Dopo aver visto Cattivissimo me ho adorato i Minions che hanno preso in tutto e per il tutto il posto dei fantastici Pinguini di Madagascar. I simpatici mostri gialli hanno subito catturato la mia attenzione e il film di "contorno" non è stato male. Nel primo film Gru è il cattivo di turno, ma dopo tante peripezie è passato a essere un padre quasi modello, in questo secondo la vita gli è cambiata radicalmente, ora nel suo
orizzonte ci sono solo le tre dolci bambine che ha adottato e la
conversione del laboratorio segreto dei Minion e del dottor Nefario in
un'impresa legale di produzione di marmellate e gelatine. Per Nefario,
però, la rinuncia alla cattiveria è un sacrificio troppo grande e, cuore
e valigia in mano, se ne va al soldo di un altro padrone. Gru, invece,
viene reclutato dalla vulcanica agente Lucy Wilde, della Lega Anti
Cattivi, per fingersi il gestore di un negozio di dolciumi in un centro
commerciale e smascherare così il criminale che sta per assoggettare il
mondo ai suoi terribili scopi. C'è tanto dentro Cattivissimo Me 2 (film del 2013 della Illumination Entertainment), c'è
la spy-story, la love-story, ci sono gli zombie, il vaudeville, c'è la
bimba che vuole una mamma e il papà che non vuole che la piccola cresca.
Un accumulo di materiale che dà l'impressione di voler supplire con la quantità ad una qualità (quella dell'originale) difficilmente replicabile. Manca lo spettacolo di personaggi ebbri di egoismo come la madre di Gru o il viziato Vector, di fronte al quale il villain di questo capitolo appare decisamente più tradizionale e prevedibile. Manca, soprattutto, il dissidio interiore che lacerava il protagonista nel 2010, quando un tutù rosa, un paio di occhialetti rotondi e un berretto calato sugli occhi mettevano clamorosamente e improvvisamente in discussione la sua stessa natura e i principi sui quali si era costruito una carriera e un'esistenza, mescolando alla commedia un alto tasso di sentimento. Eppure, nonostante queste mancanze, il secondo capitolo ha una forza comica irresistibile, una batteria inesauribile di gag e, ciò che più conta, una coerenza di fondo con il percorso precedente, pur presentandosi con gambe proprie, perfettamente in grado di sostenerne l'autonomia. Gru non è cambiato: è più fedele che mai alla scelta che ha fatto di dedicarsi alla paternità prima che al resto; e così non sono cambiate Margo, Edith e Agnes, che si sono limitate a crescere, ma non hanno smesso di unire le forze per offrire al padre ciò di cui ha bisogno, anche se ancora non lo sa. Cattivissimo Me 2 è dunque e comunque uno spettacolo che non annoia mai un minuto, che diverte senza se e senza ma. Voto: 7
Un accumulo di materiale che dà l'impressione di voler supplire con la quantità ad una qualità (quella dell'originale) difficilmente replicabile. Manca lo spettacolo di personaggi ebbri di egoismo come la madre di Gru o il viziato Vector, di fronte al quale il villain di questo capitolo appare decisamente più tradizionale e prevedibile. Manca, soprattutto, il dissidio interiore che lacerava il protagonista nel 2010, quando un tutù rosa, un paio di occhialetti rotondi e un berretto calato sugli occhi mettevano clamorosamente e improvvisamente in discussione la sua stessa natura e i principi sui quali si era costruito una carriera e un'esistenza, mescolando alla commedia un alto tasso di sentimento. Eppure, nonostante queste mancanze, il secondo capitolo ha una forza comica irresistibile, una batteria inesauribile di gag e, ciò che più conta, una coerenza di fondo con il percorso precedente, pur presentandosi con gambe proprie, perfettamente in grado di sostenerne l'autonomia. Gru non è cambiato: è più fedele che mai alla scelta che ha fatto di dedicarsi alla paternità prima che al resto; e così non sono cambiate Margo, Edith e Agnes, che si sono limitate a crescere, ma non hanno smesso di unire le forze per offrire al padre ciò di cui ha bisogno, anche se ancora non lo sa. Cattivissimo Me 2 è dunque e comunque uno spettacolo che non annoia mai un minuto, che diverte senza se e senza ma. Voto: 7
La forza trascinante dei Minions ha fatto si che anche loro avessero un film tutto loro, infatti durante i titoli di coda (di Cattivissimo me 2) si vedono Kevin, Stuart e Bob che stanno facendo il provino per Minions il film. Solo alla fine scopriamo che il film non è altro che il prequel di Cattivissimo me e vediamo come i minion sono stati creati, anzi no loro già c'erano. i minion infatti sono esistiti fin dall'alba dei tempi ed hanno un solo scopo: servire il padrone più cattivo al mondo. Dal T-Rex a Napoleone, da Dracula allo Yeti, i piccoletti gialli hanno
visto però i loro padroni ideali uscire man mano dalla Storia, al punto da
ammalarsi di collettiva depressione (una scena che merita), finché un
giorno, uno di loro, il minion Kevin, decide di abbandonare la grotta
polare del ritiro forzato e di avventurarsi fino in Florida, dove i più
cattivi di tutto il mondo si trovano riuniti in convention. Di qui,
lui, Stuart e Bob, voleranno poi nella swingin' London, al seguito della
terribile Scarlett Sterminator, per rubare niente meno che la corona
d'Inghilterra. La squadra che ha inaugurato con Cattivissimo Me
questa fortunata serie di film ha colto nel segno nel momento in cui ha
immaginato un personaggio (Gru, in quel caso, ma anche gli stessi
Minion) con un'ambizione smisurata per il malaffare e un cuore limpido
come quello di un bambino. In questa meravigliosa contraddizione, c'è tutta la forza e la verità di queste fortunate animazioni. Chi,
infatti, non ha mai provato maggior simpatia e interesse per i cattivi
del cinema anziché per il cosiddetto eroe di turno? I cattivi hanno
sogni più colorati, (dis)avventure più rocambolesche, esistenze (insomma) molto più divertenti. Minions (2015), che all'anagrafe è il terzo film ma biograficamente
è il prequel dell'originale, porta appunto volontariamente
all'esagerazione il divertimento promesso, articolandolo in quantità e
virtuosismo (il viaggio dei tre protagonisti è quasi uno spin-off nello
spin-off). Non manca per questo la qualità, a partire da quella della
colonna sonora, decisamente sorprendente nel contesto cartoon (dai Doors
a Jimi Hendrix, e poi Beatles, Who, Kinks, Stones, Donovan con
l'azzeccatissima "Mellow yellow"). Ma nel film tante sono anche le citazioni
cinematografiche, interne alla "trilogia" stessa, a Stuart è
affidato il momento Ritorno al futuro, a Bob quella da Grande Dittatore e su tutta la parte britannica aleggia un'atmosfera bondiana, Un film divertente e le gag sono veramente spassose, ormai hanno invaso (quasi come nel film) il mondo, un fenomeno sempre più in crescita, dal web alla pubblicità, tutto è a forma di Minions, ma a loro non importa, hanno solo una cosa in mente: "Banana!". Voto: 7
Cucarachaaaaa!!!(si, è scemissimo, ma ci è piaciuto tanto...)
RispondiEliminaAppunto perché è scemo è stato più divertente ;)
EliminaCattivissimo me lo vidi e mi piacque, i Minions non mi hanno preso.
RispondiEliminaIspy
Si il primo è il migliore dei primi due
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