Ecco la lista delle serie tv e/o miniserie viste questo mese. Programmate o meno, opere visionate dalle piattaforme streaming a mia disposizione (a pagamento o meno), ovvero da Netflix, Sky e Prime Video, da Paramount Plus, Disney Plus e TimVision, sporadicamente anche da Apple Tv Plus e siti vari (anche non legali).
Love, Death & Robots (4a stagione) - A tre anni dalla precedente, la quarta stagione delude le aspettative e rappresenta il punto più basso della serie ideata da Tim Miller e David Fincher. I dieci episodi mancano di coesione, originalità e impatto emotivo: solo 2-3 si distinguono, mentre gli altri risultano stanchi, frettolosi o imbarazzanti. L'animazione resta eccellente, ma non basta a compensare la debolezza narrativa e la scarsità di idee nuove. La stagione appare come una raccolta disomogenea di esperimenti visivi privi di direzione, incapaci di lasciare il segno. La comicità è banale, la fantascienza poco coinvolgente, e le intuizioni brillanti troppo rare. Love, Death & Robots 4 è un'occasione mancata, che conferma il calo creativo della serie, ormai lontana dalla brillantezza e dal coraggio sperimentale del suo debutto. Voto: 5
Andor (2a stagione) - La seconda stagione di Andor si impone, dopo una prima stagione discretamente soddisfacente ma nella sua complessità alquanto interlocutoria, come una delle opere più mature e ambiziose (al pari di The Mandalorian) dell'universo Star Wars. Con scrittura raffinata, regia elegante e personaggi profondamente sfaccettati, la serie ridefinisce i confini narrativi del franchise, offrendo una prospettiva intensa sulla nascita della Ribellione. Il ritmo iniziale lento lascia spazio a un crescendo emotivo potente, culminando in una seconda metà drammatica e visivamente straordinaria. Ogni aspetto tecnico, scenografie, costumi, colonna sonora, è curato con precisione. Il lavoro di Tony Gilroy, arricchito dall'eredità tematica di Dave Filoni, conferisce nuovo significato agli eventi della trilogia originale e di Rogue One. Andor si conferma così tra le produzioni più rilevanti dell'era moderna di Star Wars: una riflessione profonda sul sacrificio, la libertà e la complessità dell'animo umano. Voto: 7,5
The Umbrella Academy (3a & 4a stagione) - La terza stagione delude su tutti i fronti. La trama è stiracchiata, i nuovi personaggi della Sparrow Academy risultano superflui, e il paradosso del Kugelbitz non riesce a dare vera tensione. I protagonisti sono snaturati, con Ben e Allison diventati insopportabili, mentre gli altri oscillano tra l'inutile e il ridicolo. Il cast sembra stanco, e molti episodi sono pieni di scene cringe e prive di senso. Una stagione che poteva essere riassunta in tre episodi, ma ne offre dieci, sette dei quali basati sul nulla. La quarta ed ultima poi si rivela prevedibile e poco coinvolgente. I fratelli Hargreeves sono ancora una volta divisi in trame dispersive, mentre l'ennesima apocalisse e trovate bizzarre non riescono a risollevare una narrazione ormai stanca. La riduzione degli episodi migliora il ritmo, ma il finale, frettoloso e privo di impatto emotivo, cancella tutto quanto costruito in precedenza. Un epilogo deludente per una serie dal potenziale sprecato. Voto complessivo: 4,5 [Voto Finale Serie: 5,5]
Yellowstone (5a stagione) - La quinta stagione di Yellowstone si divide in due parti: la prima è intensa e coinvolgente, culminando in un episodio memorabile; la seconda, segnata dall'uscita di Kevin Costner, risulta meno incisiva e sotto le aspettative. Beth Dutton prende il ruolo centrale, ma l'assenza di John Dutton pesa sulla qualità generale. La serie mantiene il suo stile epico western, con riflessioni su progresso, territorio e famiglia, ma il finale soffre di scelte narrative forzate e prevedibili. Il ritmo è altalenante e alcuni personaggi, come Kayce e Jamie, risultano poco valorizzati. Nonostante le difficoltà produttive e le evidenti forzature, la stagione riesce a offrire una conclusione dignitosa, con momenti emozionanti e funzionali. In sintesi, Yellowstone 5 è una stagione divisa tra l'eccellenza iniziale e una chiusura condizionata da eventi esterni. Non raggiunge i picchi delle prime stagioni o degli acclamati spinoff 1883 e 1923, ma riesce comunque a mantenere viva l'essenza della saga. Voto: 6+
BONUS
Angel Cop (1989-1994) [OAV - 6 Episodi] - Una serie d'azione anni '80, violento e cupo, ambientato in un Giappone paranoico post-Guerra Fredda. Mescola azione frenetica, violenza estrema e una componente fantascientifica che sfocia talvolta nello splatter. I personaggi sono schematici, la critica al capitalismo è abbozzata e rapidamente superata dagli eventi storici. Nonostante il tema uomo-macchina oggi risulti datato, il ritmo serrato e le animazioni ancora godibili rendono Angel Cop un titolo che, pur non brillando per originalità, sa intrattenere. Valutazione 6,25
Corpse Party (2012-2013) [OAV - 5 Episodi] - Un gruppo di ragazzi esegue un rituale per restare uniti, ma finisce in una dimensione maledetta dove dovrà affrontare orrori e svelare un mistero legato a vecchi omicidi scolastici. L'anime (basato su di un videogioco), composto da 4 episodi più un breve prequel introduttivo, punta tutto sull'horror e lo splatter, sacrificando il mistero e la profondità narrativa. Atmosfere claustrofobiche e disegni efficaci creano tensione, ma la trama è confusa, i personaggi poco credibili e alcune scelte narrative discutibili. Buono per gli amanti del gore, meno per chi cerca una storia solida. Sufficiente, ma poteva dare di più. Valutazione 6
Genocyber (1994) [OAV - 5 Episodi] - Ambientato in un mondo cyberpunk, dove due sorelle sono coinvolte in un esperimento per risvegliare una creatura psichica devastante. La serie è divisa in tre archi narrativi e si distingue per un'estetica estrema: violenza grafica, contenuti disturbanti e atmosfere apocalittiche. La trama è frammentata e caotica, complice la cancellazione del manga originale e una regia debole. Nonostante un buon comparto tecnico e qualche spunto interessante, l'anime soffre per scelte narrative confuse e personaggi poco sviluppati. Resta consigliato solo agli appassionati di horror splatter e cult cyberpunk anni '90. Un prodotto controverso, visivamente d'impatto ma narrativamente instabile. Valutazione 6
Mad Bull 34 (1990-1992) [OAV - 4 Episodi] - Serie composta da 4 episodi ambientata nel distretto 34 di New York, dove il giovane poliziotto Daizaburo viene affiancato al brutale e sopra le righe Sleepy, detto Mad Bull. L'anime mescola poliziesco, splatter, azione e soft erotismo, con uno stile che richiama i B-movie americani anni '80. La trama è semplice e i singoli episodi sono quasi autoconclusivi, puntando più sull'eccesso visivo e sull'ironia che su una narrazione coerente. L'animazione è grezza ma funzionale, i personaggi stereotipati ma efficaci, e il tono generale è esagerato e grottesco. Nonostante un finale debole e qualche caduta di stile, resta un titolo divertente per gli amanti dell'action pulp e dell'animazione vintage. Valutazione 6,25
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