Seppur impelagato da visioni a destra e a manca potevo non sfruttare l'occasione (che spero non unica sarà) di spulciare per un mese (tra inizio marzo ed inizio aprile), e in modalità gratis (in seguito ad un acquisto fatto da me per il mio compleanno), nel catalogo cinematografico Prime Video di Amazon? Ovviamente no, e complice la zona rossa e la conseguente compagnia di mio fratello (quasi ogni sera l'appuntamento era alle 21) di film ne ho visti tanti (lui predilige l'horror, ma non disdegna il thriller, la commedia e la fantascienza). Così tanti che ho dovuto dividerne le "conseguenze" in due, oggi la prima parte, la seconda al prossimo "periodo", periodo successivo a questo qui, in cui c'è di tutto, tutto il mio solito (stessa cosa al prossimo giro). Poiché, oltre a visioni "libere", eccone altre, diciamo così, "obbligatorie", infatti tra Amazon Original e nuove proposte in Exclusive, recuperi da Oscar e non solo (già segnati da tempo), qui sono (e saranno successivamente) presenti. In più un film per l'Angolo Vintage ed uno per la Japan Animation, insomma di tutti i generi e colori, buona lettura e/o visione.
Sound of Metal (Dramma 2019) - E' la storia di un batterista metal alle prese con un'improvvisa sordità che gli cambierà la vita. Uno strano piccolo film, scarno e coinvolgente. Una piacevole sorpresa. Scritto da Derek Cianfrance e diretto dall'esordiente Darius Marder, Sound of Metal è una parabola esistenzialista interamente arpeggiata sui chiaroscuri degli stati d'animo del protagonista. A qualche eccesso di dilatazione temporale fa da contrappeso un impeccabile lavoro sul suono, che restituisce pienamente la condizione di disagio di Ruben. Interessante e riuscito è infatti il tentativo di conciliare sensazioni soggettive con l'esigenza di renderle condivisibili al pubblico attraverso tecniche sonore di distorsione e sovrapposizione, un "incubo" anche per noi. Lontano da sentimentalismi, colpisce per la sua veridicità. Il regista dirige difatti un'opera prima scevra da cliché ma ricca di amore per un racconto trattato con una delicatezza unica. La presa di coscienza non è un percorso semplice e così non deve sembrare. Il dramma del protagonista, un ex tossicodipendente di buon cuore, viene analizzato senza sconti e senza patetismi, frugando fra le sue paturnie e le sue speranze di riscatto. Alla fine, a trionfare, sarà una più serena accettazione della vita con le sue svolte e i suoi cambiamenti. Il tutto narrato in modo scarno, diretto e coinvolgente. E' candidato ai Premi Oscar 2021 in sei categorie (un po' troppo parrebbero), tra cui Miglior Film, Migliore Sceneggiatura, Miglior Sonoro (l'unico che meriterebbe indubbiamente) e Miglior Attore, il protagonista Riz Ahmed in effetti è bravissimo e regge sulle sue spalle gran parte della riuscita del film (ma non sono da meno gli altri attori coinvolti in prima persona), un film forse superficiale ma bello. Voto: 7+
Kristy (Horror/Thriller 2014) - Essenziale e lineare "Kristy" si segnala come un buon intrattenimento, un home invasion su scala ampliata con il college a sostituire la consueta abitazione. I grandi spazi e la varietà di ambienti vengono ben sfruttati da Oliver Blackburn, offrendo un'ideale messa in scena per la caccia organizzata da un gruppo di giovani incappucciati e mascherati nei confronti di una studentessa rimasta sola (guardiani a parte, ovviamente liquidati senza troppi affanni) nell'imponente complesso. Il confronto avviene sostanzialmente tra due donne: la protagonista decisa a non lasciarsi sopraffare tanto facilmente e la sua antagonista, leader del gruppo e unica a non avere il viso nascosto. Il confronto tra l'angelica (sempre meravigliosa) Haley Bennett (quella di Swallow) e la luciferina Ashley Greene finisce pari e patta almeno a livello di doti recitative, entrambe convincenti con la vittima designata descritta magari velocemente ma con intelligenza, tanto da permettere allo spettatore di entrare in buona sintonia con la giovane. I primi minuti in questo senso sono fondamentali, culminanti in quel senso di libertà che la protagonista prova in solitaria danzando tra i corridoi del dormitorio, nuotando nella piscina o ammirando il cielo sdraiata nel campo di football, del tutto ignara riguardo l'incombente minaccia. Per la protagonista sarà una notte di terrore ma soprattutto di battaglia, potenziale ennesima vittima di quella che apparirebbe come una setta satanista. A dispetto di altri film appartenenti al filone è riscontrabile un accenno di chiarimenti, sinceramente non proprio indispensabili. Comunque sia utili per spiegare, forzando un poco, la ragione per la quale ogni vittima della gang viene chiamata Kristy, in quello che è un rimando religioso di natura etimologica. Nulla di eclatante, una pellicola onesta e priva di fronzoli capace di alimentare una certa tensione senza mai annoiare. Voto: 6,5