venerdì 14 aprile 2023

[Cinema] Speciale cinematografia di generi

Uno speciale cinematografico che andrebbe probabilmente spiegato, e così farò, il senso infatti non sta nella definizione della cinematografia o cinema di genere (etichetta di un certo tipo di cinematografia popolare), anche se in parte alcuni di questi film nella categoria ci starebbero bene, giacché fanno uso di elementi fantastici, comici, grossolani o volgari, ma semplicemente sta nella classificazione delle diverse opere cinematografiche, classificate in base ad alcuni temi o caratteristiche ricorrenti. Molto spesso nelle mie rassegne o speciali ho trattato prevalentemente film di stampo horror e/o thrilleristico (ed anche fantascientifico), ma ecco l'occasione per trattare anche il resto, vedere e recensire film di generi quali Dramma, Commedia e Fantasy, che poche volte (almeno per il settore "vintage") ho trattato. E cosi ecco questo speciale all'insegna della fantasia, della quasi parodia, della mezza romanticheria e della intensa drammaturgia. Un giro tra epoche, costumi e modi diversi, tra ritrovamenti, revisioni e rivalutazioni, tra genialità, bizzarria e giovialità (ma pure tragicità), che ho alquanto apprezzato.

The Amusement Park (Dramma 1973) - Cinque anni prima di comparire in Wampyr, Lincoln Maazel (bravo ad interpretare un uomo sempre più smarrito e disperato) è protagonista assoluto di questo mediometraggio di George A. Romero dalla storia travagliata. Ritenuto perduto, ritrovato dalla vedova del regista e restaurato nel 2020, infine trasmesso su Rai 4 lo scorso gennaio. Il regista viene incaricato di dirigere un film sui disagi e soprusi subiti dagli anziani, ne esce fuori questo "incubo" ambientato in un parco dei divertimenti (che rappresentano chiaramente gli USA). Egli lo considerava (con la sua proverbiale umiltà) non riuscito, invece è puntuale e diretto come un pugno allo stomaco: attualissimo, mette i brividi e carica lo sguardo di un disagio e una pietas insolubili, con scorci zombeschi che ricompongono la sua visione politica dei non morti nell'alveo degli anziani, il popolo dell'autunno. Il dramma grottesco impartito da Romero vanta infatti una sua efficacia, anche se la sua (pur breve) durata pare comunque eccessiva. Deprimente fin dall'incipit nella piovosa Pittsburgh, raggiunge certamente lo scopo di sensibilizzare l'audience, pur rimanendo solo una bizzarria nella filmografia del regista. Ma in ogni caso da vedere e da far vedere. Voto: 6,5

Dark Crystal (Animazione/Fantasy/Avventura 1982) - Uno dei più misconosciuti eppure tra i più pregevoli film fantasy usciti negli anni '80. Poche sbavature per un lavoro di tutto rispetto (interamente girato e filmato con pupazzi animatronici e burattini, con nessuna comparsa o menzione di esseri umani). La trama sembra quasi un pretesto ma è meglio dire fortemente archetipica, il bello di queste storie in fondo è anche il loro sembrare esistenti da sempre. Ciò fornisce a questo tipo di film anche la fonte più profonda del loro fascino, e alcuni importanti sotto-testi di carattere mitico e religioso, di cui non è estraneo questo film dalle numerose metafore. Per il resto è una meravigliosa bizzarria visiva creata dal genio di Jim Henson e Frank Oz (poi anche su Labyrinth), che creano notevole suggestione con un mondo di pupazzi di loro creazione, con gusto e creatività. Un po' macchinoso l'inizio ma nell'insieme piacevole. Un fantasy di buona qualità, tenendo in considerazione l'epoca, molto curato, che pur presentando l'eterna lotta fra bene e male, offre una resa lontana dalla banalità senza risultare eccessivamente infantile. Certo, la sceneggiatura non ha grandi svolte, ma rimane ancora oggi una piccola perla di tecnica e immaginazione. Buono. Voto: 6,5

Galaxy Quest (Sci-fi/Commedia 1999) - Piacevole commedia omaggio, e non parodia, di tutto il mondo dello spettacolo drammatico: la finzione, pur tale, non è un inganno ma un'ispirazione, non è menzogna ma utopia. Lo spirito di un'opera di fantasia può influire sulla realtà fino al punto di confondersi con essa. Da questa premessa ne risulta un'opera dolce, divertente, malinconica persino, la riscossa di tutti quei "nerd" che, stanchi di fuggire la realtà, la cavalcano nel suo significato più ampio. Una commedia fantascientifica che fa il verso a Star Trek, indubbiamente la sceneggiatura è il punto di forza del film che altrimenti poteva appunto risolversi come una semplice parodia. Geniale l'idea e spassosissima la realizzazione, catapultare gli attori di una serie tv di fantascienza nello spazio profondo per salvare dei veri extraterrestri e diventare così degli eroi. Originale e ben recitato soprattutto da parte del capitano Tim Allen (si presta al "gioco" pure la qui solo bella Sigourney Weaver). Buono il ritmo che bilancia la prevedibilità della storia. Effetti speciali ottimi per l'epoca, budget contenuto ma gestibile (gli alieni verdi non male come design), musiche in parte, insomma un onesto film di genere che strappa più di una risata, anche se non è solo quello lo scopo, dato che c'è qualcosa in più, non manca infatti di una certa umanità che rende giustizia alla regia (di Dean Parisot). Si riflette anche sul mondo delle convention e relativa alienazione dei personaggi. Certo, rimangono gli evidenti dubbi nelle incongruenze dello script, ma nonostante tutto il film è godibile e regge fino alla fine divertendo tutti. Voto: 7
Tutti insieme appassionatamente (Musical/Romantico/Dramma 1965) - Rivalutato durante questa seconda visione. In realtà perché probabilmente a questo giro sapevo già a cosa andare incontro, ovvero, sapevo già di avere a che fare con una storia e una trama piena di miele, zucchero, sorrisi, carinerie e tante canzoncine. Perciò, mettendo da parte questi elementi ho avuto modo di apprezzare maggiormente lo stile di Robert Wise: una regia elegantissima ed austera degna di nota, soprattutto nelle scene ambientate nel convento (il "setting" più naturalmente predisposto per questo stile). Il livello tecnico comunque è eccellente, The sound of music rientra a pieno nel novero dei musical hollywoodiani dell'epoca d'oro, quando parliamo di prestazioni attoriali/musicali e coreografie. Splendida (e meritatamente entrata nell'immaginario collettivo) la scena iniziale di Maria che canta e danza sul prato, così come il valzer romantico col capitano (ma non dimentichiamoci dello strappo alla bandiera nazista). Le canzoni invece le trovo in linea generale sempre stucchevoli, smielate e molto poco interessanti, anche se in mezzo a loro svettano due gemme: l'iniziale "The hills are alive" e soprattutto "My favourite things", che poi sono quelle maggiormente e giustamente utilizzate nel film come leitmotiv strumentali e reprise. Il rewatch di questo film a distanza di tantissimi anni dalla prima volta, mi ha messo di buonumore, o quantomeno a me ha risollevato un po' il morale. Sarà pure una storia non particolarmente originale con l'aggravante di una "pericolosa" tendenza alla zuccherosità e al melenso (ma non si eccede quasi mai, va detto), e probabilmente la durata è un po' eccessiva, tuttavia non appesantisce troppo la visione, ma The sound of music, di cui valore aggiunto è soprattutto costituito dal grande cast, dominato da una vera esperta in materia di musical e fine attrice, Julie Andrews (rende il trionfo della melassa un film meno stucchevole e perché no piacevole nella sua banalità), resta tuttora un caposaldo del genere. E nonostante l'odi et amo film fondamentale. Voto: 7+

Le avventure del barone di Munchausen (Fantastico/Avventura/Commedia 1988) - Mirabolante trasposizione cinematografica delle avventure del celebre barone, già più volte portate sul grande schermo e che trovano nella fantasia cinematografica (e nello spirito umoristico) del regista Terry Gilliam il migliore "traduttore" possibile. Coadiuvato da un cast tecnico ed artistico di primissimo livello (scenografie ed effetti speciali magnifici) il regista inglese confeziona uno spettacolo godibile e raffinato, pieno di riferimenti e di grande eleganza formale. Peccato che, dopo una prima mezz'ora scintillante, il film si incarti un pochino. A differenza del capolavoro Brazil (molto simile nel tema, tra l'altro molto caro al regista, il film parla infatti della potenza della fantasia e dei sogni), il turbine di eventi funziona solo a corrente alternata, accanto a momenti ed episodi felici notiamo infatti dialoghi che girano a vuoto, eccessi veri e propri (come la testa volante e smorfiosa di Robin Williams), ed episodi inutili. Non convince del tutto il finale, troppo confuso e frettoloso. Ma fortunatamente queste pecche vengono (in parte) oscurate dalla bellezza dei costumi, delle scenografie e degli effetti speciali (di cui sopra) e dell'atmosfera che avvolge l'intera pellicola. Anche la bella Uma Thurman, allora ventenne, riesce ad incantare non poco. Alla fine un film simpatico e bonariamente fantasioso, una divertente e frenetica favola, che nonostante sia un gran bel viaggio nella fantasia, che tutti peraltro dovrebbero fare, imprescindibile non rimane, ma strabordante spettacolo (in positivo e negativo) resta. Voto: 6+

Willow (Fantasy/Avventura 1988) - Visto da bambino e rivisto di recente con molto piacere. Uno dei tanti fantasy prodotti negli anni ottanta, non tra i migliori in senso assoluto (la concorrenza ai tempi era ben armata, un po' come oggi, ma nel mezzo c'è stato un bel periodo di vuoto), ma comunque molto piacevole ed assolutamente coinvolgente a livello spiccio, vuoi per una storia semplice e diretta (comunque la sceneggiatura non è proprio da antologia, si poteva costruire un po' meglio), vuoi per gli scenari molto belli e per un ritmo che non prevede tempi di stanca. E poi ci si trova dentro davvero un po' di tutto quanto la mente fantasiosa possa partorire e desiderare, il senso di avventura e fantastico è sorretto in maniera costante da presenze di ogni tipo, si passa con disinvoltura dalle fate buone prodighe di buoni consigli, alla classica regina cattiva (che non va mai sprecata), agli elfi accompagnatori, a giganti sputa fuoco (protagonista un nano adulto che deve salvare una neonata dalle grinfie di una malvagia reggente). Gli ingredienti che hanno fatto la fortuna del genere insomma non mancano e il regista Ron Howard li "dosa" sapientemente, con la giusta miscela di azione e umorismo e con una "spruzzata" sentimentale. Un cinema di accumulo, non trascendentale nel suo complesso, ma efficace nell'esprimere i suoi voleri, grazie ad un onesto lavoro d'insieme ed a uno spirito positivo generato dalla fantasia di George Lucas (nel bene e nel male non un nome qualunque). Un po' ingenuo visto con gli occhi dello spettatore odierni, ma nel complesso (ancora) godibile. Voto: 6,5

14 commenti:

  1. Quattro su sei, il primo proprio su Raiplay che ogni tanto permette recuperi di livello, anche se come te lo considero giusto una bizzarria..

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    1. Ne avrei anche di recuperi da lì, ma per adesso mi è bastato questo che nonostante la bizzarria colpisce lo stesso, e forte!

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  2. Non ricordo se ho mai visto "Tutti insieme appassionatamente", ma sono stata una fan fedelissima del cartone animato. 😍😍

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    1. Mi sa che l'ho pure visto il cartone animato, ma penso di preferire il film ;)

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  3. Galaxy Quest lo adoro. E purtroppo pochi lo conoscono. Gilliam per quel Barone ha puntato alto ed il risultato è altalenante; personalmente ricordo di aver avuto qualche colpo di sonno al cinema. Willow era un buon prodotto Disney che ha generato pure una serie tv recente, ma che non ho ancora visto. Val Kilmer era al suo meglio qui, poveraccio. Dark Crystal ne sento parlare da sempre, ma nonostante mi interessi, non sono ancora riuscito a vederlo come anche quello di Romero, ed è grave perché di Romero si DEVE avere visto tutto. Il musical invece capita spesso sotto le feste di Natale come La Storia Infinita e Una Poltrona Per Due per cui lo si rivede, magari a spezzoni.

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    1. Beh insomma, tra appunto i Nerd invece lo è molto Galaxy Quest!
      In effetti qualche volta la palpebra è caduta, però con Gilliam c'è sempre un turbinio elettrico.
      In virtù anche della serie ho visto Willow, e Val Kilmer effettivamente questa una delle sue migliori interpretazioni...
      Un lavoro pazzesco Dark Crystal, e la storia è anche poetica, bisognerebbe vederlo insieme appunto a quello di Romero, che ha sempre qualcosa da dire e lo dice potente.
      E infatti a Natale praticamente l'ho visto, ma solo adesso ne ho potuto parlare/scrivere ;)

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  4. Ho visto Il Barone di Munchausen tantissimi anni fa, che ero ancora bambino. Mi aveva affascinato la sequenza iniziale del racconto del barone coi suoi compagni "supereroi" e poi alcuni passaggi molto fantasiosi (la palla di cannone, il barone che ringiovanisce grazie all'avventura...) Non saprei dargli un giudizio perché a parte questi flash nel complesso non lo ricordo nei dettagli, ma mi aveva lasciato un'impressione di avventura meravigliosa.
    Mi sa che giunto a questo punto potresti fare un post con: La Storia Fantastica, Lady Hawke, La Storia Infinita.

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    1. Con gli occhi di bambino è diverso, comunque l'inizio ha affascinato anche me ed alcuni passaggi fantastici sono, ma l'avventura è un mezzo pasticcio fino alla fine.
      Tre titoli che con tutto il rispetto non mi sono mai andati tanto a genio...

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  5. Galaxy Quest è bizzarro ma godibilissimo, l'ho guardato ormai decenni fa ma ricordo con piacere Alan Rickman, versatile ed esilarante. The Amusement Park è una bestia strana davvero, contiene già molti degli elementi perturbanti di un horror eppure angoscia e commuove più di un film di genere.

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    1. Una prova "nervosa" diciamo, in effetti particolarmente divertente e riuscita ;)
      E dopo 50 anni incredibilmente e purtroppo ancora attuale...

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  6. Ignoravo del tutto The Amusement Park! Sembra la versione seria di Fuga da Reuma Park. Non è che il trio si è ispirato a quest'opera? Devo recuperarlo!
    Willow lo adorava mio cugino e io lo guardavo per stare con lui ma ho ricordi molto vaghi. Vorrei rinfrescare la memoria ma più per la serie, che purtroppo mi pare sia stata già cancellata.

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    1. Oddio, un paragone decisamente azzardato, la differenza è che nel film di Romero non si ride affatto...
      Purtroppo sì, vorrei recuperarla ma ancora non so...

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  7. Essendo appassionata di musical per forza conosco bene Sound of Music, che pur essendo, come dici tu, molto lungo e zuccheroso, resta un'icona del genere. Willow ogni tanto provo a rivederlo ma proprio non mi piace, e lo stesso vale per la serie tv recente. Capolavoro invece Galaxy Quest, non conosciuto quanto meriterebbe: divertente, intelligente, commovente, coinvolgente.

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    1. Il termine capolavoro da prendere sempre con le pinze, in questo caso direi certamente iconico tra Nerd e la cinematografia fantascientifica.

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