lunedì 29 dicembre 2025

[Cinema] Movies Vintage Awards 2025

Ecco la classifica generale di tutti i film "Vintage" visti quest'anno, film antecedenti agli anni 2000 che ho visto in occasione di speciali cinematografici e/o di specifiche circostanze, tra i quali la Notte Horror. Tutte situazioni che mi hanno permesso di scoprire e in alcuni casi riscoprire film che hanno fatto storia e/o che sono diventati dei cult, ma anche pellicole dimenticate. Sarà la curiosità o la nostalgia di certi periodi e generi, però mai mi stancherò di vedere e/o rivedere questo Cinema immortale.


  • 34. Voto: 5La casa di Cristina (2000): Un film pieno di incongruenze e scelte grottesche, salvato solo in parte da un'idea finale mal gestita e dal carisma della protagonista.
  • 33. Voto: 5,5 - Manitù, lo spirito del male (1978)Un horror bizzarro e memorabile, che mescola rituali antichi, tecnologia e momenti grotteschi fino a un finale imprevedibile e irresistibilmente eccentrico.
  • 32. Voto: 6- - Call Me Tonight (1986): Un OAV leggero e più comico che horror‑erotico, con stile anni '80, buoni design dei demoni e una storia semplice ma piacevole.
  • 31. Voto: 6 - WXIII: Patlabor the Movie 3 (2002): Un capitolo tecnicamente curato ma senza identità, che imita Oshii senza raggiungerne la profondità e si salva solo grazie a un finale amaro riuscito.
  • 30. Voto: 6 - Dragon's Heaven (1988): Un OAV breve e visivamente affascinante, semplice nella trama ma ricco di stile e curiosità, perfetto per gli appassionati dell'animazione anni '80 più sperimentale.
  • 29. Voto: 6 - Morte a 33 giri (1986): Un horror metal anni '80 più nostalgico che valido, divertente nel suo trash ma sorretto soprattutto dall’atmosfera d’epoca più che dal reale valore cinematografico.
  • 28. Voto: 6 - Cabal (1990): Un horror‑fantasy appassionato e imperfetto, che ribalta i ruoli tra mostri e umani offrendo un'esperienza godibile ma lontana dal capolavoro.
  • 27. Voto: 6 - Lo squartatore di New York (1982): Un giallo imperfetto ma dignitoso, sostenuto più dall'estro visivo di Fulci che da una trama prevedibile e da una tensione spesso incostante.
  • 26. Voto: 6+ - Roujin Z (1991): Un anime delicato e ben curato che riflette sull'anzianità e sui limiti dell'empatia artificiale, efficace nonostante qualche ingenuità di tono.
  • 25. Voto: 6+ - Patlabor 2: The Movie (1993): Un film tecnicamente eccellente ma narrativamente più freddo e pesante, che sacrifica coinvolgimento e tensione in favore di riflessioni politico‑militari meno incisive.
  • 24. Voto: 6+ - Mimic (1997): Un horror solido e godibile, derivativo ma efficace, valorizzato da ottime creature e da un'atmosfera tesa che sopperisce alla scarsa originalità.
  • 23. Voto: 6+ - La cosa da un altro mondo (1951): Un cult più storico che coinvolgente, interessante per capire l'evoluzione del genere ma oggi poco incisivo rispetto al remake di Carpenter.
  • 22. Voto: 6+ - Hardware - Metallo letale (1990): Un cult cyberpunk grezzo ma magnetico, che sopperisce alla semplicità narrativa con un'estetica potente fatta di atmosfera, ritmo e visioni post‑apocalittiche.
  • 21. Voto: 6+ - Demon City Shinjuku, la città dei mostri (1988): Un anime oscuro e stilizzato, derivativo ma affascinante, che punta tutto su estetica e atmosfera più che su originalità narrativa.
  • 20. Voto: 6+ - Quella villa accanto al cimitero (1981): Un horror sporco e visionario ma poco incisivo, che punta sull'atmosfera marcescente più che su una narrazione solida, risultando il capitolo meno ispirato della trilogia.
  • 19. Voto: 6+ - Patlabor: The Movie (1989): Un film solido e accessibile, più introspettivo che action, valorizzato dalla regia elegante di Oshii e da un tono leggero che lo rende piacevole anche senza essere memorabile.
  • 18. Voto: 6,5 - Mobile Suit Gundam II: Soldati del dolore (1981): Un secondo capitolo più maturo ed emotivamente devastante, che approfondisce la crescita dei personaggi e alza la posta della trilogia nonostante qualche eccesso nelle battaglie.
  • 17. Voto: 6,5 - Midori - La ragazza delle camelie (1992): Un'opera d'animazione estrema e disturbante, dominata dall'Ero Guro e da un'estetica malsana che colpisce più per l'impatto artistico che per il conforto emotivo.
  • 16. Voto: 6,5 - La spina del diavolo (2001): Un film affascinante e già maturo, una fiaba nera che anticipa il Del Toro migliore grazie a atmosfera, regia e un'ambientazione di grande forza emotiva.
  • 15. Voto: 6,5 - Memories (1995): Un'antologia visivamente potente e varia, con un capolavoro ("Magnetic Rose"), due esperimenti riusciti a metà e un valore complessivo che la rende imprescindibile per chi ama l'animazione d'autore.
  • 14. Voto: 6,5 - Vampire Hunter D: Bloodlust (2000): Un adattamento visivamente superiore ma più romantico che horror, discreto e godibile, capace di eguagliare il film del 1985 pur senza reali picchi di originalità.
  • 13. Voto: 6,5 - Sette note in nero (1977): Un thriller onirico e coinvolgente, discreto ma imperfetto, che affascina più per atmosfera e tensione che per un finale davvero convincente.
  • 12. Voto: 6,5 - Non si deve profanare il sonno dei morti (1974): Un piccolo cult italo‑spagnolo cupo e incisivo, che unisce critica eco‑sociale e zombi classici in un horror atmosferico e sorprendentemente efficace nonostante i limiti produttivi.
  • 11. Voto: 6,5 - Ballata macabra (1976): Un film d'atmosfera che, pur nella sua classicità, brilla per ambiguità, grandi interpretazioni e un finale davvero memorabile.
  • 10. Voto: 7- - Paura nella città dei morti viventi (1980): Un horror cupo e crudele, ricco di immagini potenti e suggestioni gotiche, più memorabile nelle singole scene che nella sua coesione narrativa.
  • 9. Voto: 7 - Macross - Il film (1984): Un film d'animazione armonioso e memorabile, che unisce fantascienza, sentimento e un finale poetico grazie a musica e design di altissimo livello.
  • 8. Voto: 7 - Crepuscolo di Tokyo (1957): Un ritratto familiare cupo e disilluso, dove Ozu trasforma il dolore quotidiano in un cinema essenziale e incisivo.
  • 7. Voto: 7 - Mobile Suit Gundam III: Incontro nello spazio (1982): Un finale epico e perfettamente calibrato che rielabora la storia con nuova forza, chiudendo la trilogia con eleganza e grande impatto emotivo.
  • 6. Voto: 7+ - Tetsuo: The Iron Man (1989): Un incubo cyberpunk estremo e sperimentale, disturbante ma irresistibilmente creativo, che trasforma la fusione uomo‑macchina in un'esperienza visiva e sonora indimenticabile.
  • 5. Voto: 7+ - Fiori d'equinozio (1958): Una commedia luminosa e malinconica in cui Ozu, al suo primo colore, racconta con ironia il conflitto tra tradizione e modernità attraverso un padre conservatore e una figlia pronta al futuro.
  • 4. Voto: 7+ - Angel's Egg (1985): Un'esperienza animata ermetica e ipnotica, più contemplativa che narrativa, ricca di simbolismi e atmosfera ma volutamente ostica per chi non ama l'animazione sperimentale.
  • 3. Voto: 7,5 - Inizio d'estate (1951): Un ritratto intimo del cambiamento, osservato attraverso la grazia silenziosa di Noriko. Ozu trasforma i gesti quotidiani in pura emozione, con la luminosità radiosa di Setsuko Hara.
  • 2. Voto: 8 - Viaggio a Tokyo (1953): Un ritratto sobrio e universale del distacco generazionale, raccontato con la delicatezza senza tempo di Ozu, dove i gesti minimi diventano una meditazione profonda sul cambiamento.
  • 1. Voto: 9 - Lo squalo (1975): Un capolavoro senza tempo, una lezione di suspense in cui Spielberg trasforma il "non visto" in pura tensione, dando vita a un'icona pop che ancora oggi resta impeccabile e irresistibile.

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