Ma che bella sorpresa è un film italiano del 2015 diretto da Alessandro Genovesi. È ispirato (praticamente copiato, come è ormai consuetudine) alla commedia brasiliana del 2009, campione d'incassi, A Mulher Invisível (letteralmente La donna invisibile), il film è stato girato a Napoli, per rendere le atmosfere più simili a quelle del film originale, girato a San Paolo in Brasile. Ma che bella sorpresa racconta le vicende di Guido (Claudio Bisio), romantico sognatore e professore di letteratura al liceo, affabile e simpatico, quanto prevedibile e monotono, la cui vita va in pezzi quando la sua fidanzata, con cui convive da anni, lo lascia per un altro uomo, un maschio alfa aitante, avventuroso e straniero. Paolo (Frank Matano), un suo ex svogliato studente diventato insegnante di educazione fisica è il suo migliore amico e farà di tutto per aiutarlo ad uscire dalla crisi. La vita di Guido però sembra tornare a sorridere grazie all'incontro con Silvia (Chiara Baschetti), sua nuova vicina di casa. Silvia non è solo bellissima, ma si intende di sport, tifa per la sua stessa squadra, ama girare per casa in lingerie e apprezza tutti i piccoli romantici gesti che Guido ama fare: passeggiate in bicicletta, mazzi di fiori, tramonti... insomma, la donna perfetta! Ma la donna perfetta esiste, ma soprattutto esiste veramente Silvia? Con questo interrogativo dovranno fare i conti i nostri protagonisti, compresa la bella Giada (Valentina Lodovini), vicina di casa romantica e innamorata segretamente di Guido. Per questo, il suo unico amico scopre e allerta i genitori (interpretati dall'inedita e fulminante coppia Renato Pozzetto-Ornella Vanoni), che da Milano vanno in missione per stanare il figlio e la sua ossessione, poiché è così 'pazzo' che parla da solo al tavolo per due in una pizzeria del posto. A primo impatto il film risulta essere "semplicemente simpatico" e scorrevole, con qualche scena che fa strappare delle risate (poche a dir la verità). Detta così sembrerebbe la solita commedia all'italiana di recente confezionamento, in realtà la storia parte da un idea (non originale) che, se fosse stata sviluppata in altri termini, avrebbe potuto dar vita ad un film di tutt'altro spessore. Il film infatti (che il regista ha voluto confezionare nei termini del film "leggero" e di intrattenimento), dopo un po' annoia, perché dopo mezz'ora godibile e in effetti divertente, c'è solo un trascinarsi di gag trite e ritrite che fanno fatica a costruire un film, che quasi non è.
E' diventata una moda ambientare i film italiani a Napoli, ecco questo soprattutto, con tutto il rispetto, è già un errore, va bene la città da cartolina, va bene la finzione cinematografica, ma allora meglio non incorniciare il tutto con una colonna sonora così banale e sospendere il riferimento geografico. Non si può sempre sperare che la storia o gag, de il solito milanese trapiantato a Napoli e dei suoi genitori snob funzioni ancora. Soliti pregiudizi e cliché, "Napoli è bella ma mi hanno già ciulato due bici", il milanese ovviamente acculturato, perbene e superiore contro una bolgia di ragazzini ignoranti. Stanno stancando. Comunque, vabbè l'ambientazione, il film solo a tratti fa ridere, è un attimino noioso, specie nella parte iniziale, finché non si scopre chi è realmente Silvia, per il resto ci si riesce a concentrare abbastanza ma francamente c'è davvero poco da ridere, anzi la situazione nel complesso è piuttosto tragica. Perché tutta la storia di Ma che bella sorpresa più che vertere sul comico, verde sullo sdolcinato/amaro che di fondo ci dimostra quanto possa esser crudele la solitudine ma ancor più l’amore e quali siano le conseguenze drammatiche di un cuore spezzato. Dovrebbe far riflettere ma, con poco spirito d’iniziativa, poco umorismo schietto e diretto, battute spicciole e preconfezionate, non lo fa, snaturando così il senso stesso della pellicola, quello di un uomo che trova nel suo subconscio la donna ideale, bella, giovane, disponibile, tifosa, sensibile (certo calibrata sull'immaginario di un maschio italiano di oggi, tra Milan e Van Gogh, lingerie e buona cucina)...insomma perfetta ma che purtroppo per noi non esisterà mai. Passiamo agli attori: Claudio Bisio, che non mi è mai piaciuto come attore, non è convincente, non riesce a far ridire, a sbrogliare la matassa e a tenere a galla il film che affonda inesorabilmente, Matano invece nel suo essere vivace è l'unico che intrattiene. Ornella Vanoni e Renato Pozzetto, genitori di Guido, ce la mettono tutta per risollevare i toni ma non bastano. Si salva Valentina Lodovini (che mi piace tanto), brava, solare, simpatica e credibile, che si conferma sempre all'altezza della situazione. Bella novità anche Chiara Baschetti, una modella più che attrice, attraente e sensuale. In conclusione, divertente a volte, spassoso a volte, noioso quasi sempre, vedere una sola volta e basta. Infine, da sottolineare una bellissima frase: "Ci sono persone che hanno con altre persone delle relazioni inesistenti.
Qualcun altro ha una relazione ideale con una persona che non esiste!". Voto: 6-
La solita commedia - Inferno è il nuovo inutile film comico de "i soliti idioti" Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. Non è facile recensire questo film, in quanto è veramente imbarazzante definirlo tale, per la sua evidente bruttezza e inutilità. Continua il filone di pellicole incentrate sui vizi degli italiani e in generale dell'essere umano, da Italiano Medio e Ma tu di che segno sei?. La solita commedia: Inferno infatti è una parodia della vita moderna e dello stress a cui siamo sottoposti, e anche sulla religione cristiana. 2015: l'Inferno è nel caos. Una schiera di nuovi peccatori arriva ogni giorno ad affollare gli uffici di Minosse. Ma l'Inferno è una struttura vecchia, antiquata: i nuovi peccatori, non trovando una giusta collocazione, si disperdono tra i gironi. I nuovi peccatori non si sentono rappresentati, non trovano posto tra i gironi infiammati e stracolmi perché le loro malefatte non sono state catalogate e previste. Ad esempio: dove possiamo mettere un hacker (sempre che sia un peccato degno dell'inferno), un tossico della tecnologia e dei devices, un consumatore internettaro di immagini porno, un salta file, uno stalker o un bestemmiatore da traffico? Lucifero perciò chiede aiuto a Dio, che decide di far tornare sulla Terra (e più precisamente in Italia) chi già una volta, a suo tempo, svolse questo compito con eccellenti risultati, Dante Alighieri, per catalogare i nuovi peccati e peccatori. Dante sceglierà come sua guida un ragazzo chiamato per l'appunto Demetrio Virgilio, il quale inizialmente crederà di essere preso in giro per via del suo cognome ma che alla fine, dopo essere stato convinto da Gesù, si deciderà ad aiutarlo. La giornata infernale dei due protagonisti si articolerà così in sei gironi ("Il bar alle otto del mattino", "Il traffico nell'ora di punta", "Il supermercato", "La pubblicità invasiva", "Il condominio" e "La movida") ed incontreranno svariati personaggi rappresentanti i vizi e i difetti della società moderna, dal molestatore di chi ha fretta al tecno incontinente, dall'adoratore della bruttezza al maniaco dell'ordine della pulizia...tutti gli uni contro gli altri in una giostra delle atrocità in cui ci si sguazza e ci si diverte. E' innegabile che questo film, più che demenziale e grottesco è profondamente e non politicamente e religiosamente corretto, ma il problema principale è che purtroppo per noi, è tutto dannatamente vero. Film che racconta vicende reali senza però mai criticare veramente, utilizzando piuttosto un occhio superficiale e non approfondendo con intelligenza certi temi sociali, rappresentando gli individui che esistono per le strade di un paese ormai pieno di idioti. L'idea e la trama è in partenza un'ottima idea, ma gli sketch (scadenti, davvero scadenti) non funzionano tanto, il duo (nonostante una discreta presenza scenica) vorrebbe criticare la società contemporanea con rimandi a personaggi dell'illustre passato, ma vengono troppo abbondantemente consumati con superficialità. Un ritratto impietoso di noi esseri umani, dalla dura lotta per la conquista del caffè alle otto del mattino, mentre un italiano medio, impreca e inveisce bloccato nel traffico o, ancora, intento a guadagnare posizioni nella fila della mitica "cassa 8" del supermercato. Una società promotrice di "consumatori di bruttezza", il vero e proprio business dei nostri tempi, come la pubblicità invasiva. Le nuove tecnologie come "MessApp" (una specie di droga) che contribuisce a rendere sempre più alienati la generazione dei Non Giovani, i trentenni e i quarantenni di oggi, intrappolati in un purgatorio esistenziale caratterizzato dalla negazione, rispetto alla possibilità di affermazione come individui. Film che diventa poi, a tratti fastidioso, dove Dio è un alcolista, Gesù (una inguardabile Tea Falco) è un adolescente perditempo, la Madonna una gentile casalinga, i santi una manica di sguaiati arrivisti, Lucifero un performer spinto, Virgilio un precario rintronato e Dante un figurina da Treccani e tanti altri volgari e irritanti personaggi distorti. Non ha una colonna sonora vera e propria, non ha una seria regia, non ha una sceneggiatura, non ha degli attori degni del ruolo, non ha niente. Un film interessante, anche divertente, ma che sconsiglio. Voto: 4,5
Io ho visto "Ma che bella sorpresa" e sinceramente non mi è piaciuto chissà quanto. Hai detto bene, l'idea anche se non è originale è almeno piacevole ed avrebbe potuto prendere un'altra piega, magari meno prevedibile. Peccato perché Bisio mi piace e Matano lo seguivo quando ancora era uno Youtuber sconosciuto (anche se nell'ultimo periodo per me aveva perso molto ed infatti ora lo preferisco quando fa il simpatico di suo, senza interpretare personaggi).
RispondiEliminaPer quanto riguarda "La solita Commedia", devo confessare che a me i due film dei solidi idioti avevano fatto ridere tantissimo (ed io sono difficilissima con la commedia, penso che davvero si possano contare sulla dita di una mano le volte in cui ho riso per dei film) e quindi lo avrei guardato con piacere e con una certa speranza xD
Il primo è accettabile infatti, però mi è sembrato forzato per esempio la storia tra un cinquantenne e una ventenne, mi ha dato un po' fastidio..
EliminaIl secondo parte da un'idea brillante, peccato che chi l'ha prodotto ha sbagliato praticamente tutto, dal cast alla sceneggiatura, meglio evitare secondo il mio modesto parere..fa ridere certo ma in certe situazioni è demenziale è irrispettoso..
il primo non mi è per nulla piaciuto...
RispondiEliminail secondo non l'ho visto: Mandelli mi è sempre stato simpatico, ma la scelta dei film è sempre stata al massimo sufficiente
Il primo non è del tutto malissimo però ti consiglio di evitarlo il secondo ;)
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