In totale quest'anno ho visto, contando pure i film Vintage che in questa classifica non contano e che un post a parte hanno già avuto, 250 film, esattamente quelli che mi mancavano per raggiungere quota 3000, come "Il giro del mondo cinematografico" evidenzia. Ammetto che proprio casuale non è stato, soprattutto verso la fine, ma l'ho raggiunto dopo una stagione particolare ed entusiasmante. La particolarità non sta solo nella percentuale di pellicole finite in questa categoria "fortunata" (esattamente il 10% di tutte le pellicole viste) ma sul fatto che ha vincere è, come per le serie, l'animazione. L'entusiasmo invece arriva dal fatto che anche quest'anno, anche per questo, grandi film ho visto. Quali? Questa classifica lo dice, una classifica in cui (nuovamente) ricordo trovate un'anteprima della recensione stessa (disponibile cliccando). La lista di tutti i film "buoni" e/o "cattivi" oppure semplicemente nel mezzo visti quest'anno trovate comunque nella pagina "Film anno per anno dal 2015 ad Oggi" del blog.
25. Il mio guilty pleasure dell'anno: "Da un'idea originale nasce un'incredibile quantità di azione, con sequenze spettacolari e un ritmo crescente, intervallato da gag riuscite." (7)
24. Chiaramente ispirato da Joker, un film coinvolgente e di grande impatto, con un protagonista, Caleb Landry Jones, eccellente. (7)
23. Pur con qualche lungaggine e scene superflue, il film rimane un prodotto di qualità, con un cast stellare che sa tenere incollato lo spettatore sin dalle prime scene. (7)
22. Un docufilm diverso dagli altri, commovente e spiazzante come pochi. La storia di un artista e la sua sfida contro il destino, ritratto di Jon Batiste tra successo ed avversità. (7)
21. Talk to Me non è un film spaventoso, ma inquieta. Soprattutto è un film che tira dritto senza preoccuparsi tanto degli ostacoli (non banale e suggestiva sequenza finale compresa). (7)
20. Uno spettacolo visivo grandioso che fonde il cyberpunk con l'eredità dell'arte classica, catturando l'attenzione per la sua irrazionalità e il nichilismo che evoca in ogni scena. La mancanza di una leggibilità (anche parziale) e l'assenza di parole lo rendono concettualmente ostico, lasciando intatto il senso di un'opera "delirante" e misteriosa. (7)
19. Non offre novità rispetto al primo capitolo (anche perché la genesi di una psicopatica assassina non è tra i plot più originali nel cinema di genere), ma riesce a essere intrigante, crudo e delirante al punto giusto per intrattenere e coinvolgere egregiamente, con una protagonista particolare e un cast affidabile. (7)
18. La seconda parte di "Dune" conserva sia i meriti sia i difetti del primo capitolo. (7)
17. Ho apprezzato molto questa storia vera, che ignoravo, narrata con lo spirito giusto da un regista eccellente. È davvero, ma non sorprende, un bel film. (7)
16. La narrazione, che utilizza frequenti flashback nella vita del protagonista, non brilla per innovazione; tuttavia, il film riesce a commuovere lo spettatore, che si trova incapace di restare indifferente di fronte alle scene. (7)
15. Un film profondo nella sua essenza, denso di emozioni, dotato di una grafica classica ma buona ed una sceneggiatura solida, tratta dal romanzo omonimo di Eto Mori, che garantisce una visione gradevole e piuttosto interessante, nonostante una parte finale un po' prevedibile e forse troppo orientata verso il politically correct. (7)
14. L'autrice elude le lungaggini, avanza rapidamente dove serve e con una delicata femminilità si focalizza sui momenti chiave, lasciando che l'emozione cresca nello spettatore fino a toccarlo almeno un po'. (7)
13. Si piange, si riflette e qua e là c'è perfino il posto per qualche sana risata, per un film indubbiamente riuscito e da vedere. (7)
12. L'alternanza tra le sequenze quasi neorealiste e quelle d'azione spettacolari, supportate da effetti speciali di alta qualità che hanno meritato un Oscar, è ben equilibrata. Nonostante nella seconda parte il film tenda a perdere un po' di forza con situazioni troppo enfatizzate, nel complesso è degno di nota. (7)
11. Un thriller che si sviluppa lentamente ma con un'escalation di tensione notevole. La regia di Rodrigo Sorogoyen in questo è superlativa, il resto lo fanno l'ambientazione rurale perfettamente adatta a queste vicende (ispirate da eventi reali), il contesto "duro" della vita da agricoltore e le eccellenti interpretazioni dell'intero cast. (7+)
10. Un film che, con la sua satira fine ma incisiva, colpisce nel segno in diverse occasioni. Nel complesso una sorpresa che non mi aspettavo. (7+)
9. Un bellissimo film, forse il migliore di Juan Antonio Bayona (anche del già riuscito Sette minuti dopo la mezzanotte), il suo sguardo sul famoso disastro aereo delle Ande è emozionante e coinvolgente, e restituisce tutta l'ansia per la sorte dei passeggeri nonostante la fine sia nota. (7+)
8. Il documentario evita sentimentalismi scontati, ma l'approccio ironico con cui Michael J. Fox parla di sé e le riprese autentiche che mostrano il suo passato e presente sono commoventi. (7+)
7. Una pellicola epica a modo suo e coraggiosa nel non voler accelerare, ma con poco di memorabile, manca tra l'altro un po' di emozione. Però diamo a Scorsese quel che è di Scorsese, che dopo The Irishman fa di nuovo centro con questo grande film (7,5)
6. Lungo e a tratti prolisso, ma potente e con un finale epico. Un'opera decisamente unica che suscita emozioni forti e ambivalenti. Pur avendo momenti di noia, lo stile del film mi ha colpito. (7,5)
5. Wim Wenders, dopo risultati altalenanti, ha creato un piccolo capolavoro contemplativo in formato 4:3, evocativo del cinema classico. Nonostante la lunghezza e una trama essenziale, il film tocca l'anima. (7,5)
4. Sebbene manchi la novità di Fury Road, questo film rimane uno spettacolo avvincente con scene d'azione mozzafiato e un'estetica notevole. (7,5)
3. Tre ore di cinema denso e ricco di informazioni, trasformato dal montaggio in un complesso gioco di cronologie e prospettive che genera una tensione crescente e tangibile. (8-)
2. Il romanticismo è intenso ma mai sopraffacente, risvegliando emozioni intense. Il finale lascia un segno indelebile. Il cinema orientale conferma la sua eccellenza. (8)
1. Si prevedeva un capolavoro, e così è stato. Anche se non è il miglior lavoro di Hayao Miyazaki e non coinvolge quanto altri suoi film, la sua ultima opera rimane magnifica. (8)
Buon anno da Olgica.
RispondiEliminaBenvenuta e grazie, ricambio ;)
EliminaBuongiorno Pietro. Ho letto i diversi post tra film e serie televisive. In effetti mi rendo conto della vastità di cose davvero poco riuscite e deludenti. Ma credo di non averle viste in maggior parte e quindi meglio così. Su ciò che ho avuto modo di guardare concordo con te. Ti sono grata di tutte le tue recensioni che mi fanno conoscere ed apprezzare meglio il mondo della pellicola.
RispondiEliminaVolevo anche augurarti un nuovo anno sereno e bello nonostante le mille difficoltà da affrontare. Buon 2025 con tutto il cuore Pietro! Ciao.
Buon anno nuovo anche a te, un anno di pace e serenità ;)
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