venerdì 30 settembre 2022

I film del mese (Settembre 2022)

La terza ed ultima stagione de I film della nostra infanzia non solo è la più corposa e la più completa, ma anche la più spettacolare. Vengono inglobati i due episodi speciali dedicati ai film delle feste usciti a cavallo tra la prima e seconda stagione (commento qui) e così ben 8 sono i film presi in "questione" in questa stagione che, svaria tra tanti generi (horror, thriller, fantascienza e commedia) e che ha al suo interno due capolavori, due eccezionali capostipiti, due classici (natalizi) e due cult, il meglio del meglio soprattutto in certi ambiti, per una stagione appunto grandiosa e decisamente mirabile. Ricca di aneddoti e retroscena rimasti sepolti per anni di film che hanno fatto storia e sono rimasti nel cuore di tutti, film quali: Halloween - La notte delle streghe, Venerdì 13, Nightmare - Dal profondo della notte (che neanche a farlo apposta ho rivisto poco tempo fa, recensione qui), RoboCop, Aliens - Scontro finale, Il principe cerca moglie, Nightmare Before Christmas e Elf - Un elfo di nome Buddy. Io infatti ho trovato più di un film a cui sono legato, e di sicuro per ognuno stessa sorte, ed è stato un grandissimo piacere nonché divertimento. Dispiace solo che finisca così, se arriverà o meno un'altra stagione non è lecito sapere, ma una cosa è certa, pochissimi di questi film visti in questo mese di Settembre riusciranno a rimanere nella memoria così a lungo come quelli (tutti 16) della serie completa, ma accontentarsi a volte è giusto, e comprensibile.

Emma Peeters (Romantico/Commedia 2018) - Commediola romantica che ha il pregio di narrare le vicende di quei trentenni dai sogni infranti, intrappolati in una quotidianità vuota e insoddisfacente. Il film affronta infatti il tema del suicidio e della disperata ricerca della felicità, ma in chiave brillante. Non per caso Emma Peeters (diretto da Nicole Palo) è una commedia smaliziata già nei titoli di testa (d'impostazione artistica), con una costruzione premeditata in ogni sua diramazione, a rischio stucchevolezza ed educata anche nello sgarbo, con tanto di musichette favoleggianti, ma costantemente esilarante, attrezzata di un invidiabile spirito d'iniziativa e ulteriormente ravvivata da una protagonista in gran spolvero (Monia Chokri, si dona alla causa con tutta se stessa, un'autentica e strabiliante mattatrice, non male è anche tuttavia la controparte maschile). Pellicola semplice ma abbastanza ben fatta, si lascia tranquillamente guardare. Un delizioso esempio di come la locuzione "Amor vincit omnia" non passi mai di moda, anche quando tutto sembra crollarci addosso. Voto: 6+

Fear Street Parte 2: 1978 (Horror 2021) - Dopo un primo capitolo poco entusiasmante (ma comunque ben riuscito e capace di convincere e/o coinvolgere abbastanza) arriva il prequel che alza decisamente il tiro. I maldestri toni frivoli vengono messi da parte per concentrarsi sul revival camp-slasher del 1978. Rimane il soggetto soprannaturale, una sorta di "Strega di Blair" in confezione patinata che incontra il filone di Venerdì 13. Il tema del camp viene sfruttato al meglio in tutte le sfumature, la regia (della stessa autrice del precedente e del prossimo capitolo, quello finale) è più efficace e la sceneggiatura più interessante giustifica la durata. Numerose le citazioni esplicite e non (Carrie e non solo). Si respira la tipica atmosfera cupa di questo genere di film ed il livello tensivo è apprezzabile, peccato per i toni melodrammatici nel finale. Nel complesso siamo davanti ad una pellicola divertente ed in grado anche di riservare (ancora e nuovamente) qualche sorpresa. Migliore del precedente episodio, non lesina nello splatter e sulle scene più sconce, ben fatto, spero bene per l'ultimo film/capitolo. Voto: 6,5

venerdì 23 settembre 2022

Le serie tv del mese (Settembre 2022)

La terza ed ultima stagione de I giocattoli della nostra infanzia racconta la storia delle Tartarughe Ninja, di due fumettisti relativamente sconosciuti che s'imbattono in un'idea che farà esplodere la Tartamania, mettendo sottosopra l'industria del giocattolo, di quella dei Mighty Morphin Power Rangers, ispirata alle serie giapponesi Super Sentai, l'innovativa visione del compositore Haim Saban è diventata una dinastia che regna da decenni in TV e nel mondo dei giochi, dei My Little Pony, di questi piccoli quadrupedi che hanno reinventato la bambola moderna in un'epoca dominata da Barbie e Fragolina, regalando un'immensa gioia ai bambini, ma anche ai fan adulti, e infine del Wrestling agonistico, da WrestleMania alla mania dei giocattoli: i fautori dell'invasione del wrestling sugli scaffali dei negozi riflettono su trionfi e battute d'arresto, personalmente anche a questo giro ho apprezzato, nonostante nessuno di questi giocattoli neanche sfiorati, ma dalla televisione tante belle e grandi cose ho visto. Rispetto alle stagioni precedenti (e quindi anche alla seconda, qui) ci sono meno ricostruzioni di aneddoti e retroscena, alcuni episodi sono meno riusciti (o interessanti, indovina quale) di altri, e a volte si esagera con la ripetizione della stessa gag, ma nel complesso abbastanza buono, e soprattutto ancora e sempre godibile, anche perché il mood fortunatamente non cambia. Alla fine una serie documentaristica davvero piacevole, da amante della cultura pop imperdibile, per tutti i nostalgici e per gli amanti della cultura nerd se non l'avete ancora vista, vedetela.

American Horror Story (10a stagione) - Dopo dieci stagioni la stanchezza inizia a farsi sentire tra i fotogrammi di questa serie e, credetemi, mi dispiace dirlo (passi la nona stagione solo per gli anni '80). Stavolta si divide in due e stante le trame è una scelta tanto saggia quanto forzata: entrambe le storie non ce la avrebbero fatta a reggere una intera serie (forse inserirle nelle Stories, diluendole, sarebbe stato meglio), ma procediamo per ordine. Red Tide, ancora si parla di vampiri? Ma davvero? Ok, in questo caso si tenta di far vedere i succhiasangue sotto una luce nuova ed alcune idee originali ci sono, ma non bastano per svecchiare un argomento trito e ritrito. Fa piacere rivedere l'ex bambino terribile Macaulay Culkin, ma se ci pensa un attimo ci si accorge che la storia sarebbe andata avanti lo stesso senza il suo personaggio e quello interpretato da Sarah Paulson. Death Valley, per la prima volta in AHS si affronta apertamente il tema degli alieni ed è spassoso vedere come gli sceneggiatori si siano divertiti a giocare con la storia americana dagli anni '50 ad oggi e non mancano momenti inquietanti, ma la tutta la parte ambientata in tempi odierni è a dir poco scialba, con quei quattro ragazzetti davvero odiosi ed un finale banalissimo. Insomma al netto del sangue che scorre a fiumi anche questa serie si rivela molto meno politicamente scorretta di quello che vorrebbe far credere. Non la peggiore, ma la inserisco tra le stagioni no. Voto: 5,5

DuckTales (3a stagione) - Così finisce, dopo 4-5 anni di scivoli sull'ottovolante, di avventure in ogni angolo del globo alla ricerca dei tesori più incredibili e dopo aver affrontato, fra le altre, le insidie di streghe, alieni e terroristi globali, DuckTales, la strepitosa serie Disney re-immaginata da Francisco Angones e Matt Youngberg nel 2017. Le prime due stagioni avevano stabilito il riavvio dell'amata serie animata ed avevano introdotto la versione moderna di Paperon de Paperoni e la famiglia dei paperi, ma la terza stagione è davvero il punto in cui la nuova visione della serie (preferita dai fan) decolla. In un continuo gioco di citazioni all'opera di Carl Barks e all'atto d'amore del suo fan più eccellente, Don Rosa, gli sviluppatori mettono al bando ogni remora e riscrivono "La Storia" (fantastici i cameo di Pippo o Paperina per dirne alcuni). Dewey, Huey e Louie hanno finalmente delle personalità completamente differenti (anche se si scherza sul fatto che tutti li distinguono solo per il colore della maglietta), e si scopre una volta per tutte chi sia la loro mamma, la strepitosa Della Duck. In DuckTales gli autori hanno risposto a tantissime delle domande che ci eravamo sempre tutti chiesti, ma soprattutto sono riusciti a trasmettere allo spettatore la dimensione eroico-avventurosa di Scrooge McDuck e di Donald Duck. Il finale di serie prende davvero tutto (il meglio) dalla serie e lo lega in un bel fiocco, chiudendo la sua corsa con il botto, con un finale epico (ma non ci si aspettava di meno, visti i precedenti), della durata di oltre un'ora. E' un peccato vederlo andare definitivamente, è stato un po' uno shock infatti sentire che la terza stagione sarebbe stata l'ultima avventura, ma sono grato per la corsa sfrenata ottenuta. Voto: 7

venerdì 16 settembre 2022

Le mie canzoni preferite (Settembre 2022)

E' come l'anno scorso, è come l'anno prima, che l'estate sta finendo (ancora e ancora), mancando tra l'altro meno di 100 giorni a Natale, ebbene sì, quasi non ci si crede. Ma in questo mese che fa da ponte all'autunno, strascichi dei tormentoni (sviscerati per bene lo scorso mese, qui) ancora si sentono, si spera sia tuttavia ancora una questione di giorni (che anche basta), però oltre ad un "ripescaggio" già quasi prospettato ad Agosto di un mezzo tormentone estivo, nuove (ma non nuovissime) proposte si affacciano (con altre che certamente si affacceranno nei mesi ad avvenire). E' così che è nata questa playlist, visionabile per intero su Youtube, tramite la mia pagina (che potete seguire se volete), esattamente qui.

Sulla scia di Dove si balla, musicalmente e letteralmente, momento d'oro per lui.

Ritmi particolari, suoni differenti, per la nuova stellina della musica.

venerdì 9 settembre 2022

[Games] Videogiochi del periodo (Luglio-Agosto 2022)

Negli ultimi tempi (almeno per quanto riguarda la maggior parte di titoli gratuiti scaricati) mi è capitato di provare e poi bocciare e/o scartare un gioco, ma non mi era ancora capitato di non poter provare affatto, cosa che, trattandosi di un titolo molto quotato e personalmente richiesto, mi ha lasciato basito. Non so per quale motivo effettivo infatti (stando a quello che ho potuto constatare va in crash in fase d'avvio e non c'è soluzione risolutiva), non sono riuscito a far "girare" l'acclamato Prey, che non è l'ultimo capitolo della saga di Predator, ma il gioco del 2017 prodotto dagli Arkane Studios (quelli di Dishonored 2 per intenderci) che all'epoca convinse critica e pubblico per l'eccellenza di riuscita. Davvero un gran peccato quindi, anche perché perfetto per me, genere sparatutto in prima persona con elementi di action RPG, con tutte quelle caratteristiche, quali ambientazione fantascientifica, narrazione profonda e gameplay immersivo, di cui non mi stanco mai. Ma è andata così, forse in futuro riuscirò a farlo funzionare (avendolo avuto gratis nessun "cambio" possibile ahimè), resta tuttavia la delusione, annessa però anche alla speranza che, non da Epic e una copia migliore, arrivi (si spera sempre gratuitamente) presto. Ho dovuto quindi virare su altri, ed eccoli perciò.

Amnesia: Rebirth - Un buon titolo ma come rappresentante del genere horror lascia a desiderare se confrontato con il primo episodio (il gioco è ambientato 38 anni dopo A Machine For Pigs e quasi un secolo dopo The Dark Descent) e con Soma, sempre di Frictional Games. L'ambientazione del deserto algerino, per quanto interessante e promettente, viene sviluppata solo in parte lasciando la precedenza a locazioni che, per quanto artisticamente valide, non riescono a ricreare la stessa atmosfera di tensione. Le nuove meccaniche di gameplay basate su illuminazione e buio sono molto valide sulla carta, la scarsezza di oggetti consumabili costringe, però, troppo spesso a limitare l'esplorazione in favore di un'avventura eccessivamente lineare nel suo sviluppo. Nonostante la serie abbia per prima introdotto l'inseguimento dei nemici senza possibilità di contrasto, l'implementazione di questa meccanica nel nuovo capitolo risulta un po' deludente limitando il tutto a semplici inseguimenti e senza reali ricerche di via di fuga da parte del giocatore. La storia propone comunque delle tematiche molto mature e mostra le capacità narrative del team di sviluppo che forse cominciano a diventare troppo strette per una formula che, introdotta tanti anni fa, si è evoluta nel corso del tempo. Un'evoluzione, però, a cui il team di sviluppo non sembra essere riuscito a tenere il passo. In conclusione, Amnesia: Rebirth mi è piaciuto a metà. Per certi versi può risultare davvero pauroso e quindi funzionare come titolo horror. D'altro canto però le meccaniche di gameplay non si aggiornano più di tanto e alcune perplessità sulla psicologia della protagonista la rendono un personaggio sì interessante, ma anche di facile lettura. Inoltre, a differenza degli altri capitoli, qui ci sono ancora più documenti da dover leggere e poche scene dove si sente davvero il fiato sul collo. Aggiungiamoci anche che la versione per PC ha qualche problema tecnico. Un vero peccato perché il titolo in sé avrebbe davvero potuto funzionare grazie anche ad un comparto artistico più che curato. Disegni dettagliati e con uno stile ben riuscito si sono legati perfettamente con i suoni e le melodie di Amnesia: Rebirth, ma non possono salvare tutto il resto. Voto: 6,5