Lo scorso anno, nella scorsa edizione della mia rassegna (quasi) annuale (ho saltato un anno degli ultimi cinque) a tema esclusivamente horror, vidi praticamente tutti film vedibili su canali fruibili a tutti e facilmente, prevalentemente su Netflix, ma per quest'occasione (che potrebbe essere anche l'ultima) ho rispolverato vecchie liste, e di facile reperibilità solo un film, l'antologico The Field Guide to Evil, ad opera di vari registi, vedibile gratuitamente su Pluto TV. Gli altri ho dovuto faticare un po', e nonostante molti gli abbia comunque trovati con i sottotitoli, alla fine ho messo insieme un bel gruppetto di film horror niente male, eterogeneo, come deve essere. Le tematiche sono infatti diverse da una pellicola all'altra, ma la direzione è ovviamente unica, difatti in quest'edizione la mia festicciola "da paura" vede protagonisti entità maligne, diavoli e/o semplici demoni. Tra virus, strani sortilegi e malignità umane, pellicole interessanti e di buona qualità, che non mi hanno nel complesso entusiasmato ma che mi hanno comunque sufficientemente impegnato e moderatamente soddisfatto.
Let Her Out (Horror/Sci-fi 2016) - Il film compensa un soggetto conciso e asciutto (nonché non originale) con una regia accurata e dettagliata (del canadese Cody Calahan). Con il punto di partenza della sindrome del gemello scomparso, si dipana una storia carica di tensione, costruita pezzo per pezzo, che esplora il disordine mentale e le illusioni malefiche che ne emergono. Le luci al neon giocano un ruolo significativo, creando immagini di indiscutibile fascino. Essendo un (body) horror, include anche elementi macabri che arricchiscono il film, rendendolo degno di essere visto dagli appassionati del genere. Resta particolarmente impressa, al termine della visione, la straziante interpretazione della protagonista, della brava-bella-intensa Alanna LeVierge. Voto: 6+
Dread (Horror/Dramma 2009) - La parte conclusiva di Dread rappresenta l'apice dell'intero film: è inquietante e magistralmente realizzata. Le scene precedenti si configurano come un'analisi psicologica delle paure più recondite dei personaggi, inclusi i protagonisti, presentate con ricchezza di dettagli ma anche con una certa pesantezza che a tratti compromette la fluidità e il coinvolgimento. Il cast e la regia mi sono apparsi adeguati, tuttavia la trama presenta, secondo i miei gusti, alternanze tra momenti di stasi e altri più intensi, non assicurando un'esperienza completamente soddisfacente, in particolare per coloro che si aspettavano un horror puro piuttosto che un thriller psicologico. Nonostante ciò, il film (basato su un racconto scritto da Clive Barker) non merita una valutazione (non troppo) negativa per la sua realizzazione e l'aspetto tecnico, ma non è un'opera che guarderei nuovamente con entusiasmo. Voto: 5,5
The Field Guide to Evil (Horror/Fantastico 2018) - Il tema è affascinante: otto storie radicate nel folklore di altrettante nazioni, dirette da registi di vario calibro, alcuni dei quali notevoli. Tuttavia, come spesso succede in progetti simili, la qualità degli episodi varia significativamente, oscillando tra l'eccellente (quello austriaco e turco), il passabile (tedesco e inglese) e il mediocre (polacco, greco e americano). L'episodio indiano, nonostante sia stato girato in un suggestivo bianco e nero, non mi ha trasmesso nulla. L'opera risulta più intrigante nelle sue premesse che nella realizzazione. È un peccato, perché con un maggiore impegno sulle sceneggiature, che talvolta risultano enigmatiche e difficili da interpretare a causa della loro brevità, si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore. Invece, si assiste a qualche sobbalzo e forse un paio di momenti brillanti, ma poca carne al fuoco che alla fine fa attendere con sollievo i titoli di coda. Voto: 5,5
Bloody Hell (Horror/Azione 2020) - Eroe (o assassino) suo malgrado, un ex militare sceglie la Finlandia per rifarsi una vita, ma verrà catturato da una famiglia di cannibali con fini facilmente immaginabili. Horror divertente e originale che non resta prigioniero dei soliti cliché, pur conservandone la struttura e che fa del raccapriccio il grimaldello per un'ironia paradossale (la trovata dello sdoppiamento del malcapitato) e per personaggi da fiaba nera. È da sottolineare l'efficacia degli effetti speciali nell'ambito splatter e il ruolo significativo di un commento sonoro versatile e giocoso, che si adatta perfettamente all'atmosfera. Regia spassosa (anche nel montaggio) dell'australiano Alister Grierson. Mescolando un po' Raimi ed in parte Tarantino ed Hooper, Bloody Hell è uno di quei film che non ti aspetti, in senso positivo, ovviamente, con un Ben O'Toole sugli scudi. Una gradita sorpresa, pur non essendo niente di imperdibile, un filmetto ben fatto e divertente. Voto: 6,5
Mad God (Horror/Fantastico 2021) - Si apprezza particolarmente il tentativo di rappresentare attraverso le immagini l'apocalisse della materia e la sua inevitabile riduzione in decomposizione, non solo nel senso fisico, ma anche nell'orrore di un piano metafisico creato unicamente per opprimere e punire. Uno spettacolo visivo grandioso che fonde il cyberpunk con l'eredità dell'arte classica, catturando l'attenzione per la sua irrazionalità e il nichilismo che evoca in ogni scena. La mancanza di una leggibilità (anche parziale) e l'assenza di parole lo rendono concettualmente ostico, lasciando intatto il senso di un'opera "delirante" e misteriosa. Un'opera che, prodigio di animazione a passo uno di ispirazione alchemica (ad opera dell'esperto Phil Tippett), fagocita occhi e mente per poi dissolversi come una bolla di ineffabile ironia. Almeno una volta va visto, perché sì, non si capisce nulla, ma dal punto di vista estetico è incredibile. Voto: 7
Mayhem (Horror/Azione 2017) - L'intero film è un percorso verso una catarsi completa e liberante. In circostanze ordinarie, il contesto potrebbe sembrare un nido di cospirazioni e inganni, ma il virus porta tutto alla luce. Nessun inganno o simili artifici. Si procede da un massacro all'altro, ascendendo dal basso all'alto, come in una sorta di lotta di classe in un sistema dominato dal capitalismo estremo. Pur mancando di idee veramente nuove, il tutto è orchestrato con maestria: dall'azione incessante alla caratterizzazione degli attori, che è essenziale ma evita la caricatura. Bravi sia Steven Yeun (versione TWD) che Samara Weaving (versione preparatoria Finché morte non ci separi). Si ride, c'è sangue e (tanta) violenza, certo non si grida al miracolo, ma si passano piacevoli 90 minuti. Voto: 6+
Santa Maud (Horror/Dramma 2019) - Il film si presenta interessante, sebbene non brilli per originalità nei temi. La regia e l'interpretazione sono ben eseguite, fondendo psicologia, malattia e fede in modo equilibrato per creare un'opera visivamente ed emotivamente coinvolgente. Il risultato è soddisfacente, anche se classificarlo come horror potrebbe sembrare un'esagerazione. La sceneggiatura è essenziale, concentrata sul dualismo irrisolto tra fervore religioso e disturbo mentale della protagonista. Questa scelta si dimostra azzeccata perché la regista, Rose Glass, comunica efficacemente il tema attraverso sequenze impattanti che lasciano il pubblico senza una conclusione definitiva. L'accostamento di una colonna sonora inquietante e una fotografia dai toni scuri intensifica il senso di disagio per lo spettatore. La narrazione lenta valorizza la performance di Morfydd Clark (apprezzata Galadriel ne Gli Anelli del Potere), che è notevole. Il film è raffinato nel trasmettere un'ossessione che culmina in un finale allucinato, con momenti di vero terrore, risolti in chiave metafisica. Un esordio promettente. Voto: 6,5
A Dark Song (Horror/Dramma 2017) - L'opera prima di Liam Gavin, un horror irlandese dal tono drammatico, merita attenzione per l'approccio consapevole ai temi esoterici, privilegiando l'aderenza ai rituali reali piuttosto che le spettacolarità tipiche dei ghost movie, il che rende intrigante gran parte del film, anche per le notevoli interpretazioni dei protagonisti. Sfortunatamente, l'ultima mezz'ora, forse cercando di sondare ambiti metafisici, si disperde in immagini suggestive ma un po' autoreferenziali, culminando in un finale meno incisivo che può lasciare insoddisfatti. Sebbene il ritmo degli eventi sia ponderato (e intenzionalmente così), la trama è priva di grandi incertezze e non sviluppa elementi di tensione significativi come potrebbe sembrare durante la visione, ma si mantiene su un livello adeguatamente valido per ciò che è: un dramma psicofisico che, pur non essendo di facile assimilazione, riesce a non annoiare eccessivamente. Voto: 6
Deathgasm (Horror/Commedia 2015) - Ispirato dai primi film di Peter Jackson, questo audace e irriverente film neozelandese ci fa rivivere l'apice dell'horror splatter autentico e irriverente. Racconta le avventure del tipico metallaro emarginato che risveglia i demoni più malvagi e indisciplinati. È un film estremo ma divertente, privo di significativi risvolti etici o psicologici. Alcune sequenze sono folli, svolgendosi tra ettolitri di sangue. Deathgasm, un film per metallari e nerd, è allo stesso tempo divertente e sanguinoso, una festa di violenza con effetti speciali che ne intensificano l'impatto. L'effetto è straordinariamente nauseante, molto simile nello stile estetico a "L'armata delle tenebre" di Sam Raimi. Il successo del film (zeppo di cliché) è dovuto anche alle convincenti interpretazioni dei protagonisti che si sforzano di essere più che semplici macchiette. Deathgasm è un film ben riuscito, ricco di splatter, con alcune trovate intelligenti. Voto: 6+
Deathgasm lo puoi apprezzare solo se sei metallaro 🤣😎
RispondiEliminaPer il resto, poco generoso con Mad God, per me filmone pazzesco. Mi trovi invece allineato con Bloody hell e Santa Galadriel.
Sì, anche perché io metallaro non sono, però mi è piaciuto ugualmente ;)
EliminaIl lavoro quello sì pazzesco, ma emozioni poche..