giovedì 19 gennaio 2023

[Cinema] Speciale Stephen King

Per cominciare un nuovo anno che si spera essere speciale, e non solo cinematograficamente parlando, ecco uno speciale, su una persona decisamente speciale, perché certamente Stephen King non è uno qualunque. Non lo era infatti H.P. Lovecraft, genio ispiratore, e non lo è neanche il "Re del brivido", genio della letteratura horror-fantastica, tra i più prolifici scrittori viventi, e tra quelli che più hanno ispirato cuori e menti di milioni di persone (e registi del calibro di Stanley Kubrick, John Carpenter o J.J. Abrams), pochi scrittori hanno difatti avuto l'impatto che ha avuto King nel ventesimo secolo, un impatto che non si misura soltanto nella quantità di libri venduti, ma nella pervasività dell'immaginario che ha creato, replicata in innumerevoli trasposizioni cinematografiche e televisive (negli ultimi quarant'anni probabilmente viste una ventina). A tratti brillante e per altri no, ma tutti dalla impossibile sottovalutazione. Tra i titoli più celebri: "L'ombra dello scorpione", "Il Miglio verde", "Shining", "Misery", "Carrie", portati sul grande schermo (e non per caso) da registi di chiara fama, quali Stanley Kubrick e Brian De Palma (e in questo caso con risultati eccellenti). Ispirato da fobie e traumi vissuti in età infantile (la sua figura pubblica suscita simpatia ma uomo turbolento è sempre stato), Stephen King (che come ogni bestsellerista, e forse anche come ogni scrittore, è un marchio, un brand) fin da studente ha iniziato a scrivere racconti che avevano come elemento comune il rapporto tra paranormale e infanzia. Se diciamo King, ci immaginiamo (non a caso) una certa atmosfera, una placida cittadina del New England disturbata, prima a poco a poco e poi in un crescendo apocalittico, da mali innominabili. Ha prodotto icone memorabili del terrore come Pennywise, creato ambientazioni o personaggi che sono diventati poco meno che figure del senso comune, come l'Overlook Hotel. Insomma una leggenda, che ho voluto appunto omaggiare con alcune trasposizioni cinematografiche, che venute bene o meno, influenzeranno il genere horror. Proprio l'horror uno dei comuni denominatori di questi quattro film (diversi ma simili tra loro), insieme agli anni '80 e il fatto che tra i protagonisti ci siano bambini. E mettendo in conto che nessuno di questi libri omonimi ho letto, ecco com'è andata, ecco cosa ne penso di questi per metà rivisti, altri alla prima visione.

Cujo (Horror/Thriller 1983) - Se ho sempre avuto paura dei cani, in special modo di grossa taglia, ci sarà un perché, e il perché "è colpa" di Cujo e di conseguenza del film, ma al di là di questo, un thriller/horror semplice ma efficace. Un buon prodotto tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King (che non ho letto, come del resto non ho letto nulla dell'autore ma solo visto film), un prodotto che ha quasi quaranta anni ma fa ancora la sua sporca figura, si prova empatia per i protagonisti e l'atmosfera è carica di tensione con alcuni punti "horror" davvero riusciti ed inquietanti. Ottimo il trucco di Cujo nella sua metamorfosi da cagnolone sornione a belva rabbiosa ricoperta di sangue, bave etc, molto d'effetto e realistico. E' infatti lui il miglior interprete del film e non so quanto bravi siano stati a fargli fare certe scene di cattiveria così realistiche. Molto bella (all'epoca) e davvero brava/professionale Dee Wallace che entrava di diritto tra le più brave e prolifiche attrici dell'horror anni '80 (e non solo). La regia di Lewis Teague è di buon livello, pulita, precisa, ingegnosa e realistica, insomma da vero esperto del settore e si avvale di una buona fotografia e di una bella colonna sonora, che sottolinea la tensione e dona un'aurea da puro horror alla pellicola. Peccato che il film si perde un po' troppo nel raccontare aspetti famigliari che possono appesantire la visione all'inizio, ma poi l'assedio finale è così realistico (bravo anche il dolce bambino) che si perdona qualche lungaggine di sceneggiatura. E tuttavia non un film trascendentale, ma un film seppur semplicistico affatto evitabile o disprezzabile. Voto: 6,5

Fenomeni paranormali incontrollabili (Horror/Thriller 1984) - A quei tempi ogni romanzo di Stephen King veniva trasposto sul grande schermo, forse anche quelli che stava scrivendo. Lo stesso autore non apprezzò molto questa trasposizione dell'Incendiaria ed al contrario di Shining, non si può dargli torto, anche se poi tanto brutto non è. Certamente la storia, alla base non male, viene trattata un po' male: il finale, con la ragazzina che si trasforma in "Commando" (tanto per rimanere in tema con il regista), mi sembra veramente disturbato rispetto al resto della storia, che appariva appunto interessante nel suo ruolo di b-story. Alti e bassi, non convince del tutto. Sci-fi-horror senza troppe sovrastrutture psicologiche, serratissimo nel ritmo e nella soluzione degli eventi ma con esiti spesso grossolani, ingenui e decisamente (e paradossalmente) poco Kinghiani. Pur con questi difetti, Mark L. Lester dirige un thriller dalla confezione pregevole, dando ampio respiro ai buoni effetti speciali (il finale, per quanto campy possano sembrare le "meteore" scagliate con la forza del pensiero, è pura goduria pirotecnica) e alle musiche evocative dei Tangerine Dream, che fanno perdonare le lentezze della tranche centrale. Ovviamente non siamo dinanzi ad un capolavoro ma la professionalità dell'operazione è indiscussa grazie ad una regia appunto sobria, ad una discreta sceneggiatura e ad attori di tutto rispetto tra cui spicca la piccola Drew Barrymore. Insomma una pellicola che pur funzionando solo a tratti scorre via veloce senza intoppi fino ad un finale certamente non banale. Voto: 6
Grano rosso sangue (Horror/Thriller 1984) - Avevo visto "Children of the Corn" quando ero adolescente, vent'anni fa praticamente, e ricordo che mi era rimasta impressa questa storia del pericolo che si nasconde nei campi di grano. A parte questo, però non ricordavo assolutamente niente. Rivedendolo, l'ho trovato un filmetto passabile, tutto sommato all'altezza di certo cinema horror medio risalente agli anni '80. Accettabile a patto di sospendere la credulità in maniera netta, non tanto per il ribaltamento dei ruoli e la veicolazione del male attraverso dei bambini (simboli di purezza per eccellenza) quanto per la difficoltà a credere ad un massacro degli adulti rimasto celato per anni, soprattutto se la mattanza è avvenuta in un piccolo centro del Kansas, isolato quanto si vuole, ma comunque collegato col mondo circostante. Detto ciò abbiamo una pellicola dalla partenza intrigante velocemente ridotta ad una caccia all'uomo dalla flebile tensione. Lo spunto dell'estremismo religioso non è affatto male, ma la parte centrale resta vittima di snodi mal sviluppati e di cliché vari. Gli effetti speciali poi sono di bassa lega (evidenti sul finale). Protagonista femminile è Linda Hamilton, conosciuta soprattutto per essere la madre di John Connor in Terminator. Di Grano rosso sangue resta impressa sicuramente l'interpretazione fanatica di alcuni passi biblici, l'avanzare sotterraneo della creatura/entità che si cela nel grano e la rara bruttezza di un paio di ragazzini: tali John Franklin (Isaac) e l'inquietante Courtney Gans (Malachia). Diretto da Fritz Kiersch (di cui questo il miglior lavoro), ed ovviamente tratto da un racconto di Stephen King, un film interessante anche se non entusiasmante, ma che scorre abbastanza velocemente e merita visione. Voto: 6+

Unico indizio la luna piena (Horror/Fantascienza 1985) - Tratto da un romanzo breve di Stephen King, Silver Bullet è un horror a tema licantropi molto godibile, classico prodotto nato negli anni '80 con tutte le consuete caratteristiche annesse. Caccia al mostro di turno nella classica cittadina di provincia statunitense. La premessa risaputa (quanto lo è la conclusione) è accompagnata da uno svolgimento onesto e tutto sommato avvincente. Come in buona parte dei racconti di King, la storia del terrore è in fondo un pretesto per parlare di valori che con la paura hanno poco a che fare, qui l'affetto famigliare, la fiducia fra fratelli, insomma un po' di "volemose bene". E' un film a tratti ingenuo, con un impianto più per ragazzi che da storia matura, ma l'ho trovato molto piacevole. Ovviamente la pellicola non è né troppo violenta né troppo sanguinosa, ma il mix fra favola per ragazzi e storia dell'orrore funziona, soprattutto nella seconda parte in cui la minaccia si manifesta con più frequenza. Personaggi stereotipati ma non irritanti, per i quali non si fatica a fare il tifo, momenti orrorifici distribuiti con intelligenza e mai stucchevoli, indagini scolastiche ma che tengono alta l'attenzione. La creatura è di Carlo Rambaldi e le trasformazioni in tempo reale, per la prima volta utilizzate in "Un lupo mannaro americano a Londra" di Landis, sono interessanti. Buona la regia (dell'ex-collaboratore di Spielberg Dan Attias), che riesce a realizzare alcune scene e sequenze davvero riuscite (la migliore secondo me è l'incubo del reverendo, quello dove vede i fedeli trasformarsi), curata la fotografia e decente la recitazione. Originali le particolari sedie a rotelle motorizzate utilizzate dal giovane protagonista (ne avrei voluta averne una quand'ero ragazzino). Divertente e, come da genere, decisamente nostalgico. Un filmetto che si guarda con piacere grazie alla sua semplicità e genuinità di fondo. Voto: 6

16 commenti:

  1. Effettivamente sono tutti film da sufficienza, questi, forse tranne Grano rosso sangue e Fenomeni (che meritano un punticino in più); ma specie se paragonati coi capolavori Shining, Stand by me e Misery.
    Unico indizio la luna piena quello che mi piace di meno tra questi.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Difficile paragonarli, Unico indizio la luna piena quello che però mi ha divertito di più ;)

      Elimina
    2. Abbiamo proprio gusti opposti XD

      Moz-

      Elimina
    3. Non saprei, Shining, Carrie e Stand by me sono dei capolavori cinematografici (non so letterari), questi decisamente no, ma brutti non certamente.

      Elimina
  2. Amo molto King, ne adoro il tratto narrativo ben oltre la sua deriva horror, come ben sai, e proprio per questo sono anche critico nei suoi confronti, e i titoli che citi non mi hanno mai fatto impazzire, ne' su carta stampata ne', tanto più, in versione cinematografica. Sono di altro genere i suoi massimi livelli, e di spessore magico certe trasposizioni cinematografiche, penso solo a Stand by me, La metà oscura, Le ali della libertà, Shining..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh sì, infatti sono in basso nella mia classifica delle sue trasposizioni, eppure che nostalgia, che effetto che fanno questi filmetti ;)

      Elimina
  3. Ciao Pietro, tra le trasposizioni che hai citato penso che la più riuscita (o riuscita meno peggio) sia Grano rosso sangue..
    È sempre difficile portare sullo schermo un'opera letteraria, nel caso del nostro Stephen sembra ancora più complicato, Franco ha fatto il nome di due film riuscitissimi, Stand by me e Le ali della libertà, qualche perplessità per Shining, King e Kubric hanno fatto molto bene ma non mancano gli "errori".
    Vorrei solo citare un'altra pellicola che, secondo me, non sfigura accanto al bellissimo racconto da cui è tratta, Secret Windows, ottimi Depp e soprattutto Turturro, non è casuale che le trasposizioni più azzeccate siano quelle con gli attori migliori (Nicholson, Freeman).
    Spunto interessante il tuo, sei partito da pellicole meno celebri, cosa tutt'altro che scontata, noto comunque che, dai voti che hai dato, anche dal tuo punto di vista non si tratta di film memorabili.
    Grazie per aver "aperto" una porta letteraria che amo particolarmente, buona serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' risaputo sulle trasposizione cinematografiche di King, ma piacciono o non piacciono sono racconti notevoli, e per tante varie ragioni, il cinema è diverso e purtroppo non tutti sono maestri. I migliori li ho già visti, questi in parte mancavano, soprattutto per quello ho visto, e sì, non memorabili, ma godibili ;)

      Elimina
  4. Ciao Pietro, torno a vita dopo ennesimo, lungo periodo di silenzio :/ Di King non sono una grande fan (nonostante sia un'amante dell'horror) ma per ovviare a questa mancanza mi sono dedicata alla lettura. Ho iniziato con Joyland e devo dire che, rispetto alla fama dello scrittore, un po' mi ha delusa però è anche vero che non è una delle sue opere più famose mi sa quindi ho decisamente fiducia e altri diversi suoi libri in lista :) Coi film ti prometterei troppo, io e la TV ormai non passiamo molto tempo in comune :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai letto niente, e forse paradossalmente non conviene farlo, mi rimetto al cinema e mi accontento, nonostante gli alti e bassi ;)

      Elimina
  5. Sulla sua figura pubblica temo di dover dissentire... Leggendo quanto racconta di sè nelle postfazione dei suoi libri, ne viene fuori un bell'arrogante, e non uno che avresti piacere di conoscere (il suo cameo in It Capitolo Due... quello è proprio lui, diciamo).
    Cujo non l'ho visto, ho letto però il libro a liceo (tra l'altro la scorsa settimana ce l'aveva sul banco un mio studente).
    Fenomeni paranormali incontrollabili l'ho visto talmente tanto tempo fa che mi ricordo unicamente la scena finale. Forse L'Incendiaria (che ho letto) è uno dei libri meno conosciuti di King.
    Di Grano Rosso Sangue (il racconto) anche a me era rimasto impresso come a te l'entità che si aggirava per i campi. Il film che hai recensito non l'ho visto, avevo però visto ai tempi del liceo uno degli svariati seguiti (forse era il quarto, boh... mi ricordo che dei ragazzi capitavano nel paese dei bambini e facevano una brutta fine, compresa la ragazza che aveva sposato il loro credo, e spontaneamente si toglieva la vita... inquietante atmosfera).
    Unico indizio la luna piena è un libro abbastanza difficile da reperire (io ho faticato a trovarlo...), il film è uno di quelli che rivedo spesso con piacere nelle mie maratone estive di film dell'orrore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Così ho letto ed hanno detto di lui, ma per sapere la verità bisognerebbe incontrarlo, e difficilmente potrà accadere.
      I seguiti di Grano rosso sangue non saprei, non penso d'averli visti e non so quanto meriterebbero d'esser visti, ma di regola il capostipite/l'originale è sempre il migliore.

      Elimina
  6. Io qui sono un po' di parte, visto che i libri da cui sono stati tratti i film li ho letti tutti e più volte, amando King dalla tenera età di 13 anni.
    Non ho visto Ultimo indizio la luna piena, l'unico film che, chissà perché, non sono mai riuscita a recuperare, ma tra gli altri tre credo (almeno per me) che il migliore sia Cujo che, nonostante sia MOLTO diverso da un romanzo scritto da un King talmente pessimista da far stare male, è comunque un piccolo gioiellino di tensione. Fenomeni paranormali incontrollabili vince ancora oggi sul remake grazie agli effetti speciali meravigliosi, per il resto mi ha causato attacchi di letargia, quanto a Grano rosso sangue ancora mi chiedo come abbiano potuto tirarne fuori la saga più prolifica della storia, visto che è lungo e loffio, quando invece il racconto originale di King è breve ma angosciantissimo (spezzo una lancia per il povero Isaac, che all'epoca viaggiava già sulla trentina ed era affetto da nanismo ipofisiario, una scelta sicuramente spietata ma perfetta per un ragazzino con lo sguardo da adulto folle!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di questi Cujo è risultato non a caso il migliore per me, perché davvero ti tiene rinchiuso in quella macchina!
      Per prepararmi al remake di Firestarter è anche una delle ragioni che ho visto l'originale, chissà come sarà...
      Successivamente ne hanno fatti otto? No vabbè! E non sapevo neanche di Isaac, ma hanno fatto centro.

      Elimina
  7. Di Grano Rosso Sangue ricordo solo la faccia di Malachia.

    RispondiElimina