Inizialmente doveva esserci oggi lo speciale omaggio, in occasione del suo settantesimo compleanno (che cadeva tuttavia sabato scorso), a Robert Zemeckis, dato che della sua fimografia me ne mancavano solamente due, ma purtroppo non ho trovato il suo film esordio (1964 - Allarme a N.Y. arrivano i Beatles!) ed ho dovuto rinunciare, per ora almeno, ma in ogni caso l'altro che mancava ho già visto (La fantastica sfida) e due rivedrò nel corso di quest'anno (uno peraltro ci sarà nel listone di questo mese). Così ne ho approfittato (annunciandolo peraltro a fine Marzo) per fare uno speciale sulla 94ª edizione dei premi Oscar, uno speciale che avevo da quest'anno abolito, lo ripropongo, però con diverse modalità e finalità. Infatti se lo scopo era commentare i film premiati con le mie personali considerazioni, conscio d'averne peraltro visti giusto una manciata, stavolta ecco un mini listone di recensioni di ben 8 film candidati e/o premiati recentemente visti. Visti grazie a Disney Plus e Sky, da quest'ultimo tra l'altro l'occasione era di vederne anche un altro in più, difatti Spider-Man: No Way Home potevo vedere a 0,99 centesimi, ma ho declinato l'offerta. Dopotutto spendo già quasi 100 euro al mese per i miei abbonamenti, tra Fibra, DAZN, Sky (comprendente Netflix) e Prime (più Disney Plus che tuttavia e fortunatamente non pago), che spendere anche solo un euro in più non era giustificato. Presumibilmente nel corso dell'anno sarà incluso nell'abbonamento, per cui inutile avere fretta, come questo anche tutti gli altri, e al momento dei principali 34 ne restano 12 (tra l'altro dagli scorsi Oscar ne rimangono ancora 5), certamente vedrò, e a tempo debito. Nel frattempo ecco com'è andata con questa tranche cinematografica legata all'Academy.
La persona peggiore del mondo (Romantico/Dramma 2021) - Questo film sembra tante cose insieme: commedia romantica, film quasi
comico (in certi momenti soprattutto all'inizio), film drammatico, non
riesci a dargli una definizione, ma certamente è un film riuscito,
frutto di una sceneggiatura originale e brillante che racconta in
maniera originale le vicissitudini amorose di una ragazza Norvegese
senza istinto materno. In questo senso il film di Joachim Trier (già
visto all'opera con l'interessante Thelma) fa centro nel dipingere
l'inconsistenza e l'indecisione del giovane di oggi, in rapporto anche a
un contesto che toglie sempre più spazio ai "vecchi" e alle loro
abitudini. Un bel lavoro di scrittura e di regia, elegantemente diviso
in piccoli capitoli (programmaticamente) senza fulcro e un po' asciutto
di emozioni e sensazioni. Viene un po' il dubbio che l'hype da Oscar e
il battage pubblicitario ne abbiano esagerato le potenzialità, tuttavia
buon film, anche perché a contornare il tutto un'ambientazione
azzeccata, con una società scandinava perfetta di cui ti viene voglia di
scoprire i meccanismi più segreti e dei personaggi secondari
perfettamente delineati (paradossalmente anche meglio della
protagonista) che fanno ridere e commuovere per la loro umanità. Brava
comunque la Renate Reinsve (vincitrice a Cannes 2021, dove il film è stato presentato, di un premio) nelle sue trasformazioni emotive e onesto il
suo ruolo senza scadere in provocazione libertaria. Nel complesso un
film particolare da non sottovalutare, ma che l'Oscar difficilmente poteva vincere. Voto: 6,5
La fiera delle illusioni - Nightmare Alley (Dramma/Thriller 2021) - C'era una certa fremente attesa per il ritorno in regia del messicano
Guillermo Del Toro, dopo il successo ed i premi de La forma dell'acqua
del 2017, e purtroppo questo suo film (remake dell'omonimo noir di
Edmund Goulding) parzialmente le delude. Non posso fare paragoni con
l'orginale del '47 perche non l'ho visto ma il film di Del Toro è come
un viaggio sulle montagne russe tra alti e bassi. Se tecnicamente e
visivamente egli sa infatti mettere in piedi uno spettacolo per gli
occhi, dal punto di vista narrativo paga pegno ad una certa
discontinuità e prevedibilità delle situazioni. La parte iniziale, con
il circo e i suoi strambi occupanti (non a caso perfettamente a fuoco
con l'estetica del regista), pare più frizzante e coinvolgente, con in
prima linea Willem Dafoe, Toni Collette e il primo Bradley Cooper
versione ruspante. Con il prosieguo, il trasferimento nelle atmosfere
sciccose newyorchesi e il Bradley Cooper in chiave decisamente più noir e
tragica, la storia perde mordente e appare tirata per le lunghe. Il
gioco va difatti per le lunghe e le due ore e mezza di durata si fanno
sentire. Alla fine i pregi superano i difetti questo è certo, ma mi
aspettavo comunque qualcosa di più perché il materiale messo a
disposizione era davvero interessante, e qualche taglio avrebbe
sicuramente giovato, con tutto il rispetto per la sempre fantastica Cate
Blanchett. Al di là di tutto il film sembra infatti a più riprese
sfilacciato, come se i rapporti tra i personaggi non riuscissero a
consolidarsi col passare del tempo. Anche le scene più drammatiche, di
conseguenza, appaiono riuscite solo a metà. A colpire, invece, è senza
ombra di dubbio l'atmosfera, e il beffardo finale. Non male, ma neanche
tanto bene. Voto: 6