venerdì 30 giugno 2023

I film del mese (Giugno 2023)

Al mio già ricco carnet cinematografico (di piattaforme di visione), se n'é aggiunto (seppur provvisoriamente) un altro. Potevo infatti non sfruttare, grazie a Sky, tre mesi d'abbonamento gratuito ad Apple tv? Certo che no, e difatti da fine mese scorso e fino ad Agosto l'occasione avrò di approfittare quanto possibile, di vedere nuovi e/o recenti contenuti, soprattutto quelli esclusivi. Tuttavia lento è stato l'inizio, solo un film infatti porto questo mese, però dal e nel mese prossimo questi raddoppieranno, prima 4 pellicole per lo speciale sulle "piattaforme rimaste", di quelle meno corpose od importanti, e poi alcune altre il mese dopo. Ma non solo, perché una serie vedrò il mese prossimo, ed un'altra quella dopo. Come che sia, in attesa che le visioni si compiano, ecco com'è andata questo mese.

The King's Man - Le origini (Azione/Commedia 2021) - Ho amato il primo film originale (un po' tanto meno il secondo) e ho visto questo (prequel e terzo) episodio sulle origini con poche aspettative, ma la presenza in regia di Matthew Vaughn garantiva fiducia. C'è la Storia (sì la Storia, quella che si studia sui libri), una sceneggiatura non brillante ma capace di tenere alto ritmo/azione/divertimento. Un film che intrattiene e che riserva una paio di sorprese, si avvale di discrete interpretazioni (con Ralph Fiennes a tirare la carretta per tutti) e di qualche scena ben realizzata (la cura negli aspetti tecnici poi è decisamente alta, costumi e scenografie Top). E tuttavia il capitolo più debole della trilogia, si notano infatti alcune ingenuità nella trama, ma ampiamente alla portata del coinvolgimento che sapevano produrre i primi due film, con adrenalina e spettacolarità d'azione che nascondono i difetti (che qui sono: eccesso di patriottismo e rappresentazione a tratti troppo macchiettistica di alcuni popoli) e ne esaltano l'aspetto visivo, portandolo a ottenere, piuttosto agevolmente, una valutazione positiva. Voto: 6+

Velvet Buzzsaw (Horror/Dramma 2019) - Una di quelle pellicole dalle tante potenzialità non sfruttate. La satira nei confronti del mondo dell'arte non punge quanto vorrebbe ed anche i personaggi sono poco più di macchiette, anche se probabilmente sarebbe quello l'intento, ovvero mostrare la loro vacuità. Peccato, perché ho apprezzato tanto Nightcrawler - Lo Sciacallo dello stesso autore (ovvero Dan Gilroy), dove li si la satira verso il mondo dei mass-media è riuscito, invece questo film uscito direttamente su Netflix, non riesce a graffiare ed alla fine resta l'amaro in bocca dato che c'erano tutti i presupposti per un grande film. Forse una delle cause è l'impronta horror che cambia un po' il registro, anche se sulla carta ci poteva stare (rapporto artista-critico e la metafora-vendetta soprannaturale del primo sul secondo). Fatto sta che il mix non convince del tutto, per i troppi spunti non elaborati e la scarsa definizione di alcuni personaggi (come quello di John Malkovich), ma si tratta comunque di un film (seppur riuscito a metà) curioso, a tratti divertente e con alcuni momenti visivamente gustosi. Voto: 5,5

venerdì 23 giugno 2023

Le serie tv del mese (Giugno 2023)

Dai giocattoli ai videogiochi il passo è breve, e dopo la bella docuserie (in tre stagioni) de I giocattoli (della nostra infanzia), che era appunto incentrata sulla storia di importanti linee di giocattoli, ho finalmente visto/recuperato anche High Score, da Space Invaders a Doom, un viaggio con Netflix, un viaggio nostalgico, appassionante e galvanizzante, nella storia dei videogiochi, dalla loro nascita fino alle console moderne. E questo attraverso varie interviste a sviluppatori e videogiocatori protagonisti del periodo di riferimento, che va dagli anni '70 ai '90. Memorabili soprattutto tutti i retroscena dietro alla creazione di giochi come Pac Man e Sonic. Nel complesso in ogni caso, sono rimasto piacevolmente soddisfatto da tutto quello visto, certo, non sempre, nel corso dei sei episodi, la serie centra perfettamente toni, ritmo e l'alto interesse verso la materia (e comunque non è perfetto, non è completo come una enciclopedia, e si "dimentica" molti protagonisti, sia persone che videogiochi o hardware), ma il documentario si dimostra comunque un ottimo viaggio nella (ri)scoperta delle prime console e nel successo crescente, crisi annesse, dei videogiochi dal 1978 al 1993. Inoltre, vero e proprio punto di forza, High Score riesce ad elevare la semplice cronaca arrivando ad affrontare tematiche sociali, morali e culturali che ancora oggi vengono discusse quando si parla di videogiochi. Un tocco di nostalgia ben dosato e l'emozione è completa, soprattutto per chi ha speso un bel po' di tempo durante l'infanzia e l'adolescenza in sala giochi o davanti ad una console. E per gli altri (che non rientrano nella categoria dei gamer) l'oppurtunità di scoprire un sacco di informazioni sul mondo dei videogame, perché insomma è imperdibile.

The Defenders (Miniserie) - E venne (finalmente) il giorno (i pezzi del puzzle alla fine ricomposti) in cui i quattro supereroi Marvel delle serie tv ex Netflix si unirono insieme per affrontare una minaccia comune, proprio come gli Avengers del grande schermo. Che gli eroi si chiamino Vendicatori o (come in questo caso) Difensori, il risultato è quasi lo stesso (più o meno), l'unica differenza è che al cinema i costi sono molto più alti mentre qui si gioca al risparmio, sia sui nemici da combattere (la cosiddetta "mano" capitanata dal nuovo villain, capo delle "cinque dita", Alexandra, la brava ma inconsistente non per colpa sua Sigourney Weaver) che sugli episodi prodotti (solo otto sui consueti tredici delle singole serie). Mantiene una certa qualità evidente sia nel comparto tecnico che visivo, ma evidenzia alcuni problemi in sceneggiatura. Piuttosto gradevole e divertito nella prima parte, ma troppo "arrampicato" nella seconda, quando è in scena (quel bamboccio di) Iron Fist, poi, è persino noioso. Passa una buona metà di stagione prima che si giunga ad un compromesso d'azione, il nemico poi è molto subdolo, poco coerente nelle guerre interne e con un obiettivo un po' superficiale. Belli i combattimenti anche se un po' troppo esagerati e finti in alcuni passaggi. Girata e montata in fretta, quella che doveva essere un punto d'arrivo e di svolta, si rivela più una pura formalità, ed è questo che non va decisamente giù. Un vero peccato. Voto: 5,5

venerdì 16 giugno 2023

[Cinema] Speciale Italian Vintage

Un viaggio nel cinema italiano (d'altri tempi verrebbe da dire) ci sta sempre, ed eccomi perciò (anche questa volta) al cospetto di una lista di titoli, se non importanti di certo interessanti, che attraversano trent'anni di cinema nostrano, ma partendo tuttavia dagli anni '60. Ecco infatti bianco e nero, film di maestri di cinema vivi e purtroppo defunti, di artigiani e figli putativi. E tra esordi registici, cult, sequel, gotico e strani patchwork, film di diversi generi ed estrazioni divertenti, spaventosi e coinvolgenti, ma non solo. Sei film che si possono recuperare in tanti modi, se l'intenzione è quella di vederli o rivederli, difatti L'uccello dalle piume di cristallo trovate su RaiPlayL'altro inferno su Prime VideoAmanti d'oltretombaLa ragazza con la pistola su Youtube sulla pagina Film&ClipsDellamorte Dellamore sempre su Youtube ma a pagamento (io per fortuna trovato su un sito di streaming), infine Dèmoni 2 tempo fa c'era su RaiPlay, ma non più, cosicché l'ho dovuto recuperare in streaming, però su Youtube c'è, basta in ogni caso (per tutti i film) fare una ricerca su Google. Quindi buona visione e/o lettura.

L'uccello dalle piume di cristallo (Thriller/Giallo 1970) - Dario Argento esordisce alla regia con questo discreto giallo, avvincente e con adeguati e ripetuti colpi di scena, animato da cupa tensione e formidabili atmosfere "darkeggianti". I suoi cinquant'anni (e più) li dimostra tutti ma, va detto, se li porta molto bene. La trama è sviluppata a dovere (seppur non tutto è impeccabile, ed a livello di sceneggiatura ci sono delle forzature ed inverosimiglianze), la musica, come sempre (ma non sempre sempre) nei film di Argento, rappresenta un valore aggiunto, quasi un personaggio essa stessa, da cui lo spettatore difficilmente riesce a staccarsi, in questo caso poi si parla di Ennio Morricone, che ci propina una colonna sonora deliziosamente inquietante, come alcune scene del film. Forse il punto debole della pellicola è nella recitazione, nonostante gli attori fossero tutti di gran fama, pare quasi che il nostro regista (che aveva le idee chiare all'inizio, ma ultimamente non tanto, come dimostra l'orrido Occhiali neri) preferisse concentrarsi su altro (luci, atmosfere, zoomate, primi piani etc.) piuttosto che sulle inclinazioni ed inflessioni recitative degli attori. Ad ogni modo, film (più che buono, ma non eccezionale al pari di altri) che si vede e rivede assai volentieri. Voto: 7-

L'altro inferno (Horror 1981) - Allucinante horror ambientato in un convento fuori dal tempo. Uno strano intrigo di sangue, tra suore, riti di sangue che portano (senza non poco tedio) lo spettatore in un viaggio infernale tra sonni eterni, sbudellamenti, "argentiani" bambolotti appesi e... la sensazione d'un film in eterna necessità di minutaggio. Di buono c'è che Bruno Mattei (che chissà perché qui usa lo pseudonimo Stefan Oblowsky) conosce il mestiere, sicché l'assemblaggio musicato con i brani dei Goblin (seppur riciclati) e la fotografia, abbinata all'atmosfera e la cupa scenografia (del tetro monastero), salvano in parte un film altrimenti privo di contenuti e mordente. Un film con una valanga di cose che "non vanno" ma che inserite in un simile contesto di visionarietà allucinata trovano (tuttavia e paradossalmente) una loro sensata collocazione (al contrario per esempio del folle Riti, magie nere e segrete orge nel trecento). Verso la fine, grazie a scopiazzature da "Suspiria" assistiamo ad interessanti scene horror ed il film si riprende un po', ma per il resto, lacrime e risate. Voto: 4,5

venerdì 9 giugno 2023

Le mie canzoni preferite del mese di Giugno: Speciale Eurovision Song Contest 2023

Anche quest'anno, come l'anno scorso (Qui), arrivo in ritardo, ma poco importa, l'importante è mantenere l'impegno, ed esserci nuovamente per stilare anche stavolta la mia personale classifica inerente l'edizione 2023 dell'ESC (Eurovision Song Contest), la competizione canora di livello europeo che quest'anno avrebbe dovuto svolgersi in Ucraina, ma la situazione conosciamo tutti, cosicché sede predisposta è stata l'Inghilterra, più precisamente Liverpool. Un'edizione quest'ultima, che ha visto abbassare il numero di partecipanti da 40 a 37, e in parte anche il livello delle canzoni, e che ha visto trionfare per la seconda volta, 11 anni dopo la prima volta, Loreen, cantante svedese di origine marocchina che ha nuovamente sbaragliato la concorrenza, compresa l'Italia. A proposito di ciò, non so se meritasse davvero di vincere, ma stavolta almeno era tra i miei preferiti, che sono stati sei, come classifica comanda. Poteva vincere Mengoni, o altri, ma doveva per me vincere Alika, che come Rosa Snap l'anno scorso (che chissà è risultata tra le più ascoltate in radio), fa doppietta, migliore canzone e video, come potete notare a fondo lista, in cui ci sono peraltro altri due premi ai video "migliori". Comunque ci sarebbero ben altre cose da dire, come il fatto che ho sbirciato la classifica finale e mi sono un po' spaventato (per certi strani posizionamenti), e come il fatto che molto meglio questa canzone dell'Ucraina di quella che ha vinto la scorsa edizione, ma può bastare così. Però certamente non posso non precisare il fatto che non è cambiato lo schema della classifica dallo scorso anno (quattro categorie di valutazione), e che (anche stavolta, com'è giusto che sia) in considerazione ho preso solo la canzone stessa, più ovviamente il video di presentazione, poi utilizzato dalla rassegna, tutte raggruppate le trovate QUI. Questo perché io non ho seguito affatto la rassegna alla TV, né visto conseguentemente nessuna performance, né oltretutto saputo dei scartati, semifinalisti e finalisti, tutto alla cieca. Ho seguito semplicemente il mio orecchio e non il giudizio degli altri (del pubblico), e dopo attente valutazioni (dopo che ho avuto un mese di tempo per farlo) ho stilato questa speciale classifica, che spero non risulti troppo "alterata". Ma in ogni caso, tra mezzi plagi, tra mezzi tormentoni e mezzi trucchetti, ecco tutto qui, tutto il meglio e il peggio della musica recente europea.


Categoria "MEH" (Povere orecchie, dalla 37a alla 31a)

Teya & Salena - Who The Hell Is Edgar? | Austria
Let 3 - Mama ŠC! | Croatia
Lord Of The Lost - Blood & Glitter | Germany
Albina & Familja Kelmendi - Duje | Albania
Käärijä - Cha Cha Cha | Finland
Luke Black - Samo Mi Se Spava | Serbia
Blanca Paloma - EAEA | Spain

Categoria "BOH" (Amore e odio, dalla 30a alla 19a)

Theodor Andrei - D.G.T. (Off And On) | Romania
Vesna - My Sister's Crown | Czechia
Mimicat - Ai Coração | Portugal
Blanka - Solo | Poland
Pasha Parfeni - Soarele si Luna | Moldova
Noa Kirel - Unicorn | Israel
Gustaph - Because Of You | Belgium
Sudden Lights - Aija | Latvia
Voyager - Promise | Australia
Monika Linkyte - Stay | Lithuania
Brunette - Future Lover | Armenia
Reiley - Breaking My Heart | Denmark