St. Vincent è però una commedia dolce amara, intrisa di buoni sentimenti che all'inizio della vicenda sembrano latitare, che presenta una storia di "educazione sentimentale" in cui lo spirito guida è affidato alla figura di un improbabile e quanto mai discutibile esempio di condotta morale che però, nel corso degli eventi e dopo un attento e più profondo esame, si scopre colmo di buon cuore e altruismo, visibile prima al ragazzino ed in seguito anche apertamente riconosciuto da tutti gli adulti. Il film riesce a far sorridere e commuovere nello stesso tempo, capace di regalare tenerezze a un uomo chiuso in se stesso e dalla lingua tagliente. Un Bill Murray così non si vedeva dai tempi di Lost in translation, un santo da imitare e un attore inimitabile, che avrebbe meritato miglior sorte a livello di premi importanti. Murray, con il suo personaggio dell'acidissimo mentore è l'ennesimo fiore all'occhiello nella sua carriera, è pazzesco nella sua interpretazione dell'eroe (mica troppo) per caso. Un plauso al regista che riesce a tirare fuori dall'attore una carica comica ed eccentrica perfetta per dare uno slancio surreale alla pellicola. Cast notevole per un film piccolo e poco pubblicizzato ma assolutamente garbato e gradevole, oltre al "santo" Bill, Naomi Watts è perfetta, in un ruolo inedito per lei, e molto bravi e credibili sono anche il ragazzino Oliver e sua madre. Un po' forzato e scontato il finale, con Murray addirittura eroe di guerra, ma la storia ha ritmo ed è divertente, strappando sorrisi fino all'ultima scena. Vincent sembra comunque la versione divertente e apparentemente meno seria dell'Eastwood di "Gran Torino", la forzosa amicizia tra il vecchio e il bambino non è una novità al cinema eppure qui funziona a meraviglia grazie alla grande alchimia tra i due protagonisti, che va ben oltre qualche siparietto e i cliché. Il film esplora diverse solitudini fino al più che commovente epilogo del rottame umano che può spingersi quasi alla santità, che obbligherà lo stesso nullafacente burbero a guardarsi dentro ed a intraprendere a sua volta un importante percorso di crescita, trasformandosi in una nuova e alternativa figura paterna per condurre il ragazzino verso l'età adulta. Nel complesso quindi molto godibile per chi ama le storie grottesche e anticonformiste. Da sottolineare, infine una colonna sonora da veri intenditori. Un film da vedere e recuperare. Voto: 7
mercoledì 3 febbraio 2016
St.Vincent (2014)
St. Vincent è però una commedia dolce amara, intrisa di buoni sentimenti che all'inizio della vicenda sembrano latitare, che presenta una storia di "educazione sentimentale" in cui lo spirito guida è affidato alla figura di un improbabile e quanto mai discutibile esempio di condotta morale che però, nel corso degli eventi e dopo un attento e più profondo esame, si scopre colmo di buon cuore e altruismo, visibile prima al ragazzino ed in seguito anche apertamente riconosciuto da tutti gli adulti. Il film riesce a far sorridere e commuovere nello stesso tempo, capace di regalare tenerezze a un uomo chiuso in se stesso e dalla lingua tagliente. Un Bill Murray così non si vedeva dai tempi di Lost in translation, un santo da imitare e un attore inimitabile, che avrebbe meritato miglior sorte a livello di premi importanti. Murray, con il suo personaggio dell'acidissimo mentore è l'ennesimo fiore all'occhiello nella sua carriera, è pazzesco nella sua interpretazione dell'eroe (mica troppo) per caso. Un plauso al regista che riesce a tirare fuori dall'attore una carica comica ed eccentrica perfetta per dare uno slancio surreale alla pellicola. Cast notevole per un film piccolo e poco pubblicizzato ma assolutamente garbato e gradevole, oltre al "santo" Bill, Naomi Watts è perfetta, in un ruolo inedito per lei, e molto bravi e credibili sono anche il ragazzino Oliver e sua madre. Un po' forzato e scontato il finale, con Murray addirittura eroe di guerra, ma la storia ha ritmo ed è divertente, strappando sorrisi fino all'ultima scena. Vincent sembra comunque la versione divertente e apparentemente meno seria dell'Eastwood di "Gran Torino", la forzosa amicizia tra il vecchio e il bambino non è una novità al cinema eppure qui funziona a meraviglia grazie alla grande alchimia tra i due protagonisti, che va ben oltre qualche siparietto e i cliché. Il film esplora diverse solitudini fino al più che commovente epilogo del rottame umano che può spingersi quasi alla santità, che obbligherà lo stesso nullafacente burbero a guardarsi dentro ed a intraprendere a sua volta un importante percorso di crescita, trasformandosi in una nuova e alternativa figura paterna per condurre il ragazzino verso l'età adulta. Nel complesso quindi molto godibile per chi ama le storie grottesche e anticonformiste. Da sottolineare, infine una colonna sonora da veri intenditori. Un film da vedere e recuperare. Voto: 7
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ho visto che passava su sky, ma ahime me lo sono lasciata sfuggire...
RispondiEliminaperò farò in modo di recuperare... giuro!
Si cerca di recuperare perché ne varrà la pena di vederlo, credo che ti piacerà ;)
EliminaUn film imperfetto ma comunque divertentissimo e commovente, con un grande Bill Murray... ma d'altronde quando mai Bill non è superbo? :D
RispondiEliminaSi infatti e poi Bill è sempre azzeccato in ogni situazione, la sua presenza fa sempre divertire ;)
Elimina