L'introduzione del narratore fa così: "1836. Repubblica del Texas. Il territorio messicano ospita migliaia di coloni statunitensi. La tensione cresce mentre Comanche e Karankawa combattono per le loro terre. I fuorilegge scorrazzano liberi e gli schiavi si trovano tra due fuochi. Il generale messicano Santa Anna combatte per rivendicare i territori. Andrew Jackson, presidente degli Stati Uniti, esita a intervenire, e il Texas non ha altra scelta che dichiararsi un nazione indipendente. In inferiorità numerica, l'esercito della Repubblica del Texas del generale Sam Houston e la Compagnia dei Ranger di Steve Austin sono l'unica difesa contro la tirannia di Santa Anna. Il Texas è in fiamme, Alamo è in cenere. Pionieri, messicani, tejanos, indiani, soldati, non hanno scelta. Combattere o morire". Da qui cominciano le storie e gli intrecci tra i protagonisti della guerra e non, tra lo spietato e sanguinario presidente e capo delle forze armate messicane Santa Anna e i suoi generali e il generale americano Houston e il suo scapigliato esercito. In un paese sull'orlo del baratro, tante storie di coraggio, amore, vendetta, amicizia e redenzione che crea un mix esplosivo di situazioni anche grottesche, ma a quei tempi funzionava così. Alla fine però vincere la guerra sarà solo l'inizio.
All'inizio del racconto una leggera barriera storico-culturale per noi italiani si scorge nella sceneggiatura, gli eventi narrati sono probabilmente materia quotidiana degli studenti americani, ma qui da noi bisogna andare su wikipedia, cosa che non aiuta la comprensione delle più piccole sfumature o la memoria immediata di ogni singolo nome. Perché io onestamente, come credo tanti altri, non ne sapevo niente della Guerra di Indipendenza del Texas. Ho poi scoperto (grazie alla serie e scavando nel web) che il Texas era proprietà del Messico e che in pochi mesi, tra l'ottobre del 1835 e l'aprile del 1836, ci fu un'aspra guerra tra i coloni americani della regione e il governo messicano, che sarebbe sfociata qualche anno più tardi nell'effettiva annessione del Texas agli Stati Uniti d'America. In questo contesto nascono i mitici Texas Rangers. Ad Alamo, a cavallo tra febbraio e marzo del 1836, una missione/fortezza difesa dai texani viene assediata dai messicani, che sterminano tutti gli occupanti. Un evento chiave della breve guerra, che infiamma i texani e i cugini statunitensi di un fuoco di vendetta che è decisivo per la vittoria finale. Texas Rising prende le mosse proprio da qui: Alamo è appena caduta, e il furore vendicativo comincia a serpeggiare fra le truppe di origine anglosassone, guidate dal generale Sam Houston e supportate dai suoi fedeli rangers, sorta di "forze speciali" dedicate a missioni di ricognizione e pronto intervento.
E' difficile non notare che i bianchi texani sono dei fighi spaziali e uomini di onore incrollabile, mentre messicani (e anche pellerossa) sono viscidi buzzurri assetati di sangue. Questa sembra essere una forzatura storica, perché raramente le guerre consentono di dividere così facilmente tra buoni e cattivi, e perché i coloni texani, tanto per dirne una, erano anche attivi fautori della schiavitù, cosa che in altri contesti e in altri racconti li renderebbe facilmente i "cattivi" della situazione. Questa impostazione ha rischiato di togliere spessore drammatico alla vicenda ma fortunatamente non ne ha risentito. Il cinema e la tv hanno rinunciato (per lo meno nelle loro produzioni di più alto profilo) a strutture narrative che si adagiano sul classico "Ecco il Male, riempiamolo di piombo". La miniserie, proprio in quanto "mini", poteva anche non aver bisogno di eccessiva profondità, limitandosi a mettere su un bello spettacolone a sfondo storico. Così facendo, poteva finire con l'essere un romanzone tanto bello da guardare, ma che si dimentica presto. E proprio per questo ha ricevuto molte critiche. Il dubbio più ricorrente è se abbia raggiunto o meno la giusta miscela tra precisione storica e licenze poetiche. Io non ne sono sicuro ma a me è piaciuto soprattutto perché sono stato sempre un'amante della storia. Va ricordato che è una serie a tinte western, a chi quindi non piace è meglio non vederlo. A favore ha il cast e la regia di primo livello, a sfavore la sceneggiatura, anche se solida non di spessore come si aspettava. Voto: 7-
Sai Pietro che ogni volta mi riprometto di seguire qualche serie.
RispondiEliminaSpesso leggo delle recensioni interessanti su questa o su quella..ma io prometto e non lo faccio.
La prima paura è perdere delle puntate..perchè o mi addormento per poi stare sveglia tutta la notte a serie finita, o non le ricordo.
Devo addomesticarmi a questo genere....ce la farò mai?
Bacione serale.
Io spero che c'è la farai prima o poi ;)
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