giovedì 12 ottobre 2017

[Games] The Crew, RAGE, Dishonored e Beyond Good & Evil

Dopo aver finalmente trovato la via giusta per la pubblicazione dei post e quindi aver finalmente trovato più tempo a disposizione per giocare, anche quest'estate la mia passione per i videogiochi (e d'ora sempre così sarà) è tornata in gran fermento. Ho infatti giocato spesso, anche durante le vacanze e le due pause forzate (per colpa dell'interruzione della linea internet e telefonica), senza mai stancarmi. E così come fu a maggio scorso (qui) sono stati ben 4 i titoli a cui ho giocato, soprattutto da Ubisoft e Steam, da Origin ultimamente non ho comprato niente. Giochi di cui ovviamente ora farò una piccola recensione, anche se prima di fare ciò, ecco le mie impressioni sui giochi gratuiti ricevuti dalle piattaforme di gioco e quelli ad accesso limitato e a tempo (anche in questo caso 4 titoli). A partire da Steep, il videogioco sportivo della Ubisoft sugli sport estremi sulle montagne e la neve, un gioco certamente originale, affascinante e di sicuro d'impatto, peccato che da non amante di questi tipi di giochi e per colpa della discreta difficoltà di gioco (data dai controlli complicati), è stata solo un perdita di tempo (e quindi lo consiglio solo per chi ama gli sport estremi). Come anche per Trials Fusion, un simulatore di guida motociclistica, sempre della Ubisoft, visivamente spettacolare ma poco duttile, poiché la piattaforma a 2D personalmente non convince e perché di fare acrobazie proprio non mi è mai piaciuto, per cui evitabile anche questo (consigliabile solo a chi piace il genere). Discorso diverso invece per Tom Clancy's The Division che (seppur uguale è lo sviluppatore) in stile Call of Duty, convince, coinvolge e appassiona, tanto che mi ha convinto a metterlo in lista per un eventuale acquisto. Non solo perché amo i giochi action e di guerra (i cosiddetti RPG), ma perché questo survival game è davvero fatto bene, con una storia alquanto interessante. Gratuito (interamente o quasi) mi è stato infine regalato da Steam, il FPS cooperativo Payday 2. Ma è stato una vera delusione, giacché nonostante ho trovato intrigante e avvincente la possibilità di entrate in una banda di criminali per commettere furti e rapine, e nonostante il genere a favore, per colpa di alcune (forse mie) difficoltà, di alcuni bug e di una sistema e gioco troppo incentrato sul multiplayer, niente mi è piaciuto (consigliato perciò ai fan della saga). Bene, ora ecco finalmente le recensioni che stavate (pochissimi lo so..) aspettando.
A quasi un anno di distanza (dai 30 anni di Ubisoft in cui la piattaforma ha regalato titoli ai suoi fedelissimi, tra cui anche l'ultimo di questa lista) e dopo un cambio di scheda necessario, ho potuto finalmente giocare a The Crew, il racing game di Ubisoft, un gioco di corse clandestine, competizioni su pista, di gare endurance, di pedinamenti automobilistici e fughe, e tanto altro. Un gioco che, in una quasi fusione tra i classici Need for Speed e Assassin's Creed (per alcune simili caratteristiche), contiene tutti gli elementi necessari per divertirsi, tra cui la curiosa possibilità (come le foto pubblicate su Facebook, nella mia pagina personale, più di un mese fa) di incontrare e avvistare strane creature, un Ufo, Bigfoot e un'Unicorno. The Crew è infatti un titolo mastodontico, lo sviluppatore ha difatti voluto a tutti i costi puntare sulla vastità della mappa e sulla quantità di cose da fare, ma purtroppo non tutto funziona a dovere, perché quando si prova a fare tante cose si sbaglia. E infatti sarebbero stati preferibili elementi più curati e avvenimenti su scala ridotta piuttosto che trovarsi con un'area così vasta ma assolutamente inutile ai fini del divertimento. Perché anche se il divertimento comunque non manchi affatto (soprattutto ed anche in solitaria nonostante la costante ed estenuante ripetitività delle tipologie di gare offerte), moltissimo del suo potenziale rimane sprecato, soprattutto relativamente appunto alle dimensioni della mappa, ma anche ai numeri della partecipazione online (ormai in diminuzione continua, anche a causa di server inefficienti al massimo). Giacché se da un lato il titolo Ubisoft concretizza le sue ambizioni, proponendo un territorio sterminato, con dentro tonnellate di contenuti, rivelandosi spesso divertente, talvolta esaltante, in certi frangenti sostanzialmente unico, dall'altro soffre di pessime scelte di design e uno scarso livello di rifinitura, che oltre ad inficiare lo spessore generale in certi casi arrivano ad avvelenare la pura e semplice godibilità dell'esperienza di gioco, anche se in ogni caso The Crew sa essere un gioco bello ed interessante. Un gioco di cui di buono c'è ovviamente la longevità, il parco auto variegato, seppur non numerosissimo, e alcune idee di base interessanti, seppur nel complesso The Crew è un titolo che fa quasi fatica a stare sopra la sufficienza, soprattutto per il multiplayer massivo poco funzionale e non sempre perfetto. In conclusione titolo da non sottovalutare seppur deludente, da consigliare però solo agli amanti del genere. Voto: 6
Simile nei temi e nel racconto (ambientato in un futuro distopico), ma tecnicamente meno bello seppur ugualmente avvincente a Borderlands è RAGE, un First Person Shooter alla vecchia maniera, dove soprattutto, si spara a viso aperto, a nemici agguerriti e in sovrannumero. Rage infatti riempie le lande desolate di folli corse su ruote e ferocissime sparatorie, dimostrandosi un titolo denso come pochi. Cattivo ed esaltante, conquista coi suoi ritmi accesi, una longevità molto superiore alla media, una varietà encomiabile. La casa di produzione e lo sviluppatore fanno difatti un ottimo lavoro, consegnandoci un mondo ricchissimo di dettagli e pieno di carattere. Un ibrido (tra gare e sparatorie) in grado di offrire grande varietà ludica, la cui natura apre tuttavia ad un'eccessiva frammentazione dei contenuti, con il risultato che la campagna singolo giocatore finisce per non "esplodere" mai, né narrativamente né contenutisticamente, ed il comparto di guida risulta poco raffinato, più un extra che una vera peculiarità del gameplay. Un gameplay comunque solido e compulsivo, ricchissimo altresì di sfumature interessanti che rendono, senza discussioni Rage, un gran bel gioco. È appassionante, vanta un sistema di combattimento eccellente e un'intelligenza artificiale evoluta per quanto riguarda i nemici, peraltro divisi in un buon numero di differenti classi e tipologie. La campagna in single player dura come minimo il triplo rispetto all'attuale media degli FPS e il divertimento non manca mai. Un shooting targato id Software insomma ricco di contenuti e destinato a fare la gioia di tutti gli appassionati, nonostante qualche pecca del comparto tecnico, come la diffusa mancanza di rifinitura in una moltitudine di dettagli. Ma poco male, perché è comunque, e come detto, un gran bel gioco, di cui aspetto di acquistare anche il DLC per godermelo nuovamente e di più. Voto: 7
Ambientato nella città fittizia (e similmente distopica) di Dunwall, Dishonored è un FPS completamente single player che non lascia spazio a modalità di gioco secondarie o al multigiocatore ed è fortemente focalizzato sulla storia. Proprio per questo motivo enorme è stato il lavoro effettuato dallo sviluppatore per creare un universo credibile e soprattutto coerente. Seppur dal punto di vista narrativo non si può certo parlare di una vicenda sorprendente e originale, anzi, è una trama piuttosto "standard" se presa a se stante. Vestiremo i panni di Corvo Attano, guardia del corpo personale dell'Imperatrice, accusato ingiustamente dell'assassinio della stessa e del rapimento di Emily, l'erede al trono. Imprigionato e condannato a morte dagli stessi complottisti, il protagonista verrà aiutato ad evadere dai Lealisti, gruppo dissidente e fedele alla giovane neo-sovrana. Il suo obiettivo quindi (con l'aiuto degli stessi) sarà molto semplice, eliminare, uno dopo l'altro, tutti i responsabili del regicidio, liberare Emily ed insediarla sul trono. Una spirale di vendetta e giustizia che procederà in maniera piuttosto lineare sin quasi al termine dell'avventura, quando il più classico dei colpi di scena colpirà e sopraggiungerà inaspettato (quasi del tutto). Dishonored è quindi (minuto capolavoro di programmazione), come fu per il bellissimo Bioshock Infinite, l'esperienza a metà tra glorioso passato e sognante futuro che tutti i giocatori ogni tanto cercano e trovano. Perché con il suo stile di gioco coinvolge (che si lascia giocare con immenso piacere dall'inizio alla fine) e spesso addirittura stupisce, grazie ad un design degli ambienti e ad una profondità del gameplay che difficilmente, soprattutto ultimamente, si trova in altri esponenti del genere. Il connubio infatti tra l'incredibile libertà d'azione e la perfetta caratterizzazione dell'ambientazione rendono quella di Arkane Studios una produzione di caratura elevatissima, per quanto non si possa dire brilli di luce propria sotto tutti i punti di vista, il comparto tecnico è difatti in alcuni frangenti piuttosto vecchiotto. Il suo unico vero neo è però la durata, forse troppo corta per un titolo che molti vorrebbero divorare, catturati dal gameplay magnifico (seppur troppo indirizzato nel tipo di gioco "stealth" e meno in quello action) e dalla cupa atmosfera di Dunwall. Anche se sono proprio le caratteristiche del gameplay e le possibilità offerte (anche in termini di rigiocabilità) da una struttura di tipo "sandbox" del tutto particolare, a lasciare positivamente impressionati e mantenere saldamente incollati allo schermo nel tentativo di raggiungere il massimo grado di furtività. Dopotutto le elevatissime aspettative, insomma, non vengono disattese, giacché Dishonored, di cui è già uscito il sequel (che ovviamente prima possibile comprerò, anche la versione definitiva, con altre missioni e tanto altro, di questo) è un'opera curata e assolutamente godibile da non lasciarsi assolutamente scappare. Voto: 7+
A ben 6 anni di distanza dalla rimasterizzazione che nelle intenzioni dove forse promuovere un ipotetico sequel, che invece è stato annunciato solo pochissimi mesi fa, ed a ben 14 anni di distanza dal suo primo lancio, ho finalmente giocato a Beyond Good & Evil, una vera e propria pietra miliare del mondo dei videogiochi. E nonostante siano passati tanti anni, egli si dimostra ancora una produzione di alto valore, diversa dal grigiore di alcuni action game odierni. Perché seppur il comparto tecnico, sicuramente splendido nel 2003, oggi appare inevitabilmente grezzo, in particolar modo dal punto di vista dei modelli poligonali (comunque ancora apprezzabili seppur davvero brutti) e di alcune animazioni, è ancora un gioco molto bello da giocare e vivere. A distanza di anni infatti alcuni elementi (di certo non il comparto tecnico come detto, fonte di alcuni difetti) si dimostrano ancora oggi abbastanza freschi da rendere piacevole l'esperienza offerta da questo gioco della Ubisoft, che rappresenta ormai un punto di riferimento per quanto riguarda le produzioni di qualità. D'altronde Beyond Good & Evil è un gioco spettacolare (con un'ottima ambientazione ed una realizzazione tecnica di grande livello) e anche "cinematografico", seppur davvero brutte sono le due bande orizzontali nere che potevano essere più piccole o eliminate del tutto. Ma a parte ciò ed anche che Beyond Good & Evil è un gioco di difficile catalogazione, questo è comunque un gioco, che colpisce positivamente il giocatore grazie alla varietà e all'originalità del gameplay (discretamente ben bilanciato). Il mix di diversi generi è infatti riuscito alla perfezione e questo è il pregio migliore del titolo. Un titolo che grazie ad una trama interessante ed avvincente (in uno scenario politico dove si respira aria di complotto, Jade viene sballottata da una situazione all'altra per scoprire i torbidi dettagli relativi al misterioso rapporto che lega i DomZ e le squadre Alpha, forze di difesa del pianeta in cui è ambientata la vicenda) ed una direzione artistica da urlo, appassiona. Ma quello che affascina maggiormente del titolo è l'ispiratissimo character design, che si addice perfettamente al look da cartoon (seppur a distanza di tempo ha perso vivacità). Perciò, se cercate un titolo cinematografico e non troppo impegnativo ma comunque appassionante e divertente, Beyond Good & Evil rappresenta, sia per coloro i quali ne abbiano già saggiato le gesta, sia (soprattutto) per chi ancora non ne sia venuto in contatto, un "rinfresco" consigliato. Voto: 6,5

4 commenti:

  1. Due First Person Shooter, interessante (ma sovrannumero stile Serious Sam?).
    Ti chiederei ad esempio che tipo di armi troviamo in questi due giochi? Ma corse in moto, nel senso che guidi la moto e intanto devi sparare? Dei due mi ispira più Rage di Dishonored.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come Sam no, ma sono comunque tanti in ogni missione :D
      Armi convenzionali, niente di che, ma di certo non sono "estreme"...in Rage si, con la macchina in gare in stile Super Mario Kart o Death Race :)
      Come anche specificato, se vuoi azione e basta Rage fa al caso tuo, se vuoi una trama più articolata e missioni strategiche Dishonored fa altrettanto al tuo caso ;)

      Elimina
  2. Ti ho assegnato un premio, se ti va passa da me ;)

    http://lastanzadigordie.blogspot.it/2017/10/blogger-recognition-award-la-stanza-di.html

    RispondiElimina