lunedì 27 marzo 2017

Regali da uno sconosciuto: The Gift (2015)

Lontano dal genere horror o (puro) thriller cui, la locandina, farebbe intendere, Regali da uno sconosciuto: The Gift (2015) è un dramma psicologico, notevolmente diretto, scritto e interpretato da Joel Edgerton (attore di discreto livello, interprete di parecchi film, Star Wars V e VI, il prequel de La cosa, Il grande Gatsby ed Exodus: Dei e re), al suo debutto alla regia di un lungometraggio. Davvero notevole e non solo perché è recitato bene e sceneggiato meglio, ma soprattutto perché fa della suspense la sua arma vincente. Le fasi iniziali lasciano intendere uno sviluppo diverso e più banale, con il classico stalker che prepara il terreno per l'assalto finale, ma procedendo i facili calcoli cominciano a non essere più tanto facili, le psicologie si delineano meglio, si intravede un piano più ampio e più coerente, la bozza iniziale che lasciava supporre la mano di uno psicopatico, rivela invece un disegno lucido. E avviene così un sorprendente ribaltamento del punto di vista sull'amico del protagonista dapprima visto come stalker e che in seguito risulta essere la vera vittima della situazione. Poiché The Gift è un thriller-dramma realistico, senza ombra di paranormale, ma con una solida base di paranoia, gelosia e mistero. Un triangolo di inquietudine che si crea quando una coppia decide di cambiare città per cercare di superare un momento difficile e per una nuova opportunità di lavoro dell'uomo. La nuova vita di Simon (Jason Bateman) però, insieme alla moglie Robyn (Rebecca Hall), viene sconvolta dalla presenza di Gordon (Joel Edgerton), un ex compagno di liceo di lui, che con continui regali e visite inaspettate perseguita la coppia. E ad un certo punto, entrambi stanchi delle attenzioni morbose che ricevono da Gordo, oltre che infastiditi dal suo atteggiarsi come uno stalker, decidono di parlagliene e affrontare il problema. Ma da quel momento in poi la situazione precipita gradualmente, vecchi segreti sepolti tornano alla luce e le maschere dei protagonisti iniziano a cadere.
Regali da uno sconosciuto: The Gift è un film decisamente avvincente (con una trama coinvolgente e incalzante), dato che con un crescendo di tensione, che si costruisce progressivamente e lentamente, la pellicola riesce sempre a mantenere inalterato l'interesse dello spettatore, sapendo disseminare caparbiamente suspense e colpi di scena man mano che i nodi vengono al pettine, e le vere intenzioni dei protagonisti svelate. I rispettivi ruoli di vittima e carnefice si scambiano e nessuno ne esce vincitore, piuttosto, ognuno paga salato il prezzo delle azioni passate. Segreti, bugie e difficoltà della coppia emergeranno difatti drammaticamente, e le situazioni grottesche che accadono ai Cullen stravolgono la coppia, facendoci riflettere sulla domanda: 'quanto conosciamo realmente le persone più vicine a noi e ci si può davvero lasciare il passato alle spalle?'. Il film infatti con un equilibro perfetto riesce a mettere in piedi una storia che sconfina tra il dramma e il thriller, ma con risvolti psicologici inquietanti che ci costringe a riflettere su determinate tematiche, cosi come sulle relazioni interpersonali che costruiamo e gli effetti che le nostre azioni possono avere sugli altri. Da questo punto di vista, il film, affronta temi sociali importanti e più che mai attuali, quali lo stalking e il bullismo, cercando di collegarli all'impatto psicologico che possono avere sugli individui, anche da adulti, e di come questi traumi possano perpetrarsi nelle dinamiche sociali interpersonali, portando talvolta ad azioni particolarmente crudeli.
Vendette e rivincite personali si mescolano in un abile gioco di specchi, dove ogni regalo funge da indizio o addirittura da minaccia di un passato mai morto. Arrivando al finale, dove tutto viene rivelato e si percepisce come la vendetta finale di Gordo arrivi sotto forma di 'regalo', pur inaspettato, per la coppia di coniugi. Un finale drammatico e inquietante al tempo stesso che si presenta come ottimo colpo di scena per concludere la pellicola. Ma il punto di forza del film è che sin da subito scava nella psicologia dei suoi personaggi, sorretti da tre bravi interpreti quali la Hall (che ho sempre apprezzato sia come attrice che donna), Bateman (lontano dalle commedie grottesche a cui ci ha abituato) e lo stesso Edgerton (ottima la sua interpretazione dato che dà vita un personaggio reale e concreto, ma allo stesso tempo inquietante ed enigmatico), donando quindi la giusta profondità e introspezione ai protagonisti e all'intreccio delle loro esistenze e azioni. Ovviamente non è esente da alcune lacune e banalità strutturali (alcuni colpi di scena sono prevedibili), alcune parti forse andavano approfondite e chiarite meglio (ad esempio il rapporto tra Simon e Gordo durante l'adolescenza) e parzialmente viene penalizzato dal ritmo narrativo lento che potrebbe scoraggiare qualcuno nel proseguire la visione. Un ritmo che, in ogni caso e nonostante la lunga durata della pellicola (100 minuti), non cala mai di tono grazie al twist narrativo intrapreso a metà percorso.
Pure l'attenzione alla narrazione resta vigile, anche se il tipo di angoscia che viene solleticata dall'autore è qui di genere psicologico, come quello ottimamente messo in scena nel film The Invitation, ma senza un imbottigliamento di sparatorie, trame contorte e sangue. La regia e la sceneggiatura infatti, sono comunque attente e sapienti e riescono egregiamente a mettere in evidenza il disagio psicologico e sociale di chi resta ultimo in tutto, nella vita, nel lavoro, nelle relazioni sentimentali quindi la rabbia mista a gelosia che si crea in questi individui in cerca di riscatto personale. Una regia magistrale e senza sbavature, una fotografia adatta ed una sceneggiatura ben scritta si amalgamano insomma a creare un thriller solido dal ritmo accettabile. Si tratta, dunque, di una pellicola notevole, che poteva comunque essere sviluppata meglio e prestare più attenzione ad alcuni particolari, ma nel complesso è un film ben riuscito, sicuramente interessante e a tratti originale per le tematiche che vengono affrontate e il modo in cui sono trattate. Notevole sforzo registico, insomma, di un bravo attore che ci terrà sicuramente occupati anche in futuro. D'altronde da segnalare ci sono le varie e raffinate citazioni, da parte dell'autore, destinate a Shining e Rosemary's Baby, senza dimenticare Apocalypse Now. Non manca neppure un significato che trascende il puro divertimento e il cinema in generale, ben evocato dalla frase pronunciata da Gordon circa il passato che ritorna a chiedere il conto quando si compiono atti incivili e si vorrebbe poi cancellarne il ricordo. Doloroso, atipico viaggio in una mente perversa e arrogante, poi destinata al pentimento, troppo tardivo e (giustamente) non concesso. Per questo Regali da uno sconosciuto: The Gift è un film da non perdere, un gran bel film più che sufficiente, da vedere e riflettere, decisamente consigliato. Voto: 7+ [Qui più dettagli]

16 commenti:

  1. A me non era piaciuto granché. prevedibile dall'inizio alla fine e comincio a pensare di avere un problema con Edgerton perché come attore non lo gradisco molto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come prevedibile? per me invece non lo è stato, perché non è la classica storia stalker, quella sì ormai inflazionata. Vabbé...comunque strano, credevo ti piacesse ;)

      Elimina
  2. Ricorda tanto (troppo, soprattutto nel finale) lo spagnolo Bed Time, però era piaciuto anche a me. Una bella prova. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti ora che ci penso gli assomiglia, ma ugualmente ti lascia leggermente interdetti ;)

      Elimina
  3. Mi era piaciuta molto l'atmosfera, anche se un po' di meno la trama in sé. Ne ho comunque un buon ricordo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La trama effettivamente non è poi tanto originale ma in ogni caso d'accordo con te per l'atmosfera che qui è ben caratterizzata ;)

      Elimina
  4. Umh, potrebbe piacermi?
    Forse si', vista la tematica, anche se tematiche simili rischiano di sfociare sempre in "filmetto estivo di Raidue" :p

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so...potrebbe, ma siccome i tuoi gusti son difficili...forse no, perché le tematica, anche se di livello, è comunque semplicistica e non del tutto sviluppata, nonostante mi sia piaciuto ;)

      Elimina
  5. il mio mmmmh su facebook, in relazione a questo film era perché sinceramente, io non l'ho trovato per niente un film che meritasse... anzi, meno male che non ho speso un euro per vederlo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah capisco, comunque non è perfetto e non ha vinto niente, ovviamente però credo anch'io che se l'avessi visto al cinema e avessi speso dei soldi sarei rimasto leggermente perplesso, ma per fortuna non è questo il caso, almeno personalmente ;)

      Elimina
  6. Buon thriller e cast affiatato. Anche io credevo sarebbe stato un horror, causa locandina :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, e credevo anche fosse il classico film con lo stalker assassino, e invece no fortunatamente ;)

      Elimina
  7. A me sto film, con le dovute proporzioni, è davvero piaciuto e forse forse concordo proprio con il tuo voto. Il finale poi mi ha ricordato tanto quel gioiellino spagnolo di Bed Time, uno dei migliori piccoli thriller degli ultimi anni!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì infatti, senza esagerare e senza entusiasmare fa bene il suo dovere, nonostante il finale simile a quel film spagnolo, che ora che ricordo mi piacque similmente tanto e forse di più ;)

      Elimina
  8. Neppure a me è piaciuto chissà quanto. E' stato carino da vedere ma non mi ha colpita granché. Anche per me è stato piuttosto prevedibile, anche se lui mi piaciucchia come attore. Carino il finale anche se potevano puntare a qualcosa si più esplosivo :) Complessivamente carino, dai :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Neanche a te è piaciuto? vabbé, questione di punti di vista :)
      Più esplosivo? forse, ma secondo me è un finale giusto, comunque complessivamente sono d'accordo con te ;)

      Elimina