie. Tuttavia, il film risulta eccessivamente lungo rispetto al racconto che propone. Nonostante non sia uno dei suoi lavori più riusciti, rimane comunque un prodotto di qualità, d'intrattenimento molto ben eseguito. Voto: 6+
Madame Web (Azione/Sci-fi 2024) - Nonostante sia descritto in modo eccessivo, il film non convince. È un'opera anacronistica e banale, specialmente nella sua seconda parte. La regia superficiale e una fotografia derivativa contribuiscono a un'estetica obsoleta, tipica dei vecchi adattamenti dei fumetti Sony. Il cast, incluso Dakota Johnson, non brilla a causa di una sceneggiatura debole. Le giovani attrici, pur professionali, non riescono a valorizzare i loro personaggi. In sintesi, Madame Web non è il fondo della Marvel, ma è decisamente un flop, incapace di valorizzare i suoi pochi punti di forza, qualche taglio qua e là avrebbe inoltre e probabilmente giovato al ritmo e al film. Voto: 5
The Voyeurs (Thriller/Erotico 2021) - Nonostante l'originalità non sia il punto forte, soprattutto per il tema e alcune scelte narrative, l'atmosfera che oscilla tra dramma ed erotico è affascinante e suscita interesse. Il carisma e la fisicità di Sydney Sweeney, che risplende in un ruolo su misura, contribuisce notevolmente al successo. Mentre la trama thriller può risultare carente con colpi di scena poco convincenti, le dinamiche drammatiche sono di per sé intriganti e conferiscono un'eleganza apprezzata. Il film, pur con qualche calo di ritmo, si mantiene su un livello qualitativo elevato, concludendosi con un finale poco realistico ma soddisfacente. Una "sbirciatina" la merita. Voto: 6
Come ti ammazzo il bodyguard 2 (Azione/Commedia 2021) - Se il primo film brillava per un equilibrio tra scene d'azione emozionanti e dialoghi esilaranti, questo sequel esagera con l'estremo, sfociando nel surreale e nel ridicolo, diventando una parodia di sé stesso. È eccessivo, ignora le leggi della fisica e ha una trama inconsistente. Il cast composto da Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson e Salma Hayek è l'unico elemento che mantiene l'interesse (poco incisivi Banderas e Freeman), ma non basta a prevenire la noia che si insinua tra sparatorie e esplosioni assurde. È un netto passo indietro per un film che si riduce a una "farsa", perpetuando cliché pittoreschi sull'Italia. Voto: 5
Il gatto a nove code (Thriller/Horror 1971) - Nella trilogia degli animali, questo film è stato quello che mi ha entusiasmato di meno, principalmente per una trama meno coinvolgente e avvincente rispetto a L'uccello dalle piume di cristallo e "Quattro mosche di velluto grigio". Nonostante un ritmo fluido, la storia raramente evoca quella tensione e aspettativa caratteristica dei thriller di Dario Argento. Il movente dell'assassino e la conclusione del film risultano piuttosto inverosimili e insoddisfacenti. Il finale affrettato è deludente, il che è un vero peccato considerando l'eccellente regia e le ottime interpretazioni degli attori. Tuttavia, la curiosità di scoprire la verità mantiene l'interesse vivo, nonostante alcune parti prolisse. In definitiva, è un giallo più che passabile che si segue con piacere, ma meglio si aspettava e m'aspettavo di vedere. Voto: 6+
Non si sevizia un paperino (Thriller/Horror 1972) - Un eccellente thriller italiano, "Non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci si distingue come una delle sue opere più notevoli. Fulci, con una sceneggiatura che incute terrore e una location desolata e sinistra, riesce a evocare nel pubblico sentimenti di angoscia e tensione. Il film è crudele e brutale, ma ricco di atmosfera, con una colonna sonora incantevole, una fotografia affascinante e macabra, e alcune sequenze storiche particolarmente inquietanti. Il ritmo è sostenuto e lo splatter è sorprendentemente contenuto, un aspetto insolito ma apprezzabile nel lavoro di Fulci. Tuttavia, il finale presenta alcuni difetti, con un elemento chiave delle indagini un po' forzato, uno scontro finale troppo banale e motivazioni dell'assassino che meritavano maggior approfondimento. In definitiva, "Non si sevizia un paperino" rappresenta il meglio del giallo italiano e, forse, anche della filmografia di Fulci (migliore de L'Aldilà). Per me, è attualmente il suo "capolavoro". Voto: 7+
Una sull'altra (Thriller/Noir 1969) - Lucio Fulci debutta nel genere thriller con un'opera ben scritta e piena di colpi di scena. Il film si colloca tra il giallo e l'erotico, ma oggi appare datato in entrambi gli aspetti, così come nelle scenografie e nella regia. È evidente il riferimento a "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock. Marisa Mell non solo mostra le sue doti, ma dà anche una buona interpretazione del doppio ruolo femminile, mentre l'interpretazione di Jean Sorel mi è sembrata piuttosto statica, focalizzata sui suoi occhi azzurri. Il ritmo è lento, anche per gli standard dell'epoca, e la trama risulta a volte confusa e poco convincente. Il finale, tuttavia, offre una buona dose di suspense che Fulci mantiene per diversi minuti. In definitiva un film non essenziale, riuscito il giusto, ma comunque capace di coinvolgere senza annoiare. Voto: 6
4 mosche di velluto grigio (Thriller/Horror 1971) - Della trilogia degli animali si colloca nel mezzo. Anche se ha cinquant'anni, il film si distingue per le sue innovative trovate registiche. La scena del sogno con la decapitazione è straordinaria e inquietante, mentre i fotogrammi finali presentano novità per il cinema di quel tempo. La trama, pur sembrando bizzarra, è avvincente e si svela completamente solo alla fine (appagando lo spettatore). Tuttavia, il film non mantiene sempre l'interesse, eccetto in alcune scene cariche di tensione. L'ironia usata a volte attenua la suspense. Rimane, però, un thriller robusto, con personaggi tipici di Argento come il postino, il professore e un Dio interpretato da "chi se non" il mitico Bud Spencer. Le interpretazioni degli attori sono appropriate, il doppiaggio è buono e la sceneggiatura è più ingegnosa di quanto sembri. Il maestro Dario Argento ha realizzato opere migliori (sia prima che soprattutto dopo), ma questo film è comunque un esempio significativo del suo talento. Voto: 6,5
Ciao Pietro, io sono stata del tutto assente nei mesi scorsi e ho appena letto il tuo post precedente. Mi fa piacere che tu sia tornato a postare. Mi sembra che il nuovo formato sia più fruibile e più visivamente d'impatto. Non ho guardato molta tv ma ho visto The Gentleman e mi è piaciuto molto. Un abbraccio e a presto.
RispondiEliminaCiao Mariella, fa piacere anche a me, e poi anche che tu non sei scomparsa :)
EliminaE' quello che spero, e comunque gran bel recupero il tuo. Un abbraccio e arrivederci a te ;)
Ciao Pietro, sono davvero molto felice di ritrovarti e ti auguro di cuore che questo periodo difficile si concluda presto e nel migliore dei modi. Complimenti per il gran lavoro che hai fatto! Io sono d'accordo con te sia sul non incisivo Madame Web, sia sul divertente Ministero della Guerra Sporca, che di certo non è il miglior film di Ritchie ma mi ha divertito abbastanza mentre lo vedevo. Non ho invece apprezzato, pur amando moltissimo la comicità di Maccio Capatonda, Il Migliore dei Mondi, l'ho trovato pretenzioso e poco divertente, gli preferisco nettamente Omicidio all'Italiana. In ogni caso mi guardo e leggo sempre con piacere tutto quello che fa Maccio!
RispondiEliminaBeh sì, spero che questo mese passi velocemente. E grazie, ho cercato di essere più diretto e semplice possibile, per me e per voi :)
EliminaMa Ritchie difficilmente può annoiare, è sempre uno spasso con lui ;)
Una comicità anche diversa tra i due film, il trash italiano non gradisco particolarmente.
The gentlemen tra le migliori serie viste ultimamente, tant'è che attendo con trepidazione il sequel.. abbastanza deludente invece, sempre di Guy Ritchie, Il ministero della guerra sporca, dove il nostro sembra tirare avanti un compitino senza squilli ne' brividi.. l'avrà tirato giù tra una puntata e l'altra della serie.. ahah
RispondiElimina