Trama: La trama della seconda stagione di Riviera riprende esattamente da dove si era interrotta: dopo il tête-à-tête con Adam e conseguente burrasca Georgina viene salvata da Raafi Al-Qadar (Alex Lanipekun), un uomo di affari in luna di miele con la moglie Daphne (Poppy Delevingne), che diventa amica della protagonista ed è la figlia di Lady Cassandra Eltham (Juliet Stevenson), che nasconde un inaspettato segreto. Un segreto (più di uno) che verrà a luce e scompiglierà le carte, che metterà in difficoltà Georgina, che nel frattempo si ricongiungerà con il suo carismatico zio Jeff (Will Arnett), e verrà quindi svelato qualcosa in più sul difficile passato che la donna si è lasciata alle spalle negli Stati Uniti, e in ultimo dovrà anche fare i conti con affascinanti e misteriosi personaggi (uno, Noah) e loschi individui (tanti, uno in famiglia e l'altro no).
Recensione: Quasi quasi tenderei a rivalutare la prima stagione, valutata positivamente ma con tante riserve (qui la recensione), perché quelle riserve in questa seconda stagione non si sciolgono, anzi, la stagione cerca infatti di dare nuova linfa ad una trama sempre a rischio in più punti nel scivolare in atmosfere e in svolte narrative da soap opera, introducendo ulteriori personaggi e dando maggior spazio ai misteri, ma non ci riesce. I nuovi arrivi, aumentano la percentuale di intrighi internazionali, tra morti, opere d'arte e relazioni sentimentali ed economiche, ma la confezione patinata e incredibilmente glamour ideata per Riviera, tra famosi dipinti, yacht e residenze lussuose, non riesce a mettere in secondo piano la narrazione in cui il grado di irrealtà cresce in modo esponenziale fin dal primo episodio, tra morti e "ritorni in vita" (più o meno) inaspettati. Una narrazione che riprende dal finale della prima stagione, che riprende la storia di una famiglia in lutto, ancora alle prese con la "morte" del capofamiglia, che certamente ha un buon ritmo, e infatti la seconda stagione della serie originale di Sky Atlantic non ci lascia mai un momento di tranquillità, ma sono davvero troppe le cose da raccontare, e purtroppo, come spesso accade, quando ci sono diverse storyline intrecciate, si fatica a renderle efficaci tutte quante. Perché sì, gli sceneggiatori cercano di allontanarsi lievemente dai sentieri già percorsi, anche facendo scoprire qualche pagina inedita sul passato della protagonista interpretata da una (ancor più) statica Julia Stiles, ma quello che ne esce, insieme a tutta la rete di bugie e dettagli oscuri che contraddistingue la loro famiglia, è ugualmente una puntata (più puntate) di Beautiful. Infatti la somiglianza con titoli maggiormente vicini alla soap opera, come anche Dallas o Dynasty, non scompare, anzi, e al contrario, fin dal primo episodio diventa evidente a causa appunto del ritorno di una figura che sembrava ormai destinata a far parte del passato dei protagonisti.
A proposito dei protagonisti, di quelli nuovi, Poppy Delevingne e Juliet Stevenson, non vanno oltre l'immagine di una presenza stereotipata e ferma in rappresentazioni prevedibili di due personaggi che nascondono molte cose dietro un'esteriorità all'insegna di una vita praticamente perfetta (e tante cose scopriranno), mentre Alex Lanipekun con il suo Raafi Al-Qadar è solo una pedina utile, ma non essenziale nella storia (ce ne sarà anche un altro, interpretato da Jack Fox, un rampollo pieno di sé e tanto bastardo). Di quelli vecchi, Lena Olin, la sua evoluzione, in funzione di Roxane Duran e Dimitri Leonidas, rispettivamente Adriana e Christo Clios (i suoi due dei tre figli) proprio non convince (da Regina a Santa Teresa in un batter d'occhio). Peggio va a Julia Stiles e la sua protagonista, che crede sempre di essere più potente di quanto non lo sia realmente. Che fa cose insensate, che crea solo problemi invece di risolverli, che fa soffrire le persone invece di aiutarle. Lei che fa prendere una brutta piega alla seconda stagione di Riviera (e in tutti i sensi), e il tentativo di "purificazione" finale è ridicolo. Perché insomma questa seconda stagione (che sfortunatamente non sarà l'ultima) più che deludere proprio non convince. Perché certo, la fotografia brillante enfatizza le splendide location e i paesaggi assolati e lussuosi in cui si immergono i membri dell'alta società, rendendo la visione estremamente piacevole dal punto di vista visivo, perché certo, non lascia il segno eppure diverte ed intrattiene, ma la sceneggiatura, in cui non mancano i passaggi assurdi e i tanti salti temporali e geografici (unite a complicanze narrative inutili), proprio non aiuta la riuscita della serie. Una serie di dialoghi approssimativi, che rendono complicato agli stessi attori di risultare convincenti, i misteri a metà tra le soap e i thriller quasi in stile 007, le situazioni appaiono forzate e sopra le righe e i rapporti tra i personaggi hanno delle basi piuttosto fragili.
E insomma Riviera non mi ha convinto, perché seppur vista senza troppe difficoltà, lascia una sensazione amara, non addolcita nel sapere che la suddetta continuerà ancora a propinarci le stesse cose ancora e ancora. Per me potevano finirla qui, il finale può soddisfare, ma chi sono io per dire che non dovrebbe proseguire? Semplicemente uno spettatore che ha visto la serie ed ha il diritto e il dovere di dire le cose come stanno, ovvero non benissimo.
A proposito dei protagonisti, di quelli nuovi, Poppy Delevingne e Juliet Stevenson, non vanno oltre l'immagine di una presenza stereotipata e ferma in rappresentazioni prevedibili di due personaggi che nascondono molte cose dietro un'esteriorità all'insegna di una vita praticamente perfetta (e tante cose scopriranno), mentre Alex Lanipekun con il suo Raafi Al-Qadar è solo una pedina utile, ma non essenziale nella storia (ce ne sarà anche un altro, interpretato da Jack Fox, un rampollo pieno di sé e tanto bastardo). Di quelli vecchi, Lena Olin, la sua evoluzione, in funzione di Roxane Duran e Dimitri Leonidas, rispettivamente Adriana e Christo Clios (i suoi due dei tre figli) proprio non convince (da Regina a Santa Teresa in un batter d'occhio). Peggio va a Julia Stiles e la sua protagonista, che crede sempre di essere più potente di quanto non lo sia realmente. Che fa cose insensate, che crea solo problemi invece di risolverli, che fa soffrire le persone invece di aiutarle. Lei che fa prendere una brutta piega alla seconda stagione di Riviera (e in tutti i sensi), e il tentativo di "purificazione" finale è ridicolo. Perché insomma questa seconda stagione (che sfortunatamente non sarà l'ultima) più che deludere proprio non convince. Perché certo, la fotografia brillante enfatizza le splendide location e i paesaggi assolati e lussuosi in cui si immergono i membri dell'alta società, rendendo la visione estremamente piacevole dal punto di vista visivo, perché certo, non lascia il segno eppure diverte ed intrattiene, ma la sceneggiatura, in cui non mancano i passaggi assurdi e i tanti salti temporali e geografici (unite a complicanze narrative inutili), proprio non aiuta la riuscita della serie. Una serie di dialoghi approssimativi, che rendono complicato agli stessi attori di risultare convincenti, i misteri a metà tra le soap e i thriller quasi in stile 007, le situazioni appaiono forzate e sopra le righe e i rapporti tra i personaggi hanno delle basi piuttosto fragili.
E insomma Riviera non mi ha convinto, perché seppur vista senza troppe difficoltà, lascia una sensazione amara, non addolcita nel sapere che la suddetta continuerà ancora a propinarci le stesse cose ancora e ancora. Per me potevano finirla qui, il finale può soddisfare, ma chi sono io per dire che non dovrebbe proseguire? Semplicemente uno spettatore che ha visto la serie ed ha il diritto e il dovere di dire le cose come stanno, ovvero non benissimo.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: La regia è minimal, la colonna sonora (sigla inclusa, che rimane tuttavia interessante) anche, mentre buone le location, che rendono anche le storie più prevedibili affascinanti, seppur queste storie non sorprendono, seppur alcune situazioni sopra le righe rendono la storia surreale, seppur la scelta di approfondire il passato della protagonista è imbarazzante, e seppur alcune svolte narrative sono un po' troppo in stile soap opera. L'impegno del cast (di tutto il cast principale) nonostante un materiale non eccelso c'è, anche se poco coinvolgente è l'interpretazione di Julia Stiles (non all'altezza della sua esperienza), e anche se in modo approssimativo sono ritratti i personaggi secondari (Noah, interpretato da Grégory Fitoussi, su tutti).
Commento Finale: La serie di Sky Atlantic, rispetto alla stagione precedente, cerca di evitare in tutti i modi i possibili tempi morti, proponendo un racconto pieno di sorprese, misteri e intrighi, anche sfruttando l'affascinante ambientazione geografica e sociale, ma è stato come un palloncino bucato che ha cominciato a volare da una parte all'altra, fino a sgonfiarsi definitivamente. Ed è un peccato, perché la visione risulta piacevole e in grado di intrattenere, ma purtroppo è evidente la qualità del progetto, decisamente non all'altezza di altri titoli prodotti da Sky e dalla concorrenza.
Consigliato: Sì, ma solo a chi gli è piaciuta la prima stagione (eppure io l'ho vista ugualmente), vabbè se avete dei dubbi non guardatela.
Voto: 5
Il fatto è che si tratta proprio di una luxury soap, ho visto qualcosa questa estate su Canale 5 (era la prima stagione) e l'intento è quello.
RispondiEliminaMoz-
Lo so perfettamente, solo che in questa stagione è più evidente l'intento, che sinceramente ora stanca.
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