Project Almanac: Benvenuti a ieri è un film d'avventura (del 2015) a tema fantascientifico incentrato su una macchina del tempo. David, per ottenere una borsa di studio decide, su suggerimento dei suoi amici, di realizzare un progetto scientifico che possa essere sperimentato. Aiutato dalla sorella, che riprende tutto con una videocamera (l'intero film è girato in stile documentario, con riprese effettuate dalla videocamera o dal cellulare dal gruppo dei protagonisti per riprendere gli "esperimenti temporali", l'effetto però è frammentario, spesso disarticolato e rende la visione a tratti fastidiosa), cerca in soffitta tra i vecchi progetti del padre, scienziato a tempo perso, e trova un progetto riguardante una macchina del tempo. Un po' per scherzo, un po' per gioco, David insieme alla sorella e agli amici si lanciano nella costruzione di quella che potrebbe essere la svolta delle loro vite. Mantenendo segreta la loro incredibile scoperta, e dopo averla costruita, il gruppo, affiatato, inizia a viaggiare indietro nel tempo, portando dei piccoli ritocchi negli avvenimenti del passato, che alla fine vanno a cambiare il corso delle loro vite future. Senza pensare troppo alle conseguenze e agli effetti i 4 adolescenti faranno quello che vogliono, in preda a ormoni e testosterone, come ballare e divertirsi, ma hanno veramente coscienza di cosa vanno incontro? Ad ogni viaggio infatti l'avventura per loro cresce, ma aumentano anche i rischi e la posta in gioco si fa sempre più alta. Nel tentativo di piegare il mondo ai loro voleri, le loro azioni iniziano a creare effetti a livello globale che si ritorcono loro contro, cominciano infatti a scatenarsi indirettamente disastrose conseguenze. Fino a giungere alla parte finale del film, sicuramente la più interessante, nella quale si svela anche l'enigma iniziale (il più importante) con la strana immagine scovata in un filmino amatoriale fatto in casa per il settimo compleanno di David (quello che spingerà il gruppo a risolvere il rebus). I protagonisti quindi si troveranno ad affrontare una corsa contro il tempo, passato e futuro, per poter correggere i propri errori e mettere la propria vita di nuovo in pista.
L'idea di fondo è sempre quella: tornando indietro nel tempo possiamo cambiare, in meglio, il futuro? David, il giovane protagonista ci prova, prima assieme agli amici, poi da solo, ma purtroppo i vari tentativi di modificare il futuro provocano conseguenze sempre più gravi che lui non riesce a dominare. Solo David capirà, a causa di un viaggio fatto segretamente durante il quale cambia le sue scelte in modo da conquistare Jessie (Sofia Black D'Elia, la ragazza che ama verso la quale non riesce ad esprimere i propri sentimenti per il suo carattere timido) dove lei scomparirà, che è meglio che la macchina del tempo non venga mai creata. Nel suo ultimo viaggio per rimediare ai suoi errori tornerà indietro per salvarla ed eliminare ogni traccia del futuro da cui viene. Non è la prima di volta che i film trattano questo argomento, e addirittura nel film ci sono vari riferimenti e citazioni ad altre produzioni che parlano di viaggi nel tempo. Durante uno dei primi test della macchina cercano di mandare indietro nel tempo una piccola macchinina rossa assieme ad un timer, in un altro test, dove cercano di collegare le batterie di un'automobile ibrida alla macchina del tempo, il cavo è troppo corto, tutti e due chiari riferimenti a Ritorno al futuro. Ma anche Ricomincio da capo nella scena in cui Quinn viene più volte interrogato in chimica e Looper prima della scena in cui Quinn scarabocchia il collo del suo sé stesso del passato mentre dorme. Ma questo film è diverso da tanti altri, nello stile e nella credibile trama che non sprofonda mai nella banalità. Un film ben fatto, che diverte e in alcuni momenti riesce a creare un'atmosfera di suspense. Un teen movie intelligente e senza volgarità e con un cast di attori molto bravi. Voto: 6+
Il ragazzo invisibile è il primo film italiano (del 2014) di fantascienza incentrato su di un supereroe. Non è il solito film italiano, rappresenta infatti una vera e propria eccezione. Anche se in versione kids, con un potere 'generazionale' data l'età (13), è un film adatto a tutti. Generazionale nel senso che la scelta del potere è caduta sull'invisibilità, un potere ricco di valenze metaforiche, soprattutto per il cinema che è per definizione racconto del visibile, e visto che l'adolescenza è in genere il periodo di minima autostima e massimo narcisismo, essere invisibili diventa contemporaneamente un'aspirazione e uno spauracchio. Un genere (quello del film per ragazzi) stranamente molto trascurato in Italia. Dopo questo film ho capito il perché, Hollywood è davvero lontana anni luce. Il film ha per protagonista Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una tranquilla città sul mare. Non è popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport, ma a lui in fondo non importa. A lui basterebbe avere l'attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare, eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui. Ma un giorno il succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria, Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile (grazie ad un costume), la più incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio. La storia non si dissocia tra tante altre, il cattivo o l'organizzazione malvagia, la donzella in pericolo, riuscire a controllare i poteri, i problemi personali e via dicendo, ma ha qualcosa di diverso, ma non in positivo. Certe scene assurde e dimenticabili, con un cast davvero imbarazzante, non sanno veramente recitare, quando parlano a volte non si capisce e non si sente neanche niente, parlano così a bassa voce che devi sforzarti a decifrarli, si muovono sulla scena come se nessuno si fosse preoccupato di dirigerli. Certo la storia sembra più decifrabile rispetto ad altri, ossia capisci facilmente come ha avuto questi poteri, ma rimane abbastanza avulsa e poco coinvolgente. Andrò forse incontro a delle critiche, ma questo film mi ha deluso profondamente ed è veramente inconcepibile una schifezza del genere, soprattutto da Salvatores. Nonostante gli effetti speciali, buoni ma nel limite di film di questo genere, i brani musicali in certi frangenti azzeccati, ha veramente poco da dire, non eccezionale sia la colonna sonora che la fotografia e montaggio. Certo non siamo di fronte a film che possono tenere il confronto alle grandi produzioni hollywoodiane ma in giro ci sono tanti film così, secondo me migliori rispetto a questo. Tempo fa ho recensito Antboy e il suo sequel, due film dello stesso livello ma troviamo un cast migliore, effetti speciali di qualità e sceneggiatura anche se più infantile, più interessante, coinvolgente e anche divertente. Rimane però il fatto che per il momento rimane un'eccezione questo film, anche se già sappiamo che ci sarà un sequel, che difficilmente sarà migliore, speriamo dello stesso livello perché peggio non si può. Voto: 5
L'idea di fondo è sempre quella: tornando indietro nel tempo possiamo cambiare, in meglio, il futuro? David, il giovane protagonista ci prova, prima assieme agli amici, poi da solo, ma purtroppo i vari tentativi di modificare il futuro provocano conseguenze sempre più gravi che lui non riesce a dominare. Solo David capirà, a causa di un viaggio fatto segretamente durante il quale cambia le sue scelte in modo da conquistare Jessie (Sofia Black D'Elia, la ragazza che ama verso la quale non riesce ad esprimere i propri sentimenti per il suo carattere timido) dove lei scomparirà, che è meglio che la macchina del tempo non venga mai creata. Nel suo ultimo viaggio per rimediare ai suoi errori tornerà indietro per salvarla ed eliminare ogni traccia del futuro da cui viene. Non è la prima di volta che i film trattano questo argomento, e addirittura nel film ci sono vari riferimenti e citazioni ad altre produzioni che parlano di viaggi nel tempo. Durante uno dei primi test della macchina cercano di mandare indietro nel tempo una piccola macchinina rossa assieme ad un timer, in un altro test, dove cercano di collegare le batterie di un'automobile ibrida alla macchina del tempo, il cavo è troppo corto, tutti e due chiari riferimenti a Ritorno al futuro. Ma anche Ricomincio da capo nella scena in cui Quinn viene più volte interrogato in chimica e Looper prima della scena in cui Quinn scarabocchia il collo del suo sé stesso del passato mentre dorme. Ma questo film è diverso da tanti altri, nello stile e nella credibile trama che non sprofonda mai nella banalità. Un film ben fatto, che diverte e in alcuni momenti riesce a creare un'atmosfera di suspense. Un teen movie intelligente e senza volgarità e con un cast di attori molto bravi. Voto: 6+
Il ragazzo invisibile è il primo film italiano (del 2014) di fantascienza incentrato su di un supereroe. Non è il solito film italiano, rappresenta infatti una vera e propria eccezione. Anche se in versione kids, con un potere 'generazionale' data l'età (13), è un film adatto a tutti. Generazionale nel senso che la scelta del potere è caduta sull'invisibilità, un potere ricco di valenze metaforiche, soprattutto per il cinema che è per definizione racconto del visibile, e visto che l'adolescenza è in genere il periodo di minima autostima e massimo narcisismo, essere invisibili diventa contemporaneamente un'aspirazione e uno spauracchio. Un genere (quello del film per ragazzi) stranamente molto trascurato in Italia. Dopo questo film ho capito il perché, Hollywood è davvero lontana anni luce. Il film ha per protagonista Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una tranquilla città sul mare. Non è popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport, ma a lui in fondo non importa. A lui basterebbe avere l'attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare, eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui. Ma un giorno il succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria, Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile (grazie ad un costume), la più incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio. La storia non si dissocia tra tante altre, il cattivo o l'organizzazione malvagia, la donzella in pericolo, riuscire a controllare i poteri, i problemi personali e via dicendo, ma ha qualcosa di diverso, ma non in positivo. Certe scene assurde e dimenticabili, con un cast davvero imbarazzante, non sanno veramente recitare, quando parlano a volte non si capisce e non si sente neanche niente, parlano così a bassa voce che devi sforzarti a decifrarli, si muovono sulla scena come se nessuno si fosse preoccupato di dirigerli. Certo la storia sembra più decifrabile rispetto ad altri, ossia capisci facilmente come ha avuto questi poteri, ma rimane abbastanza avulsa e poco coinvolgente. Andrò forse incontro a delle critiche, ma questo film mi ha deluso profondamente ed è veramente inconcepibile una schifezza del genere, soprattutto da Salvatores. Nonostante gli effetti speciali, buoni ma nel limite di film di questo genere, i brani musicali in certi frangenti azzeccati, ha veramente poco da dire, non eccezionale sia la colonna sonora che la fotografia e montaggio. Certo non siamo di fronte a film che possono tenere il confronto alle grandi produzioni hollywoodiane ma in giro ci sono tanti film così, secondo me migliori rispetto a questo. Tempo fa ho recensito Antboy e il suo sequel, due film dello stesso livello ma troviamo un cast migliore, effetti speciali di qualità e sceneggiatura anche se più infantile, più interessante, coinvolgente e anche divertente. Rimane però il fatto che per il momento rimane un'eccezione questo film, anche se già sappiamo che ci sarà un sequel, che difficilmente sarà migliore, speriamo dello stesso livello perché peggio non si può. Voto: 5
Io non l'ho trovato malaccio Il ragazzo invisibile, e devo dire che mi faceva ribrezzo anche solo l'idea di andarlo a vedere. Avevo aspettative così basse forse che...
RispondiEliminaComunque come mezzo forse il cinema non era adatto. L'avrei visto benissimo come serie tv italiana. Poi credo che un grande problema siano le inflessioni dialettali. Sentire che non hanno una dizione perfetta spesso ci fa storcere il naso e fa suonare tutto ''falso'', eppure ci sta, dovrebbe renderlo per questo più verosimile.
Si ma sembrava che dicessero una parola diversa da quello del labiale, non so tutto strano...però è comunque la prima volta, spero che capiscano cosa fare per rimediare agli errori nel sequel..
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