giovedì 11 maggio 2023

[Games] Videogiochi del periodo (Marzo/Aprile 2023)

Un sacco di titoli/giochi, che letteralmente ricevo (gratis e digitalmente) da tutte le parti, possibili e riscattabili, tanto che complicata è la gestione del tutto. Il problema più grande paradossalmente è l'ampia scelta, ma come per altre cose, ci sono sempre delle priorità, e in questo caso dipende non solo dal genere che apprezzo o meno, ma anche dalla "fama" di un determinato titolo, un titolo che peraltro potrei voler giocare da tanto tempo e che solo adesso ho occasione di valutare, ciò che in parte è successo con questi titoli giocati negli ultimi due mesi. Ci sono comunque delle mancanze, tipo giochi quali Inside e Limbo, che potevo tra l'altro comprare settimane fa a prezzo stracciato, ma come già detto altre volte, è davvero utile e necessario? Visto il momento economico e il resto già specificato la risposta non può che essere negativa, ma c'è sempre tempo, e comunque non c'è niente di cui lamentarsi, perché arriveranno ancora giochi gratis, e pure famosi.

Cris Tales - Per essere stato il mio primo approccio agli JRPG, non male è stato, anzi, giocarci. I combattimenti a turni infatti non mi sono mai piaciuti, ma vuoi per tante cose che ora elencherò, ho apprezzato e mi sono goduto l'esperienza. Cris Tales è un titolo difatti che nasce dalla passione di un team indipendente per un genere, quello dei JRPG, che ha segnato l'infanzia di molti videogiocatori, ma non la mia. Un titolo non particolarissimo, ma che sa farsi apprezzare per le sue meccaniche. La storia è un po' sfilacciata, specialmente nelle battute iniziali, ma resta meccanicamente solido ed interessante. A catturare subito l'attenzione la grafica sorprendente (è interamente disegnato a mano) e l'insolito design del gameplay, incentrato su passato, presente e futuro. Personalmente ho infatti gradito lo stile artistico e visivo (seppur in parte troppo "femminile"), così come la colonna sonora, seppure quest'ultima pecchi per quantità di tracce e per spessore delle stesse. E per quanto riguarda la principale meccanica di questo gioco a turni, consistente appunto nella manipolazione del tempo (ad opera della protagonista che può spostare a piacimento nel passato o nel futuro la rana Mattias per risolvere le quest e proseguire nella storia), i viaggi nel tempo perenni e concatenati sono una delle idee più geniali del panorama videoludico moderno. Ma non è tutto oro che luccica, la narrazione non è impeccabile e l'approfondimento dei personaggi è per certi aspetti lacunoso, ma la trama risulta comunque godibile. Cris Tales è principalmente diviso tra due stili di gioco: esplorare e chiacchierare con vari NPC e combattere. Le chiacchiere sono anche troppe, e l'esplorazione lascia molto a desiderare. Sul combattimento ci sarebbe molto da dire, fortunatamente è abbastanza intuitivo, ma sfortunatamente non facilissimo. Il problema è che il combattimento è brutale e c'è una strana meccanica basata sul tempismo che, se non utilizzata correttamente, rende praticamente impossibile vincere qualsiasi cosa. Può essere infatti un po' frustrante da eseguire con tempismo nel modo corretto, ma il problema principale è che il combattimento è piuttosto selvaggio, e il fatto che i nemici non abbiano barre della salute non aiuta, alcuni combattimenti poi (uno in particolar modo a metà storia) sono sfibranti. Cris Tales è davvero un gioco che, per me, non brilla sempre. Ci sono parti che ho adorato e parti che ho odiato, dando adito ad un'esperienza conflittuale. Con alcune lievi modifiche (in molti settori), che potevano rendere il combattimento meno punitivo ed estenuante, Cris Tales poteva essere qualcosa di genuinamente fantastico, difficile vederlo invece come qualcosa di più di un'esibizione di sequenze ipnotizzanti che raccontano una storia insolita ma unica, trascinata da vuoti world design e combattimenti spesso frustranti. Tuttavia mi sono davvero divertito, essendo poi stata la prima volta, e comunque si vede chiaramente che è stato fatto con amore e mi sento quindi di consigliarlo agli appassionati di giochi di ruolo di questo tipo. Voto: 7
The Evil Within 2 - In questo caso è doveroso e d'obbligo una premessa, non ho giocato al primo capitolo, che peraltro mi è parso di vedere venire omaggiato in questa seconda avventura con protagonista il detective Castellanos, e di cui questo secondo capitolo è appunto la continuazione (tre anni dopo gli eventi del Beacon Mental Hospital), ma ciò non mi ha impedito di apprezzarlo ugualmente. Non c'è bisogno di aver fatto il primo TEW per gustarselo infatti, io ho fatto solo questo e devo dire che mi è piaciuto molto, tanto che vorrei fare anche il precedente, ma se e/o quando ci sarà occasione. The Evil Within 2 si lascia giocare e, al di là dell'intelligenza artificiale un pochino ballerina, si caratterizza per un gameplay convincente. E, soprattutto, in certi momenti fa paura, eccome se lo fa. Atmosfere oniriche, che sono, secondo me, il punto di forza del gioco, sistema di shooting non male, con una buona varietà di armi, qualche difetto tipo compenetrazioni, sistema di agguato dalle coperture che non sempre funziona e in linea di massima lascia poca libertà di movimento, però nel complesso ribadisco che è stata una bella esperienza di gioco, mi è piaciuto anche il finale, che lascia un sospeso su un eventuale terzo capitolo. Un finale di una storia che ho trovato interessante sin dall'inizio, seppur il tutto non va molto oltre il classico canovaccio del senso di colpa di un genitore che ha trascurato la famiglia, raccontato alla classica maniera dei videogiochi in cui il giocatore è costretto a percorrere una strada che qualcuno ha già predisposto per lui, ma andando avanti ci sono tanti boss differenti tra loro quindi il gioco non annoia mai. Tecnicamente parlando il gioco, di Tango Softworks e Bethesda Software, un videogioco survival horror in terza persona con elementi da sparatutto in terza persona, è realizzato discretamente, senza acuti né cadute di stile, ma con alcuni compromessi visivi sì. Alla fine un gran bel gioco, che bisogna sottolineare fa paura solo in certi determinati frangenti, un gioco, sul quale, a dirla tutta, non avevo aspettative, invece bello. Voto: 7+

Shadow of the Tomb Raider - Terzo e forse conclusivo capitolo della saga reboot su Lara Croft, e questa volta dovremo salvare addirittura il mondo. Ma semplicemente però, un capitolo (come la sua trama) senza infamia né lode, incapace a rendersi indimenticabile. Shadow of the Tomb Raider chiude infatti la trilogia iniziata da Crystal Dynamics nel 2013, ma non lo fa col "botto", con quello stile, quella "potenza" che ci si aspettava. Intendiamoci, il gioco nell'insieme è bello, e struttura e meccaniche sono a grandi linee quelle dei capitoli precedenti, dunque capaci di offrire  un'esperienza di gioco divertente e appagante. Ma forse proprio in questo suo essere "uguale" ai capitoli che lo hanno preceduto (Rise of the Tomb Raider), scenari a parte, sta anche il suo limite: senza spunti particolari, idee, novità. Proprio per questo, e per i problemi legati alla mancanza di fluidità in certi frangenti, lo ritengo valido ma un gradino sotto ai precedenti. Uscito difatti dall'esperienza di Shadow of the Tomb Raider convinto, ma con qualche perplessità. Non nascondo una certa delusione relativa ai risvolti narrativi del gioco, su cui Eidos Montreal avrebbe potuto lavorare decisamente meglio per concludere in modo più intrigante questa trilogia, ma nel complesso il capitolo finale risulta comunque appagante. Grazie ad una serie di novità introdotte nel gameplay, che ben si sposano con la formula oramai consolidata dei precedenti episodi, la nuova (e ultima, quanto meno per il momento) avventura con protagonista Lara Croft è buona, ma non stellare, efficace, e non rivoluzionaria al 100%. La sensazione è che Eidos non abbia voluto allontanarsi troppo dalle solide esperienze costruite da Crystal Dynamics precedentemente, preferendo la strada sicura già intrapresa anziché sperimentarne una più innovativa e anche un po' più rischiosa. Al netto delle poche critiche (anche se non mancano i difetti, che sono tanti) e dei tempi di caricamento un po' tediosi, Shadow of the Tomb Raider lascia positivi ed ora non vedo l'ora di scoprire se la cacciatrice di tombe più amata della storia dei videogiochi tornerà presto ad emozionare (sono passati anni ed ancora non si sa), sperando che a livello narrativo si inventino qualcosa di meglio. Voto: 6,5

6 commenti:

  1. Ma tu sei il re dello scrocco! 😝
    Inside ce l'ho anche io in lista, volevo prendere la versione fisica PS4 che comprende anche Limbo ma mai trovata a prezzo decente.
    Il primo non fa proprio per me, manco gratis, ma sicuramente lo conosce il nostro conte della Geek League.
    Gli altri due, pensa, questo mese verranno inseriti nel catalogo per gli abbonato al PlayStation Plus Extra della 😁
    TEW li ho entrambi su disco ma non ho avuto ancora tempo... e non posso che essere felice che almeno il secondo ti sia piaciuto!
    Lara la zinnona (penso anche io che ormai sia una saga conclusa) cercherò di giocarla per l'estate. A me va bene che si mantenga sul mediocre, andava forte negli anni 90 ma il reboot non mi ha mai attirato.

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    1. Ultimamente sì, ma ne ho comprati di giochi in 15 anni, i tempi cambiano ;)
      Sì, però forse sarebbe stato meglio se avessi prima giocato al primo TEW, vedremo un po'...
      Non mi dispiacerebbe continuasse, anche perché quegli degli anni '90 mai sfiorati...

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    2. Quel "della" prima della faccina doveva essere cancellato... mi è sfuggito!
      Se la storia è collegata, sì, sarebbe stato meglio giocarli in ordine.
      Tomb Raider pre-reboot per me meritano tutti (magari i primi 4 sono invecchiati un po' per giocabilità), soprattutto l'ultima trilogia che è anni 2000, forse primi 2010.

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    3. Ah non importa, comunque collegata sì, almeno in parte...ma il "peso" non si è sentito fortunatamente ;)

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  2. Io del primo The Evil Withing ho visto i gameplay su YT; tanto mi bastano, ansia ansia ansia

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    1. Vorrei giocarci, ma se così non fosse Youtube è un valido alleato ;)

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