Ecco la lista dei film visti questo mese. Scelte o meno, pellicole visionate dalle piattaforme streaming a mia disposizione (a pagamento o meno), ovvero da Netflix, Sky e Prime Video, da Mediaset Infinity (compreso Plus), Paramount Plus e RaiPlay, a infine Disney Plus, TimVision e occasionalmente YouTube. Sporadicamente anche da Apple Tv Plus, Pluto TV e siti vari (anche non legali). Lo speciale cinematografico del mese è incentrato su Lucio Fulci, con quattro opere (a me mancanti) della sua filmografia.
Phantom (Azione/Thriller 2023) - Una spy story che scava tra le pieghe della Storia per raccontare un sogno di libertà. Ambientato nella Corea del 1933 sotto dominazione giapponese, il film intreccia suspense e patriottismo, seguendo cinque sospettati rinchiusi in un hotel alla ricerca del sabotatore segreto: Phantom. Inizialmente teso e brillante nel costruire relazioni e tradimenti, il film si perde nella seconda parte in un caos d'azione ipercinetica. Tuttavia, il gesto eroico delle due protagoniste, armate contro l'oppressore, restituisce al racconto una visione alternativa e potente della resistenza. Un'illusione, sì, ma carica di significato. Voto: 6
Seance - Piccoli omicidi tra amiche (Horror/Thriller 2021) - Il debutto alla regia dello sceneggiatore di You're Next (tale Simon Barrett, anche noto per le sue collaborazioni con Adam Wingard) è un horror al femminile che parte come paranormale e vira verso lo slasher, con un movente debole. Ambientato in una scuola di danza dal sapore Argentiano, il film offre buone atmosfere e personaggi interessanti tra bullismo, rivalità e tensioni erotiche. Peccato per le false piste forzate e un finale spiegato in modo improbabile. Il confronto finale col killer è crudo e violento, e l'eroina funziona, ma nel complesso resta un film convenzionale. Voto: 5
Il paradiso probabilmente (Commedia/Dramma 2019) - Elia Suleiman riflette su patria, identità e sradicamento, partendo dalla Palestina come "non luogo" e attraversando Parigi e New York, città che finiscono per somigliarsi in una distopia globale. Con uno stile da comica muta, tra Buster Keaton e Roy Andersson, costruisce sketch surreali e malinconici, microstorie morali e rebus pop che fanno sorridere con perplessità. Il suo sguardo silenzioso sul mondo è acuto e originale, ma il mordente politico si dissolve nell'ambiguità poetica. Il film in ogni caso, candidato per la Palma d'oro al Festival di Cannes del 2019, vale la visione per i suoi arguti parallelismi. Voto: 6+
Transformers One (Azione/Sci-fi 2024) - Firmato dal regista di Toy Story 4, questo capitolo animato dei Transformers si rivela una piacevole sorpresa: tecnicamente curato, ben diretto e con una storia semplice ma efficace. Avrebbe funzionato meglio se distribuito prima della saga, offrendo un'introduzione più empatica ai protagonisti, persino al rigido Optimus Prime. L'animazione è fluida, le scene d'azione spettacolari, e il doppiaggio vivace aggiunge ironia e ritmo con botta e risposta divertenti. Nonostante l'inevitabile banalità del soggetto, il film si segue con piacere e si distingue come uno dei migliori della serie dopo il primo di Michael Bay. Voto: 6,5
Mickey 17 (Commedia/Sci-fi 2025) - Bong Joon-ho firma un nuovo sci-fi distopico che mescola generi e riflessioni sociali con la sua consueta maestria. La satira sulle classi, il tema della dualità e una vena comica punteggiano una storia visivamente affascinante, con alieni simil-tardigradi sorprendentemente ben realizzati. Sebbene il film possa sembrare "minore" rispetto a suoi altri, resta comunque coinvolgente, nonostante qualche lungaggine e un finale un po' ridondante. Mark Ruffalo eccede nei toni, ma Robert Pattinson convince nella sua doppia versione. Forse imperfetto, ma ancora una prova di quanto la fantascienza possa brillare quando è pensata con testa e cuore. Voto: 6,5
France (Commedia/Dramma 2021) - Bruno Dumont, con una Lea Seydoux intensa e vulnerabile, tenta di raccontare la confusione dell'Occidente moderno, dove realtà e spettacolo si fondono. Partendo come satira sul giornalismo, si perde però tra riflessioni sulla fama e intrecci familiari poco incisivi. Tra scelte narrative discutibili, toni seriosi e una durata eccessiva, l'opera si rivela ambiziosa ma disorganica. Il pensiero c'è, ma resta annegato in uno stile autoreferenziale e ripetitivo. Un'occasione sprecata. Voto: 5,5
Follemente (Romantico/Commedia 2025) - Paolo Genovese rispetto ad Inside Out raddoppia il gioco emotivo: due protagonisti, uomo e donna, le cui emozioni si incrociano e si scontrano in una brillante commedia sull'azione e reazione tra i mondi interiori. La sceneggiatura, semplice ma efficace, è sorretta da un cast affiatato. Fanelli e Santamaria sorprendono con momenti esilaranti, Giallini e Pandolfi aggiungono ritmo e vivacità. Il film rallenta nella seconda metà, ma il finale funziona e lascia il segno. Meno incisivo di Perfetti sconosciuti, ma comunque superiore al precedente Il primo giorno della mia vita. Un piccolo gioiello, fresco e godibile. Voto: 7
Il gladiatore II (Avventura/Dramma 2024) - Non mi sento di stroncarlo, anche perché rispetto a Napoleon è certamente un passo avanti, ma è un film inutile di cui non si sentiva il bisogno. Gladiator II cerca di raccogliere l'eredità del primo film, ma inciampa su quasi tutti i fronti. Paul Mescal non regge il confronto con Russell Crowe e la trama, simile all'originale, manca di idee fresche. Ridley Scott brilla sul piano visivo, ma esagera con gladiatori, babbuini e squali nel Colosseo. Denzel Washington è l'unico vero valore aggiunto. Il film almeno intrattiene e ci mancherebbe pure, anche fregandosene della storia, della logica, della fisica e del buon senso, ma senz'altro superfluo. Voto: 6
Lo strangolatore di Boston (Dramma/Thriller 2023) - Il film sullo Strangolatore di Boston brilla quando segue le giornaliste che, negli anni Sessanta, sfidano pregiudizi di genere e danno voce alle vittime. La ricostruzione d'epoca è curata e l'indagine al femminile offre uno sguardo originale. Peccato che, focalizzandosi sul caso, il film perda forza, diventando un derivato di Zodiac con verità sfuggenti e ossessioni narrative. Pur restando godibile, lascia l'impressione di non aver osato abbastanza. Nonostante una buona performance del cast, la regia non riesce a imprimere il ritmo e la tensione necessari per sostenere il racconto. Un'occasione colta a metà. Voto: 6
Peter Pan & Wendy (Fantasy/Avventura 2023) - La nuova versione live action della fiaba tenta di rileggere il classico di Barrie con un tono più adulto e realistico, già esplorato (con maggiore efficacia) da Spielberg. Nonostante la confezione visiva curata e la buona prova di Jude Law nei panni di Uncino, il film manca di slancio narrativo. Peter Pan risulta incolore e poco carismatico rispetto a Wendy e agli altri; i Bimbi Sperduti non lasciano il segno, l'umorismo è assente, e l'atmosfera magica sembra smorzata da una sceneggiatura troppo attenta al politicamente corretto. Il risultato è un prodotto elegante ma piatto, che non riesce a regalare la meraviglia promessa. Voto: 5
Captain America: Brave New World (Azione/Sci-fi 2025) - Il thriller fantapolitico Marvel sorprende nel puntare su toni più umani e una narrazione più concreta, anche se gli spoiler di marketing ne attenuano l'impatto. La sceneggiatura tiene, con momenti ben ritmati e un senso di urgenza che funziona. Harrison Ford domina la scena, regalando al personaggio di Ross una profondità emotiva inattesa, relegando Anthony Mackie a un ruolo più contenuto. Mackie è comunque credibile, anche se questo nuovo Captain America (promosso ufficialmente dopo la miniserie The Falcon and the Winter Soldier) fatica ancora a convincere appieno. L'azione è solida ma convenzionale, con buoni effetti visivi ma poche sorprese. Ricorda il taglio di Black Widow: diretto, rumoroso, visivamente valido, ma che lascia poco dietro di sé. Voto: 6
Oceania 2 (Animazione/Avventura 2024) - Sequel piacevole ma inferiore al primo capitolo, con una struttura simile e tre nuovi personaggi poco sviluppati, incapaci di incidere sulla trama. L'aspetto visivo è il punto di forza: ambientazioni spettacolari, resa dell'acqua iperrealistica e colori vivaci regalano al film un respiro cinematografico notevole. Le musiche tradizionali funzionano, mentre le canzoni risultano dimenticabili. L'azione è coinvolgente, anche se il divertimento complessivo resta contenuto. Il messaggio finale sull'inclusione culturale è il dettaglio che lascia qualcosa, in un film che si guarda con piacere ma che non incide davvero. Voto: 6+
A Complete Unknown (Biografico/Dramma 2024) - Biopic deludente e sorprendentemente modaiolo per James Mangold (che pure ha diretto anche l'ultimo insoddisfacente Indy). La narrazione è piatta e convenzionale, focalizzata su pochi anni della vita di Bob Dylan senza approfondirne l'animo né quello dei personaggi attorno a lui. Il rapporto con Joan Baez, iconico e complesso, viene trattato in modo superficiale. Timothée Chalamet canta bene ma offre un'interpretazione manierista e poco credibile; meglio Elle Fanning e Monica Barbaro, intense e autentiche. Edward Norton e Dan Fogler risultano caricaturali. La sceneggiatura non crea alcuna vera emozione, e le dinamiche romantiche scivolano nel melodramma. Sufficienza strappata solo grazie alle canzoni e alla maestria tecnica, ma urge più originalità nel genere. Voto: 6
I peccatori (Horror 2025) - Tentativo ambizioso ma non del tutto riuscito: Sinners parte con forza, evocando il Mississippi e il blues come crocevia culturale. Dopo il twist narrativo però scivola in una formula horror stile Dal tramonto all'alba, perdendo mordente. Michael B. Jordan non regge il doppio ruolo dei gemelli, e la distinzione tra i due risulta confusa. Ryan Coogler (regista dell'altrettanto indefinito Black Panther: Wakanda Forever) costruisce un contesto interessante con un'ottima colonna sonora, ma nel finale il film si normalizza, restando un ibrido poco incisivo. Originale e ben girato, ma troppo lungo e incapace di mantenere le aspettative. Finale poco coerente. Voto: 6
ANGOLO VINTAGE
Sette note in nero (Horror/Thriller 1977) - Un thriller psicologico che gioca con le percezioni tra sogno e realtà, premonizioni e indagini. Con un'atmosfera che cresce lentamente ma con efficacia, il film riesce a coinvolgere lo spettatore grazie a una sceneggiatura non lineare e a una seconda metà ben calibrata. Sebbene affiorino alcune forzature narrative, lo stile onirico e la tensione latente rendono il tutto coerente. Lucio Fulci riprende spunti dal suo precedente Una lucertola con la pelle di donna, dando vita a un giallo discreto, interessante quanto basta per restare impresso, pur lasciando qualche riserva sul finale, un finale non pienamente soddisfacente. Voto: 6,5
Paura nella città dei morti viventi (Horror 1980) - Il primo capitolo della "Trilogia della morte" di Lucio Fulci, affascina più per le suggestioni horror e l'estetica cupa che per la coerenza narrativa. L'opera colpisce per la sua audace crudeltà: dalle barbare esecuzioni agli effetti splatter estremo, Fulci non risparmia nulla allo spettatore. Alcune sequenze restano impresse, anche a distanza di anni. L'originale idea degli zombie-fantasmi (diversamente da Zombi 2) incuriosisce, ma non basta a dare unità a un racconto sovraccarico di rimandi gotici ed esoterici. Resta però un horror visivamente potente, seppur più riuscito nei suoi momenti singoli che nel quadro complessivo. Voto: 7-
Quella villa accanto al cimitero (Horror 1981) - Della celebre "Trilogia della morte", il capitolo meno riuscito, con L'aldilà che resta il punto più alto. Il film abbandona coerenza e concretezza per abbracciare un'atmosfera evanescente e paranormale, quasi fosse esso stesso un sogno disturbato. Lucio Fulci mantiene l'estetica marcescente e l'idea della casa maledetta, ma non osa oltre, mancando di invenzioni nuove. La tensione è discontinua, e gli effetti gore, seppur curati, non compensano una narrazione debole. Pur con i suoi limiti, il film riesce a inquietare e a disgustare lo spettatore: non un classico dell'orrore, ma un prodotto sporco e discreto. Voto: 6+
Lo squartatore di New York (Horror/Thriller 1982) - Lucio Fulci torna al giallo dopo incursioni nell'horror puro, e il risultato è discreto, seppur lontano dai suoi migliori lavori. La trama scorre in modo superficiale, ma il taglio poliziesco all'americana funziona abbastanza. La recitazione resta su livelli modesti, e l'erotismo spinto (solo futile in Una sull'altra) sfiora la censura pur avendo una certa coerenza con la narrazione. Il ritmo è incostante e la tensione non sempre regge. L'identità dell'assassino risulta prevedibile, e la sua voce, goffamente simile a quella di Paperino (non quello seviziato), toglie mordente all'inquietudine. A salvare il film è l'estro visivo del regista, capace di esaltare la brutalità di alcune scene con rara efficacia. In definitiva, un lavoro imperfetto ma dignitoso, che si guadagna la sufficienza grazie al mestiere del regista. Voto: 6
Mickey 17 in lista, da Follemente mi aspettavo ben altro.. senza Fanelli e Santamaria, per quanto io ami Edoardo e Pilar, sarebbe stato un mortorio unico..
RispondiEliminaIo non sapevo cosa aspettarmi e nonostante la non originalità del soggetto è stato divertente, soprattutto in certi frangenti ;)
EliminaConcordo su Follemente, mi ha divertito molto più di quanto mi sarei mai immaginata.
RispondiEliminaSì, perfetto equilibrio tra ironia e comicità ;)
Elimina